Tanti piazzamenti per Epis e si apre la porta del WorldTour

27.10.2023
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A prima vista si potrebbe pensare che la stagione di Giosuè Epis sia stata abbastanza anonima: 2 vittorie, alla Due Giorni Marchigiana (nella foto di apertura Instagram) e al GP Calvatone proprio a fine stagione, in luogo delle 5 dello scorso anno. Invece non è così, perché il bresciano ha portato a casa qualcosa come 20 piazzamenti nei primi 10, risultando l’under 23 italiano che ha ottenuto i migliori riscontri in assoluto nel calendario nazionale. E’ stato sul pezzo da inizio marzo fino alla conclusione di metà ottobre.

A ben guardare quindi c’è stato un progresso, un progresso anche marcato, che ha avuto in conclusione l’approdo di Epis nel team Devo dell’Arkea, quindi entrando sulla strada diretta che porta al WorldTour. Ed è indubitabile che questa costanza di rendimento, questi continui risultati sempre nelle parti altre della classifica abbiamo solleticato l’attenzione dei transalpini.

«Sicuramente – spiega Epis – è stato uno degli elementi che hanno spinto il team a stringere l’accordo con me. In Francia hanno un calendario molto ricco imperniato sulla Coppa nazionale, che porta molti punti Uci ma che è anche un ottimo banco di prova per i più giovani. Tengono che si faccia sempre risultato, che lo si cerchi ed è questa una delle mie caratteristiche».

Epis era al primo anno con la Zalf, dove ha ottenuto 2 vittorie e ben 14 presenze in top 10 nelle gare U23 italiane (foto Instagram)
Epis era al primo anno con la Zalf, dove ha ottenuto 2 vittorie e ben 14 presenze in top 10 nelle gare U23 italiane (foto Instagram)
Che cosa è cambiato per te rispetto allo scorso anno?

Alla mia età una stagione fa la differenza. Dal punto di vista fisico, ma anche della maturazione e della crescita tecnica. Sono sicuramente più pronto per correre. Poi è cambiata la tipologia di allenamento, cercando di programmare un po’ tutta la stagione.

Proprio a questo proposito però, tu non hai avuto pause di rendimento: non pensi che con un calendario diverso, più selezionato avresti avuto alla fine più vittorie in carniere?

Non ne abbiamo la riprova, ma è un’opzione plausibile. Io però non mi sono mai pentito di questa scelta, al di là del fatto che mi ha permesso di approdare all’Arkea. Quest’anno non avevo obiettivi specifici da preparare, quindi la tipologia di allenamento è stata impostata proprio su quel canovaccio: tenere una buona forma tutto l’anno. Correndo con la Zalf andavo incontro anche alle loro esigenze, è un team che tiene a far bene ogni volta che si presenta al via e con tutti i suoi effettivi.

Non sono mancati i momenti difficili, legati soprattutto al Giro Next Gen al di sotto delle aspettative (foto Instagram)
Non sono mancati i momenti difficili, legati soprattutto al Giro Next Gen al di sotto delle aspettative (foto Instagram)
Puoi però dire di aver avuto un picco di forma?

Direi di no, correndo tutto l’anno non sei mai al 100 per cento e nel ciclismo attuale se non sei al massimo puoi lottare per piazzarti, ma vincere diventa molto difficile. Se guardo indietro qualche vittoria è stata forse buttata via, con piccoli accorgimenti il mio bilancio poteva essere più ricco ma va bene così.

A quando risalgono i tuoi contatti con la squadra francese?

Un primo incontro lo abbiamo avuto a maggio. Parallelamente anche l’Astana mi aveva contattato, ma alla fine ho scelto l’Arkea. Come profilo di team, come proposta di attività mi è sembrata quella più adatta a far emergere le mie caratteristiche. E’ chiaro che il prossimo anno cambia tutto, avrò il preparatore della squadra francese, il calendario sarà molto più selezionato.

Il successo di fine stagione al GP Calvatone, battendo Manenti e Rizza (foto Bottom News)
Il successo di fine stagione al GP Calvatone, battendo Manenti e Rizza (foto Bottom News)
Ti ritroverai a correre con i pro’ con i quali quest’anno ti sei confrontato molto poco. Secondo te questo, ora che sei alle porte del ciclismo che conta, è uno svantaggio?

Ho corso con le squadre professionistiche al Giro di Sicilia e in qualche uscita con la nazionale. La mia risposta diciamo che può andare in entrambi i sensi: è chiaro che ho visto proprio in Sicilia come gareggiare contro gente molto più smaliziata ti dà qualcosa in più, vedi come si muovono, entri in un certo mood, ma è vero anche che le gare internazionali U23 hanno un livello talmente alto, come ritmi ma anche come qualità generale che rispetto alle prove professionistiche comuni non c’è poi questa gran differenza. Il discorso cambia se si sale ancora, a livello WorldTour ma questo lo dico da di fuori.

Parlavi di calendario: gareggerai molto più in Francia…

Sì, seguiremo il programma nazionale con qualche uscita fuori, qualcosa anche in Italia ma molto poco. A me non dispiace, quelle sono gare che ho già vissuto con la nazionale, ad esempio la Gand-Wevelgem, con percorsi più lunghi e un clima molto ostico. Ma quello è il ciclismo che piace a me, anche nelle poche esperienze che ho finora avuto mi sono trovato molto bene.

Il bresciano approda ora al team Devo dell’Arkea B&B, per lui un calendario quasi tutto francese
Il bresciano approda ora al team Devo dell’Arkea B&B, per lui un calendario quasi tutto francese
Quando comincia l’avventura?

Partiremo per il primo ritiro il 10 dicembre per la Spagna, ci saranno anche quelli della prima squadra e sarà una prima vera presa di contatto. Voglio farmi trovare pronto e apprendere tutto quel che posso prima possibile perché il mio grande obiettivo è riuscire già alla fine della prossima stagione a strappare il contratto per la prima squadra.

E come gare che target ti sei posto?

Diciamo che ne ho almeno 3: vorrei ottenere un grande risultato alla Liegi e alla Gand-Wevelgem, il terzo riguarda il ritorno al Giro Next Gen nel quale quest’anno non sono andato come volevo, ma questo è più un discorso personale, per rifarmi di quel che mi è mancato.

C’è in te anche un pizzico di rivalsa, con il contratto firmato, verso una stagione nella quale, a fronte della gran messe di risultati, ti sei ritrovato fuori dalla nazionale per le gare titolate?

Non ho particolari rimostranze, certo nella convocazione per i mondiali ci speravo, sentivo di essere fra quelli papabili, ma il cittì ha fatto altre scelte. Magari lo convincerò il prossimo anno a suon di risultati, d’altronde dovranno essere quelli a spianarmi la strada per il WorldTour…

Demare, serenità ritrovata. E ora un treno tutto suo

25.10.2023
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E’ stato il colpo di mercato della scorsa estate. Arnaud Demare dalla Groupama-FDJ all’Arkea-Samsic nel corso della stagione. Il grande sprinter francese era una delle colonne portanti della squadra di Madiot, ma poi qualcosa si è rotto. La crescita dei ragazzini in casa, l’avvento di un personalità forte come quella di Gaudu…

Dopo l’esclusione da Giro e Tour, il vaso era colmo e anche lui, che non difetta certo di personalità, ha cambiato in corso d’opera. Una scelta azzardata a detta di molti, azzeccata secondo altri. I fatti per ora danno ragione ad Arnaud. 

Demare (classe 1991) al colpo di reni conquista la Paris-Bourges su De Lie
Demare (classe 1991) al colpo di reni conquista la Paris-Bourges su De Lie

Nuovi e vecchi compagni

E gli danno ragione in quanto dopo un paio di mesi è subito riuscito a vincere. Alla seconda corsa con la nuova maglia ha colto un ottimo quarto posto alla Bemer Cyclassic. E non era ancora arrivato il meglio…

«Tutti conoscono la fine della storia con la mia ex squadra – ci ha detto Demare – sapevo che dovevo cambiare formazione. Ho avuto l’opportunità di poter firmare con Arkea-Samsic dal primo agosto e l’ho colta. Volevo unirmi il più velocemente possibile a questa squadra, per la quale ho firmato un contratto biennale. Ringrazio i soci di Groupama e FDJ per avermi liberato dai miei ultimi mesi di contratto e ringrazio Emmanuel Hubert per avermi accolto anzitempo nel suo organico».

Nel nuovo team Demare parla di un ambiente familiare e di un feeling sbocciato subito. «E questo aspetto per me ha molta importanza. Ho scoperto un nuovo staff, nuovi compagni di squadra e presto mi sono integrato. Conoscevo già alcuni corridori della squadra, come Laurent Pichon e Nacer Bouhanni con i quali avevo già corso alla FDJ».

Il francese ha detto di essersi adattato subito bene alla nuova bici Bianchi
Il francese ha detto di essersi adattato subito bene alla nuova bici Bianchi

Subito la vittoria

E che l’integrazione sia stata veloce si è notato da molti aspetti. Demare è tornato ad essere più attivo sui social e soprattutto in gruppo si è rivisto pimpante. Un atleta come lui non passa mai inosservato e sul piano tecnico è riuscito a vincere dopo sole nove gare con la Arkea-Samsic. Questione di gambe, ma anche di testa.

«Ho giocato tutto sul finale di stagione con l’Arkea-Samsic – ha proseguito Demare – era quello che volevo. Questo cambio anticipato mi ha fatto risparmiare tempo in vista del 2024. Adesso conosco la squadra e non avrò bisogno di un periodo di adattamento per l’anno prossimo. Questo è molto importante. 

«Vero, ho colto già due vittorie. Ho sentito dell’orgoglio all’interno dello staff e anche da parte dei corridori. Volevo ricambiarli con i successi. Il mio obiettivo è continuare a farlo anche nelle prossime stagioni e con obiettivi altissimi».

Arnaud ha esordito con la nuova maglia al Tour of Leuven. Era il 15 agosto, cioè 14 giorni dopo il cambio di team
Arnaud ha esordito con la nuova maglia al Tour of Leuven. Era il 15 agosto, cioè 14 giorni dopo il cambio di team

Verso il 2024

Demare sposta dunque l’attenzione già all’anno prossimo. Ha parlato di altissimi obiettivi: uno su tutti? Le Olimpiadi nella “sua” Parigi, per esempio. Il percorso non è durissimo, prevede alcune cotes quando si lascia la Ville Lumiere e qualcuna (Montmartre) quando vi si torna, ma parliamo di asperità lunghe al massimo un chilometro. In più la distanza notevole – 273 chilometri – potrebbe agevolarlo: ricordiamo che Arnaud ha vinto una Sanremo. E poi correndo in casa il discorso della motivazione potrebbe amplificare la sua forza. Tra l’altro lui è di Beauvais che non è distante da Parigi.

Ma tornando a discorsi più pratici e tecnici, quel che ci incuriosisce è il treno che potrebbe avere Demare. Perso Guarnieri, potrebbe ritrovarsi con un altro italiano vicino, Luca Mozzato. Anche se il veneto si sta ritagliando sempre più i suoi spazi. O, perché no, anche Albanese che si unirà a quella che dal prossimo anno sarà l’Arkea-B&B Hotels.

«Avrò un treno – dice con fermezza Demare – ma quali corridori lo comporranno non posso dirlo con precisione perché c’è tanto lavoro da mettere in atto. Tanto lavoro sia tra noi atleti che con la direzione sportiva del team. Una cosa è certa: Miles Scotson e Florian Senechal ne faranno parte. Tutti noi lavoreremo sugli sprint quest’inverno durante gli allenamenti di squadra».

Nacer Bouhanni e la voglia matta di vincere subito

02.12.2022
4 min
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La stagione alle ortiche per colpa di una brutta caduta, ma Nacer Bouhanni ha la voglia e la determinazione di essere protagonista fin dalle prime battute del 2023.

La palestra, la boxe e qualche uscita tranquilla per fare agilità ed assimilare i carichi di lavoro con i pesi. Tra poco più di dieci giorni, in occasione del primo ritiro si inizia a fare sul serio, senza sconti e con la massima determinazione. Un Bouhanni determinato come non mai, che abbiamo incontrato a Treviglio nella sede di Bianchi.

Nacer Bouhanni nella sede Bianchi di Treviglio
Nacer Bouhanni nella sede Bianchi di Treviglio
Hai già il programma definitivo delle gare?

Un programma di massima lo abbiamo stilato, in base alle preferenze personali e ad alcune esigenze del team, ma quello definitivo lo decideremo al primo ritiro ufficiale, con tutti i corridori e lo staff al completo.

Hai già degli obiettivi sui quali puntare?

Di sicuro dimenticare il 2022 e per farlo nel migliore dei modi vorrei vincere da subito. Lo devo a me stesso e anche alla squadra. Ho preso una bella botta, in un momento in cui mi sentivo bene ed ero motivato.

Però sei tonico, in forma e concentrato. Come ti stai allenando?

Sto facendo boxe, come al solito nel periodo invernale, la mia passione. E poi faccio dei lavori in palestra a casa e neuromuscolari, sempre a casa, senza stress eccessivo e senza esagerazioni. Per me in questa fase è importante mantenere un buon feeling con l’attività fisica, limitando gli sforzi e l’impegno con la testa.

La caduta nella 2ª tappa al Presidential Tour of Turkey of stata provocata da un pedone (foto Instagram)
La caduta nella 2ª tappa al Presidential Tour of Turkey of stata provocata da un pedone (foto Instagram)
Dopo l’incidente hai qualche problema fisico?

Stò attento a quello che faccio, ma il fisico ha risposto bene e sono ok. Anche l’aumento progressivo dei carichi non mi crea problemi, la strada è quella giusta. Sulla bicicletta non ho problemi, ma è vero che le uscite sono ancora leggere.

Da dove arriva la passione per la boxe?

Ho praticato la disciplina da bambino e la passione è rimasta. Mi piace, mi fa stare bene e mi aiuta a scaricare le tensioni.

Ti capita di praticarla nel corso della stagione agonistica?

Si, senza esagerare, ma nei momenti di recupero e lontano dalle gare, mi capita di combinare l’allenamento in bici con qualche seduta di boxe. Alcuni movimenti li ritengo propedeutici al ciclismo. Il mio fisico è ben stimolato e reagisce bene.

Nacer Bouhanni nella Clinica Bizet di Parigi in cui è stato operato (foto Instagram)
Nacer Bouhanni nella Clinica Bizet di Parigi in cui è stato operato (foto Instagram)
E competere sul ring?

No, mi sono limitato a fare qualche comparsata come sparring, più che altro per divertimento.

Pensando invece alla bici, ti appassiona il mezzo meccanico?

Mi piacciono il design, le forme e l’immagine che offre la bicicletta. Mi piace pensare che una bella bicicletta ti aiuta a performare meglio, ti fa stare bene e ti gratifica. Con una bicicletta brutta e che non è appagante, ho la sensazione di andare piano. Mi piace la bicicletta con le forme decise, che mostra i muscoli, mi piace la bicicletta aerodinamica.

Quanti chilometri fai in una stagione normale?

Sempre intorno ai 28.000, poco più, poco meno.

E quanti giorni via da casa?

Tra i 120 e 150, variabili, in base ai programmi e alla lunghezza dei ritiri con la squadra.

Bouhanni si è fermato più volte di fronte alla bici di Pantani ((Team Arke-Samsic/A.Lipke)
Bouhanni si è fermato più volte di fronte alla bici di Pantani ((Team Arke-Samsic/A.Lipke)
Sei un grande velocista, eppure ti sei fermato davanti alla bici di Pantani per diversi minuti. Come mai?

E’ il mio idolo, Marco Pantani è per me uno dei simboli del ciclismo. Essere qui in Bianchi e pedalare con il marchio di biciclette che ha usato Marco è un grande onore.

Quale bicicletta userà Nacer Bouhanni nel 2023?

La nuova Bianchi Oltre. Non ho avuto il modo di provarla, ad oggi e sono molto curioso di farlo. Amo le biciclette rigide e al primo impatto direi che è molto rigida.

Nuova Bianchi Oltre, Barguil la promuove a pieni voti

26.11.2022
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Warren Barguil è entusiasta della nuova Oltre RC di Bianchi, per lui un punto riferimento in fatto di rigidità, design e velocità. Lo abbiamo incontrato nella sede Bianchi di Treviglio e da lui ci siamo fatti raccontare le prime impressioni.

Il corridore francese ci ha sorpreso positivamente per la sua preparazione tecnica e la capacità di argomentare nel dettaglio le performances della bicicletta. Inoltre traspare la voglia di utilizzare un mezzo tanto moderno, quanto legato ad un marchio che fa parte della storia della bicicletta.

La descrizione di Barguil, analitica e ricca di dettagli
La descrizione di Barguil, analitica e ricca di dettagli
Quale è stata la prima impressione che hai avuto salendo sulla nuova Oltre?

La prima cosa che si percepisce è la rigidità complessiva, espressa in modo differente dalle sezioni della bicicletta. Ad esempio l’avantreno è molto rigido e comunque dotato di una precisione elevata, fattore che diventa fondamentale per i corridori e che può fare la differenza nelle fasi di gara più concitate. E poi la fluidità, combinata a quella capacità del mezzo meccanico di essere sempre veloce.

Il piantone con il logo del team
Il piantone con il logo del team
Stesso allestimento usato in precedenza e framekit diverso, puoi fare un confronto vero e proprio?

Si è vero, sono il primo atleta ad aver utilizzato il nuovo materiale fornito da Bianchi e l’allestimento sarà il medesimo che abbiamo utilizzato sulle Canyon. Ho usato l’Aeroad, davvero una buona bicicletta, molto versatile pur essendo una aero-bike. La sua versatilità è stata dimostrata più volte anche nel corso delle tappe di montagna con tanto dislivello positivo. Posso dire che la Oltre, si parla comunque dei primi feedback e non di un utilizzo a lungo termine, è davvero molto, molto veloce.

Da dove può arrivare tutta questa velocità?

Da una combinazione perfetta di diversi aspetti, dove spicca una geometria vantaggiosa e in grado di fornire un aiuto concreto nella posizione aerodinamica del corridore. Personalmente ho mantenuto la stessa posizione in sella che avevo in precedenza, ma nel caso della Bianchi abbiamo un tubo orizzontale più lungo e un manubrio che aiuta a sfruttare bene l’equazione tra la fase di spinta e una posizione comoda in sella.

Barguil vincitore di tappa alla Tirreno-Adriatico dello scorso anno
Barguil vincitore di tappa alla Tirreno-Adriatico dello scorso anno
Quindi un manubrio che fa la differenza?

Assolutamente è così, perché il suo design è particolare e si traduce in massima efficienza. E’ rigido e capace di offrire un ampio appoggio nella parte superiore. La sua aerodinamica è evidente e nonostante questo non crea fastidio alle mani, non obbliga a variazioni della presa alta, ad esempio in salita. Quando si fa velocità e si tira impugnando i manettini, il polso ha tanto spazio per appoggiarsi e distribuire bene il peso. Questo manubrio mi ha impressionato. Sarei curioso di usarla anche con i deflettori, ma per noi l’UCI non ha dato il via libera e la userò senza.

Questa è la livrea che sarà usata dai corridori Arkea-Samsic
Questa è la livrea che sarà usata dai corridori Arkea-Samsic
La rigidità è un fattore che apprezzi?

Mi piace sentire la bicicletta e la strada che corre sotto le ruote. Ritengo la rigidità e un buon bilanciamento del mezzo due fattori che portano dei vantaggi di primo piano.

Se appassionato di tecnica della bici?

E’ un aspetto che fa parte del mio lavoro, approfondire e capire cosa sto utilizzando. Non penso che il mestiere del ciclista sia finalizzato al solo pedalare e all’utilizzo del mezzo meccanico. Poi nei momenti clou della stagione è fondamentale concentrarsi su cosa può offrire dei vantaggi reali, ma è molto interessante sapere quanta tecnologia e ricerca si nasconde oggi dietro una bicicletta.

Come sarà configurata la tua Bianchi Oltre?

Un telaio taglia M, Shimano Dura Ace a 12 velocità, selle Italia SLR Boost e lo ruote Dura Ace da 50 o 60 millimetri, dipende dai percorsi. Ho imparato ad apprezzare e sfruttare i tubeless, ma qualche volta utilizzerò ancora i tubolari, magari per le corse più dure nelle quali userò anche la Specialissima.

Traspare una certa emozione quando spieghi la bici…

A me la bicicletta piace. E’ qualcosa che porto con me e va oltre l’aspetto legato al professionismo. E’ innegabile che essere appassionato di bicicletta e salire su una Bianchi, è come un pilota di F1 che guida una Ferrari. E’ molto importante e arricchisce la carriera di atleta.

Selle Italia sponsor del team, SLR Boost la sella di Barguil
Selle Italia sponsor del team, SLR Boost la sella di Barguil
Anche la Specialissima?

Sì, in dotazione avrò entrambe le biciclette, ma credo utilizzerò la Specialissima per le tappe più impegnative e alcune frazioni dei grandi Giri. Sempre con le ruote da 50.

Questioni di comfort o di valore alla bilancia?

Entrambi, tenendo sempre presente che io mi trovo a mio agio con le ruote da 50, anche nelle tappe di alta montagna. In questo ragionamento una dose di comfort aggiuntiva non guasta, diciamo all’interno di un Grand Tour, ma è pur vero che a parità di configurazione la Specialissima mi permette di togliere qualche grammo. Comunque vedremo il da farsi, anche dopo aver immagazzinato i giusti chilometri con la nuova Oltre, ad aver preso il 100 per cento della confidenza.