Q36.5 Dottore Termico Light Mediterranea, ingegneria tessile

Q36.5 Dottore Termico Light Mediterranea, ingegneria tessile

03.12.2025
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Q36.5 alza l’asticella ancora una volta. Grazie alla giacca Dottore Termico Light Mediterranea migliora ulteriormente il concetto di protezione. Si amplia il range di utilizzo di un capo tecnico invernale, sfruttando al massimo lo scambio dell’aria per massimizzare la termoregolazione. Un altro tassello per il “segmento freddo”.

Dottore Termico Light Mediterranea è l’esempio pratico della differenza che esiste tra l’avere caldo durante l’attività e restare al caldo in zona comfort. Una giacca che fa capire quanto può essere utile ed aiutare un capo tecnico che non ha eguali. L’abbiamo provata.

Q36.5 Dottore Termico Light Mediterranea, ingegneria tessile
Una giacca “morbida” ed ergonomica al tempo stesso
Q36.5 Dottore Termico Light Mediterranea, ingegneria tessile
Una giacca “morbida” ed ergonomica al tempo stesso

L’evoluzione del concetto termico

Questa versione, che adotta il suffisso Mediterranea, è ottimizzata per condizioni di freddo non estremo. Dottore Termico Light Mediterranea è perfetta da sfruttare anche con climi leggermente più miti e porta con sé un potere di scambio termico non comune. Adotta una membrana microporosa ed al tempo stesso ha delle aperture frontali e posteriori che agevolano lo scambio tra aria interna ed esterna. Un sistema di ventilazione vero e proprio.

Sempre in merito allo scambio termico ottimale, entrano in gioco anche le aperture (nascoste a dovere) posizionate sopra le tasche. Sono quasi impercettibili alla vista, ma evitano che il calore si accumuli in una parte sensibile della schiena. Il gilet interno è arricchito con fibre di grafene, ideale quando le velocità si abbassano ed è possibile un maggiore accumulo di umidità. Il grafene non trattiene il vapore prodotto durante lo sforzo. La vestibilità complessiva è ergonomica/mediamente morbida, aderente quanto basta anche nelle varie sezioni del busto, non comprime in ogni sua parte ed è un capo facile da indossare.

Alcuni dettagli da considerare

Il range ottimale (dichiarato) di utilizzo è compreso tra i 2 e 12°C. E’ idrorepellente (comunque in modo diverso se paragonata al giubbino Vampire), è impermeabile ed è caratterizzata da un isolamento potenziato nei confronti del vento.

Per essere una giacca di questa categoria e di questa caratura tecnica, con un blend di soluzioni non trascurabili è anche molto leggera. Abbiamo rilevato un peso (taglia small) di 335 grammi. Altro fattore per nulla secondario è la totale schermatura nei confronti dei raggi UV.

I nostri feedback

Il corpo resta caldo, sempre, ventilato ed in zona comfort. Succede quando si pedala e si sforza in salita, dove si può abbassare la zip esterna della giacca, accade anche quando la velocità si alza ed inevitabilmente ci si scontra con l’aria fredda che fa muro. Una delle particolarità di questa giacca Q36.5 Dottore Termico Light Mediterranea risiede proprio nel fatto che in fatto di calore, di accumulo, di potenza termica non è mai eccessiva. Al tempo stesso mostra una versatilità inaspettata, perché una volta indossata è quasi impercettibile. Non è goffa, aderente quanto basta e morbida. Ha le maniche che si allungano grazie ai polsini sottili e svasati. Significa che i polsi non restano mai scoperti e che le stesse maniche non si muovono durante il cambio di posizione in bici. Inoltre non tirano.

Il gilet è un ulteriore valore aggiunto che aumenta la sfruttabilità della Dottore Termico Light Mediterranea. E’ da indossare con un intimo termico e nulla più.

Q36.5 Dottore Termico Light Mediterranea, ingegneria tessile
La maniche non tirano e non sono rigide, ottima soluzione
Q36.5 Dottore Termico Light Mediterranea, ingegneria tessile
La maniche non tirano e non sono rigide, ottima soluzione

In conclusione

IL prezzo di listino è di 450 euro: sono tanti soldi e diventano una sorta di barriera per alcune tipologie di utenza. Crediamo al tempo stesso che un capo del genere faccia balzare la categoria degli indumenti super tecnici, sviluppati per l’inverno, su una linea di versatilità/duttilità di impiego poco affrontata in precedenza.

Q36.5 Dottore Termico Light Mediterranea è una giacca totale, per quello che concerne la resa tecnica, ma anche in fatto di interpretazione. E’ adatta e sfruttabile dall’agonista, quanto dal pedalatore della domenica.

Q36.5

Mips, cos’è e cosa significa per un ciclista

03.03.2022
5 min
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Molti appassionati ciclisti identificano un casco di qualità proprio grazie a Mips. Succede una cosa simile anche nella categoria delle calzature, dove l’utente finale identifica il valore di una scarpa, grazie alla presenza dei rotori Boa. Ma rimaniamo focalizzati su Mips e cerchiamo di comprendere cosa si nasconde alle spalle di questo acronimo (multidirectional impact protection system).

Hans Von Holst, fondatore di Mips (foto jonas@jonaskullman)
Hans Von Holst, fondatore di Mips (foto jonas@jonaskullman)

Un’azienda svedese

Mips è un’azienda svedese leader nel settore della protezione e sicurezza, un brand che collabora attivamente con l’università di Stoccolma per la ricerca di nuove e innovative soluzioni in termini di safety program (non solo nello sport, non solo nel ciclismo ma anche in tutte quelle attività legate al mondo del lavoro, militare etc.). Proprio grazie alla collaborazione con il polo universitario, Mips è impegnata attivamente nello studio delle conseguenze che possono avere gli impatti sul cervello dell’uomo, dei danni celebrali e del valore che ha un sistema di protezione.

La gabbia gialla, simbolo del marchio svedese
La gabbia gialla, simbolo del marchio svedese

La gabbia gialla di Mips

Le aziende hanno investito ingenti risorse nella ricerca e sviluppo, sono nate leggi e normative che regolano la costruzione dei caschi e l’impiego dei materiali. Sono nati dei marchi che hanno come obiettivo aziendale la costruzione di sistemi di sicurezza da applicare al casco e che offrono un valido aiuto allo sviluppo del prodotto finito.

E’ il caso di Mips: un protocollo che ha stravolto i concetti di sicurezza, protezione ed effetti negativi che possono avere sul cervello. Non solo il risultato di un colpo negativo, ma anche la natura e le dinamiche, il tutto rivolto a contrastare, in un certo senso anticipare e assecondare, migliorare lo strumento di protezione.

Oggi identifichiamo Mips come la “gabbia gialla” ancorata all’interno del casco, o comunque in quel simbolo giallo che è al lato del casco. E’ una sorta di sistema di sicurezza attivo applicato al sistema di sicurezza passivo per eccellenza dedicato al ciclista: il casco. Ma le evoluzioni sono costanti e anche il pacchetto Mips non è esente da questo percorso.

Thibaut Pinot, con indosso il casco Giro Spherical Mips, una delle ultime evoluzioni in termini di sviluppo
Thibaut Pinot, con indosso il casco Giro Spherical Mips, una delle ultime evoluzioni in termini di sviluppo

Mips, come funziona

Oggi Mips, nelle configurazioni più moderne, ha diverse forme e design. Quello che noi vediamo in un casco da bici, quel bollino giallo applicato ai lati identifica il protocollo BPS (brain protection system), che aumenta l’efficacia protettiva e offre una migliore prevenzione contro gli eventuali traumi da movimento rotatorio. Quindi, parliamo anche di traumi che possono interessare la zona cervicale, non solo la testa.

In caso di urto le forze negative si dividono in radiali e tangenziali, impatto diretto piuttosto che angolare. Quelle radiali dimostrano la capacità del casco di proteggere il cranio. Un test specifico per le forze tangenziali dimostra la capacità di prevenire potenziali lesioni cerebrali. Nel secondo caso entra in gioco il movimento rotazionale per cui è stato concepito Mips, un vero e proprio piano di scorrimento di 10/15 millimetri progettato per ruotare all’interno del casco. L’obiettivo è quello di ridurre gli effetti dell’azione rotatoria e aumentare il potere di scivolamento, che si traduce anche in una sorta di “spalmatura” delle forze negative. Queste ultime non si concentrano in un solo punto, ma si allargano.

A prescindere dall’angolazione della caduta, il sistema Mips aumenta il potere di scivolamento e distribuzione delle pressioni dell’impatto
Il sistema Mips aumenta il potere di scivolamento e distribuzione delle pressioni dell’impatto

Le varie forme di Mips

Non esistono degli standard di sicurezza in questa categoria, ma ci sono diversi studi che mettono in luce gli effetti negativi che gli impatti possono avere su cervello e colonna vertebrale. Molti di questi prendono vita proprio dagli oltre 22000 test che Mips ha condotto nel suo laboratorio.

Ecco perché il concetto Mips assume diverse forme, che sono il risultato del suo percorso evolutivo, ma anche della collaborazione con le aziende che producono caschi. C’è la gabbia gialla ancorata nel mold e ci sono i pads che hanno una struttura che agevola il movimento. Oppure ci sono i caschi, come ad esempio il Giro che adotta una sorta di doppia struttura, come dire: un casco nel casco.

Il casco, strano non usarlo

Il casco è diventato uno strumento d’immagine, che completa la dotazione del ciclista: i caschi moderni hanno delle belle forme, hanno un peso leggero e in molti casi, una volta indossati, diventano quasi impercettibili. Ovviamente proteggono. I caschi si sono evoluti, abbinando le forme all’efficienza e arricchiscono la fotografia dell’atleta.

mips

Vittoria Air liner Gravel

Air-Liner Gravel, l’inserto per pneumatici di Vittoria

31.10.2020
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Il mondo gravel è in continua espansione, sia per il numero di praticanti e sia per i modelli di biciclette specifiche. Questa tendenza non può non comportare l’introduzione di nuove soluzioni tecniche per migliorare le prestazioni come l’Air-Liner di Vittoria.

Dopo il successo dell’Air-Liner per Mtb, Vittoria ha pensato bene di allargare il campo di utilizzo realizzando un inserto innovativo per i pneumatici gravel. L’obiettivo è migliorare le performance degli attuali sistemi di coperture tubeless che lavorano con aria e lattice. Per inserirlo basta fare la stessa operazione che si effettua con una normale camera d’aria. Air-Liner Gravel è studiato per lavorare con i sistemi tubeless e con valvole a 3 vie, ma nella confezione sono incluse valvole a 5 vie per un flusso d’aria maggiore. Si può usare tranquillamente il liquido sigillante, anche se Vittoria consiglia l’uso di prodotti senza ammoniaca.

I vantaggi che derivano dall’uso di Air-Liner Gravel sono molteplici: protezione, controllo, prestazione e durata. L’inserto protegge le ruote e i pneumatici attutendo i colpi che avvengono all’interno del copertone. Il controllo migliora in quanto la presenza dell’inserto diminuisce il volume d’aria all’interno del pneumatico, e questo porta ad una maggiore aderenza al terreno. Le prestazioni migliorano in quanto Air-Liner Gravel aumenta la stabilità laterale senza ridurre il grip e l’aderenza. Infine, la durata è assicurata dal polimero con cui è realizzato. In condizioni normali può durare fino a 2.000 ore, oppure 1 ora completamente senza aria.

Air-Liner Gravel è compatibile con ruote fino a 29” ed è disegnato in modo da essere tagliato in base al diametro desiderato. Il peso è di 47 grammi.

vittoria.com