Chi sono le nuove juniores? Partiamo da Virginia Iaccarino

10.04.2023
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Prima uscita all’estero per le ragazze junior italiane e subito un risultato importante. Il 4° posto di Virginia Iaccarino firmato qualche giorno fa alla Gand-Wevelgem ha un sapore speciale perché è la testimonianza che, dopo i risultati a sensazione ottenuti fino alla fine del 2022 dalla generazione di Ciabocco, Venturelli, Pellegrini il movimento femminile è vivo e ha già validi ricambi sui quali Sangalli sta lavorando.

Entriamo allora nel mondo di Iaccarino, trevigiana in procinto di compiere 17 anni (lo farà il 25 maggio), approdata quest’anno alla corte di Giovanni Fidanza al Team Isolmant. Fino alla passata stagione era all’Uc Conscio Pedale del Sile e a onor di cronaca va detto che il suo addio non è stato indolore nel team veneto: dai dirigenti della società sono stati dissimulati a fatica i malumori per il suo addio, parlando anche di una mancata compensazione a favore della società (che l’attuale regolamento comunque non prevede).

La volata di Virginia Iaccarino per il 3° posto, battuta dalla belga Vanderaerden. A vincere è invece la britannica Sharp
La volata di Virginia Iaccarino per il 3° posto, battuta dalla belga Vanderaerden. A vincere è invece la britannica Sharp

Virginia da parte sua non deve rimproverarsi nulla, le sue parole spiegano con naturalezza e logica la scelta: «Fino allo scorso anno ho militato nel team, nei due anni da allieva il tecnico era Roberto Botter che mi ha seguito come fossi una figlia, con attenzione estrema insegnandomi tantissimo. Io tra l’altro ero arrivata “in corsa”, a metà stagione del primo anno e sono stata benissimo, voglio citare anche Romina Gatto, anche lei fondamentale nel ruolo di tecnica. Il fatto che non mi avrebbero potuto più seguire mi pesava, inoltre è arrivata l’offerta del team lombardo con un prestigio enorme, non potevo dire di no».

La scelta seppur recente ti ha soddisfatto?

Assolutamente sì, è stata quella giusta. Pur essendo al primo anno junior ho la possibilità di allenarmi e di competere con ragazze elite, più grandi ed esperte e questo mi dà la possibilità di crescere. Mi sono molto vicine, sia in allenamento che in gara e mi accorgo che anche grazie a loro sto migliorando, non solo in bici, ma anche come persona.

Iaccarino ha corso sempre davanti come consigliato dal cittì Sangalli
Iaccarino ha corso sempre davanti come consigliato dal cittì Sangalli
Che cosa ti è rimasto della trasferta di Gand con la nazionale?

E’ stata una bellissima esperienza a prescindere dal risultato, ho imparato davvero tanto perché erano condizioni di gara diverse da quelle che ho sempre affrontato. E’ stato fondamentale lavorare con Sangalli nei giorni precedenti. Mi ha spiegato come affrontare il vento dalle diverse direzioni, come comportarmi con i ventagli, si vede che ha una competenza enorme.

Tu che ruolo avevi in squadra?

Non ero la punta, nei propositi dovevo provare a entrare nella fuga iniziale, ma appena ci si provava chiudevano subito. A quel punto avrei dovuto lavorare per la volata di Siri o Piffer che era la punta principale, ma nel finale mi sono accorta di essermela persa di ruota in una curva con il pavé. A quel punto ho pensato a tirare avanti e giocarmi le mie carte per portare comunque a casa qualcosa.

Tu sei una velocista?

Diciamo che mi difendo, ma le volate di gruppo non fanno per me. Sono la classica passista veloce, che in salita fatica tantissimo. Non nascondo che in tante corse per me è dura emergere…

La vittoria di Iaccarino alla Pasqualando del 2022, quand’era ancora allieva
La vittoria di Iaccarino alla Pasqualando del 2022, quand’era ancora allieva
Come ti sei ritrovata in questo mondo?

E’ “colpa” di mio fratello, che correva da ragazzino, era un G6. Io andavo a vederlo con i miei genitori e volli provarci anch’io, allora mi iscrissero a qualche prova promozionale di mtb. Poi sono entrata nella squadra del mio paese, ma dopo un po’ ho detto che volevo provare la bici da strada e da allora, quand’ero esordiente primo anno, non ho più smesso. A differenza di mio fratello…

Hai problemi a conciliare il ciclismo con la scuola?

Eh, non è facile. Soprattutto ora che il team non è più della mia zona ma è in Lombardia, per allenarmi devo fare molte ore in treno e le sfrutto per studiare. Devo dire che a scuola mi aiutano molto, posso usufruire delle agevolazioni studente-atleta, ma è anche vero che ho accumulato molte assenze. Studio all’Istituto Scientifico-Chimico di Agordo (BL), non proprio a due passi.

Parlavi prima di mtb: anche tu sei per la multidisciplina?

No, mi concentro sulla strada. Ho fatto ciclocross una stagione, ma impegnarmi con le trasferte anche d’inverno era troppo pesante per lo studio. Mi piaceva il triathlon, ma richiede troppa preparazione curare tre specialità, il ciclismo basta e avanza.

Per il Team Isolmant quest’anno due team, quello elite e quello junior, spesso fusi insieme
Per il Team Isolmant quest’anno due team, quello elite e quello junior, spesso fusi insieme
Che cosa hanno detto a casa del tuo risultato di Gand?

Sono stati felicissimi, anche per loro è stato inaspettato. Prima della gara tutti mi incitavano e dicevano di stare calma, di non pormi pressioni e pensare solo a quel che dovevo fare. Fidanza mi spiegava che è proprio quando non ti responsabilizzi troppo, che il risultato arriva ed è stato così.

Che impressione ti hanno fatto le ragazze che sono arrivate davanti?

Le avevo viste anche al Trofeo Binda. Ferguson si vede che ha qualcosa più delle altre, è un talento puro, ma se devo dire, contro tutte le altre ce la giochiamo. Sono forti, ma non sono dei fenomeni…