Il mondo di Tannus, dove l’Italia è grande protagonista

11.07.2023
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Molti praticanti e appassionati identificano e riconoscono Tannus grazie agli inserti protettivi di colore rosa. Sono dei componenti di largo utilizzo in ambito off-road (includendo anche il gravel ed il ciclocross), che si sono aperti un’importante breccia nel settore strada grazie alla spinta degli pneumatici tubeless.

E’ una grande azienda, ingegnerizza, sviluppa e guarda con interesse i mercati occidentali, con l’Italia in testa. Abbiamo posto alcuni quesiti ad Alessandro Coianiz di Tannus Italia.

Il colore rosa degli inserti che ha fatto la storia dell’azienda (foto Tannus)
Il colore rosa degli inserti che ha fatto la storia dell’azienda (foto Tannus)
Che cosa è Tannus oggi?

Il nome del brand si ispira alla divinità celtica delle ruote. Negli ultimi anni Tannus ha fatto passi importanti come brand diventando il riferimento per molti nel settore degli inserti antiforatura per gli pneumatici, sempre con un occhio di riguardo alle performances. Questo grazie agli sviluppi del reparto R&D in merito alle mescole.

Quale è il prodotto che meglio rappresenta l’azienda?

Commercialmente parlando oggi la risposta sarebbe Armour, il nostro sistema di protezione camera d’aria specifico per MTB che ha visto un utilizzo davvero ampio negli ultimi anni. Ma se guardiamo alla filosofia aziendale ed alle nostre radici la risposta più corretta e Tannus Airless, la gomma piena di Tannus.

La gamma di Tannus copre ogni tipo di bici
La gamma e il focus maggiore di Tannus per ora verte sull’antiforatura e l’uso endurance dello pneumatico
Tannus è in forte espansione, ma che ruolo gioca l’Europa nella strategia dell’azienda?

Il gruppo Tannus è molto variegato. Considerando i vari mercati di riferimento, quello europeo è il principale e quello italiano gioca un ruolo primario. Alle spalle ci sono dei motivi commerciali, ma soprattutto la cultura dell’andare in bicicletta che in Europa ha visto negli anni una sempre maggiore espansione.

Nel gruppo Tannus avete sempre più figure di riferimento globali basate in Europa?

Tannus international è basata dalla nascita nel cuore di Londra con il nostro CEO Mister Jazz Walia. Di recente abbiamo in squadra Stefan Anton con il ruolo di Product Manager Senior e Herwig “Enzo” Reus, il Brand Director. Entrambi sono tedeschi ma con importanti legami lavorativi proprio in Italia. Sono figure molto conosciute nel settore. Questa è una ulteriore conferma della buona crescita del brand Tannus.

Herwig Reus, Brand Director
Herwig Reus, Brand Director
Crescita?

Siamo un gruppo cosmopolita con diverse culture al suo interno ma i legami commerciali con la Corea restano sempre centrali. Il presidente ed ingegnere capo del gruppo Mister YoungKi Lee dirige il reparto R&D dalla sede vicino a Busan, nel sud del paese e la consideriamo come il cuore di tutto il gruppo.

L’innesto di quelle che possiamo definire “teste pensanti”, potrebbe essere un’ulteriore boost per un’altra fase di espansione?

Ci sono da considerare molti fattori esterni e dinamiche di mercato non sempre favorevoli. Gli ultimi anni ci insegnano che tutto può cambiare in un attimo. Noi puntiamo ad una costante espansione e crescita. Le novità che andremo a presentare quest’anno sono molte e potrebbero creare un interesse davvero grande nel pubblico. Inoltre l’apporto di queste “teste pensanti” di grandissima esperienza è stato notevole fin dai primi progetti. Penso al riconoscimento Micromobility Award 2023, assegnato ad Amsterdam poco prima di Eurobike per il nuovo modello di Airless Cargo ad alto carico che ha piacevolmente sorpreso tutto il gruppo. Mi fa molto piacere affermare che questo prodotto è stato creato insieme all’azienda SUM Solution di Mestre.

Gli inserti futuri di colore nero, grazie ai polimeri riciclati
Gli inserti futuri di colore nero, grazie ai polimeri riciclati
Si parla tanto di tecnologia e sostenibilità dell’ambiente, quale è il punto di vista di Tannus?

E’ da sempre uno dei principali focus di tutto il gruppo. Negli anni il reparto R&D ha sviluppato sempre maggiori soluzioni per ridurre l’impatto ambientale. Penso al PIN di polyketone di Tannus Airless, prodotto con il monossido di carbonio intercettato prima di finire in atmosfera.

Con quale obiettivo?

Il riciclo difficoltoso di normali pneumatici è una delle prime motivazioni che ha spinto il presidente del gruppo ad intraprendere un lungo e costoso percorso per lo sviluppo della gomma piena Airless e questo è un altro esempio di sostenibilità. Tutte le nostre mescole sono riciclabili in quanto composte dallo stesso compound Aither 1.1 e possono essere usate per nuove produzioni. Il nostro inserto tubeless dal 2024 sarà di colore nero in quanto composto al 20% con polimeri riciclati da altre linee Tannus.

Riccardo Natali, insieme ad Alessandro Coianiz sono i due volti di Tannus Italia
Riccardo Natali, insieme ad Alessandro Coianiz sono i due volti di Tannus Italia
Le lavorazioni di Tannus sono pericolose per l’uomo?

Decisamente no ed è uno dei punti di forza dell’azienda. Utilizziamo esclusivamente materie prime e composti non pericolosi per la salute umana. Questo è possibile grazie all’esperienza del reparto di ricerca che viene dal mondo delle suole per scarpe sportive e che quindi ha trasferito gli stessi standard produttivi anche nel settore gomme di Tannus. Inoltre, entro la fine 2024 gli impianti di produzione e ricerca Tannus vogliono essere Carbon Neutral e ci stiamo muovendo come gruppo per utilizzare solo energia green negli impianti di logistica ed avere certificazioni internazionali, chiare e fruibili dai consumatori sull’impronta ecologica che si lascia dietro ogni nostro prodotto. L’attenzione per l’ambiente e il costante monitoraggio dell’impatto che i nostri prodotti hanno su di esso sono dei cardini per noi di Tannus.

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