Occhiali Salice 029, è lo stesso occhiale il valore aggiunto

18.05.2024
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Quando indossiamo un occhiale di qualità, la differenza si sente, anzi si vede. Salice è un’azienda tutta italiana particolarmente attiva in ambito ciclistico e che produce lenti di alta qualità.

029 è uno degli ultimi nati tra gli occhiali Salice, un occhiale che ha una montatura moderna. Non è eccessivamente ingombrante ed è caratterizzata dal telaio inferiore che copre la lente, che però rimane libera nella sezione superiore. Entriamo nel dettaglio del prodotto.

Con il casco Vento, abbinamento ottimale
Con il casco Vento, abbinamento ottimale

Lente ottima e montatura stabile

Sono i due cardini per avere e beneficiare dell’occhiale nella sua interezza, sfruttandone a pieno le peculiarità. La lente deve essere di ottima qualità, in modo da non affaticare la vista e di preservare la stessa anche nel lungo periodo. La montatura deve calzare in modo adeguato, senza stringere eccessivamente, deve evitare il rischio di scivolamenti continui sul naso. La stessa montatura deve garantire un’aerazione adeguata senza infastidire e si deve configurare con la parte frontale del casco.

Salice 029 ha una lente torica del tipo 6.3, nel complesso è un occhiale largo poco più di 15 centimetri e alto poco più di 5,5 (30 grammi di peso, pochissimo, un numero della bilancia che assume un grande valore in considerazione della qualità complessiva). E’ uno di quegli occhiali con un potere fasciante importante, ma non esagerato, che si adatta bene a differenti tipologie di viso e non è troppo invadente. Questo significa adeguarsi bene anche alla forma del casco. Inoltre le aste sagomate/scaricate e dritte non infastidiscono il punto di appoggio sulle orecchie e non interferiscono con la gabbia posteriore del casco. La montatura è un valore aggiunto non da poco, non è ballerina anzi, evidenzia una stabilità ed una compattezza strutturale degna di nota. Inoltre è facile da gestire quando bisogna rimuovere la lente, per la semplice pulizia, oppure per l’eventuale sostituzione.

Nessun ostacolo per la vista

Il primo punto da mettere in evidenza, a nostro parere, riguarda la libertà relativa alla lente nella parte superiore. Lascia un margine più ampio tra l’occhiale ed il casco, non influisce sul peso dell’occhiale e permette di tenere libera la panoramica frontale/superiore. Volendo fare un esempio: se abbiniamo lo 029 con il casco Salice Vento, la vista non ha ostruzioni ed è possibile allargare lo sguardo anche in tutta la zona superiore. Un vantaggio non di poco conto.

Le aste sono abbondantemente scaricate nella parte inziale e centrale, con aspetti positivi che si riflettono sulla ventilazione. I terminali hanno degli inserti zigrinati in gomma Megol per evitare lo scivolamento. Lo stesso materiale lo ritroviamo nel nasello con una costruzione minimale.

Un occhiale dove la ventilazione è uno dei soggetti principali
Un occhiale dove la ventilazione è uno dei soggetti principali

Due lenti

Salice 029 ha in dotazione due lenti, una colorata/specchiata di categoria 3 ed una arancione di categoria 1 (facilissime da intercambiare). Cosa significa una lente di categoria 3 per il ciclista? Sono lenti scure che hanno un elevato assorbimento, con un’alta protezione solare e da utilizzare in caso di forte luminosità. Ad esempio quelle blu specchiate in dotazione ai nostri 029 sono consigliate anche per l’impiego in montagna.

Nel caso dello 029 abbiamo una lente che assorbe tantissimo, ma che al tempo stesso non modifica i contorni dell’ambiente circostante, non fa “l’effetto velluto” e quella sorta di distorsione comune ad alcune lenti fotocromatiche. Significa che l’occhio non si stanca neppure nel lungo periodo e non si ha difficoltà nel mettere a fuoco la via da percorrere quando si entra nelle zone di penombra, oppure alcune differenze dell’asfalto e/o del sentiero.

L’inserto delle aste aiuta a bloccare gli occhiali nelle asole del casco
L’inserto delle aste aiuta a bloccare gli occhiali nelle asole del casco

In conclusione

Al di la dell’aspetto estetico (con valutazione anche soggettiva), Salice 029 è un occhiale molto ventilato, con una lente dalla qualità eccellente e semplice da cambiare, piuttosto versatile in fatto di utilizzo, davvero comodo. Questa sorta di comfort non deriva esclusivamente dal fatto di essere ben fatto e curato nei dettagli, ma da una stabilità degna di nota e da quella impercettibilità dei punti di contatto.

Soprattutto il nasello, alleggerito e scaricato dove serve, morbido il giusto in modo da garantire una tenuta ottimale, senza segnare la pelle neppure dopo tante ore di utilizzo. 99 euro di listino (chi ne avesse bisogno può aggiungere il kit Optik per le lenti graduate, che ha un prezzo di 48 euro) per un occhiale del genere è un prezzo molto, molto interessante che rende lo 029 tanto appetibile e un bel punto di riferimento che conferma un rapporto tra la qualità e gli euro che non teme confronti.

Salice Occhiali

Salice, l’occhiale perfetto per chi fa sport

16.11.2022
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Gli appassionati di ciclismo conoscono molto bene il marchio Salice. Da tanti anni gli occhiali e i caschi Salice sono protagonisti nel mondo del ciclismo. La loro inconfondibile livrea tricolore nelle ultime stagioni ha accompagnato in gruppo le formazioni guidate da Gianni Savio, per ultima la Drone Hopper-Androni Giocattoli. Molti però non sanno che Salice è arrivata nel ciclismo dopo un percorso davvero lungo, iniziato nel lontano 1919, che l’ha vista protagonista in tantissime altre discipline sportive, prima fra tutte lo sci.

Per conoscere meglio la storia dell’azienda siamo saliti fino a Gravedona, sulla punta più estrema del lago di Como. Qui abbiamo incontrato Anna Salice, alla guida dell’azienda di famiglia, e Paolo Tiraboschi che per il brand Salice cura in maniera magistrale il rapporto con gli atleti. 

Prima di iniziare la nostra chiacchierata con loro, va fatta una doverosa premessa. Il nome corretto dell’azienda è Salice Occhiali. L’azienda fondata nel 1919 da Vitaliano Salice nei suoi primi anni di attività si è specializzata nella realizzazione di astucci per occhiali. Successivamente si è rivolta alla produzione di occhiali protettivi sul lavoro per venire incontro alle esigenze degli scalpellini che lavoravano il marmo a Musso, piccolo comune comasco dove l’azienda aveva stabilito la sua prima sede. L’azienda si è poi trasferita a Gravedona negli anni Quaranta, in un palazzo che unisce perfettamente eleganza e funzionalità.

Gustavo e Roland Thoeni con Herbert Planck e Erwin Stricker
Gustavo e Roland Thoeni con Herbert Planck
Il marchio Salice è conosciuto e apprezzato da chi pratica ciclismo. Molti però non sanno che avete alle spalle una lunga storia di sport. E’ corretto?

Effettivamente è proprio così – esordisce Anna Salice – Possiamo dire che il nostro debutto nello sport risalga ad inizio anni Cinquanta. All’epoca, l’attuale Federazione degli Sport Invernali, ci chiese di realizzare una maschera protettiva per il “mitico” Zeno Colò per aiutarlo a vedere meglio in discesa. Da lì si può dire che sia iniziato tutto.

Immaginiamo che dallo sci siano arrivate tantissime soddisfazioni…

L’avvicinarci allo sci e più in generale al mondo della neve è stato per noi un momento di svolta. Possiamo tranquillamente affermare che abbiamo vissuto da protagonisti il boom dello sci come attività sportiva che è avvenuto tra gli anni Settanta e Ottanta. Era quello il periodo della “valanga azzurra”. Campioni come Gustav Thoeni, Erwin Stricker, Herbert Planck, Piero Gros sciavano e vincevano con le nostre maschere. Le immagini televisive e le foto di loro con le nostre maschere hanno fatto il giro del mondo.

Daniele Chiappa “Ciapin” del gruppo “Ragni Lecco”, una parte della storia dell’alpinismo
Daniele Chiappa “Ciapin” del gruppo “Ragni Lecco”, una parte della storia dell’alpinismo
Salice era in quel periodo sci, ma anche alpinismo. Quando si parla di alpinismo in Italia non si può non parlare dei Ragni di Lecco.

I Ragni di Lecco sono entrati nella storia dell’alpinismo mondiale. Nel 1974 hanno utilizzato la maschera “Sapporo” che li ha accompagnati nella storica scalata al Cerro Torre, una vetta della Patagonia sul confine tra Cile e Argentina, da sempre considerata una delle montagne più inaccessibili al mondo per via di una parete granitica di ben 900 metri che porta ad una cima perennemente coperta da un “fungo” di ghiaccio. Mi piace pensare che nella realizzazione della loro impresa un piccolo, ma significativo contributo, sia arrivato anche dalle nostre maschere.

Ritornando per un attimo alla “valanga azzurra”, gli atleti hanno contribuito in qualche modo allo sviluppo delle vostre maschere?

Il parere dell’atleta è sempre importante. Non dobbiamo dimenticare che alla fine sono loro a utilizzare ai massimi livelli i nostri prodotti. In passato, atleti del calibro di Thoeni, Gros, Stricker ci hanno fornito i loro importanti feedback. Se posso però fare il nome di un atleta che era un vero appassionato e conoscitore del nostro prodotto e che sapeva darci le giuste indicazioni da seguire, non posso non pensare a Leonardo David. Grazie al suo contributo abbiamo realizzato la maschera “977”, uno dei nostri prodotti di maggiore successo. Ancora oggi Leonardo ha un posto speciale nel nostro cuore e siamo molto legati alla sua famiglia.

Leonardo David era la risposta italiana a Stenmark, fino all’incidente di Lake Placid. Morì a 25 anni (foto collezione Tullio Gabrielli)
Leonardo David era la risposta italiana a Stenmark, fino all’incidente di Lake Placid. Morì a 25 anni (foto collezione Tullio Gabrielli)
Guardando invece al presente, in quali altri sport, oltre naturalmente al ciclismo, Salice è oggi protagonista?

Ci siamo naturalmente aperti anche ad altri sport – interviene Paolo Tiraboschi – e mi riferisco in particolare al triathlon, al canottaggio, all’atletica, solo per citarne alcuni. Lo scorso anno Massimo Stano ha conquistato la medaglia d’oro nella 20 chilometri di marcia alle Olimpiadi di Tokyo e quest’anno si è ripetuto diventando campione del mondo ai mondiali di Eugene in Oregon nella 35 chilometri. In entrambe le occasioni aveva i nostri occhiali. Siamo naturalmente ancora presenti nel mondo neve. Solo per citare qualche nome, utilizzano i nostri occhiali atleti del calibro di Simone Origone nel chilometro lanciato e Francesco De Fabiani nello sci di fondo.

Ritorniamo per un attimo al ciclismo, la disciplina che ci ha fatto conoscere. Se dovessimo indicare un momento di svolta quale potrebbe essere?

Sicuramente il Giro d’Italia del 2009 con i due successi di tappa di Alessandro Petacchi e la sua conquista della maglia rosa (foto di apertura). Il vederlo sul podio con i nostri occhiali vestito di rosa ci ha dato una enorme visibilità e nello stesso tempo credibilità.

Salice Occhiali

Salice: dai professionisti ai più giovani

01.03.2022
4 min
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Quando si pensa al marchio Salice Occhiali e al ciclismo il pensiero va subito al team Drone Hopper-Androni Giocattoli. Quello appena cominciato è infatti il sesto anno di collaborazione fra l’azienda guidata da Anna Salice e la squadra di Gianni Savio. Si tratta di una partnership che ha saputo consolidarsi nel corso degli anni

Nel 2022 saranno però diversi i team che potranno contare sulla qualità dei caschi e degli occhiali firmati Salice. Possiamo citare il team Biesse Carrera e la Iseo Carnovali Rime Sias. In entrambi i casi si tratta di formazioni Continental. Significativa è anche la presenza nella categoria juniores con i team Assali Stefen – Omap, Energy Team, Fratelli Giorgi e Unipol Glass. Sempre tra gli Juniores troviamo anche una formazione femminile. Si tratta del Breganze Cicloclub 96 – Team Wilier Chiara Pierobon guidato dall’ex professionista Davide Casarotto.

Salice fornisce occhiali e caschi al team Biesse Carrera
Salice fornisce occhiali e caschi al team Biesse Carrera

La scelta dei team

Per farci raccontare quali siano i criteri che guidano nella decisione di sponsorizzare un team piuttosto che un altro abbiamo scambiato due chiacchere con Paolo Tiraboschi che per Salice Occhiali cura personalmente i rapporti con le squadre

«Da più di 35 anni – esordisce Tiraboschi – vado a vedere le corse di qualunque categoria. Mi piace farlo e questo mi permette di avere un contatto diretto con i team. All’inizio di ogni stagione ricevo diverse richieste di sponsorizzazione, ma alla fine sono io che scelgo le squadre che potranno utilizzare i nostri prodotti». 

Ma quali sono i fattori che guidano nella selezione delle squadre? E’ sempre Paolo Tiraboschi a raccontarcelo.

«Un aspetto importante è sicuramente rappresentato dal valore della squadra e degli atleti che la compongono. Per me è però altrettanto importante vedere come il team lavora e che immagine da di sé all’esterno. E’ fondamentale che caschi e occhiali Salice siano indossati da atleti e squadre che danno un’immagine di professionalità e serietà, indipendentemente dalla categoria di appartenenza».

Anche un altro team Continental usa i prodotti Salice, si tratta della Iseo Rime Carnovali
Anche un altro team Continental usa i prodotti Salice, si tratta della Iseo Rime Carnovali

Il top per tutti

Scelti i team da sponsorizzare, il secondo passaggio è rappresentato dalla scelta dei prodotti da fornire alle squadre. Come ci si comporta con un team giovanile? Si lascia alla squadra la scelta del modello di casco e di occhiale da utilizzare nel corso della stagione? 

«Per prima cosa – prosegue Tiraboschi – va fatta una premessa. Il catalogo Salice è composto solamente da caschi e occhiali top di gamma. La scelta cade quindi su prodotti di alta qualità. All’inizio ascoltiamo le richieste dei singoli team, ma poi siamo noi a scegliere quale casco e quale occhiale indosserà ogni singola squadra. L’obiettivo finale è quello di dare visibilità all’intero nostro catalogo attraverso tutti i team sponsorizzati».

Per Salice sono importanti anche i feedback dei corridori più giovani: qui la Unipol Glass juniores
Per Salice sono importanti anche i feedback dei corridori più giovani: qui la Unipol Glass juniores

I feedback dei più giovani

Parlando con Paolo Tiraboschi abbiamo scoperto con piacevole sorpresa come i giovani ciclisti siano sempre più preparati.

«Nella scelta di un occhiale – spiega Tiraboschi – l’estetica ha ancora un peso importante, soprattutto in questi ultimi anni con il ritorno di moda degli occhiali dotati di lente grande. Mi piace però sottolineare il fatto che mi trovo sempre più spesso di fronte a ragazzi preparati tecnicamente che sanno fornire informazioni molto utili per migliorare i nostri prodotti.

«Sempre più spesso mi capita di confrontarmi con Anna Salice proprio su feedback ricevuti da atleti ancora giovani. La cosa alla fine non mi sorprende se si pensa al fatto che molto spesso si tratta di ragazzi che corrono in bici da diversi anni e che quindi hanno accumulato un’esperienza tale da permettere loro di poter dare un parere tecnico».

Salice

Casco Stelvio, versatilità (dalla strada alla bmx) firmata Salice

21.11.2021
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Il ciclismo si sta spostando sempre più verso la multidisciplinarità. Con il casco Stelvio proposto da Salice, si ha a disposizione un prodotto versatile adatto a ogni terreno e specialità. L’aspetto estetico e quello funzionale si uniscono mantenendo un livello di protezione ottimale. Il design creato dall’azienda comasca per questo modello è accattivante e funzionale.

Sono nove le colorazioni disponibili tra cui la versione “Italia”, con il tricolore sulla calotta. Le configurazioni invece sono sei e permettono di avere altrettanti modi di utilizzo differenti a seconda della necessità. Il ciclista che decide di acquistare questo modello ha a disposizione un prodotto “sei in uno” ad un prezzo contenuto.

Casco modulabile

Lo Stelvio si presta ad una svariata gamma di personalizzazioni in base alle necessità di chi lo utilizza. A partire dallo stile off-road con la visiera frontale, oppure lo stile aero con la rimozione della calotta, che lo rende pulito e senza resistenze all’aria.

Le parti modulabili entrambi rimovibili, sono la calottina centrale asportabile e il frontino. In particolare è calottina esterna magnetica in policarbonato a coprire o scoprire cinque fori di aerazione centrale sui diciassette totali. In questo modo è possibile adottare la soluzione migliore secondo le condizioni climatiche e la temperatura. Il frontino, in posizione anteriore, aggiunge protezione non togliendo nulla alla visuale. Quando lo si mette in posizione posteriore, invece si trasforma in un mini spoiler dall’effetto aerodinamico, indicato per la bmx.

Lo Stelvio è realizzato con tecnologia in-moulding (policarbonato ed EPS), e ha un sistema “antiscalzamento”. La sicurezza è garantita dalla doppia certificazione europea EN1078 e americana CPSC. 

Sono nove i colori selezionabili nella taglia M-L
Sono nove i colori selezionabili nella taglia M-L

Varianti e prezzo

Sono nove le colorazioni di serie di produzione proposte nelle taglia M-L (54-60cm). Le varianti colore disponibili sono: Bianco, Nero, Nero/Giallo, Nero/Rosso, Nero/Blu, Nero/Arancio, Nero/Verde. Le livree Italia sono due, ITA Bianco e ITA Nero. Il peso in questa taglia è di 300 grammi.

Per adattarsi al meglio alle esigenze degli atleti, Salice Occhiali ha deciso di sviluppare una nuova calotta del casco Stelvio introducendo la taglia S-M (51-56 cm). In questo caso il casco si presenta leggermente più piccolo nelle dimensioni rispetto all’originale ed è disponibile in 4 varianti colore (Stelvio S-M Nero/Giallo, Nero/Rosso, Nero, Bianco), più 2 classiche versioni Italia. Il peso è di 240 grammi mentre il prezzo è di 139 euro per tutte le configurazioni. 

Salice