Specialized Tarmac SL8, la generazione 8 ha una forma

06.08.2023
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Una nuova versione della Specialized Tarmac era nell’aria e puntualmente arriva la sua ufficialità a ridosso della settimana iridata. Tarmac SL8 mutua in parte il design della generazione precedente, ma con differenze sostanziali che ne migliorano l’efficienza aerodinamica.

Ma c’è anche un po’ di Aethos nel DNA del nuovo modello, perché il valore alla bilancia (dichiarato) del telaio, soli 685 grammi, posiziona la nuova versione della Tarmac SL8 tra i telai più leggeri oggi disponibili. Entriamo nel dettaglio.

Utilizzata in anteprima da Evenepoel (foto Specialized)
Utilizzata in anteprima da Evenepoel (foto Specialized)

Tarmac SL8, racing ed equilibrio

Se Specialized viene identificato come un racing brand, la categoria S-Works è il simbolo dello sviluppo orientato alle competizioni. Tarmac è in un certo senso il simbolo della famiglia S-Works, una bicicletta che soprattutto a partire dalla versione SL7 fa collimare aerodinamica e pesi ridotti, performances ed equilibrio tra le parti, senza dimenticare l’integrazione.

Citando alcuni numeri, Specialized Tarmac SL8 fa risparmiare quasi 17 secondi su una distanza di 40 chilometri, con un rapporto tra la rigidità ed il peso migliorato del 33%, oltre ad una maggiore (+6%) scorrevolezza. Una definizione che può calzare a pennello per la nuova SL8? Una velocissima bici ultraleggera.

Parola all’ingegnere

«SL8 è stato un progetto pazzesco – racconta Alessandro Giusto, capo della simulazione compositi – simulazioni aerodinamiche, strutturali, test in galleria del vento e test con gli atleti professionisti. Il risultato è la bici più veloce mai progettata. Leggera, reattiva e comoda, naturalmente aerodinamica. Chi affermava che una bici veloce dovesse pagare qualcosa in termini di leggerezza si sbagliava. Il compito del mio team è stata la definizione e il calcolo della struttura in carbonio con la simulazione strutturale.

«Per la prima volta abbiamo adottato un approccio FLD (front-loading-development) che consiste nel definire la stratificazione delle pelli (circa 500 per il solo telaio), modificando il layup fino ad ottenere le performance desiderate senza produrre un solo pezzo. Per la SL8 abbiamo modificato 54 volte la struttura del telaio, un’enormità. Tanto per dare un’idea: con l’approccio tradizionale un ingegnere che sviluppa il layup ha la possibilità di sperimentare su prototipi reali tra le 5 e le 9 modifiche per progetto di telaio, ogni modifica richiede dalle 4 alle 6 settimane. Noi abbiamo testato virtualmente 54 modifiche in poche settimane. Ecco perché lo definisco un progetto pazzesco».

Il design del profilato dello sterzo
Il design del profilato dello sterzo

I punti chiave

La forma dello sterzo è stata completamente rivista, con una sorta di design allungato verso l’anteriore. Al tempo stesso la testa della forcella risulta leggermente arretrata rispetto al profilato dello sterzo. Il risultato è una resistenza frontale ridotta al minimo.

C’è il manubrio integrato Roval Rapide, già visto anche su alcune biciclette durante i ritiri di inizio stagione. E’ disponibile di serie sulle versioni S-Works.

Rispetto alla versione SL7 è stato cambiato completamente il reggisella, questo per massimizzare il guadagno aerodinamico in punto della bici molto sensibile sotto questo profilo tecnico. Il seat-post della SL8 ha lo stesso diametro di quello della SL7, ma è più stretto e non interferisce con i flussi generati dalle gambe durante la pedalata.

Inoltre, al netto delle taglie disponibili a catalogo (sono 7, dalla 44 alla 61) e della tipologia di carbonio, la nuova Tarmac SL8 adotta le medesime geometrie della precedente SL7.

S-Works con allestimento Shimano Di2
S-Works con allestimento Shimano Di2

Alcune particolarità

Il progetto SL8 può supportare pneumatici fino a 32 millimetri di sezione. E’ possibile rimuovere completamente il deragliatore anteriore, nell’ottica di un impiego della corona singola. In caso di utilizzo del doppio plateau anteriore, è possibile montare una combinazione al massimo di 55-42 denti. Come vuole la tradizione Specialized è stato mantenuta la scatola del movimento centrale larga 68 millimetri con calotte filettate BSA.

Allestimenti e prezzi

Gli allestimenti S-Works ( i frame-kit S-Works adottano il carbonio Fact 12r) sono due: uno con la trasmissione Shimano Dura Ace e il secondo con Sram Red AXS. Entrambi prevedono il manubrio integrato Roval Rapide, le ruote Roval Rapide CLX ed i rispettivi power meter integrati nelle guarniture. I prezzi di listino sono rispettivamente di 14000 euro. Delle versioni S-Works sono disponibili anche i frame-kit ad un prezzo di listino di 5500 euro.

Si scende di un gradino per passare alle versioni Specialized Tarmac SL8 Pro (viene utilizzato il carbonio Fact 10r, ma il design della bici non subisce nessuna variazione). Gli allestimenti disponibili sono due, il primo con la trasmissione Shimano Ultegra Di2, il secondo con Sram Force AXS (qui è incluso anche il misuratore Quarq). Entrambe portano in dote le ruote Roval Rapide CL, lo stem Tarmac in alluminio e la piega Roval Rapide in carbonio. Il prezzo di listino è di 9.000 euro.

Infine l’allestimento Expert (sempre con il carbonio Fact 10r mutuato dalla versione Pro), che alla base ha la trasmissione Sram Rival AXS con il misuratore di potenza e le ruote Roval C38. Il prezzo di listino è di 6500 euro.

Specialized

Specialized, lo pneumatico ha un nuovo DNA

28.09.2022
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Si amplia e si rinnova al tempo stesso la famiglia Specialized S-Works Turbo, ovvero quella degli pneumatici del brand di Morgan Hill. C’è la combinazione della doppia mescola T2/T5 Gripton, rispettivamente al centro e ai lati. Rimane l’iconico design della battistrada, con la fascia centrale slick, con i tasselli differenziati ai lati.

Ci sono i tubeless Rapidair, i più leggeri e sviluppati per l’agonismo. Sempre tubeless, ma con l’obiettivo principale della longevità, ovvero gli Specialized Turbo 2BR e poi il Turbo, ovvero il clincher scorrevole e duraturo. Il quarto pneumatico è il Pro, che eredita molte caratteristiche dei top di gamma ed ha un prezzo contenuto. Entriamo nel dettaglio.

Il design del battistrada tipico delle gomme Specialized
Il design del battistrada tipico delle gomme Specialized

Specialized, il pallino dei tubeless e dei clincher

Lo sviluppo dei nuovi pneumatici Specialized fa parte di un processo che è in atto già da diverso tempo e che ha coinvolto in maniera importante anche i team pro’. Tempo a dietro avevamo affrontato l’argomento con Giampaolo Mondini, persona di collegamento tra l’azienda ed il mondo dei professionisti.

La conferma di quello che scriviamo arriva anche dai prodotti che vengono lanciati sul mercato, che sono gli stessi usati nel World Tour, naturalmente nelle versioni definitive. Tubeless e clincher, il tubolare è quasi scomparso.

Uno spaccato del tubeless Rapidair
Uno spaccato del tubeless Rapidair

S-Works tubeless

Le due gomme tubeless di ultima generazione sono il 2BR (acronimo di 2bliss ready) e il Rapidair. Entrambi adottano la base della mescola Gripton a doppia densità, ma hanno un concept molto differente tra loro.

Il primo è sviluppato per durare, prima di tutto, capace di garantire un miglioramento della fase di rotolamento (quantificabile in 6 watt) rispetto alla versione più anziana. Ha una carcassa da 120 Tpi (120 fili per pollice quadrato), la protezione BlackBelt più efficiente dell’8% ed è disponibile in tre larghezze: 26, 28 e 30 millimetri. I pesi dichiarati sono compresi tra i 260 e 300 grammi, con un prezzo di listino di 85 euro.

Specialized S-Works Rapidair è il top in senso assoluto, perché fa collimare la leggerezza e performances di altissimo livello. Come la versione 2BR, anche il Turbo Rapidair è pieghevole, ha una carcassa da 120 Tpi con due strati sovrapposti e ha la doppia mescola Gripton T2/T5, oltre alla bandella protettiva BlackBelt. E’ disponibile nell’unica sezione da 26 millimetri, da 230 grammi; pochissimo! Il prezzo di listino è di 90 euro.

I due copertoncini, S-Works e Pro

Il primo è uno pneumatico da gara che utilizza il rinnovato inserto protettivo sotto il battistrada. La bandella BlackBelt presenta anche dei fili in Kevlar, soluzione che aiuta a mantenere allo pneumatico la forma ottimale, anche dopo parecchi chilometri. La struttura della carcassa è mutuata dai tubeless, così come la mescola. Quattro le misure disponibili: 24 e 26, 28 e 30 millimetri, con pesi rispettivamente di 200 e 220, 240 e 260 grammi. 60 euro è il prezzo di listino.

La versione Pro è una sorta di entry level, ma con il design mutuato dall’S-Works Turbo. Ha una carcassa da 60 Tpi, la mescola singola Gripton T5 ed ha dei pesi dichiarati piuttosto contenuti, se consideriamo la categoria di appartenenza. 230 e 250, 270 e 290 grammi, rispettivamente per le misure 24 e 26, 28 e 30. Il prezzo di listino è di 45 euro.

Specialized

La Specialized S-Works Tarmac SL7 con i tubeless per Asgreen

28.02.2022
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Dopo aver curiosato la Merida di Sonny Colbrelli, l’attenzione si sposta sulla Specialized di Asgreen, vincitore della Giro delle Fiandre 2021, sempre protagonista nella campagna del Nord e in prima fila nei giorni scorsi fra Omloop Het Nieuwsblad e Kuurne-Bruxelles-Kuurne, in cui ha tirato per la vittoria di Jakobsen.

Tra conferme tecniche e novità molto interessanti, ci siamo affidati a Giampaolo Mondini, un interlocutore d’eccezione e uomo di collegamento tra il marchio di Morgan Hill e i team pro’.

In azione ieri alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne, Asgreen è già in tabella per il Fiandre
In azione ieri alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne, Asgreen è già in tabella per il Fiandre
Quale bici utilizza e utilizzerà Asgreen per le classiche?

Per Kasper sempre una S-Works SL7, con qualche variazione rispetto alla stagione 2021. Frame e forcella sono in carbonio Fact 12R, quello dedicato ai top di gamma S-Works. Asgreen è uno di quei corridori che non fa apportare modifiche alla propria bici, se mettiamo a confronto il setting del mezzo tra le gare del Belgio e quelle che si svolgono nel corso della stagione.

Ci puoi dire quali sono i cambiamenti rispetto al 2021?

Il cambio più importante riguarda le gomme, i corridori utilizzano i nuovi tubeless S-Works. Questi pneumatici sono stati sviluppati in parallelo e con il contributo proprio degli atleti Quick Step-Alpha Vinyl. E poi c’è la trasmissione Shimano Dura-Ace 12v, l’anno passato avevamo quella a 11.

I tubeless per tutti? Ci puoi dare qualche dettaglio tecnico?

Si, la direzione è quella dei tubeless, non solo per le gare del Nord. Fanno parte della categoria S-Works e hanno un battistrada simile a quello dei copertoncini. Il range di utilizzo, per quanto riguarda le pressioni di esercizio, è compreso tra le 5,2 e 5,6 atmosfere. Le coperture vengono montate con il lattice al loro interno.

Quale sezione utilizzerà Asgreen?

I tubeless hanno una sezione da 28 e sono montati sulle ruote Roval Rapide CLX con canale interno da 21 millimetri. Anche in questo caso è l’ultima versione, con predisposizione per i tubeless e copertoncino. Quest’anno i corridori avranno a disposizione questa tipologia di prodotti e ci sarà l’abbandono pressoché definitivo del tubolare.

Tornando invece all’impostazione della bici di Kasper Asgreen, che pedivelle utilizza, quali rapporti e quale cockpit?

Asgreen utilizza delle pedivelle da 175 millimetri e la guarnitura è Shimano Dura-Ace. Ha uno stem in alluminio S-Works da 120 millimetri e una piega in carbonio larga 42 centimetri. Il manubrio è il Rapide in carbonio con design aero e appoggio superiore piatto. I corridori hanno la possibilità di scegliere tra la componentistica Pro e Specialized. Asgreen utilizza Specialized.

Una piega da 42?

Si, i corridori stanno utilizzando manubri stretti se paragonati alla struttura fisica. Asgreen utilizza una larghezza di 42 centimetri che è tutto sommato adeguata alle caratteristiche del suo corpo.

Assetto in bici efficiente ed aerodinamico per Asgreen
Assetto in bici efficiente ed aerodinamico per Asgreen
La sella è con una lunghezza tradizionale?

Si, il corridore utilizza una Romin Mirror con una lunghezza tradizionale. Non è corta ed è costruita grazie alla tecnica della stampa 3D. Una sella del genere, in base ai test effettuati, risulta migliore perché distribuisce meglio le pressioni della seduta.

Per i rapporti invece, considerando la nuova trasmissione?

Utilizza i pignoni posteriori con scala 11-34. lo vedremo con questi rapporti anche alla Strade Bianche, Fiandre e tutte le altre classiche. Il plateau anteriore è 54-40. Ogni tanto lui fa uno di quegli incroci che non dovrebbero essere mai fatti, lasciando la catena sul 54 davanti e portandola sul 34 dietro, per la gioia dei meccanici e della catena. Ma non ha mai avuto problemi. Merito anche del suo meccanico che gli prepara il mezzo con una lunghezza adeguata della catena.

Vengono utilizzate delle contromisure per contrastare lo sporco e preservare l’efficienza del movimento centrale?

Le bici sono montate con i cuscinetti CeramicSpeed. Poi il team utilizza le due calotte esterne per adeguare lo standard Shimano con l’asse passante da 24 millimetri della guarnitura. Per questo è necessario considerare anche la larghezza del movimento centrale del telaio Tarmac, che è di 68 millimetri. Comunque no, non ci sono variazioni particolari, considerando che il comparto è controllato dopo ogni utilizzo.