A ruota di Sagan. Il saluto di Peter tra aneddoti e futuro

15.10.2023
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FELTRE – Metti che un giorno nella splendida sede di Sportful, l’MVC Store di Caupo, arriva Peter Sagan. E con lui almeno due centinaia di ciclisti. Metti che Sagan ha smesso di essere un professionista su strada e che voglia godersi questa pedalata con uno degli sponsor che più gli è stato vicino e che sente vicino. Ecco, metti insieme tutto questo e ne esce una giornata memorabile, fatta di passione e divertimento (in apertura foto Instagram).

Peter Sagan slovacco, classe 1990, 14 anni da pro’, 121 vittorie, tre mondiali, due classiche Monumento, sette maglie verdi e una ciclamino: un personaggio. Un personaggio vero. Il primo ad aver intuito l’importanza dei social e ad aver “bucato” in questa direzione.

Subito leader

Si inizia con una pedalata nella Conca Feltrina: un po’ di nebbiolina, ma non fa freddo. Si parte e Peter, seppur di buon passo, parla con tutti. Su richiesta ci regala anche un’impennata! Questo è uno dei suoi saluti ai tifosi. Ma è quando si rientra alla base che il racconto diventa mito, specie se è lui stesso a narrare.

«Credo – dice Sagan – che 14 anni da professionista siano abbastanza, soprattutto perché li ho fatti tutti da leader. Questo implicava tante più cose: pressioni, responsabilità, interviste, inviti, rapporti con gli sponsor. Di fatto io dopo tre mesi che ero alla Liquigas già avevo la squadra che lavorava per me».

Lo sloveno durante i mondiali di mtb a Glasgow. Dovrà lavorare molto per tornare a buon livello
Lo sloveno durante i mondiali di mtb a Glasgow. Dovrà lavorare molto per tornare a buon livello

Ritorno alle origini

Anche per questo Peter ora vuol divertirsi. Il suo non è un addio al ciclismo, ma al professionismo su strada. Lo aspetta la Mtb e il sogno è quello di prendere parte alle Olimpiadi 2024. Ma prima del risultato la parola d’ordine è divertirsi, appunto.

«La Mtb è la mia radice – racconta Sagan – se da bambino mi avessero chiesto d’immaginare il mio futuro, mi sarei visto biker. Anche perché la strada a me non piaceva. Ma poi la vita non va come vuoi… All’inizio per me è stato un sacrificio abbandonare la Mtb. E i risultati su strada sono stati una sorpresa».

«Ma quando sono venuti a cercarmi cosa potevo fare? Se uno fa l’attore in Slovacchia e gli dicono di andare ad Hollywood… lui ci va. E io così ho fatto. Ora però voglio chiudere come ho iniziato e voglio divertirmi, cosa che su strada è sempre più difficile».

Peter ha anche detto di essere consapevole che non sarà facile andare a Parigi: «Anche il livello della mtb è altissimo. E’ cambiata tanto rispetto ai miei tempi. Oggi ci sono materiali diversi, percorsi diversi, il telescopico… Prima si correva per due ore e mezza su terreni naturali, adesso un’ora e 20′ su terreni artificiali molto tecnici. Io ho seguito le gare in tv e da quel che ho visto devo ricominciare da zero».

Primavera 2015: Sagan non vince, ha dolori. E’ vicino a lasciare il ciclismo. Poi la svolta
Primavera 2015: Sagan non vince, ha dolori. E’ vicino a lasciare il ciclismo. Poi la svolta

Il momento chiave

Peter ha parlato dei suoi rapporti con i tifosi. Per lui sono stati il sale, l’adrenalina. Non si è dimenticato di sottolineare che li ha apprezzati soprattutto quando le cose andavano male e non lo hanno mai criticato.

E ci sono stati dei periodi duri. Anzi, lo slovacco dice che uno di questi è stato il momento chiave della sua carriera. Ed ha individuato una data e un luogo.

«Maggio 2015. Eravamo a Lake Tahoe, tra California e Nevada. Avevo continuamente problemi fisici con la gamba sinistra. Cercavo di mettermi apposto, ma niente. In primavera non avevo vinto. All’epoca ero con la Tinkoff e patron Oleg voleva licenziarmi. Stavo iniziando la preparazione per il Tour e avrei corso al California e un giorno penso: “Io smetto. Lascio perdere”».

«C’era Lombardi (il suo agente, ndr) che mi ha detto: “Tranqui Peter. Ti sei allenato bene in primavera. Le cose si sistemeranno. Vedrai che dopo questa pausa tornerai e vincerai”. Quella sera Lomba aprì una bottiglia di Malbec e ricordo che sull’etichetta c’era il numero 1. “Numero uno come il campione del mondo”, disse Lomba. In autunno ho vinto il mondiale. E poi altri due e già dopo pochi giorni vinsi il California. Sì, quello è stato un momento chiave della mia carriera».

A Bergen, Peter vince il suo terzo mondiale su Kristoff
A Bergen, Peter vince il suo terzo mondiale su Kristoff

Mal di pancia iridati

E questo passaggio del mondiale introduce il suo lungo rapporto con la corsa iridata. Sagan è l’unico ad aver vinto tre mondiali di fila. Da fuori appariva sempre rilassato e burlone, anche in quelle circostanze, ma le cose non erano proprio così.

«Già al primo anno da elite – racconta Sagan – pensavo che potevo fare bene. Avevo vinto cinque corse. Ero convinto, ma poi dopo 200 chilometri in vista del finale mi è preso il mal di pancia. Dovevo andare in bagno. E quindi niente. Per dire lo stress che avevo. Quanto le energie nervose mi avevano consumato. L’anno dopo, più o meno la stesa cosa e così fino al 2015».

Prima di Richmond 2015 una moto lo butta giù alla nona tappa della Vuelta. Peter è furioso. La conquista del mondiale sembra ancora rimandata. Va in altura, ma di fatto arriva al mondiale senza corse.

«Arrivo pochissimi giorni prima della cronosquadre. Partiamo e cadiamo. Restiamo in piedi in due. Sempre peggio. Il giorno dopo faccio 6-7 ore, come sempre prima del mondiale. Però non ero convinto. In corsa non ero super, ma nel finale sentivo che la gamba era buona e senza pensarci ho vinto. Se non avessi avuto il problema della moto alla Vuelta, magari sarei stato più pimpante e avrei sprecato più energie».

L’anno dopo a Doha, Sagan non è il favorito, quindi parte senza pressione. «Siamo arrivati in volata e ho vinto. Devo dire grazie a Nizzolo che fu correttissimo e non mi chiuse».

Infine eccoci al mondiale 2017. Sembra andare tutto bene. Peter è tranquillo, alla fine due mondiali già li aveva vinti.

«Con Bodnar, Gatto e altri amici facciamo le solite 7 ore pre-mondiale. Dopo 4 ci fermiamo in un bar. Io prendo un pezzo di pizza e ripartiamo. La sera durante il massaggio, la pancia inizia a brontolare. Vomito tutta la notte. La mattina dopo avevo il volo per Bergen. Ero disidratato, vuoto».

Quel venerdì Sagan non tocca la bici. Il sabato fa un’oretta pianissimo, però inizia a stare meglio. E comincia a riempire lo stomaco di carboidrati.

«Arriva la gara. La corsa è veloce ma regolare. Nel finale sono ancora lì. C’era questa salita di 3 chilometri e penso: “Un ultimo sforzo. Se non mi stacco qui, o mi stacco solo da 5-6 corridori, poi rientro in discesa”. In quel momento mi torna la gamba giusta e capisco che è una giornata buona».

Istrionico, grande comunicatore, ma anche molto grintoso e tatticamente intelligente…
Istrionico, grande comunicatore, ma anche molto grintoso e tatticamente intelligente…

Intelligenza tattica

Peter parla delle corse come se stesse leggendo un copione. Si ricorda ogni cosa. Per esempio temeva Dillier alla Roubaix. Vero che lo svizzero era un reduce della fuga del mattino.

«Per radio mi avevano anche detto che era un ex pistard e quindi sapeva correre in velodromo. Allora mi chiedo: “Cosa faccio? Se facciamo 100 volate le vinco tutte e 100, ma è ancora qui”. Così ho iniziato a pensare che di Roubaix ne avevo viste in tv e vinceva chi partiva dietro. Lo faccio entrare in testa. Resto lì. Salgo lentamente sulla curva e quando decido di partire mi butto giù su secco e prendo l’interno. A quel punto lui non aveva più spazio e ho vinto».

Un capolavoro. Ma non sempre le ciambelle gli sono riuscite col buco. E qualche sconfitta è bruciata. Soprattutto quelle nei primi anni.

«All’inizio lanciavo la bici, urlavo… poi ho capito che non serviva a niente. Un giorno avrei perso per poco, il giorno dopo avrei vinto per poco».

E’ il 10 marzo 2010 e alla Parigi-Nizza Peter Sagan, in Liquigas, conquista la prima delle sue 121 vittorie da pro’
E’ il 10 marzo 2010 e alla Parigi-Nizza Peter Sagan, in Liquigas, conquista la prima delle sue 121 vittorie da pro’

Cosa lascia?

Di certo Peter Sagan lascia un ciclismo diverso rispetto ai suoi primi anni e a quelli d’oro. Tutto è estremizzato. E non c’è più spazio per momenti meno intensi. Prendiamo il rapporto con gli sponsor per esempio.

«Nessuno ormai è più come me – spiega Sagan – oggi pensano solo a correre. Van der Poel dopo il Tour non è andato alla cena con i suoi sponsor, per dire. Cosa gli sarebbe cambiato se avesse fatto mezzanotte? Poteva anche non bere… ma è così».

«Quanto dureranno i campioni di oggi? Difficile dirlo è una questione del tutto personale. Dipende anche dal tuo approccio mentale. Magari possono durare anche più di me. Guardate Valverde. Poi magari possono subentrare problemi fisici o mentali e possono smettere da un giorno all’altro. Sicuramente oggi il ciclismo è più stressante. Più professionale, ma più stressante».

Prima di chiudere, mentre Peter firma autografi e posa per i selfie. Gli chiediamo cosa ne pensa di quel che pochi giorni fa ci ha detto Zanatta, suo diesse alla Liquigas, e cioè che lui è stato un Evenepoel dieci anni prima.

«No, non credo. Lui vince le classifiche generali, va forte in salita, a crono… Io non ho fatto tutto questo!».

Problemi al soprasella: come lavorano le aziende?

30.09.2023
5 min
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Durante la Vuelta Cian Uijtdebroeks ha sofferto di problemi al soprasella, che lo hanno infastidito parecchio. Situazioni di questo genere potrebbero passare anche dai materiali utilizzati nell’abbigliamento: tutto si estremizza e anche in questo campo si sono fatti progressi e studi. Ma come lavorano i vari marchi in tema di protezione delle parti intime e più delicate? La nostra indagine parte da una curiosità e coinvolge quattro aziende: Elastic Interface, Alé Cycling, Q36.5 e Sportful

Il fondello dei pantaloncini gioca un ruolo di fondamentale importanza nella prevenzione. Tutto parte dalla scelta dei materiali per creare forme e schiume. Da qui si passa poi alla ricerca della giusta densità, per evitare dolori e sfregamenti. Quello che accomuna queste aziende è il costante lavoro con atleti professionisti: tester d’eccellenza. 

Elastic Interface parte dallo studio dei parametri antropometrici dell’anatomia maschile e femminile
Elastic Interface parte dallo studio dei parametri antropometrici dell’anatomia maschile e femminile

Il metodo Elastic Interface

Per Elastic Interface risponde Irene Lucarelli, Marketing & Communication specialist. «I materiali che utilizziamo, selezioniamo e sviluppiamo – spiega – rispondono a un mix di esigenze. In primis, la performance per il ciclista, intesa come comfort percepito durante la pedalata, ma anche come sicurezza e salubrità di un prodotto che va a contatto con zone sensibili. Garantiscono un’ottima gestione del sudore, oltre che essere morbidi al tatto. La combinazione di queste due caratteristiche permette di mantenere una sensazione di asciutto sulla pelle ed evitare sfregamenti e lesioni.

«Il design base, da cui parte lo sviluppo di tutti i fondelli, arriva dallo studio dei parametri antropometrici dell’anatomia maschile e femminile. Assieme allo studio delle varie posizioni in sella, a seconda della disciplina, abbiamo definito il giusto mix di materiali per ognuna di queste. Da sempre “giochiamo” con spessori e densità per creare la giusta ricetta, ovvero la migliore protezione per un determinato tipo di attività. Il nostro faro più potente è la massima protezione con il minimo ingombro. Tenere il ciclista il più possibile vicino alla superficie di contatto, la sella, per garantire la migliore stabilità».

L’esperienza di Alé

«In Alé i materiali usati – spiega Alessia Piccolo, CEO di Alé Cycling – sono microfibre anallergiche, traspiranti e a rapida asciugatura. Le forme anatomiche vengono sviluppate grazie ai test in bici, sono specifiche per uomo e per donna in quanto hanno conformità fisiche diverse. Le schiume hanno spessori e densità differenti a seconda del tempo di utilizzo, ad esempio le lunghe distanze, per proteggere dagli urti e dalle sollecitazioni della strada.

«Le imbottiture vengono sviluppate tenendo conto dei punti di maggior contatto con la sella. I fondelli sono testati da più persone, in più stagioni e su diverse distanze, al fine di trovare la giusta quadra tra tutte queste esigenze. Un valido alleato per evitare sfregamenti è il tipo di cucitura con cui il fondello viene applicato al pantalone. Le nostre cuciture tri-stitch donano una maggior elasticità e permettono al fondello di adattarsi al corpo durante la pedalata, senza rimanere rigido».

Per Q36.5 si inizia decidendo quale tipo di fondello inserire all’interno di ogni specifico pantaloncino
Per Q36.5 si inizia decidendo quale tipo di fondello inserire all’interno di ogni specifico pantaloncino

Q36.5 e i tanti test

«In Q36.5 – spiega Alberto Bianchi, Product Manager – il primo step è definire che tipologia di fondello intendiamo inserire in uno specifico pantalone, questo per poter ragionare in funzione dei tessuti e delle caratteristiche costruttive dello specifico pantaloncino. Partiamo sempre da un test empirico ricavando le imbottiture da dei pannelli di prova che intagliamo a mano e proviamo usando una forma base di fondello.

«Questi pannelli hanno densità e altezze diverse e determinano le effettive specifiche tecniche dei nostri modelli. Una volta stabilite quali schiume e imbottiture da utilizzare parte il processo creativo legato alla forma del fondello e alle specifiche tecniche costruttive. L’attività di studio e di posizionamento comprende dei test di laboratorio necessari a verificare punti di pressione e corretta funzionalità del prodotto.

«Le imbottiture vengono sviluppate seguendo due criteri: forme e densità. Utilizziamo tecniche di applicazione diverse in considerazione delle differenti imbottiture e testiamo differenti configurazioni di schiume e altezze fino a trovare la miglior formula di utilizzo. Sempre verificando che le tipologie utilizzate rientrino appieno dei nostri rigorosi parametri di asciugatura e deformazione.

«Qualità dei tessuti e modelleria del capo possono cambiare sostanzialmente la resa di un fondello, anche la cura del singolo dettaglio è importante. Anche solo la posizione di un’etichetta viene pensata sempre guardando all’utilizzatore finale per garantire il massimo benessere.

Ogni pantaloncino ha caratteristiche e risponde ad esigenze diverse, a seconda dell’utilizzo
Ogni pantaloncino ha caratteristiche e risponde ad esigenze diverse, a seconda dell’utilizzo

La soluzione di Sportful

«Le forme dei fondelli – ci spiegano dal centro ricerche – sono state studiate in base alla forma necessaria per avere il giusto fit con la sella. La schiuma viene iniettata all’interno di uno stampo che permette di produrre il padding che in un secondo momento sarà incollato alla parte di tessuto pre-tagliata.

«Le imbottiture e i fondelli sono il risultato di numerosi test nel corso degli anni con atleti professionisti e tester aziendali. Inoltre, grazie alla nostra collaborazione con fornitori di fiducia, siamo stati capaci di evolvere i materiali e ricercare la miglior soluzione possibile. Utilizziamo imbottiture a diversa densità e con diverso spessore. E’ molto importante cercare di fornire il miglior servizio possibile, ad oggi Sportful può contare su 5 differenti tipi di fondelli da uomo e 5 fondelli esclusivamente per donna; tutti con differenti strati di densità e diverse combinazioni di materiali. Lavorare insieme agli atleti è da sempre un plus di Manifattura Valcismon e di Sportful. Grazie ad atleti di alto livello siamo riusciti ad avere i giusti riscontri per accontentare tutte le esigenze».

Peter Stetina e Sportful lanciano la linea “Dirty Roads” 

11.05.2023
3 min
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Si chiama “Dirty Roads”, ed è la nuova collezione estiva 2023 che Sportful ha presentato insieme all’ex pro Peter Stetina, quest’ultimo brand ambassador e gravel privateer del brand di Fonzaso. 

Dopo dieci lunghi anni di piena attività nel circuito WorldTour, Stetina conosce bene cosa significhino disciplina e sacrificio, e nella mini video-serie “Dirty Roads” mostra al pubblico perché ha “scambiato” volentieri la sua divisa da professionista, fatta di body aerodinamici e jersey ultra leggere, con una semplice t-shirt e dei pantaloncini “cargo” con le tasche laterali. Il viaggio di Pete, da ciclista professionista su strada a “gravellista”, dimostra che avere passione e godersi giornate epiche in bici è importante tanto quanto lo sia la competizione. Con la serie “Dirty Roads”, Sportful vuole ispirare tutti i suoi appassionati a salire in sella alle proprie biciclette e – con l’abbigliamento corretto – uscire dai sentieri battuti. 

Dieci anni nel WorldTour

La collezione Dirty Roads rappresenta allo stesso tempo divertimento e funzionalità, e questo grazie a nuovi stili che offrono comfort, versatilità e durata necessari per le uscite più avventurose. Dalle tasche cargo extra della Flow Supergiara Jersey, al nuovo fondello specifico per il gravel dell’Ultra Bibshort: ciascun singolo dettaglio è stato preso in considerazione nello sviluppo di questi prodotti. Nel 2019, Peter Stetina ha scelto di riscrivere la storia quando si è allontanato dal mondo strutturato del WorldTour per dedicarsi alle corse gravel come “privateer”, e Sportful ha sostenuto con entusiasmo la sua visione in ogni fase di questo nuovo percorso.

«Pedaliamo tutti in modo diverso – ha commentato Stetina – e lo facciamo con velocità diverse, modi di nutrirsi diversi e su terreni differenti. Ma una cosa rimane la stessa: siamo quelli per cui il percorso avventuroso ha la priorità. Percorriamo strade sterrate perché non è semplicemente guidare una bici; è qualcosa di più…».

Una video a settimana

Ciò che ci motiva a salire in sella è molto soggettivo, ma siamo tutti d’accordo che il kit può fare la differenza durante una pedalata. Sportful – con la propria, storica sede alle pendici delle Dolomiti Bellunesi – è un marchio che spinge i confini dell’abbigliamento da ciclismo da oltre 40 anni, continuando ad innovare e a creare abbigliamento da ciclismo di alta qualità in grado di soddisfare le esigenze dei ciclisti di tutti i livelli.

Per rimanere aggiornati sull’uscita della video-serie “Dirty Roads” realizzata insieme a Peter Stetina, bisognerà semplicemente seguire Sportful e Peter Stetina sui social media. Inoltre, per tutto il mese di maggio, un nuovo episodio sarà disponibile ogni mercoledì.

Sportful

Flanders Classics: la collezione dedicata ai Muri

12.04.2023
4 min
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Le Fiandre, non sono solamente un territorio profondamente legato al ciclismo, ma anche un posto dove il meteo non è sempre clemente. Per pedalare al meglio su queste strade è necessario essere coperti nella maniera corretta. Vento, freddo e pioggia sono all’ordine del giorno, come successo alla Gran Fondo “We Ride Flanders che abbiamo avuto modo di pedalare il sabato prima della corsa dei pro’.

La fantasia della maglia Flanders Classics di Sportful è ispirata alle corse del Nord
La fantasia della maglia Flanders Classics di Sportful è ispirata alle corse del Nord

La collezione di Sportful

Sportful è un marchio che nel tempo ha studiato e trovato diverse soluzioni, sempre degne di nota, per ogni categoria e ogni situazione. Non è un caso che da loro sia nata la collezione Flanders Classics, una serie di capi che aiutano i ciclisti ad esprimersi al meglio rimanendo sempre riparati. 

Si parte dalla maglia: con un design ispirato dalle gare del Nord più iconiche e avvincenti. E’ realizzata con un tessuto elastico e traspirante che permette di dissipare il calore. Allo stesso tempo ha una grande comodità, grazie alla presenza di tessuto Elastan. Comprende anche delle ottime caratteristiche tecniche, le maniche sono tagliate a vivo. Si tratta di un prodotto leggero, utile sia quando le temperature si alzano, sia quando, come nelle Fiandre, il freddo ed il vento si fanno sentire. Durante la nostra pedalata abbiamo utilizzato solamente la maglia con sopra la gabba

Le bretelle sono composte per il 72% da Poliestere e per il restante 28% da Elastan
Le bretelle sono composte per il 72% da Poliestere e per il restante 28% da Elastan

I pantaloncini

La collezione Flanders Classic si compone anche dei pantaloncini, un prodotto dal compromesso eccezionale tra qualità e prezzo. Estremamente confortevole, realizzato con tessuto Lycra con grammatura 210gr/mq. Non sono presenti cuciture in vita e questo si sente con il passare delle ore in sella. Il fondo gamba, con silicone applicato direttamente al tessuto, non cede mai e tiene sempre la posizione. Nonostante la grande quantità di pioggia subita non è mai passata umidità all’interno, permettendo così alle gambe di rimanere al caldo. 

Il fondello utilizzato da Sportful è il nuovo Bodyfit Pro MD, creato con multi-densità a due strati. In sella non crea alcun fastidio, non facendo mai percepire la fatica della seduta. 

Il pezzo forte

La Flanders Pro Jacket è l’indumento che abbiamo apprezzato di più, viste anche le condizioni meteo. La temperatura non è mai andata al di sopra degli undici gradi, con vento e acqua. 

E’ realizzata da Sportful con tessuto Polartec Neoshell che la rende impermeabile, antivento e di ottima traspirabilità. Si tratta di un prodotto elastico, soprattutto nella parte della schiena e delle spalle, per assecondare al meglio tutti i movimenti del ciclista. Le cuciture sono nastrate, così da garantire la massima impermeabilità. Il colletto, nella parte posteriore, ha una porzione di tessuto più alta, questa evita che l’acqua penetri all’interno anche quando si è in presa bassa

Gli altri accessori

La collezione Flanders Classics si compone anche di altri utili accessori: manicotti, calze, guantini e la Vest. Quest’ultimo è il capo giusto quando si cerca la massima protezione dal vento. E’ utile durante tutto l’anno, le sue dimensioni ridotte gli permettono di essere inserito comodamente nelle tasche posteriori.

Sportful

Flow Supergiara: la maglia gravel di Sportful

05.04.2023
3 min
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Sportful conferma la sua vocazione a 360 gradi riguardo al mondo dei pedali, viene presentata la maglia dedicata al gravel: la Flow Supergiara. Quella degli amanti delle strade bianche è una categoria sempre più ampia, e di conseguenza merita dei prodotti studiati sulle loro esigenze. La maglia creata da Sportful è un prodotto che può essere abbinato ad altri dell’ampia linea dedicata al gravel del brand veneto. 

Il tessuto principale usato per la maglia Flow Supergiara è il poliestere
Il tessuto principale usato per la maglia Flow Supergiara è il poliestere

Grande comodità

La voglia di esplorare è in continua evoluzione, ma allo stesso tempo è necessario avere i capi d’abbigliamento giusti. La maglia Flow Supergiara è uno dei prodotti più tecnici in questo campo: leggera, traspirante e con una grande capacità di carico. Tutte queste caratteristiche la rendono perfetta per le lunghe uscite in bici. 

Sportful ha utilizzato come tessuto principale per questa maglia il principale, “mitigato” con l’aggiunta di elastan in alcune zone. Un modo semplice, ma estremamente efficace, per avere il giusto sostegno in maniera davvero continuativa. La parte del fondo posteriore, nella zona delle tasche per intenderci meglio, prevede l’utilizzo del 22% di elastan. Questo perché nel momento in cui si affronta un lungo viaggio è importante che la maglia sostenga il carico, senza deformarsi. Allo stesso modo, sulle maniche l’elastan è presente al 20% così da aumentare il comfort. 

In quattro colori

La maglia Flow Supergiara ha a disposizione ben sei tasche nella zona della schiena, questo per aumentare la massima capacità di carico. La sicurezza, anche quando si pedala sugli sterrati, non va messa da parte, per questo sulle spalle sono presenti elementi reflex. Le maniche sono realizzate con taglio vivo, una scelta che strizza l’occhio alla tecnica. 

I colori tra i quali scegliere sono quattro: Leather Jade Cream, Galaxy Blue Black, Hucklberry Light Red, Nightshade Dark Gold (in foto di apertura). 

Il prezzo è di 109,90 euro, mentre le taglie vanno dalla S alla XXXL.

Sportful

Ultra Bibshort: il pantaloncino tecnico e performante

28.03.2023
3 min
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Ultra Bibshort è il nuovo pantaloncino presentato da Sportful, un prodotto pensato per il mondo del gravel. Un modo per vivere le avventure in bici senza dover rinunciare al comfort e alle prestazioni di alta qualità. Questo pantaloncino rappresenta, per Sportful, l’evoluzione sotto ogni punto di vista, anche per quanto riguarda le esigenze tecniche di tutti i ciclisti.

Le tasche laterali servono per riporre scorte di barrette per le lunghe uscite in gravel
Le tasche laterali servono per riporre scorte di barrette per le lunghe uscite in gravel

Tecnica e prestazione

La comodità non esclude la tecnica e viceversa, il tessuto utilizzato da Sportful è elasticizzato, durevole e resistente. Nel creare l’Ultra Bibshort queste qualità garantiscono vestibilità, aerodinamica e una grande resistenza all’usura. Si tratta di un capo d’abbigliamento che ha nei dettagli la sua rivoluzione. Innanzitutto la capacità di carico è aumentata, le tasche laterali sono migliorate e cucite con tessuti elasticizzati, e si trovano su entrambi i lati e sui fianchi.

Sportful con gli Ultra Bibshort viene incontro alle esigenze di tutti i consumatori, in particolare alle cicliste. Questo prodotto è pensato per essere confortevole anche per loro, grazie ad una bella novità: una chiusura posteriore con calamita. Questo dettaglio garantisce una vestibilità facile e veloce in qualsiasi situazione. Le cuciture sono ridotte al minimo per evitare sfregamenti. 

I dettagli

La grande differenza e le prestazioni elevate si nascondono nei dettagli, un esempio è il fondello DMS. Più corto rispetto agli standard e realizzato utilizzando un’imbottitura con schiuma a cellule aperte. Le varie aree hanno tutte una densità differenziata per garantire maggiore comfort e sensibilità.  

Il nuovo Ultra Bibshort rappresenta la diretta evoluzione dei pantaloncini gravel: sviluppato per massimizzare l’efficienza durante la pedalata e per affrontare tutti i percorsi off-road, senza sacrificare le avventure su asfalto. Crescita tecnica permessa anche grazie alla continua collaborazione con il team professionistico della TotalEnergies di Peter Sagan.

Il prezzo al pubblico è di 199,90 euro. Le taglie vanno dalla S alla XXXL per la versione maschile, in quella femminile dalla XS alla XXL.

Sportful

Sportful Fiandre spring-summer, il top dei capi tecnici

18.02.2023
6 min
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Fiandre di Sportful “non è solo dell’abbigliamento”, ma è la categoria dei capi tecnici che ha cambiato il modo di sviluppare gli indumenti per il ciclista. Materiali di un livello superiore, design e anche le tecnologie che, oltre ad essere in linea con le richieste, offrono anche un’immagine perfetta dell’atleta.

Andiamo alla scoperta di una collezione rinnovata, quella Fiandre in ottica primavera-estate 2023.

L’elasticità di Fiandre gli permette di essere sempre ben aderente al corpo, a prescindere dalla posizione
L’elasticità di Fiandre gli permette di essere sempre ben aderente al corpo, a prescindere dalla posizione

Ispirazione belga, cuore italiano

Per definire una categoria di prodotti, renderla iconica e in un certo senso quantificare il suo concept tecnico, era necessario usare un sostantivo che è entrato nel vocabolario del ciclismo: Fiandre. Fiandre è un po’ tutto, è forza e tecnica, è estremizzazione e storia, ma anche un simbolo e segno di vittoria. Anche grazie al nome che porta in dote, l’abbigliamento Sportful Fiandre è diventato un’icona proprio come la corsa del Belgio che mette insieme muri e pavé. Ma Sportful è l’azienda italiana che ha inventato questa categoria di indumenti tecnici e che ancora una volta rinnova i capi che ne fanno parte, senza ovviamente snaturare i diversi concept che sono il DNA di Fiandre.

Polartec NeoShell, NoRain e Gore-Tex, ovvero membrane e tessuti, tecnologie che sono entrate nel ciclismo anche grazie a Sportful e che, passo dopo passo si evolvono, proprio come i capi Fiandre.

Sportful Fiandre Pro Jacket

E’ la giacca con un peso molto contenuto, 244 grammi dichiarati e un livello altissimo di protezione. E’ disponibile nella versione maschile e in quella femminile. Prende forma grazie al tessuto Polartec NeoShell che, nonostante uno spessore ridottissimo abbina tre fattori importanti nell’ambito bici: è windproof, traspirante ed è anche idrorepellente. Inoltre è perfettamente aderente al corpo grazie ad una elevata elasticità, peculiarità che rende questa giacca particolarmente efficace in fatto di aerodinamica. Il fitting aderente viene mantenuto nelle diverse posizioni che si assumono quando si pedala, anche grazie ad un inserto molto elastico nella zona del giro-vita. Le cuciture, anche se ridotte al minimo, sono nastrate in modo da aumentare ulteriormente la protezione in caso di situazioni meteorologiche al limite.

Le tasche posteriori sono tre e rifinite con elementi rifrangenti. Sempre nella parte dietro, il taglio della giacca scende in modo importante verso i glutei, dove è water repellent. Il prezzo di listino è di 239,90 euro ed è disponibile in sei colorazioni diverse. Ma non finisce qui, perché la Sportful Fiandre Pro Jacket è disponibile anche nella versione a manica corta, con il medesimo range di taglie (dalla S alla 3XL) ad un prezzo di listino di 219,90 ed un peso dichiarato di 215 grammi.

Fiandre NoRain

Fa sempre parte della famiglia Fiandre ed è estremamente versatile. Nel corso della stagione di mezzo, o durante le giornate fredde e umide, una giacca Sportful Fiandre NoRain implementa il potere protettivo di una giacca invernale e/o di una maglia primaverile, oppure di un intimo termico. Nel corso dell’estate è un vero e proprio deterrente, magari da indossare prima di affrontare una discesa alpina, oppure da portare con sé, pronta per ogni evenienza. Può essere indossata anche semplicemente sopra un baselayer.

Combina tre tessuti diversi. Uno con proprietà anti-vento sul petto e sulle spalle, un NoRain Light sulla schiena e un tessuto unidirezionale per le tasche, in modo che queste offrano un sostegno costante senza spostamenti indesiderati.

Come per la categoria Pro, anche Sportful Fiandre NoRain è disponibile nella versione per l’uomo e al femminile, con le maniche lunghe (149,90 euro) oppure corte (129,90 euro), ma anche come vest, ovvero il classico gilet senza maniche (99,90 euro), ha una vestibilità fitting, aderente ed elastica. Quasi si plasma sul corpo una volta indossata.

Sportful

Sportful Fiandre, l’abbigliamento icona del ciclismo

22.11.2022
6 min
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Sportful Fiandre si rinnova stagione dopo stagione e non perde il suo concept, ovvero quello di proteggere e di offrire un look da corridore. Fiandre ha cambiato la vestibilità e l’ergonomia dei capi disegnati per le condizioni meteo critiche e non solo nell’ambito delle collezioni Sportful.

Abbiamo provato la giacca Fiandre Pro Medium e la calzamaglia Classic, capi con una tecnicità marcata, sviluppati a braccetto con gli atleti pro’.

Fascia elastica e taglio vivo nel girovita
Fascia elastica e taglio vivo nel girovita

La parola a Federico Mele

«La categoria Fiandre – spiega Federico Mele, responsabile marketing Sportful – rappresenta una garanzia in termini di performance e comfort, quando si parla di protezione dagli agenti atmosferici. Sono diversi anni che sviluppiamo questa categoria di capi tecnici, testati ed approvati anche dagli atleti professionisti. Le ultime evoluzioni sono state create con la collaborazione dei ragazzi del Team TotalEnergies, utilizzando le tecnologie più avanzate e i migliori tessuti a nostra disposizione. Per avere la garanzia del miglior risultato possibile e della migliore qualità sul mercato, ci avvaliamo di fornitori come Polartec e Gore. L’esempio tangibile è l’utilizzo della tecnologia Gore-Tex Infinium sulla nostra Fiandre Pro Medium Jacket. La membrana in questione ci permette di rendere questo capo idrorepellente, resistente al vento e capace di mantenere il corpo caldo, ma allo stesso tempo anche traspirante. Una delle migliori giacche attualmente presenti sul mercato».

Giacca Fiandre Pro Medium

E’ una giacca dal peso contenuto, ma che offre una protezione di alto livello. Si presenta con diverse pannellature, perché la sezione frontale è completamente differente dalla posteriore. Davanti c’è la membrana in Gore-Tex Infinium, idrorepellente e traspirante, con una buona elasticità. Si adatta alle forme del corpo e limita la formazione di sacche di aria tra il corpo e la giacca, in modo da mantenere una termoregolazione ottimale. Anche le maniche utilizzano questa soluzione, con un inserto più sottile di matrice Norain nella parte posteriore, che non impatta contro l’aria fredda. Il polsino è sottile con il taglio vivo.

Il tessuto NoRain è il protagonista della parte posteriore. E’ poroso al tatto e capace di veicolare verso l’esterno la stragrande maggioranza del vapore prodotto durante lo sforzo. Si evitano gli accumuli di sudore e il raffreddamento del corpo. Sulla schiena è presente anche una soluzione molto interessante, ovvero una sorta di sbuffo superiore che protegge dei microfori al pari delle scapole. Qui il tessuto (nascosto) diventa una sorta di mesh, che aumenta il potere di veicolazione del sudore verso l’esterno. Eccellente l’elasticità, compresa quella delle tasche.

Il collo è alto, non stringe e lascia spazio per uno scaldacollo. In questo punto è la combinazione di tessuti diversi a fare la differenza. L’esterno è in Gore-Tex, l’interno è in mesh forato, ma in aggiunta c’è una sorta di patella in NoRain. I dettagli che fanno la differenza. Il prezzo di listino è di 199,90 euro.

Sportful Classic bibtight

E’ una calzamaglia classica e sempre attuale, molto comoda, aderente e sfruttabile anche con temperature medie. Non è di matrice Fiandre, ma ha un buon potere idrorepellente. Non è eccessivamente alta nella zona addominale, fattore che limita di molto l’accumulo di sudore sul ventre e pancia, limitando così il raffreddamento repentino. Le bretelle sono forate. Ci sono degli inserti riflettenti sui polpacci. Il fondello è il Bodyfit Pro MD, una sicurezza un punto fermo della collezione Sportful. Il prezzo di listino è di 99,90 euro.

Il look da atleta è uno dei punti forti della gamma Fiandre
Il look da atleta è uno dei punti forti della gamma Fiandre

Le nostre impressioni

Quando si pedala e si spinge forte sui pedali si suda, questo è un dato di fatto, non esiste giacca e non esiste un tessuto che non faccia sudare (per fortuna). La differenza sta nella qualità del capo tecnico, la traspirabilità del tessuto e le capacità di un indumento tecnico di proteggere dal vento freddo che impatta sul corpo. Questa è di fatto la nuova giacca Sportful Fiandre, protettiva e comoda, sottile e versatile. E’ una giacca ampiamente sfruttabile se indossata sopra un intimo, magari quando le temperature non sono eccessivamente basse, capace di essere uno scudo contro il vento gelido se indossata sopra una maglia che aiuta a generare calore. La giacca Fiandre Medium è strumento dal quale non si può prescindere quando piove e la voglia di uscire a pedalare è irrefrenabile, oppure bisogna essere pronti ad affrontare qualsiasi condizione meteorologica. E poi è idrorepellente, lo è in maniera importante, non solo l’acqua e l’umido, ma anche nei confronti di quella fanghiglia che si incontra sui sentieri gravel.

E poi è gratificante una volta indossata, asciutta ed attillata, ma non compressiva, con quel look da corridore vero che non guasta mai. Sulla stessa linea ci sono i bibtight Classic, ormai un punto fermo anche dopo una lunga carriera.

Sportful

Sportful il main sponsor della crociera del ciclismo

08.10.2022
3 min
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Sportful è il main sponsor della prossima Crociera del ciclismo, il viaggio organizzato come di consueto da Gazzetta Bike Academy, in collaborazione con l’agenzia veronese Moving Events, ed in programma dal 15 al 22 di ottobre. E quest’anno, a bordo della MSC Seaside, una delle navi da crociera più grandi e tecnologicamente avanzate oggi in navigazione, saranno ospiti niente di meno che Paolo Bettini – che di Sportful è attivo testimonial da oramai molto tempo – e Maurizio Fondriest.

Il programma di viaggio prevede l’iniziale partenza dal porto di Genova per poi far rotta verso Civitavecchia. Dopo una bella pedalata nella Tuscia, oppure una necessaria escursione nella città di Roma, si ripartirà navigando verso sud per arrivare nella meravigliosa Palermo. Dalla Sicilia si transiterà poi da Ibiza per giungere in Spagna, nel porto di Valencia. Ancora uno stop, ideale per poter ancora pedalare in compagnia dei due ex campioni del mondo, e poi ancora navigazione verso Marsiglia, in Francia, penultima “tappa” in mare della settimana che si chiuderà nuovamente a Genova da dove il gruppo si è inizialmente imbarcato.

In regalo la nuova maglia

Il viaggio durerà dunque complessivamente 8 giorni (7 invece saranno le notti da trascorrere a bordo) con trattamento “all inclusive”. A tutti i partecipanti verrà inoltre regalata la nuova maglia tecnica che Sportful stessa ha espressamente disegnato e prodotto per questa iniziativa. Come accennato, una volta a terra, nelle località di Civitavecchia, Palermo, Ibiza e Valencia, sarà possibile pedalare e seguire uno dei due gruppi in bici che verranno organizzati, denominati rispettivamente “easy” e “strong” a seconda della propria condizione di allenamento.

Durante la navigazione saranno invece previsti assieme ai due top testimonial di questa crociera Gazzetta Bike Academy numerosi incontri tematici sul ciclismo: un modo diverso ed al tempo stesso decisamente… “itinerante” per vivere la propria passione per la bicicletta.

Sportful ha appena presentato la nuova collezione invernale
Sportful ha appena presentato la nuova collezione invernale

Oltre a Sportful, supportano attivamente questa iniziativa anche altri partner di settore come FSA, Vision, Prologo, Topek, Eleven, Bryton, Elite, NAMEDSPORT> e la riconosciuta commerciale veneta dei fratelli Campagnolo Ciclo Promo Components.

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