No, non confondiamoci con Mads Pedersen, la linea MADSS di Santini è tutt’altra cosa… anche se la velocità è un denominatore comune, tanto più che in Lidl-Trek vestono Santini. Nel ciclismo sappiamo che la resistenza dell’aria è il principale ostacolo alla velocità e lo scriviamo noi stessi sempre più spesso. Per questo Santini da anni investe nella ricerca di capi in grado di ridurre l’attrito e migliorare la performance. L’ultimo progetto prende il nome appunto di MADSS, acronimo di Mega AeroDynamic Speed Shell: una nuova linea di abbigliamento tecnico pensata per chi punta al massimo in termini di efficienza e velocità, senza rinunciare al comfort.
Frutto del lavoro del reparto R&D dell’azienda bergamasca, MADSS include body, calze, copriscarpe e guanti, tutti progettati per la competizione. Ogni elemento è sviluppato per ottimizzare l’aerodinamica e aumentare la resa in gara.
Oltre a quello che si può vedere nella foto di apertura che è total black. E le versioni che seguono…A “quadri sfumata”…E questa a “strisce”. I body sono proposti a 220 euroOltre a quello che si può vedere nella foto di apertura che è total black. E le versioni che seguono…A “quadri sfumata”…E questa a “strisce”. I body sono proposti a 220 euro
Aerodinamica sartoriale
E’ il capo di punta della linea ed esprime il massimo in termini di resa aerodinamica per i ciclisti più evoluti. La parte superiore, in Lycra leggera e traspirante, mantiene una sensazione costante di freschezza, mentre il taglio aderente e il colletto basso assicurano un profilo efficiente contro il vento. Le maniche, realizzate in tessuto a navetta con motivo a righe, stabilizzano la vestibilità e ottimizzano il flusso d’aria grazie all’effetto vortice.
La parte inferiore impiega una Lycra ad alta resistenza con trama a densità elevata, che offre compressione media e supporto muscolare, senza ostacolare il movimento. La parte della gamba è allungata, con taglio vivo e grip in silicone interno sulle cosce per massima stabilità. Il fondello C3 con inserti in gel anti-shock e superficie ergonomica 3D lo rende adatto anche alle lunghe distanze e alle prove più dure. Una tripla tasca posteriore aggiunge funzionalità senza compromessi sul design. Questo capo è disponibile in quattro grafiche, pensate per chi vuole distinguersi anche nello stile.
Un guantino davvero aero e pulito nella linea (c’è anche nero)Questa la parte inferiore che fa presa sul manubrio. Anche il grip è ottimale. Il loro prezzo è di 40 euroUn guantino davvero aero e pulito nella linea (c’è anche nero)Questa la parte inferiore che fa presa sul manubrio. Anche il grip è ottimale. Il loro prezzo è di 40 euro
Guanti, quel tocco in più
I guanti MADSS non sono semplici accessori: sono progettati per chi cerca massima aerodinamicità e velocità. La parte superiore è in un mix di Lycra e poliuretano antivento, che riduce la resistenza dell’aria. Il design compatto e affusolato permette di tagliare il vento con efficacia, migliorando la penetrazione aerodinamica. Il palmo, leggermente imbottito, garantisce comfort e precisione, ideali per cronometro o gare ad alta intensità.
Il copriscarpa aero. Anche in questo caso c’è la versione total black. Il prezzo è di 45 euroInfine il calzino, con tessuti che massimizzano la traspirazione. Scontato dire che c’è anche bianco. Prezzo consigliato: 35 euroIl copriscarpa aero. Anche in questo caso c’è la versione total black. Il prezzo è di 45 euroInfine il calzino, con tessuti che massimizzano la traspirazione. Scontato dire che c’è anche bianco. Prezzo consigliato: 35 euro
Copriscarpe e calzini
I copriscarpe MADSS sono pensati per chi vuole ogni vantaggio possibile in termini di velocità. Si adattano come una seconda pelle, riducendo al minimo la turbolenza attorno al piede. La loro costruzione avanzata li rende più di un accessorio tecnico: sono un alleato prezioso nelle gare dove ogni watt conta.
I calzini MADSS offrono il giusto equilibrio tra prestazioni, comfort e funzionalità. Il tessuto elastico e traspirante garantisce una termoregolazione efficace e una calzata precisa. La zona piede è in Q-Skin, materiale che controlla l’umidità e mantiene i piedi asciutti. Il polsino con grip interno in silicone a tre strisce assicura stabilità anche sotto sforzo.
Partner ufficiale del Tour de France e del Tour de France Femmes avec Zwift, Santini realizzerà anche per il 2025 le maglie ufficiali dei leader di classifica, insieme alle loro repliche. La collezione sarà arricchita da capi esclusivi ispirati a tappe memorabili e salite leggendarie che hanno reso celebre la Grande Boucle.
Le linee 2025, comprese quelle dedicate alle due competizioni e alla gamma Maillot Jaune, rendono omaggio alla storia e ai simboli di una corsa che da oltre un secolo emoziona il mondo. Ogni capo nasce dal desiderio di esprimere, attraverso il design, l’essenza del Tour: un mix di passione, ricerca e artigianalità pensato per chi vuole vivere da vicino la magia della corsa francese.
Oltre alle maglie ufficiali e alle loro repliche, la collezione include kit speciali che celebrano luoghi chiave del Tour 2025: la Grand Départ a Lille e il 50° anniversario dell’arrivo a Parigi sugli Champs-Élysées.
La maglia dedicata al Gran Depart da Lille…Tra i vari capi (ogni collezione è completa di maglia, salopette, calzini, sottomaglia e cappellino), non vanno dimenticati i guantiniLa maglia dedicata al Gran Depart da Lille…Tra i vari capi (ogni collezione è completa di maglia, salopette, calzini, sottomaglia e cappellino), non vanno dimenticati i guantini
Grand Départ Lille-Nord de France
Per la prossima Grande Partenza, che avverrà da Lille, Santini omaggia la città con una collezione ispirata ai colori della bandiera francese: blu, bianco e rosso.
Un richiamo anche alla squadra di calcio LOSC e alla cultura gastronomica locale, con un originale dettaglio grafico: un cartoccio di patatine fritte. Il kit è composto da maglia a maniche corte, pantaloncino, intimo tecnico, guanti, calze e cappellino per un outfit coordinato.
La maglia degli Champs-Elyseés…C’è anche nella verisone biancaLa maglia degli Champs-Elyseés…C’è anche nella verisone bianca
Cinquanta anni di Campi Elisi
Per festeggiare i 50 anni dal primo traguardo del Tour sugli Champs-Élysées, Santini propone due kit esclusivi. Il primo, Arc de Triomphe, rende omaggio al celebre monumento parigino con una grafica elegante su maglia (in versione blu o bianca), pantaloncino e accessori coordinati.
A questo si affianca la maglia Dash, ispirata all’edizione 1975, vinta da Bernard Thévenet. Lo stile richiama l’energia degli anni ’70, combinando look rétro e tecnicità moderna.
Santini non ha trascurato il Tour Femmes: vivace la maglia per la grande partenza dalla BretagnaE molto bello anche il pantaloncino ad essa collegatoSantini non ha trascurato il Tour Femmes: vivace la maglia per la grande partenza dalla BretagnaE molto bello anche il pantaloncino ad essa collegato
Tour Femmes
Il Grand Départ del Tour Femmes 2025 si terrà in Bretagna, e Santini lo celebra con una maglia ispirata alla bandiera bretone Gwenn ha Du. Bianco e nero dominano la grafica, arricchita da simboli culturali locali come l’ermellino e la bigoudène.
Accenti arancioni e fucsia evocano Zwift, insieme allo slogan Watch the Femmes. Il kit comprende maglia, pantaloncino e accessori coordinati.
Si prende quota con la sottomaglia della collezione Col de la MadeleineChiudiamo con la maglia Hautacam: elegantissima e… molto francese!Si prende quota con la sottomaglia della collezione Col de la MadeleineChiudiamo con la maglia Hautacam: elegantissima e… molto francese!
Collezione Maillot Jaune
Alla collezione Maillot Jaune si aggiungono due nuovi omaggi a scalate storiche del Tour: Hautacam e Col de la Madeleine.
La maglia Hautacam celebra una delle salite simbolo dei Pirenei, tornata decisiva nella tappa 12 del Tour 2025. Bianca e minimale, è attraversata da una banda tricolore sul petto. Il kit comprende maglia, pantaloncino, intimo, guanti, calze e cappellino.
Col de la Madeleine omaggia uno dei valichi più duri del Tour, previsto nella tappa 18 verso Courchevel. La maglia, blu con banda gialla, richiama i colori della squadra KAS Kaskol e la vittoria di Andrés Gandarias nel 1969. Il kit include maglia, pantaloncino, intimo, guanti e cappellino.
Il rapporto tra Santini e la maglia iridata è un connubio che dura oramai da decenni, per l’esattezza dal 1988. Questo significa che, solo per restare tra gli italiani, hanno indossato la maglia iridata Santini Fondriest, Bugno (2 volte), Cipollini, Bettini (due volte) e Ballan. Per festeggiare questo traguardo l’azienda bergamasca ha appena lanciato non una, non due, non tre, ma quattro nuove linee di abbigliamento.
Naturalmente il pezzo forte della linea ufficiale è la maglia iridata, ma c’è anche molto altroLa linea Mondo è minimal ed elegante, in nero o in biancoNaturalmente il pezzo forte della linea ufficiale è la maglia iridata, ma c’è anche molto altroLa linea Mondo è minimal ed elegante, in nero o in bianco
Linea ufficiale e linea Mondo
La prima collezione è, naturalmente, quella ufficiale, cioè quella tecnica con il classico design con le 5 strisce iridate. Si tratta di capi di alta qualità pensati per chi pratica il ciclismo e vuole farlo con tutto il meglio di Santini e con l’estetica di un campione del mondo. E’ composta da due jersey, bibshort da uomo e da donna, maglia intima, guantini, calzini e cappellino.
La seconda linea, Mondo, celebra una delle caratteristiche storicamente più belle del ciclismo: l’universalità. Per questa collezione Santini ha scelto il nero e il bianco, i colori più universali che ci siano, impreziositi da una patch UCI a forma di globo. Mondo abbraccia veramente tutto lo scibile dell’abbigliamento tecnico. L’assortimento comprende infatti maglia, pantaloncino, calzamaglia, maglia intima senza maniche, maglia a maniche lunghe invernale, gilet e guanti estivi.
Nations è la gamma più colorata della collezione, quella dedicata alle 8 nazioni che hanno fatto la storia del ciclismo (e dei Mondiali)Nations è la gamma più colorata della collezione, quella dedicata alle 8 nazioni che hanno fatto la storia del ciclismo (e dei Mondiali)
Linea Nations e linea Casual
La terza linea è quella dedicata alle nazioni che più hanno influenzato la storia dei mondiali. In questo caso Santini ha reinterpretato le classiche cinque strisce iridate declinandole (su maglia da ciclismo e cappellino) con i colori distintivi degli 8 paesi scelti. C’è l’Italia? Certo che c’è, col suo bell’azzurro scintillante. E assieme a lei Giappone, Australia, Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Svizzera e Gran Bretagna.
Infine non poteva mancare la linea Casual, quella da indossare tutti i giorni, anche se non si pratica il ciclismo. Si può scegliere tra polo, t-shirt, felpe con cappuccio e senza cappuccio, body per neonati, ma anche oggettistica come tazze, zaini, borracce e, addirittura, una cravatta.
Una delle felpe della linea Casual, semplice ed elegante da indossare tutti i giorniUna delle felpe della linea Casual, semplice ed elegante da indossare tutti i giorni
Dettagli e prezzi
Elencare il prezzo di ogni capo di ciascuna delle quattro collezioni sarebbe davvero troppo lungo, quindi faremo così. Qui potete trovare tutti i dettagli della collezione ufficiale, qui quelli della collezione Mondo, qui quelli della collezione Nations e infine quitrovate la collezione Casual.
Perché, come diceva una vecchia canzone: “son troppi i colori del mondo, non li puoi chiudere in una bandiera”.
Dai professionisti agli amatori, da Santini lavorano così. I campioni come modelli, ma gli amatori stanno alzando il livello. E il fatturato si fa con loro
Il brand bergamasco Santini ha iniziato a vestire la squadra Unibet Tietema Rockets l’anno scorso, una collaborazione che evidentemente ha soddisfatto entrambe le parti. Al punto che non solo è stata rinnovata anche per il 2025, ma andando anche oltre. Quest’anno infatti Santini ha deciso di realizzare anche un kit ufficiale dedicato ai moltissimi fan della formazione olandese.
La maglia 2025 creata da Santini per il team Unibet Tietema RocketsLa maglia 2025 creata da Santini per il team Unibet Tietema Rockets
Da YouTube al sogno del Tour
La storia di quello che oggi è l’Unibet Tietema Rockets team è davvero particolare. Nel 2019 l’ex corridore olandese Bas Tietema ha aperto assieme a due amici il canale YouTube “Tour de Tietema”, documentando il Tour de France di quell’anno. Il canale ha avuto talmente tanto successo (ora è a quota 190.000 iscritti) che nel 2023 i tre ragazzi hanno deciso di fare il grande passo, fondando la squadra continental Tour de Tietema-Unibet, che nel 2024 ha fatto il salto tra le professional. Il loro scopo dichiarato è uno solo: partecipare il prima possibile al Tour de France, lì dove tutto è cominciato.
Per un team così giovane ma ambizioso, Santini ha messo a disposizione tutto il meglio della sua collezione. In questa stagione i corridori indosseranno lo stesso modello di maglia indossata dal leader del Tour (ottimo auspicio), della linea Custom Series. Una maglia assolutamente race, il massimo dell’aerodinamicità e della tecnologia dell’azienda.
Per quanto riguarda i pantaloncini la scelta del team Unibet Tietema Rockets è caduta sul modello Nova, realizzato con tessuto compressivo e fondello FoamBio, sempre della linea Custom Series. La fornitura di Santini per la squadra comprende anche molto altro. In primis, naturalmente, un body da strada e poi tutti gli accessori necessari per competere ai massimi livelli: anti-vento, smanicati, manicotti, gambali, scaldacollo, guanti e cappellino.
I colori sono gli stessi della scorsa stagione, ma distribuiti in modo diverso: azzurro e viola nella parte anterioreMentre il giallo e il fucsia sulla schiena, per essere immediatamente riconoscibili in gruppo (e in tv)I colori sono gli stessi della scorsa stagione, ma distribuiti in modo diverso: azzurro e viola nella parte anterioreMentre il giallo e il fucsia sulla schiena, per essere immediatamente riconoscibili in gruppo (e in tv)
Nuovo design, con un razzo in più
Già nel 2024 il design delle divise era stato studiato da Santini in stretta collaborazione con la squadra, molto attenta alla propria riconoscibilità in gruppo. Così è stato anche quest’anno, con un risultato che omaggia lo spirito della squadra: divertimento e prestazioni.
I colori sono sempre l’azzurro, il fucsia, il viola e il giallo, ma con l’azzurro e il viola che la fanno da padrone nella parte anteriore, mentre il giallo e il fucsia spiccano nella zona bassa della schiena. In più nel 2025 è stato introdotto un nuovo simbolo, il razzo, che spicca il volo sui fianchi della maglia.
Anche nella maglia più “rilassata” dedicata ai fan sul fianco spicca un razzo che decolla, il simbolo della squadra per il 2025I pantaloni sono del modello Nova, neri e molto sobri, per far risaltare al meglio la magliaAnche nella maglia dedicata più “rilassata” ai fan sul fianco spicca un razzo che decolla, il simbolo della squadra per il 2025I pantaloni sono del modello Nova, neri e molto sobri, per far risaltare al meglio la maglia
Un kit dedicato a tutti i fan di Tietema
Come dicevamo all’inizio, in questa stagione la collaborazione tra Santini e la squadra ha fatto un passo in avanti. Vista la larghissima fan base dell’Unibet Tietema Rockets team è stato realizzato un kit dedicato agli appassionati, una replica del completo utilizzato dagli atleti. Questi capi, a partire dalla maglia, hanno la stessa qualità di quelli ufficiali, ma con una vestibilità più comoda e adatta a tutti. Un modo per dare la possibilità a chiunque di sentirsi parte di un sogno partito da YouTube e che punta dritto al Tour de France.
Santini celebra le prossime corse di categoria WorldTour del calendario francese: la Parigi-Nizza e la Parigi-Roubaix. Due appuntamenti iconici per gli appassionati di ciclismo che per questa stagione avranno due linee speciali realizzate dal maglificio bergamasco. Si tratta di kit composti da maglia, pantaloncini, maglietta intima e diversi accessori. I colori e la grafica sono ispirati agli elementi caratteristici di queste due corse.
La realizzazione di queste due linee di abbigliamento sportivo sono inserite in quello che è l’accordo tra il Tour de France e Santini. L’azienda italiana infatti fornisce tutte le maglie distintive delle gare organizzate da A.S.O.
Il primo dei kit presentato è quello dedicato alla Parigi-NizzaI pantaloncini sono uguali per tutte e due le collezioni, cambiano le grafichePer la sottomaglia Santini ha optato per un capo altamente traspiranteNonostante la bella stagione si stia avvicinando meglio avere una giacca smanicata a portata di manoIl kit si completa con diversi accessori, queste le calzeAnche il cappellino richiama i colori della Course du SoleilCosì come i guantiniIl primo dei kit presentato è quello dedicato alla Parigi-NizzaI pantaloncini sono uguali per tutte e due le collezioni, cambiano le grafichePer la sottomaglia Santini ha optato per un capo altamente traspiranteNonostante la bella stagione si stia avvicinando meglio avere una giacca smanicata a portata di manoIl kit si completa con diversi accessori, queste le calzeAnche il cappellino richiama i colori della Course du SoleilCosì come i guantini
La Course du Soleil
Per la collezione dedicata alla Parigi-Nizza Santini ha voluto rendere omaggio alle bellezze della Costa Azzurra e della città che ospita il finale. Il kit è caratterizzato da disegni esclusivi che si ispirano ai panorami di questa terra e ai suoi colori: l’azzurro, il bianco e il giallo. Ogni piccolo dettaglio richiama quella che è l’armonia e l’energia della Costa Azzurra, trasformando ogni capo in un tributo al fascino di una delle corse più iconiche del calendario ciclistico internazionale.
I pantaloncini del kit offrono una media compressione e hanno un fondello GITevo. Sono studiati per offrire il giusto supporto e comfort in sella. La maglietta ha dei dettagli che si ispirano a quelli che si trovano su quella dedicata al leader della corsa a tappe. Da quelle parti il clima inizia a diventare sempre più piacevole, ma è meglio munirsi di una sottomaglia. Quella proposta da Santini è altamente traspirante e rimarrà asciutta anche nelle performance più estreme. La collezione Paris-Nice include anche cappellino, guanti e calzini.
Il kit pensato per la Parigi-Roubaix si ispira al settore in pavé “Pont Gibus”In questo caso Santini ha scelto di realizzare una giacca più pesante, visto il clima del NordLa sottomaglia traspirante permette di avere sempre alte prestazioniI calzini completano il kit iPer gli appassionati dell’Inferno del Nord ecco anche un cappellinoE completano la collezione i classici guantiniIl kit pensato per la Parigi-Roubaix si ispira al settore in pavé “Pont Gibus”In questo caso Santini ha scelto di realizzare una giacca più pesante, visto il clima del NordLa sottomaglia traspirante permette di avere sempre alte prestazioniI calzini completano il kit iPer gli appassionati dell’Inferno del Nord ecco anche un cappellinoE completano la collezione i classici guantini
Enfer du Nord
La seconda collezione proposta da Santini vuole celebrare uno dei protagonisti della Parigi-Roubaix: Gilbert Duclos-Lassalle. Soprannominato “Gibus” e vincitore della corsa nel 1992 e nel 1993. Uno dei più iconici settori in pavé della corsa, quello che porta da Waller a Hélesmes è stato ribattezzato “Pont Gibus” proprio in suo onore.
Un kit che prende ispirazione da questo settore e dalle sue particolarità, come il passaggio ferroviario. Il tutto diventa un mix perfetto tra storia e modernità. Nelle Classiche del Nord il clima è diverso da quello che si trova sulla Costa Azzurra, per cui Santini ha previsto una giacca a maniche lunghe in grado di proteggere dall’aria fredda. La maglia, con tessuto elastico che dona grande libertà di movimento, ha un design aerodinamico e traspirante. Anche in questo caso la collezione si completa con cappellino, guanti e calzini.
Gli indumenti antipioggia stanno al ciclismo un po’ come i cappellini. Se questi ultimi arrivano dal passato, i capi tecnici che proteggono dall’acqua (waterproof) sono un vero e proprio simbolo del ciclismo moderno che non conosce stagione.
Come sono cambiati negli anni e come è evoluta questa categoria di indumenti tecnici? Quali sono le peculiarità degli antipioggia e cosa chiedono gli atleti pro? Abbiamo chiesto a tre persone di riferimento, praticanti e perfettamente sul pezzo nell’argomentare le scelte e le tecnicità. Fergus Niland (Creative Designer di Santini), Stefano Devicenzi (Sponsorship Manager di Santini, colui che è a stretto contatto con gli atleti, gli staff tecnici ed i team) e Jacopo Mosca (Team Lidl-Trek), corridore che nei suoi interventi non è mai banale.
Possibilità di combinare più strati e l’antipioggia non deve mai mancarePossibilità di combinare più strati e l’antipioggia non deve mai mancare
Capi migliorati in tutto
«Negli ultimi anni tutti i capi da pioggia hanno subito un notevole miglioramento – racconta Jacopo Mosca, preofessionista delle Lidl-Trek che usa prodotti Santini – soprattutto sono stati oggetto di una grande specializzazione per diversi tipi di situazioni. Noi corridori siamo coinvolti in questo processo di evoluzione e sviluppo, rendendoci conto che a cascata questi indumenti vengono messi a disposizione per tutti. Il team ha a disposizione lo smanicato a manica corta, la mantellina a manica corta e quella a manica lunga, oltre ad una giacca termica in Polartec felpata, ma sempre antipioggia. A questi capi per la parte superiore, si aggiungono poi dei capi specifici per proteggere le gambe e la parte bassa del corpo in genere.
«Oltre ai gusti personali di ogni corridore – conclude Mosca – c’è una vera e propria ricerca della tecnicità dell’indumento, finalizzata a garantire la massima protezione, termoregolazione e funzionalità in base al meteo. Per fare un esempio, quando piove, ma la temperatura non è rigida, si preferisce usare l’antipioggia non felpato. Non di rado usiamo lo smanicato o l’antiacqua a manica corta, abbinati ai manicotti con tessuto waterproof. Ci sono poi una serie di accessori, dai guanti ai copriscarpe che sono fondamentali, soprattutto quando ci si allena per ore con il freddo. Qui un antipioggia in tasca non deve mai mancare».
Alcuni antipioggia hanno una felpatura e diventano capi termici a tutti gli effettiDettagli che fanno la differenza, sviluppati dai pro, disponibili per tuttiL’aerodinamicità dei capi passa anche dai dettagli che proteggono il corpoAlcuni antipioggia hanno una felpatura e diventano capi termici a tutti gli effettiDettagli che fanno la differenza, sviluppati dai pro, disponibili per tuttiL’aerodinamicità dei capi passa anche dai dettagli che proteggono il corpo
Cosa chiedono i pro’?
I corridori prestano particolare attenzione a caratteristiche come la traspirabilità e l’impermeabilità, come racconta Stefano Devicenzi di Santini.
«Danno grande importanza anche ad aspetti che influenzano direttamente la performance tecnica del prodotto, come l’aerodinamicità e la vestibilità. L’aerodinamica in particolare, è un fattore cruciale per gli atleti, anche in condizioni meteorologiche avverse. Come azienda ci rendiamo conto che ogni dettaglio può fare la differenza. Un altro elemento fondamentale è la praticità del capo. La possibilità di indossarlo o toglierlo facilmente durante l’utilizzo è essenziale, soprattutto in gara.
«Per garantire questa versatilità – conclude Devicenzi – è importante che anche i capi antipioggia siano progettati con dettagli funzionali. Ad esempio una zip di alta qualità, quindi capace di funzionare in modo ottimale anche con i guanti o in situazioni difficili. Infine, la possibilità di combinare diversi strati senza compromettere comfort e prestazioni è un requisito imprescindibile per gli atleti».
Indumenti funzionali e pratici, protettivi, semplici da indossare e togliere (foto Santini)Indumenti funzionali e pratici, protettivi, semplici da indossare e togliere (foto Santini)
Il tempo e le tecnologie
L’evoluzione dei capi antipioggia è strettamente legata ai progressi nella tecnologia delle membrane, prosegue Fergus Niland, seguendo le ricerche dei loro produttori e fornendo i feedback necessari.
«Collaborando con fornitori come Polartec – spiega – abbiamo introdotto capi tecnici dotati di membrane sviluppate appositamente per rispondere alle esigenze dei ciclisti che richiedono performance elevate dei tessuti, degli indumenti e per atleti che pedalano in qualsiasi situazione meteo. Questo si traduce in una traspirabilità nettamente superiore, mantenendo al contempo l’impermeabilità all’acqua e la protezione dal vento, oltre a una notevole durabilità.
«Negli ultimi due anni però, l’innovazione più significativa è stata legata al divieto dei prodotti contenenti PFAS (sostanze sintetiche tensioattive, ndr). Questo cambiamento, di portata enorme – conclude Niland – ha rivoluzionato la tecnologia dei capi impermeabili nel settore del ciclismo. Santini è stata tra le prime aziende ad implementare questa trasformazione, dimostrando il nostro impegno verso soluzioni più sostenibili e performanti».
Capi antipioggia di ultima generazione? Simbolo del ciclismo attuale (foto Santini)La giacca Magic menzionata da NilandCapi antipioggia di ultima generazione? Simbolo del ciclismo attuale (foto Santini)La giacca Magic menzionata da Niland
Le peculiarità dei capi contemporanei
Proseguendo i punti tecnici affrontati in precedenza, Niland cita fra le caratteristiche principali dei capi attuali la traspirabilità e l’impermeabilità, la durabilità e l’impatto del prodotto sull’ambiente.
«Ad esempio la giacca Magic, che èun capo multi-stagione – spiega – è stata realizzata con tessuto Polartec Power Shield RPM. Significa una tecnologia che si basa al 100% sul poliestere riciclato. Impermeabile e privo di PFAS, leggero ed estremamente elastico. Si parla anche d’innovazione, in quanto è lo stesso tessuto ad essere innovativo, perché dotato di un rivestimento non-PFAS altamente impermeabile e resistente fino a 10000 bolle d’acqua.
«Il tessuto vanta inoltre una traspirabilità eccezionale, pari a 30.000 g/m²/24 ore, ridefinisce il concetto di comfort e affronta uno dei principali problemi dei ciclisti, ovvero il calo delle prestazioni causato dal surriscaldamento. Grazie a questa tecnologia – conclude Niland – il rischio di surriscaldamento è ridotto fino al 50% rispetto ad altre membrane».
Gobik e Polartec, una collaborazione dalla quale nascono due capi dall'elevato tasso tecnico, dedicati ad atleti che hanno l'obiettivo di allenarsi e gareggiare anche in condizioni estreme
A Firenze, nel giorno in cui il Tour de France partiva dall’Italia, Stefano Devicenzi di Santini ha richiamato la nostra attenzione davanti al pullman della Lidl-Trek. Voleva mostrarci i giubbini del ghiaccio della squadra americana, realizzati con i colori del team. Qualcosa di nuovo, a ben vedere, dato che spesso i gilet coprono le maglie, togliendo visibilità agli sponsor. Un guizzo all’italiana, che era giusto sottolineare. Poco oltre, anche i corridori della Ineos Grenadiers sfoggiavano un capo simile, ma Andrea Scolastico, referente italiano di Gobik, ci ha spiegato come si sia trattato di un’iniziativa della squadra, che li ha fatti realizzare altrove.
Sul palco di Firenze, i corridori della Visma-Lease a Bike costretti ad aprire il giubbino per mostrare la magliaAnche Ineos Grenadiers ha griffato i gilet, ma per ammissione di Gobik è il team ad averli realizzatiSul palco di Firenze, i corridori della Visma-Lease a Bike costretti ad aprire il giubbino per mostrare la magliaAnche Ineos Grenadiers ha griffato i gilet, ma per ammissione di Gobik è il team ad averli realizzati
Le grafiche dei team
I gilet del ghiaccio, chiamiamoli così, sono ormai nell’uso comune. Visto l’innalzamento delle temperature, in certi giorni verrebbe la voglia di indossarli anche solo per sedersi al computer. I corridori se ne servono in due occasioni: la mattina per andare alla firma e nel riscaldamento prima delle cronometro. Soprattutto nella prima fase, passano attraverso le schiere dei tifosi e poi salgono sul palco su cui vengono presentati. Quanto è brutto, conoscendo gli sforzi per sistemare al meglio i vari elementi grafici sulle maglie, che i corridori salgano là sopra infagottati dentro quei gilet?
A Firenze, ad esempio, gli atleti della Visma-Lease a Bike a un certo punto se ne sono accorti e hanno aperto la lampo, mostrando le maglie griffate per il Tour che partiva dall’Italia.
Il giubbino Santini è leggero ed elastico: passa anche inosservatoIl punto di partenza è un gilet in lycra e nylon leggero Sul gilet vengono ricavate le tasche per inserire i panetti gelatiIl giubbino Santini è leggero ed elastico: passa anche inosservatoIl punto di partenza è un gilet in lycra e nylon leggero Sul gilet vengono ricavate le tasche per inserire i panetti gelati
Non solo per sollievo
Perché indossare il gilet del ghiaccio? La spiegazione ce la fornì ottimamente il dottor Magni e fu subito chiaro che il sollievo prodotto non è limitato al senso di fresco, ma è strettamente connesso con la prestazione.
«La contrazione muscolare – ha spiegato – è un procedimento complesso e passa attraverso diversi sistemi. Tra questi quello forse più importante è quello enzimatico. Gli enzimi sono sostanze proteiche, in questo caso actina e miosina, che contribuiscono alle reazioni biochimiche le quali danno il meglio quando la temperatura esterna del corpo va da 36 a 37 gradi. Quando questi enzimi lavorano in un ambiente più caldo la contrazione muscolare avviene, ma con un’efficacia ridotta.
«Ed ecco perché lo scopo di un atleta è quello di restare il più fresco possibile. O di tenere la temperatura il più vicino possibile a quella normale. Quando si parla di crono, alcuni ragazzi preferiscono indossarlo già sul bus. Altri lo mettono qualche minuto dopo, anche a riscaldamento iniziato, per sentire lo shock termico che dà piacevoli sensazioni e che risveglia anche un po».
Il giubbino termico è da anni una consuetudineI panetti sono collocati sul petto e sulla schienaIl giubbino è completo: per i panetti di ghiaccio è intervenuta InuteqIl giubbino termico è da anni una consuetudineI panetti sono collocati sul petto e sulla schienaIl giubbino è completo: per i panetti di ghiaccio è intervenuta Inuteq
Per Lidl e per ASO
Il gilet del ghiaccio in realtà altro non è che una serie di tasche, più o meno grandi, che contengono dei panetti ghiacciati. Ne esistono vari modelli, che si differenziano prevalentemente per la durata. Quelli standard restano freddi fino a un’ora e mezza. Il funzionamento è semplice. I panetti, liquidi o ripieni di una polvere secca, vengono tenuti nel freezer e da qui si infilano nelle apposite tasche. Hanno temperatura prossima allo zero. E’ importante che venga raffreddata la zona del torace, davanti e dietro in modo da agire sul 40 per cento del corpo.
Il gilet realizzato da Santini per Lidl-Trek è confezionato in lycra e tessuti leggerissimi simil garza (sempre sintetici) per essere il più traspiranti possibile, al pari di tanti altri capi della collezione Lidl-Trek. E’ molto aderente, tanto che da lontano non si ha neppure la percezione dello strato aggiuntivo. I panetti sono liquidi e vanno refrigerati in freezer, prima di essere collocati intorno al torace. Sono forniti da Inuteq, che ha collaborato alla realizzazione del gilet. L’ultima annotazione riguarda le maglie di leader del Tour, prodotte appunto dalla stessa Santini. Anche per loro l’azienda bergamasca ha fornito gli stessi gilet nei colori ufficiali: il giallo, il verde, a pois e il bianco.
Santini e Pirelli annunciano il lancio di una capsule collection in edizione limitata dedicata al mondo del ciclismo. La nuova linea è un omaggio allo Sport Club Pirelli, l’associazione fondata nel 1922 dall’azienda per promuovere il benessere dei dipendenti attraverso l’attività fisica. All’epoca tra le discipline più praticate dal grande pubblico c’era il ciclismo e Pirelli ha sempre avuto un grande legame con questo sport: basti ricordare che il primo pneumatico Pirelli, il “Tipo Milano” del 1894, era una copertura per biciclette.
Tornando alla collezione di Santini, secondo la Treccani “capsule collection” significa: “Collezione essenziale di capi d’abbigliamento, composta da pochi elementi facilmente abbinabili e intercambiabili tra di loro.” Si tratta quindi di una linea di abbigliamento e accessori dal design coordinato, che comprende due jersey, un pantaloncino in variante nera e bianca, una maglia intima, uno smanicato e una giacca antivento. A ciò si aggiungono gli accessori abbinati: calzini, cappellino e borraccia. Andiamo a vedere la collezione più nel dettaglio.
Maglie Pirelli Sport Club
Le due versioni delle maglie Pirelli SC sono realizzate con tessuto Polartec® Power Stretch®, con maniche a taglio vivo, mentre una fascia elastica in vita con grip in silicone mantiene le maglie sempre in posizione.
La classica tripla tasca posteriore è arricchita da un secondo strato di rete per gli accessori più leggeri e ingombranti. Il design della versione unisex (disponibile in quattro colorazioni) si basa sulle forme del nuovo logo Sport Club Pirelli su tutta la maglia. La seconda versione, disponibile invece in due colori, punta su un’estetica più minimal, caratterizzata da un’unica linea nera o gialla che gira attorno al busto, su sfondo bianco o nero.
La versione unisex è disponibile al pubblico ad un prezzo consigliato di 100 euro, la seconda versione a 110 euro.
Pantaloncino Pirelli Sport Club
Il pantaloncino è realizzato con tessuto dotato di tecnologia power compression. Ha una finitura opaca per un look classico e minimale come i colori: total black e total white.
Le bretelle elastiche anteriori sono senza cuciture per adattarsi al corpo nel migliore dei modi e senza creare irritazioni, mentre la rete sulla schiena garantisce la giusta ventilazione.
Il fondello è il GITevo in gel che assorbe gradualmente gli shock per il massimo comfort anche durante le pedalate più lunghe. E’ disponibile al pubblico ad un prezzo consigliato di 180 euro.
Gilet e antivento Pirelli Sport Club
Il gilet Pirelli SC è realizzato in tessuto antivento a due strati nella parte frontale e in rete leggera sulla schiena, ed è disponibile in due colorazioni diverse, bianco e nero.
La giacca antivento, con vestibilità classic, è estremamente leggera, può essere ripiegata e riposta nella propria tasca in modo da averla sempre a portata di mano. Entrambi i capi sono pensati per essere usati sia in bici che come capo outdoor, e sono disponibili al pubblico ad un prezzo consigliato di 110 euro ciascuno.
Completano il kit la maglia intima (40 euro), il cappellino da ciclismo in cotone con logo ricamato (19 euro), i calzini tecnici ad alto profilo (15 euro) e la borraccia biodegradabile (10 euro).
«Penso che l’aerodinamica sia davvero importante. Lo vediamo spesso nelle prove a cronometro, ma ormai tutti indossano i body anche nelle gare su strada. Non vedo più molti corridori in nessuna squadra con pantaloncini e maglietta».
Parla Koen De Kort, manager alla Lidl-Trek che segue lo sviluppo tecnico, compreso quello dell’abbigliamento. Il Giro d’Italia si è appena concluso e la squadra americana si è trovata nella non rara condizione di avere il corridore più rappresentativo vestito con il kit di un brand concorrente, che fornisce l’abbigliamento ai leader della corsa rosa. Nulla di insolito, se si pensa che anche Santini, sponsor della squadra di Milan, veste i leader del Tour e della Vuelta. E’ una delle stranezze del ciclismo: investi in ricerca con i tuoi sponsor e rischi di correre per tre settimane con i capi di un altro. Vedi Pogacar in maglia rosa e Jonathan con la ciclamino.
Per crono e per strada
Eppure la ricerca va avanti, dato che l’aerodinamica dell’abbigliamento è davvero uno dei fronti più caldi dello sviluppo, al pari di quella legata alla bicicletta e i suoi componenti.
«Abbiamo sviluppato insieme ad alcuni corridori e a Santini – prosegue De Kort – dei nuovi body da cronometro che abbiamo usato al Giro e anche un modello da strada, che è notevolmente più veloce di quello che avevamo in precedenza. Il Giro è stata la prima corsa in cui lo abbiamo utilizzato nella sua versione finale, non più solo con pochi prototipi. Penso che i risultati siano stati piuttosto buoni. La differenza principale fra i due è che la posizione sulla bici da cronometro è completamente diversa. La schiena è molto orizzontale, hai gli avambracci davanti a tee di questo bisogna tenere conto nel disegnare il body. Ma per il resto ci sono anche tanti dettagli molto simili.
«Le gambe sono ugualmente in movimento. C’è molta aria perché il corridore è un oggetto in movimento che genera davvero moltissima turbolenza. Abbiamo fatto tanti test con i corridori e con i manichini. Anche con manichini che possono muovere le gambe, solo per vedere quali sono i tessuti migliori da applicare nelle varie zone del body. E penso facendo questo tipo di studio, abbiamo trovato alcune cose che ci hanno sorpreso e danno grandi vantaggi».
Alla Gand-Wevelgem corsa all’attacco, Milan indossava ugualmente il bodyAlla Gand-Wevelgem corsa all’attacco, Milan indossava ugualmente il body
Le sensazioni di Milan
Milan è uno dei pezzi forti della squadra e anche uno di quelli che va più veloce, per cui l’uso del body almeno per le volate è quasi obbligato. Per le tappe di montagna invece, il friulano preferisce usare maglia e pantaloncini.
«Ho iniziato a usare il body quando sono passato professionista – spiega – e quando pedalo c’è la sensazione di avere un minore drag aerodinamico, quasi che l’aria scorra perfettamente lungo il corpo. Nelle fasi di corsa più veloci lo percepisci. Parliamo di sensazioni, ma nel complesso di una prestazione, sono dettagli che possono fare la differenza. Poi, ovviamente, c’è il riscontro dei dati, grazie ai test che abbiamo fatto con Santini. Eppure, nonostante sia così attillato, il comfort è quasi sorprendente. Santini letteralmente ce li cuce addosso, è questa è la massima garanzia per vestirli e sentirsi bene in ogni momento della corsa.
«Sotto – prosegue – non è necessario indossare una maglia intima, ma dipende anche dalle preferenze del singolo. Io ad esempio tendo a non metterla per avere maggiore comfort, se la temperatura esterna lo permette. E’ come una seconda pelle. Avere meno strati sotto il body è anche una garanzia di performance, per salvaguardare le qualità aerodinamiche del capo. Nonostante ciò, tranne che nelle sensazioni realmente estreme, ho sempre la sensazione di avere indosso un capo asciutto».
Body anche per Elisa Longo Borghini nel giorno della vittoria al FiandreBody anche per Elisa Longo Borghini nel giorno della vittoria al Fiandre
La galleria, la pista, la strada
La velocità è dunque la stella polare, cercando di rendere il body da strada ugualmente confortevole. La volata dura pochi secondi, ma spesso è preceduta da tappe veloci e lunghe. Serve che il body si comporti come… una maglia. Quindi che sappia espellere il sudore, che abbia le tasche necessarie (compresa quella per la radio) e che non impedisca i movimenti in sella che, al contrario, sulla bici da crono non sono necessari e tantomeno frequenti.
«Siamo andati in galleria del vento – racconta De Kort – appositamente per realizzare i due diversi tipi di body. Principalmente a Eindhoven, dove lo scorso anno siamo stati parecchio. Quest’anno siamo stati un paio di volte a Silverstone e poi abbiamo fatto anche molti test nel velodromo, perché in pista ti muovi come su strada e quindi si possono fare delle osservazioni migliori. E’ sempre bene validare i dati della galleria del vento e con il sensore aerodinamico di cui disponiamo ora, possiamo anche fare alcuni test su strada. Quanto al discorso delle tasche invece (ride, ndr) cerco di non farmi coinvolgere. In Santini sono davvero bravi. Dico loro semplicemente come le vogliamo e come secondo me andrebbero disposti i tessuti e loro si prendono cura del resto. Ecco perché siamo fortunati ad avere un partner come Santini».
Tappa di Livigno, “Juanpe” Lopez (scalatore) indossa il kit più aerodinamicoTappa di Livigno, “Juanpe” Lopez (scalatore) indossa il kit più aerodinamico
Le scelte per la montagna
La dotazione di un corridore come Milan per il Giro prevede la fornitura di 3-4 body da strada, per i giorni in cui si arriva allo sprint e il corridore vuole che tutto sia più aerodinamico possibile. Dal body ai guanti, passando per i copriscarpe.
«Avendo la maglia ciclamino – spiega De Kort – quest’anno ha dovuto usare i materiali forniti dall’organizzazione. Mentre in alcune tappe di montagna in cui per lui essere veloci non è una priorità, sceglie di essere più rilassato e punta maggiormente sul comfort di maglia e pantaloncini. Però ad esempio Lopez in montagna ha continuato a usare il body. Il solo dubbio che mi resta è che avendone sviluppato uno molto leggero, penso che nel caso di giornata torrida in montagna, anche Johnny potrebbe provarlo. Per cui direi che in un Giro un corridore come Jonathan abbia a disposizione sei completi».
Koen De Kort è nato nel 1982 e ha corso fino al 2021. Qui al Tour Down Under del 2018Nella stessa corsa, nota per il grande caldo, indossa già un body da stradaKoen De Kort è nato nel 1982 e ha corso fino al 2021. Qui al Tour Down Under del 2018Nella stessa corsa, nota per il grande caldo, indossa già un body da strada
Il pioniere olandese
E qui Koen svela un dettaglio molto divertente riferito alla sua carriera di atleta. L’olandese, che oggi ha 41 anni, fu costretto a ritirarsi nel 2021 quando correva nella Trek-Segafredo e in seguito a un incidente stradale perse tre dita della mano destra. In precedenza però, nei suoi 17 anni di professionismo, l’attenzione per gli aspetti tecnici era già notevole.
«Diciamo che ero alla continua ricerca di vantaggi – racconta e sorride – per cui ricordo che prima ancora che esistessero i body da strada, me ne feci uno per me. Ne avevo due da cronometro e ho deciso di sacrificarne uno. Ho tagliato la parte superiore e l’ho cucita sui pantaloncini da strada solo per cercare di essere un po’ più aerodinamico. Era un po’ che ci pensavo: se usiamo il body nelle cronometro, perché non farlo anche su strada? Questo succedeva molti, molti anni fa, sono stato il primo. Ricordo che con quella strana tuta partecipai ai campionati nazionali olandesi, ero l’unico vestito a quel modo e gli altri corridori mi guardavano. Ho sempre avuto una passione per questo sviluppo…».