La giacca Castelli Alpha 150 è un super capo tecnico dedicato all’inverno, a quello vero e freddo dove il vento è il primo nemico da sconfiggere. C’è anche un altro fattore da considerare, quello legato al training che ormai non conosce epoca e stagione.
Abbiamo provato questo indumento, tanto protettivo quanto comodo da indossare e gratificante alla vista. Alpha 150 ha un costo importante, ma in termini di resa, tecnologia del tessuto e utilizzo ripaga tantissimo (anche in termini di salute). Ecco le nostre considerazioni.
Quando il gelo arriva, la giacca Alpha 150 è una garanziaQuando il gelo arriva, la giacca Alpha 150 è una garanzia
La giacca Castelli Alpha 150
Nel catalogo Castelli era già presente una giacca tecnica di questa categoria, per lo meno simile per concetto, soluzioni tecniche e design. La nuova Alpha 150 mutua solo in parte quello che in precedenza avevamo ritrovato nella precedente Alpha Jacket, migliorando ulteriormente i diversi step della resa. La nuova giacca porta in dote la membrana Polartec AirCore che caratterizza tutta la pannellatura esterna. Internamente invece c’è una sorta di gilet in Polartec Alpha, un vero e proprio strumento applicato per generare e garantire calore al busto.
C’è molto altro. Okay l’abbinamento di tessuti e membrane di ultima generazione, con tecnologie che segnano il passo. E’ chiaro il leitmotiv che è anche il cardine di questa giacca, isolamento e protezione, ma la differenza è fatta anche dal taglio e dall’ergonomia del capo: DNA Castelli. Alpha 150 è tanto sostanziosa al tatto e tra le mani, quanto impercettibile, aderente e morbida una volta indossata. Il comfort del percepito passa in cima alla lista nell’ipotetica scala dei valori.
AirCore, uno scudo contro l’aria, Alpha per il gilet interno, bello caldoCome è fatto il gilet interno in AlphaCollo alto, sempre utile per proteggere la golaInterno del collo, morbido e sagomatoPolsino doppio, ci piaceElastico girovita differenziato tra davanti e dietroQuarta tasca laterale con la zip, una sorta di presa d’aria, utile a far uscire il calore in eccessoAirCore, uno scudo contro l’aria, Alpha per il gilet interno, bello caldoCome è fatto il gilet interno in AlphaCollo alto, sempre utile per proteggere la golaInterno del collo, morbido e sagomatoPolsino doppio, ci piaceElastico girovita differenziato tra davanti e dietroQuarta tasca laterale con la zip, una sorta di presa d’aria, utile a far uscire il calore in eccesso
Capo specifico per il grande freddo
Alpha 150 di Castelli non è un compromesso. Non è una via di mezzo anche se è da sottolineare una certa versatilità contestualizzata alla qualità di gestione della termoregolazione. Questa giacca è dedicata alle giornate nelle quali il freddo morde ed è cattivo, alle uscite ed allenamenti eseguiti con clima gelido e quando il vento di tramontana è un muro altrettanto freddo.
Lo strato esterno, la giacca vera e propria è uno scudo e una barriera che non permette alle parti sottostanti di raffreddarsi. Il “gilet interno” (cucito in modo indissolubile al giubbino) scalda, regola ed aiuta la gestione dell’umidità, non blocca al tempo stesso la circolazione dell’aria.
Tasche capientiIn salita si può agire sulla zip dello strato esternoAnche con il sole, ma occhio alle temperature che si alzanoTasche capientiIn salita si può agire sulla zip dello strato esternoAnche con il sole, ma occhio alle temperature che si alzano
In conclusione
Castelli Alpha 150 è un valido supporto quando è necessario uscire per allenarsi con il freddo e pedalare ben oltre le 3 ore, affrontando anche del dislivello (positivo e negativo). Alpha 150 è davvero ben fatta e ben strutturata in tutte le sue parti e anche nel corso delle discese con temperature basse, non necessita di uno strato aggiuntivo a contrastare l’aria. La membrana AirCore protegge, isola e non si raffredda. Quando si sale in spinta bisogna imparare a gestire una giacca di questo tipo, evitando di eccedere nell’accumulo di calore.
E’ una giacca tanto utile a chi effettua allenamenti specifici anche in inverno, quanto a chi pedala con il freddo per puro diletto. Quando le temperature sono prossime agli zero gradi trova la giusta combinazione con la calzamaglia super protettiva Polare. Se contestualizzata alla categoria degli agonisti, la giusta interfaccia è una calzamaglia “classica” (ad esempio Espresso), certamente calda, ma non eccessivamente isolante.
Peso ridotto, protezione e comfort ai massimi livelli. Santini Unico, un pool di capi tecnici di altissimo livello, dedicati a chi vuole il massimo in tutto
Gobik e Polartec, una collaborazione dalla quale nascono due capi dall'elevato tasso tecnico, dedicati ad atleti che hanno l'obiettivo di allenarsi e gareggiare anche in condizioni estreme
Santini alza l’asticella una volta di più, nella tecnica del tessuto abbinata alla termoregolazione, impatto estetico e comfort funzionale. Santini Unico rappresenta una nuova categoria di indumenti tecnici, tanto protettivi, quanto leggerissimi sotto il profilo del valore alla bilancia.
Calzamaglia, maglia e giubbino, quasi impercettibili al tatto. Gli spessori di questi capi ed i diversi tessuti che li compongono attirano l’attenzione e colpiscono ancora di più una volta indossati ed utilizzati. Li abbiamo provati.
A contatto con la pelle, la parola d’ordine è comfort totaleA contatto con la pelle, la parola d’ordine è comfort totale
Vestibilità race ed elasticità al top
Partendo dal presupposto che Santini Unico è un pool di capi super tecnici completamente Made in Italy, è altrettanto giusto sottolineare quando la vestibilità tiene conto di due fattori cardine.
Il primo è legato a quello che possiamo categorizzare come un fitting race, grazie a capi molto aderenti (tranne il giubbino), tirati ed ergonomici sviluppati per i ciclisti più tecnici. Capi che non lasciano nulla al caso anche in efficienza aerodinamica.
Il secondo aspetto da considerare è la grande elasticità ed adattabilità di calzamaglia e maglia, dettaglio tutt’altro che secondario e che rende sfruttabili i capi da diverse strutture fisiche. La concezione corsaiola di questi indumenti non passa in secondo piano.
Il kit Unico è completamente Made in ItalyIl fondello C3 è una garanziaLa sezione anteriore è “quasi” completamente scaricaIl kit Unico è completamente Made in ItalyIl fondello C3 è una garanziaLa sezione anteriore è “quasi” completamente scarica
La calzamaglia
E’ dotata di un fondello Santini C3. E’ un tipo di imbottitura che presenta degli inserti in gel con spessori differenziati (scarico nella zona centrale, ma parecchio stabile) ed è particolarmente scarico nella parte frontale. Questa soluzione porta dei vantaggi notevoli, perché lo stesso fondello si posiziona come una “sorta di tasca”, non schiaccia, non comprime, non accumula calore e lascia l’aria libera di circolare.
La calzamaglia, al tatto, sembra Alcantara ed è gratificante come poche altre. Tiene caldo in modo adeguato e quasi non ci si aspetta un comfort di qualità così elevato se la valutazione inizia dal peso. E’ una calzamaglia adatta ad un’impiego tra i 5-15°C. Le bretelle sono a taglio vivo e piuttosto abbondanti nelle dimensioni, sostenute e non fastidiose, così come la zona addominale non presenta spessori eccessivi. Non si bagna durante lo sforzo.
Non in ultimo il taglio del fondo-gamba che è a 7/8 (sopra la caviglia). Efficace, perché lascia libertà e permette al tempo stesso di stratificare la caviglia con calze ed eventuali copriscarpe, senza creare un eccesso di calore.
Tasche belle capienti, fondamentaliLe tasche con taglio vivo e molto aderenti al corpoParticolare il collo della maglia, taglio vivo e bassoUn piccolo orlo sul polso per il giubbino, a taglio vivo per la magliaTasche belle capienti, fondamentaliLe tasche con taglio vivo e molto aderenti al corpoParticolare il collo della maglia, taglio vivo e bassoUn piccolo orlo sul polso per il giubbino, a taglio vivo per la maglia
Unico, la maglia a manica lunga
E’ super aderente, minimale e senza compromessi, ma segue il filrouge della funzionalità che è parte integrante di Santini Unico. Il taglio ribassatodel collo (rispetto alla media nella categoria delle maglie dedicate alla stagione fredda) può sembrare un azzardo. In realtà segue il disegno delle spalle, per un fit ergonomico e dalla massima libertà (a tratti sembra di indossare un capo estivo). Libertà di movimento che è anche sinonimo di comfort.
Il tessuto tecnico, quasi mutua le medesime sensazioni descritte in precedenza per la calzamaglia. E’ caldo senza eccessi e bene si adatta alle temperature fredde (non estreme), ma dove il sole è capace di scaldare. Indossare una maglia del genere, con un taglio di questo tipo è gratificante e appagante. E’ un capo creato per essere abbinato ad un intimo tecnico termico ed eventualmente ad un giubbino che permetta di riparare dal vento freddo. La maglia contrasta in modo ottimale i climi umidi, non eccessivamente freddi.
La struttura “vera” di Polartec Alpha abbinata allo strato windproof esternoIl doppio cursore della zip del giubbino, ottima soluzioneParticolare la struttura delle maniche, garantisce calore e traspirazioneIl giubbino Unico come si presenta nelle sue diverse zoneSantini e Polartec, collaborazione molto forte e di qualitàLa struttura “vera” di Polartec Alpha abbinata allo strato windproof esternoIl doppio cursore della zip del giubbino, ottima soluzioneParticolare la struttura delle maniche, garantisce calore e traspirazioneIl giubbino Unico come si presenta nelle sue diverse zoneSantini e Polartec, collaborazione molto forte e di qualità
Il giubbino Unico con tessuto Polartec
A nostro parere è il giusto completamento di questa famiglia di capi ed è un valore aggiunto non secondario. Il giubbino Santini Unico nasce come capo anti-vento. E’ perfetto per le condizioni climatiche variabili, quando è necessario avere un capo che protegge, ma al tempo stesso non ingombrante, non eccessivo, insomma non troppo caldo. Questo giubbino è il capo che non conosce stagione, perfettamente sfruttabile anche nelle giornate alpine trascorse in quota.
Una parte delle maniche e tutta la parte alta del busto (collo e scapole incluse) è caratterizzata dalla fodera interna in Polartec Alpha. E’ una sorta di strato irregolare “peloso” che garantisce calore, traspirazione e protezione. Esternamente è presente una pannellatura che fa scudo contro il vento. Tutta la sezione inferiore del giubbino è in rete elasticizzata. Lascia “respirare” il corpo in punti dove il contatto diretto con l’aria non è eccessivo e nei momenti di salita e con andature ridotte, permette alla maglia sottostante di non accumulare il sudore prodotto durante lo sforzo.
Molto buona a nostro parere, la scelta di dotare questo capo con tre tasche esterne (che si aggiungono alle 3 presenti sulla maglia). Il potere comprimibile del giubbino è buono, fattore che lo rende facilmente “impacchettabile” all’interno di una tasca.
Calzamaglia e maglia sono aderenti, il giubbino è più morbidoCalzamaglia e maglia sono aderenti, il giubbino è più morbido
In conclusione
Un pool di capi super tecnici come i Santini Unico fanno sentire il ciclista “normale” un po’ professionista (almeno nell’immagine che offrono). Durante le nostre prove e le giornate di utilizzo, li abbiamo categorizzati come degli strumenti per il ciclista agonista che vuole qualcosa in più dall’abbigliamento.
Sono indumenti ergonomici ed aderenti, funzionali nella loro elasticità che fa rima con praticità e libertà nei movimenti. Sono comodissimi: quella comodità che fa stare bene in sella e contribuisce a limitare le distrazioni ed i fastidi alimentati dalla manetta del gas completamente aperta. Inoltre forniscono il giusto grado di protezione. Sono adatti ad essere sfruttati nelle giornate autunnali/invernali/primaverili dove è difficile trovare il giusto abbinamento. Proprio in questi momenti, Unico permette di essere sempre in zona comfort.
Il 2020 è un anno segnato dal Covid-19 che ha creato molti problemi. Ci siamo chiesti come sarà Eurobike, la fiera di settore più importante di europa.
All4cycling presenta la nuova Originals Ultra Light, una maglia leggerissima che unisce performance e comodità in un mix eccellente fra comfort e tecnica
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Santini ha presentato la collezione invernale 2025-2026, realizzata in collaborazione con Polartec. Il fulcro sono quattro nuove giacche, ognuna con caratteristiche e materiali differenti. Ogni fibra, ogni membrana, è selezionata e applicata con un obiettivo preciso: proteggere dal vento, ridurre la dispersione di calore e gestire la sudorazione.
Il tutto con lo stile sobrio e la vestibilità che ha reso famosa Santini. Dei capi, tutti unisex, che sono l’incontro tra l’avanguardia ingegneristica americana e l’inconfondibile sartorialità italiana.
Power Shield Pro All-Weather Jacket, forse la più versatile (e impermeabile)Redux Power Wool Thermo Jacket è realizzata in un mix di lana merinos e fibre sintetichePower Shield Pro All-Weather Jacket, forse la più versatile (e impermeabile)Redux Power Wool Thermo Jacket è realizzata in un mix di lana merinos e fibre sintetiche
Impermeabilità e isolamento (anche) naturali
La prima giacca che presentiamo è la Power Shield Pro All-Weather Jacket, forse la più versatile delle quattro. Si avvale del tessuto omonimo Power Shield Pro di Polartec, una membrana innovativa testata per resistere fino ad una colonna d’acqua di 20.000 mm e, al contempo, una traspirabilità di 20.000 g/m²/24h. Questa giacca quindi offre una protezione impermeabile e antivento di altissimo livello.
Inoltre è composta per quasi la metà (48%) damaterie prime vegetali e completamente prive di PFAS, a sottolineare la sempre maggiore attenzione di Santini per l’ambiente. Il design è minimal, impreziosito da dettagli molto utili come la zip a doppia apertura e le tre tasche posteriori. Il prezzo consigliato nel sito dell’azienda è di 250 euro.
La seconda giacca è la Redux Power Wool Thermo Jacket, che sfrutta la tecnologia Polartec Power Wool. Si tratta di un bi-component a maglia che combina l’isolamento naturale e la gestione degli odori della lana merinos con la rapidità di asciugatura delle fibre sintetiche.
Questo capo è ideale da usare in un range termico intermedio, tra i 5° e i 15°C, ed è progettato per garantire un’ottima gestione del sudore anche durante le variazioni di intensità dello sforzo. Anche in questo caso il taglio è fit, aerodinamico, con in aggiunta inserti antivento e tre tasche posteriori. Il prezzo? 200 euro.
Windbloc Thermo Jacket è, appunto, quella consigliata contro il freddo più pungente, fino a -8°Alpha Insulated Jacket è disponibile anche in versione smanicata Windbloc Thermo Jacket è, appunto, quella consigliata contro il freddo più pungente, fino a -8°Alpha Insulated Jacket è disponibile anche in versione smanicata
Imbottitura Alpha contro il freddo pungente
Le ultime due giacche sono le più indicate quando le temperature scendono. La Windbloc Thermo Jacket è, appunto, quella consigliata contro il freddo più pungente, fino a -8°. In questo caso due materiali, il Windbloc per l’esterno e l’Alpha internamente. Windbloc si occupa di fare da scudo non solo contro il vento ma anche contro la pioggia.
Alpha invece è un’imbottitura tessile che garantisce una gestione dinamica del calore. Ovvero mantiene il calore corporeo in condizioni statiche e, contemporaneamente, rilascia l’eccesso di calore durante l’attività più intensa. Anche in questo caso il taglio è slim fit, la cerniera è doppia e le tasche sono tre. Il prezzo è di 200 euro.
Infine l’Alpha Insulated Jacket, che anche in questo caso combina uno strato esterno antivento con l’imbottitura Alpha, ma è pensata per temperature fino a 0°C. Inoltre sono presenti degli inserti strategici in Power Wool di Polartec, che fanno in modo di evitare il surriscaldamento e il successivo raffreddamento, cioè un comfort sempre costante. Anche qui doppia zip, dettagli riflettenti ma le tasche sono quattro. Inoltre è anche disponibile in versione senza maniche. Il prezzo consigliato è di 210 euro.
Gobik e Polartec, una collaborazione dalla quale nascono due capi dall'elevato tasso tecnico, dedicati ad atleti che hanno l'obiettivo di allenarsi e gareggiare anche in condizioni estreme
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Pedalare d’inverno non è una ricerca di comodità, ma bensì una chiara manifestazione di identità. Il ciclista che non si ferma, che accetta il freddo e il vento come parte della sfida, non è mosso da ostinazione, ma dalla volontà di evolvere. Per questo atleta esigente, Alé ha sviluppato la nuova collezione R-EV1 (Race-EVOLUTION). Questa linea rappresenta il culmine della ricerca e dello sviluppo del brand, unendo l’esperienza sartoriale italiana con l’eccellenza tessile globale. Il cuore tecnologico di questa rivoluzione invernale batte grazie alla massiccia integrazione delle tecnologie Polartec.
Alé Cycling per realizzare la collezione R-EV1 ha collaborato con Polartec Alé Cycling per realizzare la collezione R-EV1 ha collaborato con Polartec
Una corazza sostenibile anti-maltempo
La prima linea di difesa contro gli elementi è affidata al tessuto Polartec Power Shield Pro, utilizzato per i capi “shell” esterni della collezione R-EV1. Questo materiale ridefinisce il concetto di protezione attiva. Non si tratta di una semplice barriera, ma di una vera e propria membrana intelligente.
La sua innovativa struttura monolitica, altamente resistente e priva di PFAS, garantisce una protezione impermeabile e traspirante con valori di 20.000 mm di colonna d’acqua e 20.000 g/m²/24h. Il risultato è un microclima interno ottimale: il corpo resta asciutto, il vapore fuoriesce, e il rischio di raffreddamento post-sforzo è drasticamente ridotto.
Ma Polartec Power Shield Pro è all’avanguardia anche nella sostenibilità. Il tessuto è difatti realizzato con nylon Biolon e vanta un contenuto di origine vegetale pari al 48%. Questo riduce l’impronta di carbonio fino al 50% rispetto al nylon tradizionale, senza compromettere le performance.
A differenza dei tradizionali “hardshell” rigidi e poco confortevoli, Polartec Power Shield Pro è elastico e morbido al tatto, permettendo una mobilità illimitata, essenziale per la postura in sella.
I capi della collezione R-EV1 riescono a isolare in maniera attiva il ciclista grazie allo strato termico dell’imbottitura Polartec AlphaI capi della collezione R-EV1 riescono a isolare in maniera attiva il ciclista grazie allo strato termico dell’imbottitura Polartec Alpha
L’isolamento attivo che si adatta
La sfida del ciclismo invernale risiede nella gestione del calore corporeo durante le attività intermittenti: sforzo intenso in salita, seguiti da momenti di discesa o sosta. È qui che interviene l’imbottitura attiva Polartec Alpha, integrata nei capi R-EV1 come strato termico.
Alpha è stato originariamente sviluppato per le Forze Speciali americane, con l’obiettivo di fornire calore e traspirabilità in un unico sistema leggero. Questa tecnologia evita il classico effetto “sauna” dell’isolamento tradizionale. Le sue fibre sollevate e il nucleo in rete espellono costantemente l’umidità in eccesso, regolando il calore in modo proattivo.
L’imbottitura è leggera e altamente comprimibile, facilitando lo stoccaggio nelle tasche posteriori. Le proprietà idrofobiche assicurano che, anche in caso di sudorazione intensa, il tessuto mantenga il suo potere isolante e si asciughi rapidamente. Questo è cruciale per mantenere il comfort termico costante, evitando brividi nelle fasi meno attive…
La tecnologia Polartec aiuta e gestire il calore corporeo, dissipando quello in eccessoLa tecnologia Polartec aiuta e gestire il calore corporeo, dissipando quello in eccesso
Sartorialità italiana e tecnologia
La tecnologia tessile Polartec è ben plasmata dalla manifattura italiana di Alé. Come anticipato, la collezione R-EV1 è sinonimo di “Race-EVOLUTION”, con un “fit” anatomico e aerodinamico che avvolge il corpo come una seconda pelle. Ogni taglio, dalla manica al colletto, è progettato per la posizione di guida, riducendo le pieghe e ottimizzando l’efficienza aerodinamica, un fattore che non deve essere trascurato anche in inverno.
L’attenzione di Alé si manifesta in elementi come le finiture a taglio vivo, l’uso di pannelli in tessuto compressivo mirato e le cuciture ridotte al minimo per eliminare gli sfregamenti.
La nuova collezione R-EV1, forte della tecnologia Polartec, non è solo abbigliamento: è l’equipaggiamento tecnico definitivo per chi non accetta compromessi, trasformando il rigore dell’inverno in un’opportunità di performance e crescita.
Sportful Fiandre è uno di quei capi tecnici che hanno contribuito all’evoluzione della categoria. Fiandre 2 (differente dalla versione Light), insieme a poche altre è stata ed è tutt’ora una sorta di gamechanger, per resa tecnica e anche per tutto quello che concerne fitting, impatto estetico ed immagine del ciclista moderno.
Questa è la seconda generazione ed integra la nuova membrana Polartec AirCore, una giacca categorizzata come invernale, a nostro parere sfruttabile a pieno anche in quelle situazioni di freddo/umido autunnale. Vediamo di cosa si tratta e le nostre considerazioni.
La particolarità del tessuto interno alla giaccaLa particolarità del tessuto interno alla giacca
La seconda generazione
E’ una giacca che nasce ed è sviluppata per soddisfare le esigenze di utilizzo prettamente invernale. Il range di utilizzo di questo capo, estremamente tecnico, ma anche molto versatile, si attesta tra i meno 5 più 5 gradi. L’integrazione della membrana Polartec AirCore aumenta la traspirabilità, la protezione dal vento freddo e la possibilità di sfruttare la stessa giacca quando le intensità del lavoro aumentano. Non solo, perché è da considerare anche la temperatura percepita. Un’ulteriore aggiunta che permette alla nuova giacca Sportful di essere utilizzata durante le prime ore del mattino ed eventualmente a ridosso dell’imbrunire, in autunno, come nel nostro caso, abbinandola ad un kit estivo classico.
La giacca risulta un vero e proprio scudo, protegge dall’aria fredda e umida, tiene caldo e permette di gestire al meglio l’umidità che si crea inevitabilmente durante lo sforzo. Non è comprimibile, proprio perché è concepita come un capo invernale che deve rimanere indossato. Ha una vestibilità regolare, che è pure sinonimo di comfort e possibilità di sfruttare una sorta di “stratificazione a cipolla” dei capi. Anche nel momento in cui si inizia a sudare molto, ma il freddo esterno invita a tenere la cerniera chiusa, la giacca non fa l’effetto sacco, lasciando circolare l’aria tra tessuto e corpo in modo da mantenere una termoregolazione ottimale ed adeguata.
Le tasche sono facili da raggiungereTasche profonde, accessibili, davvero ben fatte e con una sorta di patella interna che blocca il contenutoLe tasche sono facili da raggiungereTasche profonde, accessibili, davvero ben fatte e con una sorta di patella interna che blocca il contenuto
Una giacca con le tasche capienti
Un semplice dettaglio? A nostro parere no. Gli indumenti di oggi devo essere funzionali sotto ogni punto di vista e particolare, perché tutti pedalano molto a prescindere dalla stagione ed in qualsiasi situazione. Va da sé che le tasche devono essere capienti per contenere il necessario anche ad attività prolungate e devono essere facili da raggiungere con le mani.
La Fiandre 2 porta in dote tasche profonde, con un tessuto elastico che si allarga facilmente, ma non cede verso il basso. L’interno delle tasche è fatto sempre con Polartec AirCore, per non accumulare vapore e mantenere un elevato grado di veicolazione dell’umidità verso l’esterno. Inoltre ha un risvolto elastico che aiuta a fermare gli oggetti. Di fatto AirCore è una protezione attiva e funzionale per condizioni variabili, idrorepellente e windproof, ma altamente traspirante e permeabile all’aria (il suo segreto in termini di massima efficacia).
Federico Mele, responsabile del marketing di SportfulFederico Mele, responsabile del marketing di Sportful
Il top anche per i pro’
Federico Mele, Responsabile Marketing di Sportful ed appassionato praticante, primo utilizzatore dei capi sviluppati dalla Manifattura Valcismon, racconta: «La nostra nuova Fiandre 2 farà parte della dotazione degli atleti professionisti nel 2026 ed è uno dei top di gamma di quella che consideriamo la linea pro. E’ un capo estremamente tecnico di punta, sviluppato proprio a braccetto con i professionisti.
«L’integrazione della membrana Polartec è sicuramente funzionale alla performance del prodotto, ma è anche il risultato di una ricerca atta ad azzerare l’impiego di PFAS, sostanze polifluoroacriliche. Inoltre la AirCore – prosegue Mele – èil frutto di una collaborazione stretta tra Manifattura Valcismon (che include anche Castelli) e Polartec e sarà una nostra esclusiva per i prossimi 3 anni in ambito ciclismo. Tengo a sottolineare che Fiandre 2 è un capo molto tecnico che necessita di un lavaggio dedicato ai capi sportivi, per mantenere inalterate tutte le caratteristiche di funzionalità e sfruttabilità anche nel lungo periodo».
Fiandre è anche impermeabile contro l’umiditàIl polsino segue perfettamente la struttura della giaccaLo stesso polsino è elastico e non ha inserti siliconiciCerniera con doppio cursoreFiandre è anche impermeabile contro l’umiditàIl polsino segue perfettamente la struttura della giaccaLo stesso polsino è elastico e non ha inserti siliconiciCerniera con doppio cursore
In conclusione
Sportful Fiandre 2 è una sorta di capo invernale, a noi piace definirlo protettivo e salutare, definitivo. Si può sfruttare a pieno con il solo intimo termico, oppure in condizioni dove il meteo apre le porte dell’inverno, ma il sole scalda nelle ore centrali della giornata ed il kit estivo è perfettamente indossabile/utilizzabile. Fiandre 2 non è comprimibile come la versione Light, tenendo sempre presente che proprio Fiandre 2 non nasce come capo per la mezza stagione. Ha un prezzo di listino importante: 249,90 non sono pochi, ma come scritto in precedenza le sue qualità e peculiarità tecniche non sono per nulla di secondo piano.
E poi, Fiandre 2 è un capo di quelli da poter sfruttare anche una volta scesi dalla bici, magari nei momenti di pausa per un caffé o per un momento di ristoro e la pelle è umida. Tiene caldo, crea una sorta di microclima interno, tra indumento e cute e permette al tempo stesso al corpo di non raffreddarsi in modo repentino, questo vuol dire che il corpo si adatta man mano e non subisce il raffreddamento.
GIRONA – Il concetto alla base della nuova giacca Perfetto RoS 3 di Castelli è traspirabilità, con l’obiettivo di garantire al ciclista una termoregolazione perfettamente bilanciata. Non si è trattato di un lavoro semplice anche perché Castelli, in strettissima collaborazione con Polartec, ha voluto offrire un ampio raggio di utilizzo. Infatti la Perfetto RoS 3 ha un range di temperatura consigliata per l’utilizzo che va dai 4 ai 14 gradi centigradi. Se si considerano questi primi numeri è facile capire come il lavoro alle spalle sia stato improntato a questo.
Abbiamo avuto modo di vedere e capire, in anteprima, la nuova giacca Perfetto RoS 3 a Girona nel mese di febbraio nel corso di una experience organizzata da Castelli con una rappresentanza molto selezionata di media specializzati.
Il tessuto interno della giacca Polartec permette di avere una regolazione perfetta della temperatura corporeaSul fianco sono presenti due zip da aprire per aumentare il ricircolo d’aria internoIl tessuto interno della giacca Polartec permette di avere una regolazione perfetta della temperatura corporeaSul fianco sono presenti due zip da aprire per aumentare il ricircolo d’aria interno
Un tessuto che respira
Una pedalata ancora prima di immergerci nelle spiegazioni tecniche. Girona e le sue strade in quel periodo dell’anno sono già calde e vive, durante le ore centrali della giornata capita di restare in maniche corte. Questa sfaccettatura, tutt’altro che secondaria a nostro parere, rende ancor più merito ad un capo sviluppato per quella stagione di mezzo, ma capace di accontentare molti e tante necessità.
L’uscita in bici, utilizzata come test del prodotto si è svolta alle prime luci del mattino, con una temperatura intorno agli 8 gradi centigradi. La prima sensazione, indossando la giacca Perfetto RoS 3 è di avere addosso un capo invernale, quindi capace di riparare dal freddo. Tuttavia la vestibilità aderente e il tessuto non danno quel senso di costrizione e “soffocamento”, non è un capo goffo ed ingombrante. Si tratta di un prodotto che permette al ciclista di trovare il proprio equilibrio, infatti è importante capire quale sottomaglia indossare a seconda della stagione e delle temperature percepite.
La giacca Perfetto RoS 3 nasce per affrontare condizioni meteorologiche avverseSulle cuciture sono presenti delle finiture che non permettono all’acqua di entrareIl taglio delle tre tasche posteriori è classicoLa giacca Perfetto RoS 3 nasce per affrontare condizioni meteorologiche avverseSulle cuciture sono presenti delle finiture che non permettono all’acqua di entrareIl taglio delle tre tasche posteriori è classico
Asciutti dentro e fuori
Si ha subito l’impressione di avere addosso una giacca capace di respirare e di far respirare la pelle. Il tessuto AirCore cambia di fatto le regole poiché è in grado di mantenere asciutta la pelle del ciclista grazie alla sua membrana in nanofibra, la quale consente un flusso d’aria controllato per mantenere asciutto il corpo. Una tecnologia che funziona sia nell’evitare accumuli di sudore dovuti allo sforzo, sia in caso di pioggia e maltempo. Castelli fornisce un dato di resistenza alla pressione idrostatica di 5.000 millimetri.
Si tratta di un capo studiato per rendere al meglio quando si cerca la massima prestazioneIl collo alto protegge il ciclista da vento e freddoSi tratta di un capo studiato per rendere al meglio quando si cerca la massima prestazioneIl collo alto protegge il ciclista da vento e freddo
Cosa cercano i ciclisti?
Castelli e Polartec sono voluti ripartire da zero per creare questo capo d’abbigliamento, rivalutando le regole per offrire ai ciclisti qualcosa di unico. Alla base c’è la ricerca della performance, che passa dalla tecnica ma anche dal comfort. Pedalare ad alti livelli porta il nostro fisico a vivere in condizioni stressanti. La traspirabilità del tessuto AirCore permette al ciclista di pedalare ad alta intensità senza avere la necessità di aprire la zip frontale per mantenere costante la temperatura corporea.
Di contro, una volta in discesa, la giacca Perfetto RoS 3 offre una protezione dal vento, evitando che l’aria fredda entri all’interno dell’indumento. Un altro ottimo valore, del quale si ha subito riscontro, è l’ottima permeabilità all’aria, pari a 0,7 CFM (Cubic Feet per Minute) ovvero piedi cubi al minuto. Un fattore banale e semplice da sviluppare? Decisamente no, considerando inoltre che nell’epoca moderna ci si allena ad elevate intensità anche con il freddo, o condizioni meteo che non sono solo quelle della zona comfort.
GIRONA (Spagna) – In anticipo di sette mesi rispetto al lancio, e una presentazione nella terra che negli ultimi anni sta attirando sempre più ciclisti da ogni parte del mondo. L’esclusivo test al quale abbiamo avuto modo di partecipare, organizzato da Castelli negli stessi giorni in cui andava in scena la gara gravel Santa Vall, ci ha permesso di scoprire e ammirare la nuova Perfetto RoS 3 Jacket. Un prodotto realizzato con il nuovo tessuto Polartec AirCore, capace di stupire per la sua capacità di proteggere dal freddo ma allo stesso tempo di garantire un perfetto ricambio d’aria. In questo modo si evita l’accumulo di calore anche nel momento di massimo sforzo.
Innovativa, rivoluzionaria, o più semplicemente sorprendente, la nuova Perfetto RoS 3 è una giacca capace di offrire un’innovazione tecnica mai vista prima. Un capo che trova il suo utilizzo in un range di temperatura che va dai 4 ai 14 gradi centigradi. Nella stagione fredda una forbice di 10 gradi centigradi fa la differenza tra una giornata fredda e una in cui il calore del sole inizia a riscaldare la pelle.
La nuova giacca invernale presentata da Castelli si chiama Perfetto RoS 3Realizzata in Polartec AirCore, un tessuto rivoluzionario che unisce impermeabilità e traspirabilitàLa nuova giacca invernale presentata da Castelli si chiama Perfetto RoS 3Realizzata in Polartec AirCore, un tessuto rivoluzionario che unisce impermeabilità e traspirabilità
Rain or Shine
A questo sta la sigla RoS nel nome della nuova giacca presentata da Castelli. Ma la vera rivoluzione è nel tessuto Polartec AirCore, capace di portare il concetto di traspirabilità a un livello successivo. Castelli e Polartec hanno lavorato insieme per realizzare AirCore, in una sfida lunga che ha portato a unire: leggerezza, traspirabilità, resistenza al vento e idrorepellenza. Il risultato è una giacca che è in grado di resistere a ogni condizione meteo e che può accompagnare il ciclista durante tutto l’inverno e non solo.
Il risultato è la Perfetto RoS 3 Jacket: ideale in condizioni asciutte così come sotto la pioggia, con temperature comprese tra 4 e 14 gradi centigradi. Una sola giacca per possibilità infinite. La nuova Perfetto RoS 3 Jacket è perfetta in tutte le condizioni e inaugura una fase nuova e importante per il settore ciclistico.
La giacca Pefetto RoS 3 può essere utilizzata durante tutta la stagione invernaleLa giacca Pefetto RoS 3 può essere utilizzata durante tutta la stagione invernale
Rivoluzione
La membrana con la quale viene prodotta la nuova giacca Perfetto RoS 3 è realizzata con un processo, chiamato elettrofilatura, durante il quale un polimero idrofobo viene spinto attraverso un ago. Questo fa nascere dei filamenti microscopici che creano una membrana estremamente compatta, ma che permette di avere il passaggio dell’aria.
Nel realizzare capi da ciclismo da utilizzare durante la stagione fredda ci si era sempre concentrati sull’impermeabilità. Un fattore importante, certo, ma che spesso non riesce a coincidere con la traspirabilità. Questo porta ad avere spesso un accumulo di calore e, di conseguenza, di sudore, il quale lascia una sensazione di umidità sulla pelle e provoca una sensazione di freddo nel momento in cui si asciuga.
La struttura in AirCore di questa nuova giacca firmata Castelli sfrutta un approccio differente che si basa sull’allontanare il sudore dal corpo del ciclista. Si viene a creare così un microclima che mantiene stabile la temperatura corporea dell’utente.
Sulle spalle sono presenti delle cuciture nastrate riflettenti per una maggiore protezione dalla pioggiaApertura con zip bi-direzionale YKK Vislon a scorrimento facile, con protezione da pioggia e ventoIl colletto alto protegge dalle correnti d’aria e dal freddoApertura con zip bi-direzionale YKK Vislon a scorrimento facile, con protezione da pioggia e vento
Dati dal laboratorio
Ripetutamente testato, sia dagli atleti che in laboratorio, il tessuto Polartec AirCore unisce i vantaggi delle proprietà antivento e idrorepellenti. E’ stato progettato per lasciar passare una quantità minima e impercettibile di aria che assorbe l’umidità del sudore e la trasporta all’esterno dell’indumento, offrendo un livello di asciutto inimmaginabile per una giacca a membrana.
I test effettuati evidenziano le proprietà della giacca Perfetto RoS 3. I più importanti sono quelli riguardanti la permeabilità dell’aria e sulla trasmissione del vapore acqueo. Il primo è pari a 0,7 piedi cubi al minuto, e risulta notevolmente maggiore rispetto ad altri tessuti utilizzati sulle giacche invernali che hanno questo valore pari a zero.
L’AirCore è anche un tessuto con buoni valori di impermeabilità, con un punteggio di resistenza alla pressione idrostatica pari a 5.000 millimetri.
Affrontare una salita ripida, resistere alla pioggia battente o spingersi oltre i propri limiti in gara: il ciclismo non è solo uno sport, ma una sfida costante contro gli elementi e contro sé stessi. Per superare ogni ostacolo, l’equipaggiamento gioca un ruolo cruciale e Gobik, brand spagnolo specializzato nella produzione di abbigliamento tecnico, è tra i marchi che stanno ridefinendo il concetto di performance su due ruote. Grazie alla collaborazione con Polartec, azienda di riferimento nella realizzazione di tessuti tecnici avanzati, Gobik offre soluzioni che combinano innovazione, estetica e sostenibilità.
Nato nel 2010 a Yecla, nella regione di Murcia, Gobik ha avuto umili origini in un’officina artigianale. Tutto è iniziato quando il club ciclistico locale ha espresso la necessità di nuove divise. José Ramón Ortín e Alberto García, amici d’infanzia con background nel mondo delle moto e dell’architettura, hanno colto la sfida. Entrambi appassionati di ciclismo, sapevano che l’abbigliamento sportivo doveva essere non solo performante, ma anche esteticamente accattivante. Da quella prima esperienza, Gobik ha iniziato un percorso di crescita che lo ha portato a essere oggi un marchio riconosciuto a livello internazionale, con un’attenzione particolare alla tecnologia e alla sostenibilità.
Gobik negli anni si è affermato come uno dei marchi più conosciuti a livello internazionaleGobik negli anni si è affermato come uno dei marchi più conosciuti a livello internazionale
Prestazione per i ciclisti
Uno dei fattori chiave del successo di Gobik è la collaborazione con Polartec, “player” di primissima fascia nella produzione di tessuti tecnici ad alte prestazioni. Materiali innovativi come Polartec Alpha, originariamente sviluppato per le Forze Speciali statunitensi, garantiscono un’eccezionale gestione del calore e della traspirazione, consentendo ai ciclisti di affrontare anche le condizioni più estreme. Un altro esempio è Polartec Power Stretch, un tessuto elastico e confortevole che si adatta ai movimenti del corpo, assicurando libertà di azione in qualsiasi situazione.
La qualità dei prodotti Gobik è testata dai migliori atleti del mondo. Tra questi, Filippo Ganna, campione nelle corse contro il tempo e simbolo di potenza nel ciclismo, ha scelto di affidarsi alla Envy Jacket di Gobik. Questa giacca non è solo una protezione contro vento e pioggia, ma un vero e proprio strumento di performance, grazie alla combinazione di aerodinamica avanzata e materiali Polartec.
La collaborazione con Polartec ha permesso lo sviluppo di capi sempre più prestazionaliLa collaborazione con Polartec ha permesso lo sviluppo di capi sempre più prestazionali
Sostenibilità e design
Oltre alle prestazioni, Gobik si impegna per un’industria più sostenibile. La campagna “Ride to Cut” promuove difatti l’uso di fibre riciclate, derivanti da bottiglie di plastica e scarti di produzione, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo pratiche responsabili. Indossare Gobik significa quindi non solo migliorare le proprie performance, ma anche contribuire a un mondo più verde.
Gobik ha saputo unire design e tecnologia, creando capi che coniugano linee eleganti, colori accattivanti e resistenza alle condizioni più difficili. La collezione realizzata con Polartec rappresenta il perfetto connubio tra innovazione e stile, offrendo ai ciclisti la possibilità di spingersi oltre i propri limiti con un equipaggiamento all’altezza delle loro ambizioni.
Gli indumenti antipioggia stanno al ciclismo un po’ come i cappellini. Se questi ultimi arrivano dal passato, i capi tecnici che proteggono dall’acqua (waterproof) sono un vero e proprio simbolo del ciclismo moderno che non conosce stagione.
Come sono cambiati negli anni e come è evoluta questa categoria di indumenti tecnici? Quali sono le peculiarità degli antipioggia e cosa chiedono gli atleti pro? Abbiamo chiesto a tre persone di riferimento, praticanti e perfettamente sul pezzo nell’argomentare le scelte e le tecnicità. Fergus Niland (Creative Designer di Santini), Stefano Devicenzi (Sponsorship Manager di Santini, colui che è a stretto contatto con gli atleti, gli staff tecnici ed i team) e Jacopo Mosca (Team Lidl-Trek), corridore che nei suoi interventi non è mai banale.
Possibilità di combinare più strati e l’antipioggia non deve mai mancarePossibilità di combinare più strati e l’antipioggia non deve mai mancare
Capi migliorati in tutto
«Negli ultimi anni tutti i capi da pioggia hanno subito un notevole miglioramento – racconta Jacopo Mosca, preofessionista delle Lidl-Trek che usa prodotti Santini – soprattutto sono stati oggetto di una grande specializzazione per diversi tipi di situazioni. Noi corridori siamo coinvolti in questo processo di evoluzione e sviluppo, rendendoci conto che a cascata questi indumenti vengono messi a disposizione per tutti. Il team ha a disposizione lo smanicato a manica corta, la mantellina a manica corta e quella a manica lunga, oltre ad una giacca termica in Polartec felpata, ma sempre antipioggia. A questi capi per la parte superiore, si aggiungono poi dei capi specifici per proteggere le gambe e la parte bassa del corpo in genere.
«Oltre ai gusti personali di ogni corridore – conclude Mosca – c’è una vera e propria ricerca della tecnicità dell’indumento, finalizzata a garantire la massima protezione, termoregolazione e funzionalità in base al meteo. Per fare un esempio, quando piove, ma la temperatura non è rigida, si preferisce usare l’antipioggia non felpato. Non di rado usiamo lo smanicato o l’antiacqua a manica corta, abbinati ai manicotti con tessuto waterproof. Ci sono poi una serie di accessori, dai guanti ai copriscarpe che sono fondamentali, soprattutto quando ci si allena per ore con il freddo. Qui un antipioggia in tasca non deve mai mancare».
Alcuni antipioggia hanno una felpatura e diventano capi termici a tutti gli effettiDettagli che fanno la differenza, sviluppati dai pro, disponibili per tuttiL’aerodinamicità dei capi passa anche dai dettagli che proteggono il corpoAlcuni antipioggia hanno una felpatura e diventano capi termici a tutti gli effettiDettagli che fanno la differenza, sviluppati dai pro, disponibili per tuttiL’aerodinamicità dei capi passa anche dai dettagli che proteggono il corpo
Cosa chiedono i pro’?
I corridori prestano particolare attenzione a caratteristiche come la traspirabilità e l’impermeabilità, come racconta Stefano Devicenzi di Santini.
«Danno grande importanza anche ad aspetti che influenzano direttamente la performance tecnica del prodotto, come l’aerodinamicità e la vestibilità. L’aerodinamica in particolare, è un fattore cruciale per gli atleti, anche in condizioni meteorologiche avverse. Come azienda ci rendiamo conto che ogni dettaglio può fare la differenza. Un altro elemento fondamentale è la praticità del capo. La possibilità di indossarlo o toglierlo facilmente durante l’utilizzo è essenziale, soprattutto in gara.
«Per garantire questa versatilità – conclude Devicenzi – è importante che anche i capi antipioggia siano progettati con dettagli funzionali. Ad esempio una zip di alta qualità, quindi capace di funzionare in modo ottimale anche con i guanti o in situazioni difficili. Infine, la possibilità di combinare diversi strati senza compromettere comfort e prestazioni è un requisito imprescindibile per gli atleti».
Indumenti funzionali e pratici, protettivi, semplici da indossare e togliere (foto Santini)Indumenti funzionali e pratici, protettivi, semplici da indossare e togliere (foto Santini)
Il tempo e le tecnologie
L’evoluzione dei capi antipioggia è strettamente legata ai progressi nella tecnologia delle membrane, prosegue Fergus Niland, seguendo le ricerche dei loro produttori e fornendo i feedback necessari.
«Collaborando con fornitori come Polartec – spiega – abbiamo introdotto capi tecnici dotati di membrane sviluppate appositamente per rispondere alle esigenze dei ciclisti che richiedono performance elevate dei tessuti, degli indumenti e per atleti che pedalano in qualsiasi situazione meteo. Questo si traduce in una traspirabilità nettamente superiore, mantenendo al contempo l’impermeabilità all’acqua e la protezione dal vento, oltre a una notevole durabilità.
«Negli ultimi due anni però, l’innovazione più significativa è stata legata al divieto dei prodotti contenenti PFAS (sostanze sintetiche tensioattive, ndr). Questo cambiamento, di portata enorme – conclude Niland – ha rivoluzionato la tecnologia dei capi impermeabili nel settore del ciclismo. Santini è stata tra le prime aziende ad implementare questa trasformazione, dimostrando il nostro impegno verso soluzioni più sostenibili e performanti».
Capi antipioggia di ultima generazione? Simbolo del ciclismo attuale (foto Santini)La giacca Magic menzionata da NilandCapi antipioggia di ultima generazione? Simbolo del ciclismo attuale (foto Santini)La giacca Magic menzionata da Niland
Le peculiarità dei capi contemporanei
Proseguendo i punti tecnici affrontati in precedenza, Niland cita fra le caratteristiche principali dei capi attuali la traspirabilità e l’impermeabilità, la durabilità e l’impatto del prodotto sull’ambiente.
«Ad esempio la giacca Magic, che èun capo multi-stagione – spiega – è stata realizzata con tessuto Polartec Power Shield RPM. Significa una tecnologia che si basa al 100% sul poliestere riciclato. Impermeabile e privo di PFAS, leggero ed estremamente elastico. Si parla anche d’innovazione, in quanto è lo stesso tessuto ad essere innovativo, perché dotato di un rivestimento non-PFAS altamente impermeabile e resistente fino a 10000 bolle d’acqua.
«Il tessuto vanta inoltre una traspirabilità eccezionale, pari a 30.000 g/m²/24 ore, ridefinisce il concetto di comfort e affronta uno dei principali problemi dei ciclisti, ovvero il calo delle prestazioni causato dal surriscaldamento. Grazie a questa tecnologia – conclude Niland – il rischio di surriscaldamento è ridotto fino al 50% rispetto ad altre membrane».