Rudy Project: quattro decenni di innovazione e performance

30.06.2025
4 min
Salva

Nel cuore delle pittoresche colline del Prosecco, l’antica e maestosa cornice di Castel Brando ha ospitato un evento memorabile: la celebrazione dei 40 anni di Rudy Project. Lo scorso 18 giugno, il celebre marchio trevigiano, sinonimo di occhiali sportivi, caschi da ciclismo e soluzioni ottiche di alta qualità, ha difatti ripercorso la sua storia di successi, innovazione e profonda passione per lo sport.

Fondata nel 1985 da Rodolfo “Rudy” Barbazza, Rudy Project è rimasta un’azienda a conduzione familiare, oggi guidata dai figli Cristiano, CEO, e Simone Barbazza, Direttore Marketing e Sostenibilità. L’evento, presentato dalla showgirl Justine Mattera e dalla conosciuta voce del ciclismo Eurosport, Luca Gregorio, ha riunito oltre 200 invitati, inclusi VIP, atleti di spicco, clienti, dipendenti, partner commerciali e rappresentanti dei media da tutta Europa.

Cristiano Barbazza CEO di Rudy Project
Cristiano Barbazza CEO di Rudy Project

Le origini leggendarie

La storia di Rudy Project è intrisa di aneddoti iconici, come la celebre scommessa tra Rodolfo Barbazza e il campione Moreno Argentin ai Mondiali di Colorado Springs del 1986.

«La sera prima della prova su strada – ha ricordato Cristiano Barbazza – eravamo nello stesso hotel della nazionale italiana e papà, giocando a biliardo, fece una scommessa con Moreno: indossa i miei occhiali domani e vinci, e io ti sponsorizzo per il futuro… Argentin vinse la prova su strada, portando il primo occhiale Rudy Project, il Super Performance, alla ribalta mondiale e segnando l’inizio di una partnership duratura».

E proprio per onorare questo momento storico, l’azienda ha presentato il Performance 40, una riedizione esclusiva dell’occhiale originale. Realizzato in titanio con tecnologia di stampa 3D e prodotto in soli 100 esemplari. Questo modello rappresenta un vero e proprio pezzo da collezione per gli amanti della storia del ciclismo e del design innovativo…

Cristiano Barbazza ha invece enfatizzato i valori fondamentali che hanno guidato la crescita del marchio: curiosità, attenzione ai dettagli, passione per lo sport e una ricerca incessante dell’innovazione. “Il futuro di Rudy Project è evolvere,” ha dichiarato, ribadendo l’impegno dell’azienda in sostenibilità, tecnologia, sicurezza, eccellenza del Made in Italy e stile.

Alla festa è intervenuto anche Antonio Tiberi, corridore del Team Bahrain Victorious del quale il brand è partner tecnico
Alla festa è intervenuto anche Antonio Tiberi, corridore del Team Bahrain Victorious del quale il brand è partner tecnico

“Ride to Zero”

Simone Barbazza ha illustrato le novità per il 2026 ribadendo l’importanza del percorso sostenibile intrapreso da Rudy Project con il progetto “Ride to Zero”. Questa iniziativa, allineata con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, culminerà con il lancio del primo casco da bici riciclabile, atteso sul mercato a inizio 2026. La “performance”, filo conduttore della storia di Rudy Project, si evolve dal payoff “Elevate your performance” all’attuale “Performance Starts In Your Head”, sottolineando l’obiettivo di ottimizzare il gesto atletico e superare ogni limite. Inoltre, è stato annunciato un significativo ingresso nel mondo del trail running, ampliando ulteriormente l’offerta del brand.

L’evento del 40mo anniversario ha registrato la partecipazione di numerosi atleti d’élite che affidano le loro performance ai prodotti Rudy Project. Tra questi, Gregory Barnaby, primo italiano a vincere l’IRONMAN Pro Series 2024, Hannah Auchentaller, giovane promessa del biathlon, l’icona dello sci di fondo Federico Pellegrino, con due argenti olimpici e sette medaglie mondiali, ha espresso il desiderio di concludere la sua illustre carriera alle prossime Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 con gli occhiali Rudy Project.

Su pista Matteo Bianchi ha celebrato il suo secondo oro consecutivo nel chilometro da fermo agli europei di Zolder, grazie anche alla partnership del brand con la Nazionale Italiana di ciclismo. Dallo short track, Tommaso Dotti e Andrea Cassinelli hanno illustrato come Rudy Project fornisca occhiali e caschi all’avanguardia, essenziali per le discipline ad alta velocità.

Infine, Antonio Tiberi, talento del team WorldTour Bahrain Victorious, ha ripercorso il suo sfortunato Giro d’Italia 2025, ribadendo il suo approccio passo dopo passo per raggiungere grandi risultati nei Grandi Giri.

Una delle novità del 2025 per Rudy Project è la partnership con la Federazione per il prossimo quadriennio
Una delle novità del 2025 per Rudy Project è la partnership con la Federazione per il prossimo quadriennio

Un futuro luminoso

Con un fatturato consolidato di oltre 17 milioni di Euro nel 2024, e una presenza in più di 60 paesi, Rudy Project continua a essere un pilastro nell’innovazione dell’occhialeria sportiva. Dalla sua nascita, frutto dell’intuizione di Rodolfo Barbazza, l’azienda ha introdotto tecnologie rivoluzionarie come le lenti ImpactX infrangibili e fotocromatiche, materiali avanzati come il Kynetium e il Grilamid, e ha saputo evolvere costantemente, espandendosi con successo anche nel settore dei caschi sportivi.

Il quarantesimo anniversario non ha rappresentato esclusivamente una celebrazione dei successi passati, ma un trampolino di lancio verso un futuro in cui l’innovazione, la sostenibilità e la passione per lo sport continueranno a distinguere Rudy Project, sempre più in armonia con il nostro pianeta.

Rudy Project

Rudy Project: la distribuzione in Svizzera diventa diretta

30.04.2025
3 min
Salva

Rudy Project, brand italiano specializzato nel settore dell’occhialeria sportiva e dei caschi ad alte prestazioni, ha ufficializzato l’avvio della distribuzione diretta dei propri prodotti in Svizzera. La decisione segna un passo importante nella strategia di internazionalizzazione del marchio nato a Treviso nel 1985 e oggi presente in oltre 60 Paesi.

Con un portfolio di oltre 1.000 codici prodotto, e un’offerta che spazia dagli occhiali da sole sportivi alle soluzioni vista per atleti, Rudy Project ha conquistato nel tempo un ruolo di riferimento per professionisti e appassionati di sport outdoor, ciclismo, triathlon e sci. La Svizzera rappresenta da tempo un mercato strategico per il brand, grazie a una clientela esigente, sensibile al design, alla tecnologia e alla qualità Made in Italy.

L’avvio della distribuzione diretta consente di rafforzare la relazione con i clienti B2B e B2C, offrendo una gamma più completa di prodotti e un “customer service” interno, rapido e multilingue. Il sito ufficiale rudyproject.com è già disponibile in tedesco, francese e italiano, e l’e-commerce è operativo su tutto il territorio nazionale.

Rudy Project fornisce caschi e occhiali agli atleti del Team Bahrain Victorious
Rudy Project fornisce caschi e occhiali agli atleti del Team Bahrain Victorious

Una rete commerciale strutturata 

Rudy Project ha già consolidato una presenza in oltre 150 punti vendita svizzeri, soprattutto nella parte germanofona, con una distribuzione equamente divisa tra ottici specializzati e negozi sportivi. Il nuovo assetto commerciale prevede l’introduzione di quattro area manager dedicati: Simone Pozzi per il Canton Ticino e il Grigioni italiano, Sven Biermann per la Svizzera tedesca, Pierre Bajeaux e Jean Christophe Lebey per la Romandia.

Questa organizzazione garantirà copertura capillare e relazioni dirette con i rivenditori, valorizzando la conoscenza delle esigenze specifiche di ciascun territorio linguistico.

Cristiano Barbazza, CEO Rudy Project
Cristiano Barbazza, CEO Rudy Project

Crescita in Romandia e Ticino

«Con questo cambio di passo – ha dichiarato Cristiano Barbazza, CEO di Rudy Project – vogliamo consolidare la nostra presenza su tutto il territorio elvetico, con particolare attenzione alle aree francofone e italofone, dove vediamo grandi potenzialità di crescita. Ringraziamo Intercycle per la collaborazione ventennale e per i risultati eccellenti ottenuti insieme. Ora inizia una nuova fase, orientata a un contatto più diretto con il mercato e con i nostri partner locali».

Gli investimenti riguardano il rafforzamento della rete vendita, la formazione dei rivenditori, la presenza ad eventi sportivi e le campagne marketing locali. L’obiettivo è chiaro: portare Rudy Project al livello di notorietà già raggiunto nella Svizzera tedesca, anche nelle altre regioni linguistiche.

Rudy Project ha iniziato una politica volta a ridurre l’impatto ambientale
Rudy Project ha iniziato una politica volta a ridurre l’impatto ambientale

Impegno verso la sostenibilità

Il 2024 si è chiuso per Rudy Project con un fatturato globale di 17,5 milioni di euro, segnando una crescita del 15% rispetto all’anno precedente. L’azienda impiega oltre 60 dipendenti e produce interamente in Italia, con la progettazione dei caschi e la produzione degli occhiali nel cuore del Veneto.

Inoltre, con la filosofia RideToZero, Rudy Project si impegna a ridurre l’impatto ambientale in tutte le fasi produttive e organizzative, in linea con i valori dello sport responsabile e sostenibile.

Rudy Project è fornitore ufficiale di caschi e occhiali per atleti di livello mondiale. Durante le Olimpiadi invernali, oltre 40 medagliati hanno gareggiato con i suoi prodotti. Tra i partner figurano: il Team Bahrain Victorious, il fondista Johannes Klæbo, Danielle Lewis nel triathlon, il team American Magic per l’America’s Cup oltre a numerose nazionali di pattinaggio di velocità.

Rudy Project

Astral Sphere di Rudy Project, la scelta di Mohoric

18.02.2025
3 min
Salva

Rudy Project, azienda italiana fondata 40 anni fa e che per il prossimo quadriennio sarà anche sponsor tecnico della nazionale, il 10 febbraio ha lanciato sul mercato Astral Sphere, la prima delle sue novità per il 2025. Si tratta di occhiali molto versatili che completano l’offerta della gamma Astral, che ora si arricchisce di un modello con lente sferica.

Gli Astral Sphere si collocano in questo modo tra gli occhiali di altissima gamma, al punto da essere indossati nelle prime gare della stagione da alcuni corridori del Team Bahrain Victorious, tra cui Matej Mohoric.

La grande novità di questo modello sono le lenti a forma sferica
La grande novità di questo modello sono le lenti a forma sferica

Nuovo design, due diverse lenti

La grande novità, come già accennato, è il design sferico delle lenti, che si distingue da quello cilindrico del modello precedente. Inoltre la lente ha una maggiore superficie, il che si traduce in diversi vantaggi: una migliore visione periferica, un minore abbagliamento, più ventilazione e minor appannamento. I nuovi occhiali sono presentati in due diverse configurazioni di lenti, fotocromatiche o polarizzate.

Quelle fotocromatiche sono le ImpactX® brevettate da Rudy Project. Sono lenti infrangibili che si adattano alle diverse condizioni di luce e garantiscono una completa protezione dai raggi UV. La seconda possibilità sono le lenti polarizzate Polar 3FX Multilaser, indicate per chi ricerca il massimo per quanto riguarda la riduzione dell’abbagliamento e il contrasto dei colori.

I naselli e le aste sono regolabili, per adattarsi al viso di ogni atleta
I naselli e le aste sono regolabili, per adattarsi al viso di ogni atleta

Materiali sostenibili e grande comfort

La montatura dell’Astral Sphere è realizzata in Rilsan Clear®, una speciale bioplastica derivata dall’olio di ricino. Oltre ad essere prodotta in modo responsabile, ha anche ottime prestazioni in termini di leggerezza (26 grammi il peso totale degli occhiali), resistenza  e flessibilità.

Oltre che dalla montatura il comfort è garantito dai naselli ergonomici in gomma e dalle aste regolabili, accorgimenti che permettono di adattare gli occhiali alle diverse forme del viso. Inoltre possono integrare l’inserto ottico di Rudy Project per lenti graduate.

Gli occhiali sono compatibili con l’inserto ottico di Rudy Project per le lenti graduate, usate anche da Mohoric
Gli occhiali sono compatibili con l’inserto ottico di Rudy Project per le lenti graduate, usate anche da Mohoric

Colori, versioni e prezzo

Gli Astral Sphere sono disponibili in 6 diversi colori (5 con lente fotocromatica e uno con lente polarizzata) e con 4 diversi filtri, con prezzi che partono da 179,90 euro per le versioni con lente ImpactX e 209,90 euro per la versione con lente Polar 3FX Multilaser. Infine ricordiamo che tutta la produzione è completamente Made in Italy.

Rudy Project

Caschi Rudy Project alla FCI: una storia di orgoglio italiano

16.02.2025
6 min
Salva

Da Kask a Rudy Project, il cambiamento non è passato inosservato. Per il nuovo quadriennio, come avevamo anticipato nei giorni scorsi, la Federazione italiana si servirà di materiale Rudy Project, già sponsor tecnico del Team Bahrain Victorious: basta guardare le immagini degli europei su pista di Zolder per rendersene conto.

Come avvengono certi cambiamenti? In base a cosa viene fatta la scelta? Alla fine dell’anno, la Federazione ha coinvolto una decina di aziende, precedentemente individuate, perché portassero i loro modelli al fine di farne una valutazione. Abbiamo chiesto pertanto a Massimo Perozzo (marketing & communication manager presso Rudy Project) di spiegarci i vari passaggi dell’approdo dell’azienda veneta alla nazionale. Fra quelle aziende infatti c’erano anche loro.

«La Federazione – spiega – ha chiesto la possibilità, soprattutto per la parte relativa alla pista, di testare dei caschi per valutare i marginal gain. Sono stati fatti dei test con più atleti in diverse situazioni. Il quartetto come pure il singolo atleta. L’uomo e la donna. Le posizioni più disparate e per ciascuna di queste è stata valutata tutta una serie di aspetti. E alla fine il Wingdream è risultato in assoluto il casco più performante, con una buona valutazione anche per il The Wing e il Nytron».

Firmato il contratto, gli uomini di Rudy Project sono corsi a Montichiari: qui con Diego Bragato
Firmato il contratto, gli uomini di Rudy Project sono corsi a Montichiari: qui con Diego Bragato
Quando si è svolta questa fase di selezione?

Alla fine dello scorso anno, intorno a fine novembre, inizio di dicembre. Visti i risultati dei test, la Federazione tramite Infront ha cominciato a prendere contatti con noi per capire se da parte nostra ci fosse la volontà di collaborare, dato che a loro interessava avere il nostro miglior prodotto.

E voi?

Lo dico proprio in maniera molto sincera: per noi è orgoglio puro. Siamo un’azienda italiana, composta da 50 persone che stanno sul mercato da 40 anni e ogni anno cercano di fare qualcosa in più. Sappiamo che da qualche stagione stiamo lavorando bene sull’aerodinamica e arrivare a questo traguardo è stato il coronamento di un percorso. Un regalo per i nostri 40 anni. Così, quando abbiamo capito che la Federazione era contenta dei caschi e voleva usare il nostro Wingdream, abbiamo cominciato a parlare con Infront. Abbiamo iniziato a definire il rapporto con la Federazione con cui collaboreremo fino alle Olimpiadi di Los Angeles.

E’ stato un percorso complesso?

Passo dopo passo, giorno dopo giorno, telefonata dopo telefonata, siamo arrivati a chiudere i dettagli del contratto che è stato firmato, come sapete, la settimana scorsa. A quel punto abbiamo dovuto portare in tutta fretta i caschi a Montichiari in previsione degli europei. I ragazzi avevano già testato il nostro casco, ma c’era ancora da fare il lavoro di settaggio. C’è da valutare per ogni singolo atleta le necessità di taglia o se ci siano da fare delle modifiche strutturali a livello di comfort. Siamo stati una giornata con loro a Montichiari e li abbiamo messi tutti a posto. Mentre in questi giorni degli europei c’è sempre stato uno dei nostri che li ha seguiti passo dopo passo, per fare eventuali correzioni.

Sono tre i modelli di casco a disposizione della FCI, in base alla specialità: Wingdream, The Wing, Nytron
Sono tre i modelli di casco a disposizione della FCI, in base alla specialità: Wingdream, The Wing, Nytron
Ed è andata bene, dato che sono arrivati alcuni ori e altre medaglie…

Gli ori di Martina Fidanza e del quartetto femminile, ma anche quello di Matteo Bianchi nel chilometro da fermo. La distribuzione dei caschi e quando usarli invece ha un regolamento a parte. Se si parla di una specialità che coinvolge più corridori, come il quartetto o la velocità a squadre, gli atleti sono tenuti a utilizzare il nostro casco anche per ragioni di aerodinamicità. Se l’atleta invece fa parte di una squadra in particolare o di un gruppo sportivo che ha un altro sponsor, nelle specialità individuali potrà usare il casco del suo sponsor. Per questo ci ha fatto piacere che Matteo Bianchi abbia usato il nostro casco e anche Viviani che però al momento è senza squadra.

Avete già avuto dei riscontri?

Stiamo parlando come sempre dei famosi marginal gain, che in queste specialità sono essenziali. Per cui un casco come il Wingdream, che ha dimostrato così tanto guadagno o risparmio di watt, risulta essenziale. E poi siamo contenti che i ragazzi lo usino volentieri.

Ha parlato di settaggio: quanto c’è di personalizzabile su un casco come questo?

Sul suo interno, sulle imbottiture. La struttura infatti non deve essere toccata per motivi di sicurezza. Per cui una volta che il casco viene battezzato e certificato dall’UCI, la parte strutturale interna non deve essere toccata per meri motivi di sicurezza. L’unica parte su cui possiamo intervenire e di cui si occupa Ivan Parolin quando è alle gare con loro, è inserire degli inserti ad hoc, con materiale di diversi spessori. Si fa un lavoro personalizzato con l’atleta per capire quale spessore e quale materiale usare. Quando l’atleta indossa il casco, deve sentirlo fermo, comodo e capace di garantire sempre la sicurezza necessaria. Se un atleta è nel suo momento di comfort e quindi non ha disagio, riesce a performare al massimo.

Nel quartetto, intesa come specialità multipla, i corridori sono tenuti a utilizzare i caschi Wingdream
Nel quartetto, intesa come specialità multipla, i corridori sono tenuti a utilizzare i caschi Wingdream
E’ previsto anche un lavoro di sviluppo accanto alla Federazione?

Hanno già cominciato a darci dei consigli, su piccole modifiche che si potrebbero apportare per alcune discipline. Sono cose che facciamo regolarmente anche col Team Bahrain, che anzi ha uno staff proprio dedicato per questo. Durante l’anno c’è una sorta di lavoro a ciclo continuo. Riceviamo le loro informazioni e vengono passate sul prodotto, per sviluppare ad esempio l’altezza della visiera o la parte tecnica del rotore posteriore per il fissaggio. Ci sono mille particolari che vanno poi a incidere sullo sviluppo di un casco. Diciamo che il nuovo modello nasce già in modo abbastanza avanzato e poi viene calibrato sulle esigenze del team o, in questo caso, della Federazione.

La vostra sarà una fornitura standard?

La fornitura è già stata battezzata da oggi fino al 2028. E’ logico che in questo tipo di rapporto le quantità siano contrattualizzate, ma poi quelle reali sono sempre variabili e difficilmente minori di quelle che sono a contratto. Spesso sono di più, per dare diverse opportunità e possibilità di scelta. Se c’è una modifica da fare, si fanno delle prove e queste implicano un aumento della quantità da dover sviluppare e consegnare.

Se da qui al 2028 Rudy Project tira fuori un nuovo modello chiaramente lo propone anche alla Federazione?

Diciamo che il Team Bahrain ha una sorta di prelazione, perché il grosso del lavoro di sviluppo lo facciamo quasi sempre con la squadra. Il Wingdream nasce dal lavoro fatto con loro, ma la Federazione è comunque il primo soggetto che verrebbe interpellato e a cui verrebbe presentato un nuovo prodotto.

Viviani ha usato caschi Rudy Project, modello Wing, non avendo ancora una squadra
Viviani ha usato caschi Rudy Project, modello Wing, non avendo ancora una squadra
Il Wingdream è uno dei caschi che l’UCI voleva vietare?

Proprio lui. Quando produciamo un casco che poi viene dato a una squadra WorldTour, deve essere approvato dall’UCI. Noi non possiamo dare un casco a una squadra senza che l’UCI sappia o lo certifichi, allo stesso modo di quanto accade per le biciclette. Lo scorso anno il nostro casco, come il casco di Giro della Visma-Lease a Bike, ha avuto una grande risonanza. Non per la pericolosità, come qualcuno ha voluto dire, ma perché è un casco molto originale. Tutto quel parlare derivava soltanto da un fattore estetico. In questo momento non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione dall’UCI. Le squadre stanno usando i nostri caschi su strada e lo hanno usato anche in pista. Ai corridori non importa tanto della forma quanto del fatto che il casco ti permetta di essere veloce. Tutto il resto, avendo le autorizzazioni a posto, è solo fumo.

Rudy Project: partnership rinnovata con i pattinatori della FISG

24.10.2024
3 min
Salva

A pochi giorni dall’inizio della Coppa del Mondo, Rudy Project ha annunciato di aver rinnovato il suo supporto alle Nazionali italiane di pattinaggio di velocità e short track fino al 2026, con l’obiettivo delle Olimpiadi di Milano-Cortina nel mirino. Questa decisione rappresenta il proseguimento di una collaborazione ventennale tra l’azienda trevigiana e la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio (FISG), un legame che ha portato grandi successi nel panorama sportivo internazionale.

In questi vent’anni, il sostegno di Rudy Project è stato fondamentale per gli atleti della FISG, che hanno conquistato ben 19 medaglie olimpiche, di cui 4 d’oro, e 47 medaglie ai Campionati Mondiali, con 5 ori. Tra le stelle che hanno scritto la storia di questo sport, spiccano nomi illustri come Arianna Fontana, l’atleta italiana più medagliata nella storia dei Giochi Olimpici invernali con 11 medaglie, ed Enrico Fabris, che ha trionfato ai Giochi Olimpici di Torino 2006 con 3 medaglie, di cui due d’oro. 

Un altro atleta di rilievo è Davide Ghiotto, bronzo olimpico sui 10.000 metri a Pechino 2022 e vincitore di 5 medaglie mondiali, oltre a Pietro Sighel, che ha già ottenuto 2 medaglie olimpiche e 9 mondiali a soli 25 anni. Un’altra pietra miliare per il pattinaggio italiano è rappresentata dal trio composto da Andrea Giovannini, Michele Malfatti e lo stesso Ghiotto, che ha conquistato il titolo di campione del mondo nel Team Pursuit all’inizio del 2024.

Velocità, performance e innovazione

Rudy Project ha supportato gli atleti della FISG non solo attraverso una partnership finanziaria, ma anche con la fornitura di attrezzature di alta tecnologia. Gli occhiali progettati dall’azienda utilizzano lenti specifiche per gli sport invernali, caratterizzate da brevetti esclusivi che migliorano il contrasto e la percezione dei dettagli, garantendo al contempo massima sicurezza in caso di impatti. Tuttavia, la vera forza degli accessori Rudy Project risiede nella loro capacità di migliorare la prestazione aerodinamica: caschi e occhiali sono sviluppati per ottimizzare la penetrazione nell’aria, consentendo agli atleti di massimizzare la spinta in gare dove ogni millesimo di secondo può fare la differenza. 

I modelli attualmente in uso agli atleti delle nazionali FISG includono occhiali come i Defender, Cutline e Turbolence, mentre i caschi preferiti sono il Nytron Pro e il The Wing. 

«Festeggiamo con grande orgoglio i 20 anni di collaborazione tra Rudy Project e la FISG – ha dichiarato Cristiano Barbazza, CEO e presidente di Rudy Project – un percorso segnato dalle straordinarie vittorie di atleti eccezionali. Speed skating e short track, dove velocità e performance sono essenziali, incarnano il DNA di Rudy Project. Questa partnership ci ha permesso di spingere più avanti i confini dell’aerodinamica, portando innovazione e sicurezza ai massimi livelli».

Con l’imminente Coppa del Mondo e l’obiettivo finale di Milano-Cortina 2026, Rudy Project e la FISG continuano a puntare su velocità, performance e tecnologia per mantenere l’Italia tra le eccellenze mondiali nel pattinaggio di velocità.

Rudy Project

Occhiali Rudy Project per il team di NYYC American Magic

30.08.2024
4 min
Salva

Il brand trevigiano Rudy Project ha recentemente svelato una collezione esclusiva di occhiali destinata al team NYYC American Magic, equipaggio protagonista all’America’s Cup Louis Vuitton 2024. Questo annuncio segna un ulteriore passo nella lunga collaborazione tra Rudy Project e il celebre team di vela, che da oltre cinque anni si avvale della competenza e dell’innovazione del marchio per affrontare le sfide del mare.

La collezione dedicata ad American Magic comprende due modelli distintivi Rudy: Kelion e Overlap. Entrambi gli occhiali sono stati personalizzati con i colori ufficiali del team, sottolineando l’impegno di Rudy Project nel creare prodotti su misura per le esigenze specifiche degli sportivi di elite.

Rudy Project sarà accanto ai ragazzi del team NYYC American Magic
Rudy Project sarà accanto ai ragazzi del team NYYC American Magic

Prestazioni in condizioni estreme

Il Kelion rappresenta il top della gamma di occhiali sportivi offerti da Rudy Project. Questo modello è stato scelto per le sue caratteristiche tecniche avanzate, che lo rendono particolarmente adatto per le condizioni estreme che si possono verificare durante le regate. Dotato di una lente cilindrica ampia, il Kelion garantisce una protezione totale dagli agenti atmosferici, cruciali per la vela ad alte prestazioni. Inoltre, la struttura dell’occhiale è progettata per offrire una stabilità ottimale sul viso, anche durante le manovre più intense. Il materiale utilizzato, Rilsan, derivato dal ricino, sottolinea l’impegno del brand per la sostenibilità ambientale, senza compromettere la qualità e la performance.

Accanto al Kelion, Rudy Project presenta il modello Overlap, pensato per i momenti di relax tra una regata e l’altra. Questo occhiale unisce eleganza e funzionalità, offrendo un look distintivo che riflette i colori e l’identità del team American Magic. Sebbene progettato per essere meno tecnico del Kelion, l’Overlap mantiene alti standard di qualità e comfort, risultando ideale per l’uso quotidiano e per il tempo libero. 

La partnership tra Rudy Project e American Magic è una delle collaborazioni più longeve e fruttuose nel mondo della vela. Oltre agli occhiali, Rudy Project ha fornito al team anche maschere protettive essenziali per la vela moderna e caschi da ciclismo di alta gamma, come il Venger Reflective. Questi caschi non solo supportano gli allenamenti su bicicletta del team, ma sono anche utilizzati per gli spostamenti quotidiani a Barcellona, offrendo un ulteriore livello di sicurezza e comfort.

L’evoluzione della vela ha visto un cambiamento nell’approccio alle manovre, Rudy Project ha risposto prontamente alle nuove esigenze del team. Dimostrando impegno verso l’innovazione e la sicurezza.

Quella dell’America’s Cup è una grande vetrina per Rudy Project
Quella dell’America’s Cup è una grande vetrina per Rudy Project

Un futuro di successo e innovazione

«Sono entusiasta di questa partnership con American Magic – ha dichiarato Simone Barbazza, Direttore Marketing e Co-Titolare di Rudy Project – dove la sinergia tra la nostra passione per la vela e il nostro impegno verso le alte prestazioni è palpabile. Seguendo questa collaborazione negli anni, ho vissuto un viaggio emozionante e non vedo l’ora di vedere l’equipaggio americano sfidarsi in una competizione così prestigiosa».

Rudy Project continua a spingere i confini dell’innovazione e della performance, con un’attenzione particolare alla sostenibilità. La nuova collezione “custom” per American Magic rappresenta un ulteriore passo avanti nel consolidamento della presenza del brand nel mondo della vela. Il marchio contribuisce a equipaggiare i campioni di oggi e di domani con prodotti all’avanguardia.

Rudy Project

Rudy Project Astral X: 28 grammi di visuale nitida e ampia

12.08.2024
5 min
Salva

Da un’azienda che è riferimento del suo campo dal 1985 non puoi aspettarti che l’eccellenza. Per questo quando Rudy Project presenta un nuovo modello di occhiale come Astral X, l’approccio non può che essere curioso. L’azienda veneta sponsorizza con i suoi prodotti la Bahrain Victorious, ma ha occhi per tutti gli sportivi.

Quel che piace infatti al primo sguardo del nuovo occhiale è che non si stratta di una lente esclusivamente per ciclisti, né per caratteristiche tecniche né per il suo design. Così leggeri come sono, vanno bene con ogni genere di abbigliamento tecnico e possono fronteggiare ogni genere di situazione, che si tratti di bici, running, beach volley, canoa e sci di fondo. Anche se in questo momento così torrido dell’estate, la neve sembra piuttosto un miraggio tanto lontano.

La collaborazione di Johannes Klaebo

Esisteva già un modello Astral ed è ancora possibile rintracciarlo nel sito dell’azienda veneta. E’ un occhiale molto leggero che offre ottima protezione dai raggi UV e un ampio campo visivo. Astral X ne è l’evoluzione: l’aggiornamento o la rivisitazione. Ne mantiene caratteristiche come leggerezza e stabilità sul viso, ma le arricchisce con una lente più ampia che offre una barriera ancora maggiore per vento e luce, ampliando ulteriormente la chiarezza e l’ampiezza del campo visivo.

Per far capire la ragione di un simile aggiornamento, fanno sapere da casa Rudy Project che l’aggiornamento è derivato dalla collaborazione con atleti del calibro di Johannes Klaebo. Il fondista norvegese, classe 1996, è grande appassionato di ciclismo. Come si vede nel suo account Instagram, si allena con una maglia della Uno-X Mobility e al Tour si è fatto una foto con Pogacar. Il suo palmares dice che è vincitore (oltre a tutto il resto) di cinque medaglie olimpiche, nove mondiali e quattro Coppe del mondo. A lui è stato dedicato anche un modello specifico che ne porta il nome: ASTRAL X Klaebo, con montatura in rosa squillante, che ha debuttato in occasione della prima tappa della stagione 2023/24 a Ruka.

Peso piuma: 28 grammi

Spostando l’attenzione alla sfera tecnica, Astral X ha ancora come fiore all’occhiello la sua leggerezza: 28 grammi. Grazie al nasello regolabile consente la calzata praticamente su misura e le astine avvolgenti attorno alla parte posteriore del capo conferiscono all’occhiale una grandissima stabilità, anche a fronte di movimenti bruschi o di discese dissestate nel gravel o la mtb.

Le lenti RP Optics in policarbonato offrono una protezione UV del 91% e una visione nitida e precisa in ogni condizione di luce. Sono progettate per offrire una visione senza distorsioni di colore, garantendo una percezione praticamente perfetta. La tecnologia con cui Rudy Project le realizza, in abbinamento con il trattamento anti riflesso, riduce l’abbagliamento e aumenta il contrasto, permettendo una visione superiore più definita: indispensabile quando si guida ad alta velocità.

Grazie al nasello regolabile, gli occhiali sono posizionabili su misura
Grazie al nasello regolabile, gli occhiali sono posizionabili su misura

Montatura sostenibile

Come anche per il modello precedente, le astine vengono realizzate in Rilsan® (un polimero derivato dall’olio di ricino), che rendono la montatura resistente, flessibile e sostenibile sul fronte della produzione. Inoltre, cavalcando un primato ormai storico, Rudy Project propone per Astral X la possibilità di adottare un inserto RX, consentendo a tutti gli atleti di praticare la loro attività senza rinunciare alla correzione visiva.

Astral X è disponibile al prezzo di 139,90 euro in 5 diverse varianti di colore nei migliori negozi o sul sito dell’azienda.

Rudy Project

Rebel: un esordio in grande stile per il nuovo casco di Rudy Project

10.07.2024
4 min
Salva

Il Tour de France non è solo una vetrina per i migliori ciclisti al mondo, ma lo è anche per le aziende, che ogni anno presentano prodotti nuovi proprio in concomitanza con la Grande Boucle. E’ il caso di Rudy Project, marchio trevigiano produttore di caschi e occhiali, il quale presenta Rebel l’ultima innovazione nel campo dei caschi da ciclismo su strada. Un prodotto nuovo che farà parte della collezione del 2025 ma che sulle strade del Tour è stato indossato per la prima volta dagli atleti del team Bahrain Victorious

Poels e altri corridori del Team Bahrain Victorious hanno usato il casco Rebel nella tappa del Galibier
Poels e altri corridori del Team Bahrain Victorious hanno usato il casco Rebel nella tappa del Galibier

Prestazioni top

Un prodotto così speciale e curato nei minimi dettagli non poteva trovare miglior red carpet se non quello della Grand Depart di Firenze. Rudy Project ha creato un casco innovativo, sostenibile e dalle prestazioni elevate, come richiesto dai ciclisti più esigenti. La performance sportiva passa anche dall’utilizzo di prodotti selezionati e studiati, così Rebel trova, di diritto, il suo posto nel mondo del WorldTour. 

La sua caratteristica principale, che salta subito all’occhio è la presenza di ben 22 fori per la ventilazione. Il casco Rebel assicura all’atleta un flusso d’aria continuo e un ricambio all’interno della calotta costante. In questo modo sarà possibile superare anche le giornate più calde e afose senza compromettere la prestazione atletica. Rebel ha uno spessore ridotto rispetto a prodotti rivali, questo perché Rudy Project ha utilizzato degli inserti in carbonio, una novità nel settore, per ridurre il peso. La taglia S/M ferma la bilancia a solo 250 grammi, segnando un nuovo punto di riferimento.

Rebel introduce il nuovo divider Ergo che offre al viso un comfort ineguagliabile; il tutto è completato dalla chiusura magnetica Fidlock. Questo meccanismo semplifica il processo di fissaggio e rilascio del casco, consentendo agli atleti di non perdere concentrazione nelle fasi cruciali della corsa.

Al millimetro

Una caratteristica particolare del casco Rebel è la possibilità di regolare la chiusura posteriore, la RS Micro 11 al millimetro. Si tratta di un sistema che rende il casco aderente alla testa del corridore e ne aumenta la sicurezza. Le particolarità non finiscono e Rebel è pronto a stupire ulteriormente grazie al nuovo spoiler anteriore. Un’applicazione utile per gestire al meglio l’aria in ingresso per regolarizzare la temperatura interna. Non manca la classica rete anti insetto.

Rudy Project, inoltre, ha voluto porre l’accento anche sulla sostenibilità. La calotta del casco Rebel è realizzata con policarbonato riciclato, così come le cinghie e le imbottiture. Questo impegno garantisce comunque il massimo delle prestazioni, nel rispetto dell’ambiente.

Il casco Rebel sarà disponibile per la vendita da settembre 2024 e verrà distribuito in due taglie: S/M e L. I colori, invece, saranno tre: rosso cometa, bianco opaco e nero opaco.

Prezzo a partire da 299 euro.

Rudy Project

Rudy Project al Giro con Wingdream: casco per crono da sogno

18.05.2024
4 min
Salva

L’ottima prova di Antonio Tiberi nella prima cronometro di questo Giro (6° al traguardo, tra gli uomini di classifica meglio solo Pogacar ed Arensman) oltre al Team Bahrain Victorious ha fatto certamente molto felici anche i piani alti di Rudy Project. Questo perché il giovane talento italiano ha raggiunto quel risultato indossando il nuovissimo casco Wingdream, l’ultima creazione dell’azienda trevigiana per le prove contro il tempo. Oggi sulle strade da Castiglione delle Stiviere a Desenzano del Garda andrà in scena il secondo test.

La settima tappa del Giro è stata infatti anche il giorno del debutto ufficiale del Wingdream. Sono serviti due anni di sviluppo e test in collaborazione proprio con la squadra bahreinita, che Rudy Project affianca fin dal suo esordio nel circuito WorldTour datato 2016.

A Perugia, Tiberi ha corso un’ottima crono: 6° a 1’21” da Pogacar
A Perugia, Tiberi ha corso un’ottima crono: 6° a 1’21” da Pogacar

Aerodinamica e comfort

Il nuovo casco che abbiamo visto indossare da Tiberi e i suoi compagni colpisce subito per la forma particolare, che lo fa diventare quasi tutt’uno con l’atleta.

Questo design è stato studiato per accompagnare il flusso d’aria verso le spalle del corridore, migliorando la gestione delle turbolenze sulla schiena e il suo coefficiente di penetrazione dell’aria. Nei test eseguiti in galleria del vento, Rudy Project ha riscontrato un risparmio energetico di quasi 10 watt rispetto al modello Wing, il precedente casco da cronometro della casa trevigiana.

Tradotti in termini di tempo si tratta di circa 4 secondi risparmiati, a parità di potenza, ogni 10 chilometri. Più di un minuto sulla distanza Ironman di 180 km: dettaglio fondamentale, considerando che si tratta di un prodotto pensato anche per i triatleti. Comparato sulla stessa distanza con un modello da strada tradizionale, il nuovo Wingdream permette di guadagnare addirittura 306 secondi: più di 5 minuti, un’enormità.

Disponibile da ottobre

Ma non basta il massimo dell’aerodinamica per fare un grande casco. Un’altra cosa che si nota subito guardando il Wingdream, infatti, è la presenza di un foro centrale studiato per aerare la testa degli atleti.

Questo perché la sfida dell’azienda è stata proprio quella di realizzare un casco che consentisse un grande risparmio aerodinamico, ma che allo stesso tempo fosse anche confortevole, questo perché nelle gare contro il tempo la gestione della temperatura è fondamentale.

Come tutti i caschi Rudy Project anche questo nuovo modello è stato certificato da enti terzi internazionali, che ne hanno garantito la sicurezza in ogni aspetto, a partire dai test di impatto fino a quelli rotazionali.

Dopo il fortunato esordio al Giro d’Italia, il casco Wingdream sarà disponibile al pubblico in 2 taglie e 2 colorazioni a partire da ottobre 2024.

Rudy Project