Remco a Torino: posizione a tartaruga e una super Shiv

04.05.2021
5 min
Salva

Quest’anno non ha mai corso, esce da un terribile infortunio, eppure Remco Evenepoel fa paura. E la fa soprattutto pensando alla cronometro inaugurale del Giro d’Italia di Torino. Il fenomeno belga potrebbe conquistare la maglia rosa. Contro il tempo Remco è formidabile. Ma se delle sue reali condizioni si sa poco o niente, del suo destriero, la Specialized Shiv TT invece qualcosa di più possiamo dirvi.

Per scoprirne i dettagli abbiamo sentito Gian Paolo Mondini, responsabile tecnico di Specialized, colui che fa da “ponte” tra il marchio californiano e i team. E tra quelli che utilizzano Specialized c’è anche la Deceuninck-Quick Step di Evenepoel.

Gian Paolo Mondini
Il responsabile Specialized area racing strada, Gian Paolo Mondini
Gian Paolo Mondini
Il responsabile Specialized area racing strada, Gian Paolo Mondini
Gian Paolo, aiutaci a scoprire la Specialized Shiv TT che userà Remco a Torino.

Remco ultimamente non ha cambiato molto sulla sua bici da crono. Utilizzerà una ruota Roval 321 dietro, che è la nostra lenticolare, e la Rapide da 64 millimetri all’anteriore. E questa è una buona ruota, molto versatile. Abbiamo visto che riusciamo a farci un po’ tutte le crono. Per quel che riguarda le coperture, avrà dei copertoncini in cotone da 26 millimetri con camera d’aria in butile.

Cosa significa nello specifico che la Rapide è una ruota versatile?

Che si adatta bene alle diverse angolazioni del vento. Le condizioni della galleria del vento nella realtà non esistono praticamente mai, perché il vento non è mai perfettamente dritto rispetto all’avanzamento del corridore e più il vento è laterale e più la nostra ruota apporta dei vantaggi.

La Roval da 64 millimetri che vedremo all’anteriore sulla Shiv del belga
La Roval da 64 millimetri che vedremo all’anteriore sulla Shiv del belga
Manubrio: Remco ha cambiato qualcosa? Magari sulla scia dei 3D che utilizzano gli Ineos…

Si è fatto fare il calco delle protesi da un artigiano olandese. E’ lo stesso manubrio che ha utilizzato pochi giorni fa Cavagna (compagno di Evenepoel e campione francese contro il tempo, ndr). E’ un manubrio totalmente personalizzato che costa sui 5.000 euro.

Dopo l’infortunio Evenepoel ha cambiato qualcosa? Si è dovuto riadattare in qualche modo?

Difficile saperlo con precisione. Posso dire che mentre si disputava la Freccia Vallone lui e Asgreen erano a fare dei test in Germania e qualcosa sicuramente hanno provato. Ma di solito Remco non è uno che cambia molto, che ritocca. Ha la fortuna di essere abbastanza basso e quindi di non avere problemi con le misure imposte dall’Uci per quel che riguarda avanzamento e arretramento. Posso dire che sta svolgendo un grosso lavoro sulla sua posizione in bici.

Cioè?

Sul mettere la testa ben incassata tra le scapole per renderla un tutt’uno col resto del corpo. Noi la chiamiamo posizione “a tartaruga”. Dai test fatti abbiamo visto che si guadagnano 5-6 watt. Li facemmo già con Boonen certi test. Pensate che la posizione con i gomiti appoggiati sul manubrio, quella che l’Uci ha recentemente bandito, con la testa bassa, portava ad un guadagno dai 20 ai 30 watt a seconda della statura del corridore.

Le protesi stampate che ha utilizzato Cavagna al Romandia, le stesse che avrà Remco
Le protesi stampate che ha utilizzato Cavagna al Romandia, le stesse che avrà Remco
Ma è un guadagno enorme!

E infatti è un lavoro che curiamo particolarmente d’inverno con i nostri test metabolici. Sulla base di determinate posizioni cerchiamo d’individuare il punto estremo in cui si perde l’efficienza della respirazione. In quel momento si abbassa la perfomance e in accordo con il preparatore cerchiamo di rinforzare l’atleta affinché possa tenere al meglio quella posizione. E in tal senso Evenepoel è molto preciso. Già da juniores aveva capito quanto fosse importante tutto ciò, che vantaggi desse e ci teneva tantissimo a rispettare la posizione che gli veniva “data”. Poi lui, piccolo com’è, ha un Cx, coefficiente aerodinamico, notevole. Se ci mettiamo anche che riesce a stare basso e che ha tanta potenza si capisce perché vada forte a crono. E più sono dure e meglio è per lui. Per questo punta molto su quella olimpica che si dice sia durissima. E infatti dopo il Giro andrà a Morgan Hill nella nostra sede in California per fare altri test in galleria del vento.

Però! Torniamo alla bici di Torino: cuscinetti, catena… prevedono lubrificazioni particolari?

No, tutto nella norma, ma i prodotti CeramicSpeed hanno già dei trattamenti speciali di loro.

L’ultima crono fatta in gara da Evenepoel è quella dell’Algarve, datata 20 febbraio 2020
L’ultima crono in gara di Evenepoel è datata 20 febbraio 2020 (all’Algarve)
Che rapporti userà?

Di solito usa il 56, all’anteriore e la scaletta con l’11 dietro. Avrei anche ipotizzato un 58 per il Prologo di Torino visto che è pianeggiante e breve, ma il suo meccanico mi ha confermato che userà il 56. Avrà pedivelle da 172,5 millimetri.

Nonostante sia alto solo 1,71 metri? Ma le usa solo a crono, su strada monterà quelle da 170…

No, no, anche su strada.

Bello chiamarsi Evenepoel ed avere tanta potenza! Monterà il portaborraccia?

No, dai test fatti comunque abbiamo visto che praticamente non incide, né quello aero, né quello tradizionale perché resta nel “cono” d’aria della bici.

E i freni?

Chiaramente a disco: 140 millimetri all’anteriore e 120 al posteriore, come su strada.

Remco utilizza spesso la bici da crono?

Sì, una o due volte a settimana. Ha tre bici da crono: una a casa, una sul camion delle corse e una di scorta.