Milan, che ne diresti di provare nuove specialità?

22.10.2022
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Quando torni a casa con due argenti mondiali dovresti essere soddisfatto, eppure nella voce di Jonathan Milan, diretto verso le sospirate e meritate vacanze, si nota sempre quella leggera increspatura. Quella minima punta di rammarico che fa parte della crescita di un atleta che punta il più in alto possibile e che ha davanti a sé un orizzonte smisurato.

Sui media nazionali, ma soprattutto sui social dove molto si è dibattuto sui risultati degli azzurri in Francia, è emerso un tema molto interessante: un Milan così forte su strada e su pista, dotato di potenza assoluta al punto da essere scelto per il lancio del quartetto ma capace anche di grandi sprint (il Cro Race docet con due vittorie di tappa) potrebbe emergere anche in altre specialità oltre all’inseguimento?

Per Milan un argento nell’inseguimento individuale, la prova che più ama
Per Milan un argento nell’inseguimento individuale, la prova che più ama

Noi abbiamo affrontato il tema con il diretto interessato, ma le risposte sono state complicate, come aveva anticipato Villa parliamo di un corridore assolutamente privo di esperienza nel settore e questo è un fattore da considerare, almeno quando l’appuntamento olimpico è già imminente essendo a meno di due anni.

A mente fredda come giudichi il tuo mondiale?

Non posso non essere contento, due podi non li conquisti tutti i giorni, ma è chiaro che quando arrivi lì vuoi sempre di più. Aver perso l’oro nel quartetto dispiace perché eravamo i campioni uscenti, ma abbiamo dimostrato di essere comunque sul pezzo e questo varrà anche per i prossimi anni. Nell’inseguimento individuale quando perdi in finale, senti che ti manca sempre qualcosa, ma sono andato contro un campione enorme come Filippo

Per Milan a Parigi è arrivato il secondo argento consecutivo nell’inseguimento, dopo quello 2021 dietro Lambie
Per Milan a Parigi è arrivato il secondo argento consecutivo nell’inseguimento, dopo quello 2021 dietro Lambie
Si è parlato molto di che cosa farebbe Milan in altre discipline che non sono l’inseguimento…

Anch’io ho letto i social, capisco quel che vorrebbero i tifosi, ma se mi chiedi se le affronterei la risposta è un “ni”. Qualcosa ho fatto, ma solo quando ero esordiente e allievo, troppo tempo è passato e troppo diverso è il livello. Non ho esperienza, non saprei proprio come gestirmi. Sono sempre rimasto legato all’inseguimento e preferisco fare quel che mi riesce meglio. Sarebbe bello provare qualcosa di nuovo, ma specialità così importanti non si inventano.

Anche Villa ha sottolineato questo aspetto, comprendendo i tuoi crescenti impegni su strada nella Bahrain Victorious. Parliamo però a livello utopistico: quali sono le discipline extra inseguimento dove pensi che potresti emergere?

E’ una bella domanda, ma mi è davvero difficile dare giudizi non avendole mai corse. Posso dire da profano che mi piacerebbe provarle tutte, ma veramente ne so troppo poco. Quando ho iniziato con la pista in maniera seria, mi sono subito dedicato al quartetto ed è stato un lungo percorso per capire tutti i meccanismi.

Milan con Mohoric alla Cro Race, trampolino dimostratosi ideale per i mondiali su pista
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Molti sono convinti che potresti fare bene…

Chissà, c’è alla base un grandissimo forse. Sinceramente considerando quel che già affronto, le difficoltà nel conciliare due discipline non so quando sarebbe un bene farlo. Ci vorrebbe troppo tempo per imparare, non dimentichiamo che manca solo un anno e mezzo alle Olimpiadi. Magari per il prossimo ciclo olimpico… Ma non è tempo per parlarne.

Parlando da osservatore privilegiato stando in pista, qual è però la specialità che ti piace di più?

A occhio mi piace molto la corsa a punti, vorrei anche provarla qualche volta con la costruzione di tante volate una diversa dall’altra tenendo anche presente come si debbano guadagnare giri per poter emergere, ma poi magari facendola non mi piacerebbe più così tanto. Lo scratch effettivamente è la disciplina che più si avvicina alla strada, la madison invece non l’ho mai provata e mi affascina, so che è molto difficile tecnicamente, serve molta coordinazione con il compagno, perché basta un cambio nel momento sbagliato e potresti compromettere tutto. Ogni specialità è diversa, ognuna ha le sue prerogative.

Con la Bahrain resta grande feeling, ma la preparazione su strada potrebbe presto richiedere anche più attenzione
Con la Bahrain resta grande feeling, ma la preparazione su strada potrebbe presto richiedere anche più attenzione
Per imparare una soluzione potrebbe essere prendere parte a qualche 6 Giorni?

In teoria sì, soprattutto per quelle specialità del programma olimpico. Non ci sarebbe grande pressione per fare risultato e si potrebbe quindi utilizzare per studiare, ma ci sono delle difficoltà. Intanto si toglierebbe spazio alla preparazione invernale, che si sa essere alla base di tutta la stagione su strada. Poi non è che potrei andare alle 6 Giorni così, di punto in bianco, dovrei comunque avere un minimo di tempo per prepararle, c’è un ampio lavoro dietro. Un paio sarebbero una buona palestra, ma non è così semplice.

Almeno per ora sei uno spettatore: sono specialità che ti esaltano?

Altroché, quando c’è un italiano in gara divento matto, tifo come un forsennato. Se vince un italiano, un compagno d’avventura sono felicissimo, sono fatto così. Magari tra qualche tempo riaffrontiamo l’argomento, per ora preferisco continuare sulla “strada vecchia”…