Lubrificazione e manutenzione della bici, ci pensa WAG

20.06.2024
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La lubrificazione, il controllo della bici in genere ed una corretta manutezione rendono la bicicletta più efficiente. Le bici moderne sono più veloci e performanti, ma necessitano anche di una cura mirata.

La manutenzione è un argomento ampio, che tocca componenti diversi tra loro. Entriamo nel dettaglio della lubrificazione e della corretta gestione dei tubeless grazie al contributo di Nicolò Fossati, purchasing manager di RMS e con le nostre considerazioni relative all’utilizzo di alcuni prodotti della linea WAG.

Maglia per maglia, pin dopo pin per una corretta e completa lubrificazione
Maglia per maglia, pin dopo pin per una corretta e completa lubrificazione

Lubrificazione e quei gesti che fanno bene alla bici

La pulizia della catena e la sua corretta lubrificazione. L’utilizzo di un liquido antiforatura adeguato, di buona qualità, inserito nel modo giusto all’interno del tubeless. Sono solo alcune operazioni che si possono fare a casa, parallele alla cura del mezzo, richiedono pochi minuti e ci mettono al riparo da spiacevoli situazioni che si possono verificare durante un’uscita in bicicletta. Prima di entrare nelle specificità di alcuni prodotti WAG abbiamo posto alcuni quesiti a Nicolò Fossati di RMS.

Quanto liquido anti-foratura è necessario inserire in un tubeless road? La quantità cambia a seconda delle dimensioni dello pneumatico?

Il range ottimale si aggira intorno ai 40/50 millilitri per le coperture 700×25 e 700×28. Non c’è una regola precisa e di fatto, più se ne mette e più la protezione aumenta, in caso di foratura o danno provocato da un oggetto esterno. C’è da considerare un aggravio di peso e non tutti sono disposti ad accettarlo. A prescindere da questo, la quantità di liquido tra cerchio e tubeless, dovrebbe aumentare man mano che la sezione dello pneumatico diventa più grande.

Con quale frequenza è necessario controllare la “vivacità” del liquido?

Il lasso di tempo ottimale sarebbe ogni 15 giorni. E’ da considerare un eventuale rabbocco del liquido.

I sigillanti WAG non contengono ammoniaca e la versione High Viscosity non è schiumoso
I sigillanti WAG non contengono ammoniaca e la versione High Viscosity non è schiumoso
Il sigillante WAG contiene ammoniaca?

No, non contiene ammoniaca. In gamma ne abbiamo uno più viscoso e uno schiumogeno, ntrambi piuttosto versatili in termini di utilizzo. L’assenza di ammoniaca è un vantaggio per il cerchio e per lo pnuematico, ma anche per l’ambiente.

Passando alla lubrificazione. Quali sono le indicazioni per applicare in modo corretto il lubrificante universale a goccia?

Dopo aver sgrassato la catena, applicare una goccia su ogni rullo della catena. Solitamente si tiene fermo il flacone e si fa girare la catena. Diventa fondamentale anche rimuovere lubrificante in eccesso, per evitare che coli a terra, o sulla bici, evitando che accumuli detriti quando siamo in movimento.

Usato anche sulle pulegge funge “quasi” da schermo
Usato anche sulle pulegge funge “quasi” da schermo
Quest’ultimo è indicato solo per la catena, o per un utilizzo trasversale?

E’ indicato e specifico per la catena, ma nulla vieta di usarlo per la lubrificazione di altre parti meccaniche.

Il binomio ottimale si ottiene con il Lavacatena WAG?

Si, perché il nostro Lavacatena ha un potere decisamente elevato in qualità di sgrassante e di rimozione dei detrititi. In alternativa a questo si può usare lo Sgrassante Ultra. Entrambi sono particolarmente adatti a rimuovere lo sporco e gli accumuli che si generano invetabilmente dopo diverse ore di utilizzo.

Prima di tutto il Lavacatena su catena e pignoni
Prima di tutto il Lavacatena su catena e pignoni

Lavacatene spray, prima della lubrificazione

Un prodotto eccellente, per efficacia e per il rapporto tra la qualità ed il prezzo (a nostro parere uno dei punti di forza della linea WAG). Ha una doppia azione: è un pulente che prima di tutto agisce con un lavaggio approfondito delle maglie, ma anche di alcune parti del bilanciere posteriore e del deragliatore, oltre a sgrassare in modo profondo (anche i pignoni).

Noi l’abbiamo applicato su tutte le parti coinvolte nella trasmisione (ad eccezione degli shifters), prima di lavare la bici e l’abbiamo lasciato agire per un paio di minuti. Il risultato è la rimozione facile dello sporco accumulato durante le uscite nelle giornate invernali, dove le strade sono particolarmente viscide. Non è stato necessario grattare e/o agire con forza. Una semplice spazzolata e la spugna (con un po’ di acqua e detergente) sono stati più che sufficienti per portare lucentezza alla catena. In aggiunta abbiamo eseguito un secondo passaggio esclusivamente sulla catena con un getto diretto, in modo da far scorrere via eventuali detriti bloccati tra una maglia e quella successiva.

WAG Lubrificante

E’ un lubrificante universale a goccia, indicato per la catena, ma adatto anche alla lubrificazione di parti meccaniche. E’ quasi impalpabile, con una densità ridotta ed è trasparente. Si applica facilmente e grazie al suo stato non eccessivamente denso, penetra immediatamente tra le magli e nall zona del pin. Il fattore densità che abbiamo descritto obbliga ad un controllo quotidiano dello stato della catena, ma è particolarmente vantaggioso perché limita l’accumulo di sporco. In effetti, la catena rimane pulita per lungo tempo. WAG Lubrificante è facile da rimuovere quando giunge il momento di fare “il bagno” alla bicicletta (e alla catena).

Sigillante antiforatura

La linea WAG ne propone di due diverse tipologie, entrambi molto versatili ed efficienti, per il settore strada e gravel (off-road in genere). Il primo è quello ad elevata viscosità, ricco di materiale sigillante al suo interno, quasi a renderlo grumoso e denso al tatto, adatto a riparare in fretta anche fori di grandi dimensioni. Il secondo è di matrice schiumosa e si presenta con una forma più liquida, rispetto al precedente. Si attiva nell’immediato quando è agitato (o in fse di rotazione quando è all’interno dello pneumatico), diventando schiuso e formando una sorta di pellicola/schermo). E’ particolarmente adatto ai tubeless da strada. Rimane “vivo” per un lungo periodo e quando le pressioni di esercizio si alzano e si abbina in modo ottimale al Gonfia&Ripara (adottano la stessa formula).

Una menzione di merito alla versione High Viscosity, a nostro parere efficiente anche in ambito road e durante le uscite invernali, quando le strade sono ricche di detriti e di sassi taglienti mescolati al sale, elementi dannosi per il battistrada dello pneumatico. Un sigillante come questo può diventare realmente un “salva uscita” in caso di foratura.

WAG

Hutchinson Blackbird, fatto a mano in Francia nel Racing Lab

04.04.2024
3 min
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Sviluppare e produrre uno pneumatico che potesse diventare l’Hutchinson più veloce e performante di sempre: Blackbird TLR (tubeless) nasce con questo obiettivo.

Si posiziona al vertice del listino e di fatto rappresenta una ulteriore evoluzione del segmento tubeless da strada, per quanto riguarda le tecnologie dei materiali. Entriamo nel dettaglio.

Il design del battistrada con gli intagli laterali
Il design del battistrada con gli intagli laterali

Hutchinson Mach Tread 3.0

Quando si spiegano le tecnologie, il riferimento è rivolto anche alle mescole, al battistrada e a tutto quello che riguarda la struttura della gomma. Partendo proprio dalla nuova mescola, Mach Tread 3.0 è stata definita come la più scorrevole mai creata: scorrevolezza che si traduce anche in un ritorno di energia quando entra in contatto con l’asfalto.

Volendo fare un confronto, il rotolamento è stato migliorato del 10% rispetto allo pneumatico Fusion 5 con mescola 11Storm. E poi la durata, perché la Mach Tread 3.0 è resistente agli strappi (nelle fasi di test il battistrada ha superato i 4.000 chilometri).

Dove nasce la mescola della nuova gomma
Dove nasce la mescola della nuova gomma

Una gomma più larga

Ma non è solo una questione di mescola e battistrada, perché anche la forma ed il disegno si devono adeguare alle ruote di ultima generazione. Queste sono più larghe (anche in ottica hookless), rigide ed aerodinamiche, con dei canali interni allargati e sempre più tubeless-hookless oriented. Hutchinson Blackbird è uno pneumatico con un battistrada più largo (vistosamente ad U). La carcassa prevede 127 TPI (fili per pollice quadrato), con lo scheletro che avvolge anche il tallone attraverso un rinnovato processo di disposizione dei tessuti.

La parte centrale dello pneumatico ha uno strato di poliammide incollato e non sovrapposto. Cambiano così anche gli strati di tessuto nelle diverse zone della gomma, 3 ai lati e 2 al centro. Gli strati devono essere sovrapposti nel modo corretto e con tessuti adeguati, una soluzione che va a vantaggio della durata, della protezione e di uno pneumatico che tende a non deformarsi nel corso del tempo.

Come è fatto il Blackbird
Come è fatto il Blackbird

I numeri di Hutchinson Blackbird

E’ uno pneumatico da competizione, disponibile nelle larghezze da 26, 28 e 30 millimetri (28 e 30 tubeless ready sono perfettamente compatibili con la soluzione hookless). E’ inoltre disponibile nella versione tube type per camera d’aria. Il valore alla bilancia dichiarato è compreso tra i 225 e 310 grammi in base alle sezioni. Il prezzo di listino è di 69,99 euro.

BeltramiTSA

Vittoria RideArmor, il tubeless da strada che resiste a tutto

02.03.2024
3 min
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Vittoria RideArmor è il nuovo pneumatico dell’azienda bergamasca. E’ pensato, sviluppato e costruito per essere longevo, resistente e per garantire un grip ottimale anche nelle condizioni più difficili.

Il nuovo RideArmor è disponibile in un’unica soluzione, perfettamente compatibile tubeless, tubeless ready, con camera d’aria e anche hookless (a partire dalla sezione da 28 millimetri).

Il nuovo RideArmor si presenta così (foto Vittoria)
Il nuovo RideArmor si presenta così (foto Vittoria)

Vittoria RideArmor, il tuttofare

Dal punto di vista dell’utilizzo è un vero e proprio pneumatico all-round. E’ rinforzato, ma è anche disponibile con larghezze che arrivano fino a 38 millimetri (26, 28 e 30, 32 e 34, 36 e 38), del tutto configurabile e sfruttabile anche da chi approccia strade bianche e tratti di gravel leggero percorribili con la bici da strada. Per quanto concerne il posizionamento nel mercato, RideArmor è al pari del Continental Gatorskin.

Come è fatto

Ha una carcassa in multistrato in nylon da 100 TPI (fili per pollice quadrato). Gli strati totali sono sei, con quello centrale, che abbraccia i cerchietti di tallonamento. Questa soluzione, oltre ad aumentare la protezione in un punto delicato, compatta l’intera struttura dello pneumatico. Sempre in questa sezione, c’è un ulteriore rinforzo che protegge la gomma dalla pareti del cerchio, soluzione particolarmente utile in caso di perdita di pressione; il cerchio non taglia il bordo del tubeless. I cerchietti sono in Aramide. I lati hanno una caratteristica colorazione rossa e una sorta di intreccio a vista del tessuto ArmorSkin, efficiente contro le abrasioni e danni provocati da oggetti esterni.

La mescola è un blend di Graphene e Silica, l’ultima evoluzione presente anche su Corsa Pro e N.EXT, particolarmente longeva. Il battistrada ha delle scanalature laterali allungate, con un design proprio e direzionale (non è differenziato tra anteriore e posteriore). Vittoria RideArmor è uno pneumatico pieghevole.

Ha un valore alla bilancia compreso tra i 355 e 475 grammi (sono 375 per la larghezza da 28 millimetri). Interessante il prezzo di listino di 59,95 euro. Anche RideArmor è perfettamente compatibile con l’inserto road Vittoria AirLiner.

Vittoria

Maxxis High Road TR, un vero tubeless ready top di gamma

23.12.2023
5 min
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High Road è lo pneumatico all’apice del catalogo road di Maxxis. Lo è per le performance, lo è perché integra diverse tecnologie applicate agli pneumatici, una su tutte il cerchietto in fibra di carbonio (completamente ricoperto).

Si dimostra un prodotto estremamente versatile e robusto al tempo stesso, scorrevole e in grado di sostenere un ampio range di pressioni. Lo abbiamo provato nella sezione da 28.

Oltre 500 chilometri “invernali”, nessuna foratura
Oltre 500 chilometri “invernali”, nessuna foratura

High Road TR, tutto nuovo

Tutto nuovo, nella struttura portante e nel disegno, ma anche in quel concetto che ha l’obiettivo di far collimare alcune soluzioni tecniche di altissimo livello. Ne sono una dimostrazione la carcassa da 170Tpi (170 fili per pollice quadrato) che include anche uno strato centrale antiforatura. E’ una vera e propria bandella di rinforzo che aumenta la protezione e al tempo stesso influisce in maniera positiva sul mantenimento della forma dello pneumatico.

La mescola è del tipo HYPR. E’ “single compound”, ma è completamente in silice (specifica per le gomme road), una vera particolarità in questa categoria di prodotti. Significa che la gomma ha un margine ampio di adattabilità, con climi e asfalti bollenti, ma anche in caso di un calo drastico delle temperature. Il battistrada presenta dei disegni laterali con ampi spazi tra l’uno ed il successivo. E’ poroso il giusto. Maxxis High Road non è un tubeless mono-direzionale, tant’è vero che lo abbiamo testato con un orientamento invertito tra anteriore e posteriore.

Top di gamma, durata al top

Non è un peso piuma con i suoi 367 grammi rilevati per ogni gomma, anche se una voltato montato e gonfiato nel modo corretto, la stessa gomma mostra un’ottima scorrevolezza e un’eccellente fluidità di marcia. E’ uno pneumatico consistente e tutto d’un pezzo, è morbido nella zona dei talloni (una volta montato tallona e aderisce in un amen, senza far tribolare), molto compatto in tutta la parte del battistrada. Ha un prezzo di listino di 72,40 euro, in linea con la categoria.

Le sensazioni durante il test

Un tubeless da competizione. A nostro parere il Maxxis High Road TR è uno pneumatico che trova il suo contesto ideale quando le temperature si alzano e di conseguenza l’asfalto si scalda. Il battistrada lavora meglio, diventa quasi pastoso, ma al tempo stesso conserva quella scorrevolezza che è uno dei punti chiave di questo tubeless. La sua forma tondeggiante permette alla gomma di essere facile da guidare, aiuta a mantenere la traiettoria impostata e al tempo stesso di cambiare direzione in maniera repentina.

High Road è uno pneumatico con una struttura bella “tosta”, fattore che implica una conoscenza approfondita della gomma stessa, soprattutto per quello che concerne le pressioni di esercizio. Sono ovviamente da considerare lo stile di guida e le soggettività, la tipologia di ruota (e la larghezza del canale interno) dove è montato e le condizioni ambientali, ma è pur vero che a parità di prodotto, un Maxxis High Road può essere sfruttato al pieno delle sue potenzialità con una pressione di esercizio inferiore di 0,2/0,3 bar.

Abbiamo trovato un range ottimale di sfrutabilità, tra le 4,8 e 5,3 atmosfere, su una ruota con un profilo da 42 millimetri (la nuova Fulcrum Wind) e un canale interno da 23. Nonostante un canale interno abbondante, Maxxis High Road ha spanciato solo di 0,5 millimetri (si è allargato a 28,5), segno di una tenuta eccellente della carcassa e di un’ottima fattura. Può sostenere senza problemi pressioni di esercizio prossime alle 4 atmosfere (su strada lo abbiamo portato anche a 3,8), oppure salire fino a 6.

Sulla ruota davanti preferiamo usarlo con questa direzionalità
Sulla ruota davanti preferiamo usarlo con questa direzionalità

Un battistrada sfruttabile

Dopo le prime uscite (invernali) con temperature rigide, strade peggiorate dall’inverno, abbiamo provato la soluzione di un montaggio differenziato degli pneumatici. Significa che abbiamo utilizzato una sorta di “controdirezionale” per quello anteriore, con la parte più ampia delle scanalature girata in avanti. Perché? Per fare lavorare in modo maggiore la gomma anteriore attraverso il movimento degli intagli che contribuiscono a scaldare la mescola quando si è nella fase di rotolomento e grip laterale.

Ciclo Promo Components

Challenge Criterium RS, ci sono le nuove misure

29.09.2023
3 min
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MISANO ADRIATICO – Le Challenge Criterium RS diventano più grandi. Tubeless, ma anche una versione tubolare: gli pneumatici top di gamma di Challenge diventano ancora più moderni grazie ad un ampliamento delle sezioni: 28 e 30, per i tubeless e anche per la versione tubolare. Rimane il medesimo design e la stessa costruzione. Entriamo nel dettaglio.

Bianco o nero, 28 e 30 millimetri
Bianco o nero, 28 e 30 millimetri

Carcassa unica nel suo genere

Anche per i nuovi Criterium RS 28 e 30 tubeless ready è stata utilizzata una carcassa in cotone Corespun con 350 Tpi (fili per pollice quadrato), una struttura unica nel suo genere. Questo permette allo pneumatico di essere elastico, confortevole e di distribuire al meglio le vibrazioni, così come di adattarsi al terreno e alle temperature esterne. A prescindere dalla pressione di gonfiaggio, la gomma non risulterà mai eccessivamente dura.

E’ uno pneumatico fatto a mano, che integra anche una bandella protettiva che adotta l’acronimo PPS, inserita tra il battistrada e la carcassa.

Il design differenziato

Nella parte centrale è slick, con una struttura compatta e resistente. La volontà è quella di massimizzare la scorrevolezza. Ai lati è un vero e proprio puntinato, con i piccoli tasselli che cambiano diametro tra i bordi e la zona più vicina al centro della gomma. Questa soluzione ha una validità non secondaria in fatto di tenuta della forma da parte dello pneumatico, che non spancia e non si “spiattella” neppure dopo tanti, tanti chilometri. I Challenge Criterium RS TLR, da 28 e 30 hanno un prezzo di listino di 84,90 euro.

E poi la versione tubolare, un must di Challenge, anche e non solo per la costruzione in cotone (350 Tpi). Il Criterium RS diventa grande anche in questa versione, con larghezze uguali a quelle proposte per il TLR. Il prezzo di listino è di 99,90 euro.

Challenge

Tannus Tubeless: nuovo inserto per tutti i ciclisti

24.09.2023
3 min
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Il nuovo Tannus Tubeless è di fatto un inserto modulabile. E' composto da quello più piccolo interno che grazie alla struttura a ribs si unisce a quello esterno, ma entrambi sono utilizzabili separati, adatti al ciclocross e gravel, oppure ad un impiego Road endurance con gomme larghe, fino ad arrivare ad un utilizzo e enduristico.

MISANO ADRIATICO – E’ il primo inserto modulabile e adattabile. Si chiama Tannus Tubeless Fusion e di fatto è il primo inserto componibile dedicato alla tecnologia tubeless degli pneumatici.

Pro e Lite messi insieme danno forma a Fusion. Pro è un inserto e funge anche da guscio. Lite ha dimensioni ridotte e utilizza il design a ribs. Entriamo nello specifico.

L’abbinamento tra Lite e Pro
L’abbinamento tra Lite e Pro

Evoluzione della tecnologia Aither

Gli inserti Tannus utilizzano una mescola che si chiama Aither 1.1 e che prosegue la sua evoluzione di 15 anni. E’ a base polimerica, molto leggera, performante e plasmabile e ora vuole crescere ulteriormente tenendo fede anche ad una ecosostenibilità pronunciata.

Il nuovo inserto di colore nero è la conferma di quello che abbiamo scritto, grazie al 20% di materiali riciclati, fattore non banale in questa categoria di prodotti dove la chimica è una componente primaria.

Disegno e struttura

La forma del nuovo Tannus Tubeless gli permette di proteggere il cerchio e di influire positivamente sul supporto laterale dello pneumatico tubeless. E’ possibile sfruttare una condizione di “run-flat” anche in gara, senza ridurre in modo eccessivo l’andatura.

Ci sono due inserti, quello esterno (il Pro) che per sezione e caratteristiche è adatto ad un impiego rivolto all’off-road. Nel canale il disegno è caratterizzato da un’alternanza tra svasature e tasselli pronunciati. Quello piccolo (Lite) che si inserisce all’interno di Pro pesa solo 45 grammi. E’ pensato per il ciclocross, gravel e anche per gli pneumatici road tubeless più moderni (le due larghezze da 26 e 32 millimetri sono specifiche per la categoria strada). Anche in questo caso troviamo un disegno a ribs che si accoppia con l’inserto maggiore.

La combinazione dà vita ad un prodotto specifico per l’uso DH, molto sostenuto e protettivo ed è molto più che uno strumento di protezione e salvaguardia della ruota. Ogni gomma tubeless che è supportata dagli inserti Tannus non è esente dall’impiego del liquido anti foratura.

Il “classico rosa” degli inserti Tannus
Il “classico rosa” degli inserti Tannus

Sezioni e prezzi

Due le versioni road, che coprono perfettamente un range di pneumatici tubeless 19/23 e 19/25, rispettivamente con un valore alla bilancia di 45 e 50 grammi. Il prezzo di listino è di 29,95 euro. Si passa alle due larghezze adatte all’uso mtb XC e alle due Fusion, rispettivamente a 49,95 e 69,69.

Tannus

DT Swiss Aero, le ruote in alluminio sviluppate con SwissSide

21.09.2023
6 min
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Le ruote in alluminio aerodinamiche per tutti. DT Swiss lancia una nuova linea di ruote con cerchio in alluminio, ma che portano in dote un pronunciato concetto di aerodinamica. Il tutto si sviluppa intorno ad un nuovo disegno dei cerchi e ai mozzi della famiglia Spline.

AR1600 e A1800, ma anche ER1600 e E1800, queste ultime due maggiormente votate all’endurance. In comune c’è l’altezza di 30 millimetri. Entriamo nelle specifiche delle nuove ruote. Abbiamo testato in anteprima la versione AR1600 Spline 30.

Ruote A ed E, neppure troppo diverse (foto DT Swiss)
Ruote A ed E, neppure troppo diverse (foto DT Swiss)

L’alluminio non si dimentica

DT Swiss, ovvero Drahtwerke Trefileries Switzerland. Di fatto una trafilatura di acciaio e di leghe metalliche, un’azienda che oggi è un punto di riferimento. Uno dei suoi punti di forza è stato e rimane la lavorazione dell’alluminio e le tecnologie applicate ad esso, in ambito mozzi, cerchi e ovviamente ruote. Ecco perché troveremo sempre una ruota DT Swiss con cerchio in alluminio, anche nell’epoca del carbonio e dei freni a disco.

E’ interessante sottolineare l’abbondanza di ricerca che portano in dote le nuove ruote, sviluppate con l’ausilio di SwissSide. Le DT Swiss in alluminio sono dei componenti aero, che fanno collimare efficienza, peso contenuto e accessibilità (in termini di una spesa contenuta). Una ruota democratica? In un certo senso è così. Per contestualizzare meglio questa nuova gamma di ruote abbiamo anche interpellato Simon Wassmer, Product Manager Road di DT Swiss.

«Se consideriamo le diverse fasce di prezzo delle ruote, l’alluminio è un materiale tra i più utilizzati. Con le nuove DT Swiss Aero vogliamo dare un plus, ovvero rendere l’aerodinamica accessibile a tutti. E’ vero che le ruote in carbonio ad alto profilo offrono delle performances migliori, ma hanno dei prezzi elevati, mentre le ruote in alluminio sono più accessibili e diventano vantaggiose anche in fatto di prestazioni e portano in dote il concetto Aero+. Una sfida importante è stata quella di far collimare un’aerodinamica ottimale con il profilo adeguato del cerchio, un processo di sviluppo più lungo e complicato, rispetto ad un cerchio in alluminio di altezza ridotta. Inoltre è da considerare che buona parte dei processi di sviluppo delle nuove ruote in alluminio sono mutuati dalla categoria delle ruote in carbonio, così come tutti i criteri di valutazione della qualità, perché è sempre bene ricordare che le nostre ruote sono assemblate a mano».

Come sono fatte

Le nuove ruote DT Swiss sono quattro in totale, due fanno parte della famiglia Aero A510 (sigla che si riferisce al cerchio) e due alla Endurance E550. Hanno in comune la forma del cerchio e i 30 millimetri di altezza. E’ invece differente la larghezza interna del canale, 20 millimetri per il cerchio A, 22 per quello E, ma entrambi sono tubeless ready (tubeless, non hookless).

AR1600 e A1800

Le ruote A (Aero) hanno un’aerodinamica ottimizzata in grado di ridurre il drag, con il conseguente risparmio di watt. I nipples sono interni al cerchio e supportano 24 raggi in totale con incrocio in seconda. I profilati sono tutti Aero Comp, con il profilo piatto. Il mozzo si basa sul disegno Spline è di matrice 350 Rachet SL 36T (sono i punti di ingaggio delle ruote dentate e contrapposte, interne al mozzo) per le AR1600 Spline (quelle in test), 370 Rachet LN 18T per le A1800 Spline.

Hanno dei valori alla bilancia dichiarati, rispettivamente di 1703 e 1766 grammi la coppia. Molto interessanti i prezzi di listino: 599 e 429 euro. E’ disponibile anche il solo cerchio A510, a 44,90 euro.

Il grafico drag performance delle ruote A vs E
Il grafico drag performance delle ruote A vs E

DT Swiss ER1600, E1800

Seguono in parte il concetto espresso dalle ERC, le sorelle in carbonio e votate ad un’interpretazione endurance e “più comode” rispetto alle A. sono le ER1600 Spline 30 e le E1800 ed entrambe adottano una strategia costruttiva mutuata proprio dalla famiglia A.

Le ER hanno il mozzo Spline 350, mentre le E sono equipaggiate con il 370. Non cambia la raggiatura, per struttura e composizione. Hanno dei valori alla bilancia dichiarati di 1803 grammi e 1837. Sono identici alle i prezzi di listino. E’ disponibile anche il solo cerchio E550.

Una ruota che va ben il prodotto dedicato al training
Una ruota che va ben il prodotto dedicato al training

La nostra prova

La ruota con cerchio in alluminio, oggi ricopre un ruolo di prodotto dedicato all’allenamento, ma viene identificata a prescindere con uno strumento sostanzioso prima di tutto. Lo è anche la DT Swiss AR1600 Spline, ma rispetto alle ruote disc in alluminio tradizionali, il valore alla bilancia è molto interessante. 1.750 grammi la coppia (rilevati e con tape tubeless montato). Non è certo un peso piuma, ma questa tipologia di prodotto non deve trovare il confronto con le ruote in carbonio. Inoltre c’è un cerchio alto 30 millimetri e con un canale da 20, ma anche una raggiatura corposa.

Il risultato è un pacchetto che si adatta bene alle varie tipologie di pneumatici, stili di guida e anche alle tipologie di manto stradale. E’ confortevole sulle lunghe distanze e quando l’asfalto è al limite della percorribilità, usando una frase ciclistica possiamo scrivere “è una ruota tranquilla”. Il canale interno del cerchio ha una larghezza che è il giusto compromesso, supporta bene le gomme da 25/26, ma anche quelle più grandi da 28, senza mai spanciare fuori dalla linea ideale della ruota. Si fanno apprezzare quando le andature sono regolari, senza cambi di ritmo eccessivi e come tutte le DT Swiss hanno una scorrevolezza degna di nota.

In conclusione

Le AR non sono ruote perentorie nelle risposte, secche e super reattive, mostrando nell’equilibrio e nella scorrevolezza i punti di forza veri e propri. A questi va aggiunto il rapporto tra la qualità ed il prezzo, davvero interessante, se consideriamo delle performances a tuttotondo ed una robustezza dell’intero sistema ruota che molti praticanti è ancora oggi uno dei cardini in fase di acquisto.

DT Swiss

La ruota super performante ha un nome: Miche Kleos RD

16.09.2023
7 min
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Con le nuove ruote Miche, i compromessi non sono contemplati. L’azienda veneta lancia una nuova famiglia di ruote che prende il nome di Kleos RD. Si tratta di un nuovo concetto di sviluppo che ha l’obiettivo principale di essere al top della resa tecnica.

Altezza da 36, 50 e 62 millimetri per i cerchi completamente in carbonio. Nuovi mozzi in alluminio, cuscinetti CeramicSpeed e cricchetti interni della ruota libera in titanio. Entriamo nel dettaglio delle nuove Miche Kleos RD (acronimo di race division). Abbiamo sviluppato un test sulla versione da 50, partendo da un set di ruote precedente alla versione definitiva e seguendo l’evoluzione degli ultimi dettagli.

Semplici, ma capaci di “vestire” la bicicletta
Semplici, ma capaci di “vestire” la bicicletta

Zero compromessi

«L’obiettivo principale delle nuove Kleos RD – spiega Paolo Bisceglia, Product Manager di Miche – è quello di essere un punto di riferimento per chi cerca delle prestazioni di altissimo livello, sostanza e nessun compromesso. Zero compromessi a partire dai materiali scelti per la costruzione, tecnologie produttive di assemblaggio, fino ad arrivare alle performances».

La laminazione del carbonio varia in base all’altezza del cerchio?

Sì, ma il concept tecnico è il medesimo. Abbiamo utilizzato una laminazione UD del carbonio con spessori differenziati. Ad esempio le aree di rinforzo nelle zone nipples, ovvero dove le porzioni del cerchio delle ruote a disco sono maggiormente sollecitate e stressate.

Perché la scelta dei nipples esterni al cerchio?

Per facilitare le operazioni in caso di manutenzione, soprattutto se consideriamo i cerchi con kit tubeless. In caso di centratura della ruota non è necessario smontare lo pneumatico.

La tensione dei raggi è uguale per le tre tipologie di ruote, oppure è differenziata?

Restiamo all’interno di un certo range ma le tensioni sono differenziate, in base al profilo del cerchio, ma anche tra ruota anteriore e posteriore. Le Kleos RD hanno raggi differenti tra avantreno e ruota dietro.

I cuscinetti CeramicSpeed obbligano ad una manutenzione particolare e dedicata?

Le operazioni che richiedono questi cuscinetti sono diverse, rispetto a prodotti standard, ma è sufficiente osservare le prescrizioni del costruttore.

Rispetto ai cuscinetti “standard”, come sono quantificabili i vantaggi?

Prima di tutto la rotondità di movimento della ruota, che è molto più che una semplice sensazione. C’è una migliore scorrevolezza che è confermata dai dati di laboratorio, soprattutto per quanto concerne il mantenimento delle alte velocità e risparmio di watt. Il tutto viene anche tradotto dal ciclista in una migliore e maggiore fluidità.

Kleos RD, come sono fatte

Il cerchio è full carbon, costruito con un blend di fibre di altissima caratura: T1000 e T700, mentre la finitura esterna è UD, per dare omogeneità anche all’impatto estetico. Hanno una naturale predisposizione tubeless ed il canale interno è largo 21 millimetri (che diventa 23 per la versione da 62). Eccellente è il kit tubeless installato, con un tape robusto nella tenuta.

I raggi sono in acciaio a doppio spessore con il nipplo esterno al cerchio. I profilati sono 24 in totale e per singola ruota. 16 di questi sono incrociati in seconda e nel punto di incrocio si sfiorano, ma non si toccano (ottima soluzione a nostro parere), mentre i restanti 8 sono radiali.

I mozzi in alluminio/ergal (in ergal è anche il corpetto della ruota libera) hanno una sorta di disegno asimmetrico. Si sviluppa con un corpo centrale magro ed asciutto, che invece prende volume ai lati per dare ulteriore supporto ai raggi. Non ci sono delle flange enormi: quella anteriore è più alta dal lato del disco (dove va montato il cap Aero Blade), quella posteriore dal lato dei pignoni ed entrambe hanno subito un’importante cura dimagrante grazie alle macchine a controllo numerico. Le lavorazioni sono precise e pulite.

Ceramic Speed per Miche

Entrambi i mozzi, dalla parte “non drive” presentano una piccola brugola che serve per aggiustare la pressione dei cuscinetti. Questi sono CeramicSpeed con specifiche dedicate alla gamma Miche Kleos RD. Il coperchietto Aero Blade, quello da inserire sul mozzo anteriore al pari del disco è un bel valore aggiunto, che sancisce la cura di ogni minimo dettaglio. Ai fini prestazionali, una volta su strada è difficile percepire la sua influenza, ma è un tocco che non guasta. Il prezzo di listino delle Miche Kleos RD è di 2.349 euro.

Come vanno

Performances allo stato puro, ma anche quella sensazione di robustezza, solidità e affidabilità che per un utente sono fondamentali. Le nuove Miche Kleos RD 50 rappresentano un componente da agonista vero e proprio, che vede la bicicletta come un sistema che deve funzionare al meglio delle potenzialità.

Sono rigide e quando l’asfalto non è in condizioni più che perfette questa rigidità si sente. Ma sono anche tubeless, quindi entra in gioco anche la qualità dello pneumatico e la capacità di adattare il sistema alle proprie necessità e stile di guida. Le Kleos RD 50 sono ruote veloci e “secche” nelle risposte, ma è durante i cambi di ritmo e quando la strada cambia pendenza che mostrano i muscoli.

Una lama senza flessioni

Non cedono e non si scompongono quando ci si alza in piedi sui pedali in maniera perentoria; zero flessioni. Durante i cambi di direzione hanno una stabilità eccellente, ma obbligano anche a tenere ben saldo il manubrio, perché il potere smorzante è limitato. Non perdonano gli errori in fase di impostazione, ma come scritto in precedenza, sono fatte per gli agonisti. La giusta pressione della gomma tubeless può fare la differenza.

Le 50 funzionano bene su diverse tipologie di terreni e hanno un valore alla bilancia molto interessante. Abbiamo rilevato un peso di 1.450 grammi, inclusi il tubeless tape, le valvole ed il cap Aero Blade. Non male davvero. Quando c’è da fare velocità sono uno strumento più che efficiente e spingono parecchio anche in salita.

Ruote con risposte decise anche in salita
Ruote con risposte decise anche in salita

In conclusione

Finalmente un sistema ruota con delle connotazioni ben precise, non un ibrido, non un prodotto che vuole accontentare tutti ad ogni costo. Le nuove ruote Miche Kleos RD sono adatte a chi ha un animo competitivo e vuole aprire il gas a prescindere.

A nostro parere sono adatte a chi ha un po’ di manico nella guida e a quella tipologia di utenza che gode nel “sentire la strada”. Hanno delle peculiarità non trascurabili, ad esempio i cuscinetti CeramicSpeed (un ottimo biglietto da visita, ma a nostro parere è l’insieme che fa la differenza), ma al tempo stesso sono essenziali e danno quel feeling sostanzioso, apprezzabile per chi spende molti euro in un set di ruote.

Miche

Reynolds BL60 Road, aerodinamica senza compromessi

21.07.2023
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Le nuove BL 60 Road rappresentano un’opportunità di performance completamente nuova per i ciclisti che cercano di raggiungere nuovi livelli di prestazioni. Con queste ruote non si dovrà più scegliere tra prestazioni aerodinamiche e sicurezza, maggiore velocità o minor peso. Le Reynolds 60 mm, che offrono la migliore aerodinamica, stabilità e sicurezza in una costruzione leggera, possono essere utilizzate, senza compromessi, in una gamma ampia di condizioni.

L’aerodinamica abbinata alla stabilità sono due della caratteristiche predominanti
L’aerodinamica abbinata alla stabilità sono due della caratteristiche predominanti

Concetto aerodinamico

Il dipartimento di ingegneria di Reynolds ha creato una ruota non così specifica per una singola disciplina, ma abbastanza stabile da fornire vantaggi prestazionali estremi in una gamma più ampia di condizioni. In altre parole, hanno deciso di sviluppare e costruire una ruota premium il cui profilo conferisca le migliori prestazioni aerodinamiche della categoria e che potesse essere guidata in sicurezza, con un maggiore controllo in più condizioni possibili. Il frutto del loro lavoro si presenta sotto forma della nuovissima gamma di ruote da strada Reynolds da 60 mm.

Le BL60 adottano la filosofia RAV, con cui vengono sviluppati tutti i prodotti Reynolds adatti per la strada. Utilizzando la fluidodinamica computazionale avanzata (CFD) convalidata dalla galleria del vento e dai test nel mondo reale, tutte le ruote sono sviluppate per ottimizzare l’efficienza aerodinamica complessiva. Il profilo DET 2 della Reynolds BL60 la rende tra le ruote più veloce e stabile sul mercato alla profondità del suo cerchio e come tale crea l’unità ciclista più ruota più veloce, più stabile e completa.

La compatibilità tubeless consente una vasta scelta di coperture
La compatibilità tubeless consente una vasta scelta di coperture

Struttura differente

Nella ricerca delle prestazioni aerodinamiche si è tradizionalmente trovato uno svantaggio secondario presentato sotto forma di peso aggiuntivo associato a profili del cerchio più profondi. Il sofisticato design laminato Reynolds CR6 e il sistema di resina migliorato riducono il peso del cerchio mantenendo la durata e il trasferimento di potenza.

Prendendo in considerazione le prestazioni aerodinamiche del profilo, i cerchi Reynolds da 60 mm conferiscono un vantaggio aerodinamico generalmente associato a cerchi più profondi. Questo si traduce in un ulteriore risparmio di peso se si considera quanto “dovrebbe” pesare tale cerchio. Tra una sofisticata costruzione leggera e un profilo aerodinamico meticolosamente progettato che agisce come se fosse molto più profondo, le nuove BL60 offrono prestazioni superiori. Lo sviluppo non si è limitato a realizzare un cerchio aerodinamico e leggero ma è stata posta una grande attenzione nel renderlo resistente.

Caratteristiche tecniche

Una struttura rigida ed efficiente abbinata a mozzi altrettanto efficienti rende questo set di ruote un riferimento per quanto riguarda il trasferimento di potenza. Accoppiando il cerchio Reynolds da 60 mm resistente alla torsione ai mozzi da strada Reynolds/Industry 9 Blacklabel Torch, non solo la potenza viene trasferita in modo più efficiente, ma l’innesto istantaneo degli interni del mozzo consente l’accelerazione in qualsiasi situazione.

Mentre l’attenzione alla rigidità dell’unità rende la guida più efficiente, il canale tubeless uncinato da 21 mm conferisce ulteriore efficienza oltre al comfort. Il canale tubeless più ampio è progettato per offrire una adattabilità e una compatibilità del pneumatico superiori ai design degli pneumatici contemporane. Tale compatibilità regala maggiore comfort ma anche minore resistenza al rotolamento grazie a pneumatici più grandi che funzionano a pressioni più basse. Il design ad uncino che consente una gamma di pressioni degli pneumatici più ampia ed è compatibile con qualsiasi pneumatico. I tre modelli condividono le stesse caratteristiche costruttive e si differenziano per i mozzi, peso ed estetica.

Reynolds