La Bella, la junior filosofa all’esame del mondiale

04.08.2023
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Se dodici mesi fa qualcuno avesse detto ad Eleonora La Bella che quest’anno al primo anno da junior avrebbe corso il mondiale, probabilmente lo avrebbe preso per visionario. Invece no, domani sarà una delle azzurre che il cittì Paolo Sangalli schiererà nella prova iridata di Glasgow.

L’annata della 17enne della BFT Burzoni finora è stata al di sopra delle aspettative, anche se i suoi attuali tecnici ne avevano già intravisto il potenziale da allieva. La Bella era riuscita ugualmente a sorprenderli con i primi test invernali. Non solo, aveva rilanciato centrando la vittoria in solitaria a Ceriale all’esordio stagionale. Poi è arrivato il bis in Friuli alla quarta gara nella categoria fino al terzo centro ottenuto a metà luglio a Breganze. Nel mezzo c’è stato tanto altro. Piazzamenti, convocazioni in nazionale, due secondi posti ai campionati italiani sia a crono che in linea ed una crescita costante. Eleonora ha appena concluso il ritiro azzurro a Livigno, ne valeva la pena quindi sentire come sta vivendo questo periodo.

Iniziamo dagli ultimi giorni. Cos’hai provato quando hai saputo che correrai il mondiale?

E’ un sogno che si avvera. Già lo era la stagione che stavo facendo, ma così ancora di più. Paolo (il cittì Sangalli, ndr) ci ha anticipato qualcosa durante gli allenamenti a Livigno. Poi un giorno di brutto tempo stavamo facendo i rulli ed è passato da ognuna di noi per comunicare la sua scelta. Quando è stato da me e mi ha detto che avrei corso per poco cado dai rulli (sorride, ndr). In quel momento mi sono sentita subito più energica. Resto concentrata, ma non sento tensione. Domani partiremo con compiti ben precisi.

Avete già parlato di tattica?

Qualcosa sì, anche se è ancora tutta da vedere. Ne parleremo ancora prima della gara. Sappiamo però che correremo per Venturelli, che è il gioiello da proteggere. La capitana è lei, è giusto così ed io sono ben contenta di poterle essere d’aiuto. Ovvio che voglio farmi trovare pronta qualora si dovesse aprire spazio per me ma ora non è nei miei pensieri.

Il podio del tricolore in linea. Dopo l’argento a crono, La Bella ancora seconda, stavolta tra Venturelli e Cagnazzo (foto Franz Piva)
Il podio del tricolore in linea. Dopo l’argento a crono, La Bella ancora seconda, stavolta tra Venturelli e Cagnazzo (foto Franz Piva)
Com’è il rapporto con la nazionale in generale?

Molto buono benché abbia fatto poche corse. La Omloop Van Borsele, dove mi sono dovuta ritirare per una caduta, e il Fiandre dove invece sono riuscita a fare un buon nono posto. Al Nord si impara a correre. Il ritmo è alto e tutte vanno sempre all’attacco. Tra i tecnici ho trovato persone che mi stanno insegnando molto. Anche con le compagne va molto bene. Ad esempio con Federica (Venturelli, ndr) siamo diventate molto amiche. A Livigno siamo state compagne di stanza e ci siamo conosciute meglio. Lei è molto più matura della sua età e di me. Mi dà consigli su tutto e poi è molto precisa, come lo sono io e forse anche di più.

Secondo te perché sei riuscita ad entrare nel giro azzurro?

Eh (sospira e sorride, ndr) forse perché me lo sono meritata. Naturalmente contano le vittorie e i risultati, ma in realtà è per altri motivi. Uno è il coraggio. Quest’anno ho osato di più e ogni tanto sono stata premiata dalla fortuna. Ma principalmente il merito è del buon lavoro che sto facendo grazie alla mia squadra, la BFT Burzoni. Sono cresciuta a livello psicofisico. Siamo un gruppo molto unito. I diesse e lo staff tecnico mi danno sempre tanti suggerimenti e mi chiamano spesso.

Avversarie e amiche. La Bella ha stretto un bel rapporto con Venturelli grazie ai ritiri azzurri
Avversarie e amiche. La Bella ha stretto un bel rapporto con Venturelli grazie ai ritiri azzurri
Che cosa ti dicono?

Le loro telefonate abbattono la lunga distanza che ci divide. L’ambientamento è stato ottimo anche se io sono timida e ci metto un po’ a sciogliermi. In squadra siamo tutte di regioni diverse e il mio accento laziale mi ha aiutato (ride, ndr). Le gare poi hanno rafforzato il nostro legame.

Vista la tua stagione avverti un po’ di pressione?

Assolutamente no. Non mi aspettavo di fare un 2023 del genere, ma non mi monto la testa. So che devo crescere e migliorare ancora. Prendo tutto quello che viene, sia le cose positive che le negative. Sono al primo anno da junior e non sono preoccupata dalla differenza fisica o anagrafica. Ogni domenica faccio un reset dimenticando tutto quello che ho fatto prima. Parto per fare la corsa se mi si addice, altrimenti mi metto al servizio delle compagne ben volentieri o comunque seguo quello che mi dicono i diesse.

Completiamo la tua descrizione. Chi è Eleonora La Bella?

Sono una ragazza che vive ad Anagni, in provincia di Frosinone. Ho corso con il Punto Bici di Aprilia da esordiente e da primo anno allieva. L’anno scorso invece ero con Il Pirata Vangi tra Toscana e Lazio. Frequento il liceo classico Alighieri della mia città e l’anno prossimo affronterò la maturità visto che ho fatto la “primina”. La media dei voti è alta e vorrei continuare facendo l’Università, magari Lettere o Psicologia. A scuola stiamo studiando filosofia con i testi di latino e greco. Sono affascinata da queste materie, mi hanno aiutato a crescere, anche in gara. Carpe diem, “cogli l’attimo”, o Pàthei màthos, “apprendimento attraverso la sofferenza” sono frasi precise per noi ciclisti.