Iserbyt resta al palo e non per scelta tecnica…

Iserbyt resta al palo e non per scelta tecnica…

08.11.2025
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«La gente, quando va a vedere questi eventi, cerca i campioni, ma ha comunque la stessa attenzione nei confronti della prova, anche se i big non ci sono. Sicuramente quando ci sono, la gente accorre più numerosa, anche i tifosi stranieri. Gli organizzatori lo sanno, ma certe volte ci puoi fare poco». Parole del cittì azzurro Daniele Pontoni alla vigilia della rassegna continentale di Middelkerke che si disputa tra oggi e domani. Priva dei Tre Tenori per le loro scelte che probabilmente li vedranno in gara nel ciclocross solo a dicembre, ma mancherà anche un altro grande protagonista delle ultime stagioni, Eli Iserbyt e nel suo caso il problema è ben più serio.

Iserbyt in ospedale: la seconda operazione all'arteria iliaca non ha dato i risultati sperati (foto Instagram)
Iserbyt in ospedale: la seconda operazione all’arteria iliaca non ha dato i risultati sperati (foto Instagram)
Iserbyt in ospedale: la seconda operazione all'arteria iliaca non ha dato i risultati sperati (foto Instagram)
Iserbyt in ospedale: la seconda operazione all’arteria iliaca non ha dato i risultati sperati (foto Instagram)

Un problema di lunga data

Personaggio controverso, spesso fuori dalle righe e capace di destare grandi divisioni nel pubblico tra chi lo ama incondizionatamente e chi lo vede col fumo agli occhi, Iserbyt l’anno scorso aveva chiuso la stagione in grave crisi fisica, con problemi alla gamba sinistra. Gli accertamenti avevano rilevato una restrizione all’arteria inguinale che ha richiesto un’operazione e la consapevolezza che avrebbe dovuto saltare l’inizio di stagione. Avrebbe dovuto riprendere a Niel il prossimo martedì, ma in gara non ci sarà.

La scorsa settimana, alla prova di Lokeren dell’H2O Badkamers Trofée l’atmosfera in casa Pauwels Sauzen era molto mesta a dispetto dei buoni risultati e a spiegare il perché a Wielerflits era stato il team manager Jurgen Mettepenningen: «Le cose stavano andando bene fino a due settimane fa, ma poi Eli ha avuto una ricaduta in allenamento. La gamba ha ricominciato a dargli dolore e i controlli hanno rilevato che il flusso sanguigno all’arteria femorale non è tornato ottimale».

Jurgen Mettepenningen, direttore sportivo della Pauwels Sauzen (foto TVO)
Jurgen Mettepenningen, direttore sportivo della Pauwels Sauzen (foto TVO)
Jurgen Mettepenningen, direttore sportivo della Pauwels Sauzen (foto TVO)
Jurgen Mettepenningen, direttore sportivo della Pauwels Sauzen (foto TVO)

4 settimane di stop, poi si vedrà

Un successivo controllo svolto a Gent ha dato una piccola speranza a Iserbyt ed è stato lo stesso campione belga ad annunciarlo sui propri canali social insieme a sua moglie Fien Maddens: «Metterò da parte la bici in maniera totale nelle prossime 4 settimane e vediamo che succede, poi mi sottoporrò a un nuovo controllo. Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto e che spero di rivedere presto sui campi».

Il team manager ha riassaporato un filo di speranza, ma obiettivamente la situazione non è semplice: «E’ chiaro che l’operazione non ha avuto il successo che tutti ci aspettavamo – afferma Mettepenningen – Eli è un professionista, vedere i compagni gareggiare senza poter essere con loro è dura, è il suo lavoro e non può farlo. E’ importante che non perda la speranza, il ritorno in gara passa in secondo piano rispetto alla sua salute e alla sua autostima».

Iserbyt Insieme alla moglie, su un post social ha annunciato un mese di riposo assoluto per risolvere il problema
Iserbyt Insieme alla moglie, su un post social ha annunciato un mese di riposo assoluto per risolvere il problema
Iserbyt Insieme alla moglie, su un post social ha annunciato un mese di riposo assoluto per risolvere il problema
Iserbyt Insieme alla moglie, su un post social ha annunciato un mese di riposo assoluto per risolvere il problema

Un colpo alla sua autostima

Su questo aspetto Mettepenningen è stato particolarmente attento nelle sue osservazioni: «Il problema è che è già stato sotto i ferri due volte senza trovare la soluzione e questo alla lunga pesa, toglie fiducia. Non so in questo momento se Eli se la sente di tornare sotto i ferri. Il ciclocross in questi livelli è secondario, conta che possa tornare in piena salute».

Il caso di Iserbyt non è comunque il primo nel mondo del ciclismo: «Ci sono passati in tanti. Marianne Vos è tornata ai massimi livelli. Credo che Eli sia stato solo sfortunato, perché nel suo caso l’operazione non ha sortito l’effetto sperato. Eli riesce a camminare, in bici può pedalare senza assolutamente forzare, praticamente ha nella gamba sinistra la metà della forza della destra».

A 28 anni Iserbyt vanta un titolo europeo e il successo in tutte e tre le principali challenge
A 28 anni Iserbyt vanta un titolo europeo e il successo in tutte e tre le principali challenge
A 28 anni Iserbyt vanta un titolo europeo e il successo in tutte e tre le principali challenge
A 28 anni Iserbyt vanta un titolo europeo e il successo in tutte e tre le principali challenge

Un team orfano del suo campione

Nel team l’assenza di Iserbyt si sente e non solo a livello di risultati: «Eravamo abituati a schierarci nelle grandi prove con due grosse punte come Eli e Vanthourenhout, ora Michael spesso si trova a fronteggiare giochi di squadra senza un valido supporto. Abbiamo bisogno di Iserbyt, speriamo che si riprenda presto, per lui e per noi. Pensare che la sua carriera sia finita? Non vogliamo neanche prendere in considerazione questa ipotesi…».

La Pauwels blinda Masciarelli con due anni di contratto

07.08.2021
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In Belgio sono riprese finalmente le corse e proprio in questo weekend si sta svolgendo la Aubel-Thimister-Stavelot, corsa nelle Ardenne ai piedi dello Stockeu che domani si concluderà con una piccola Liegi di 100 chilometri. In gruppo, con la maglia della Bert Containers-Pauwels Sauzen c’è Lorenzo Masciarelli, giovane promessa del ciclocross, che proprio nei giorni scorsi ha firmato un biennale con la Pauwels Sauzen continental, con un’opzione fino al 2025. E visto che abbiamo parlato di Alec Segaert, che con Lorenzo ha corso proprio a Stradella, abbiamo riacceso i riflettori su Masciarelli sentendo suo padre Simone, ex professionista, la cui storia vi abbiamo raccontato lo scorso anno.

In Belgio l’estate non è ancora arrivata, piove in continuazione e fa anche parecchio freddo. Simone va avanti con il suo lavoro in fabbrica e intanto con un occhio segue il giovane corridore di casa.

Da allievo all’arrivo in Belgio con Klaas Vantornout, El Iserbyt e Michael Vanthorenhout
Da allievo all’arrivo in Belgio con Klaas Vantornout, El Iserbyt e Michael Vanthorenhout
I belgi si sono affezionati, insomma…

Hanno insistito, ci tenevano a confermarlo per come è andato lo scorso inverno. Per De Clercq è un fatto personale, gli vuole bene. Il fatto che sia arrivato secondo in Coppa del mondo e abbia vinto l’unica gara dura internazionale che si è fatta in Belgio sono stati due passaggi decisivi. Ha dato parecchia visibilità al team. E poi lo hanno visto reggere bene in allenamento il passo di Iserbyt (campione europeo di ciclocross, ndr) e Vantourenhout, che vivono qui vicino. Così lo hanno riconfermato e gli hanno fatto un contrattino di due anni con opzione fino al 2025, in modo che per le prossime due stagioni proverà ad andare forte nel cross che per loro rimane centrale, ma da fine aprile ad agosto correrà su strada.

Di che squadra parliamo?

Di una continental, una bella squadra, con corridori come Iserbyt, Sweeck e Vanthourenhout. Vengono invitati in corse come il Giro del Belgio e il Giro di Vallonia e tante gare fra Belgio e Olanda. Ci sono corridori giovani come lui, ad esempio Ryan Kamp, ma non farà corse under 23. Lo buttano subito dentro con gli altri ragazzi che hanno qui nel loro vivaio. 

Ora sta correndo su strada, giusto?

Da fine maggio quando si è chiusa la scuola fino a qualche giorno fa era in Italia, perché qui non si correva. Ho preferito farlo scendere giù ed è riuscito a fare una quindicina di gare. Ha fatto parecchi piazzamenti, non ha vinto perché comunque da solo è difficile. E forse ho avuto un po’ di pressione…

Francesco Masciarelli, padre Simone, campionati italiani juniores Lecce 2020
Lorenzo con suo padre Simone prima del via dei campionati italiani juniores a Lecce 2020
Francesco Masciarelli, padre Simone, campionati italiani juniores Lecce 2020
Lorenzo con suo padre Simone prima del via dei campionati italiani juniores a Lecce 2020
Per cosa?

Forse voleva dimostrare qualcosa. All’inizio è stato chiamato da De Candido per fare dei test a Montichiari, poi abbiamo avuto parecchi problemi a livello di permessi per farlo correre. In federazione se la sono presa con calma e la richiesta in Belgio è arrivata tardi. Sono passati due mesi, praticamente ha saltato la prima parte e quando è arrivato voleva spaccare il mondo. Tatticamente è irruento, non è attendista. Ha fatto parecchi piazzamenti, qualche quarto posto…

Quali saranno i suoi tecnici?

Principalmente dei crossisti. Prima c’era Gianni Meersmans, che però è andato con Nys. Al suo posto alla Pauwels è arrivato Groenendaal, con Mario De Clercq che fa un po’ da coordinatore e gestisce la parte atletica, i materiali e i programmi. E’ un bel gruppo, Lorenzo farà la sua esperienza. E come tutti i ragazzi ha come riferimenti Van Aert e Van der Poel. Si dividono tra i due, perché anche Van der Poel praticamente è belga. Lui è nato e vive in Belgio, anche se ha il passaporto olandese. Perfino l’accento è di qua. E anche se a volte fa degli errori assurdi come quella passerella a Tokyo, resta un fenomeno. 

Si guadagna bene a questo livello?

Alla Pauwels gli hanno fatto una tabella premi. Poi se vai forte, nel cross ci sono gli ingaggi. Dall’Italia si erano fatte avanti alcune squadre. Fossimo stati ancora giù, lo avrei mandato volentieri con Balducci alla Mastromarco, perché Gabriele è amico e segue Lorenzo da parecchio. Il futuro comunque è abbastanza chiaro, Mario lo ha detto.

Azzurri ciclocross Liberazione 2021
Lorenzo ha corso anche il Gp Liberazione in maglia azzurra. Da sinistra Paletti, Masciarelli, Olivo, Agostinacchio, Siffredi e Carrer
Azzurri ciclocross Liberazione 2021
Al Gp Liberazione. Da sinistra: Paletti, Masciarelli, Olivo e Agostinacchio
Come sarà?

Ci prendiamo due anni per vedere se diventa un top rider nel cross, quelli che hanno ingaggi da sogno. Altrimenti ci dedichiamo alla strada. E intanto corre facendo esperienza. La squadra è composta da 10 corridori e di questi solo sette fanno strada, per cui le occasioni non mancheranno. Anche gare come il Giro del Belgio dove il prossimo anno, senza le Olimpiadi, arriveranno anche Van Aert e Van der Poel.

Va ancora forte su strada?

Secondo me va più forte su strada che nel cross, ma lo dico da genitore e non da tecnico. Dietro al Koppenberg c’è una salita di un paio di chilometri e l’altro giorno ha staccato Iserbyt, che pure usciva dal Tour de Wallonie. Una salita breve, su cui Ely doveva essere avvantaggiato, invece Lorenzo lo ha lasciato per strada. Qua tutti si chiedono come mai non abbia vinto, ma purtroppo non ha ancora avuto la squadra accanto e la testa giusta. Vuole spaccare il mondo, ma non sempre ci riesci. Comunque secondo me si trova nell’ambiente giusto, con la fortuna di stare in un team come la Pauwels e fare quello che gli piace. Meglio di così non poteva capitare.

Masciarelli Liberazione 2021

Masciarelli, racconta, come te la cavi su strada?

28.05.2021
4 min
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Abbiamo già avuto modo di parlare di Lorenzo Masciarelli come grande prospetto azzurro per il ciclocross, ma su strada come stanno andando le cose? L’abruzzese è stato uno dei protagonisti azzurri del Gran Premio Liberazione a Roma, ma la sua stagione è poi andata avanti fra alti e bassi, non regalandogli finora quelle soddisfazioni che tanti, ma soprattutto lui si aspettavano. Partiamo però proprio da Roma e da quelle giornate così speciali.

«Gareggiare nella nazionale di ciclocross su strada è stato come sentirmi a casa – esordisce il corridore della Bert Containers Pauwels Sauzen – E’ un gruppo fantastico, non manca nulla, Scotti e Bielli sono quasi dei papà suppletivi. Peccato che quella gara non sia andata come speravo: nel primo giro sono caduto e ho rotto il disco posteriore, questo mi ha penalizzato molto».

Finora la tua stagione come sta andando?

Non bene come speravo, la condizione c’è ma probabilmente mi ha frenato la troppa voglia di fare. E’ anche vero però che rispetto agli altri sono svantaggiato perché gareggio da solo facendo parte di un team straniero, non ho compagni di squadra, ma gareggiare mi ha fatto comunque bene considerando che in Belgio le gare ancora non sono riprese.

Masciarelli Illasi 2018
Lorenzo Masciarelli vittorioso da allievo a Illasi nel 2018 (foto Francesconi)
Masciarelli Illasi 2018
Lorenzo Masciarelli vittorioso da allievo a Illasi nel 2018 (foto Francesconi)
In questa primavera come sei riuscito a gestirti fra Belgio e Italia?

La pandemia ha spinto le autorità scolastiche belghe a allungare le vacanze di Pasqua, così sono rimasto in Italia e ho potuto gareggiare di più, poi sono tornato a casa per riprendere la scuola. Tornerò in Italia la settimana prossima per gareggiare, ma farò un po’ la spola con il Belgio per partecipare a qualche prova anche lì.

Con la scuola come ti sei organizzato?

Ne abbiamo parlato con i responsabili della squadra e hanno ottenuto il permesso per farmi lavorare in DAD nelle ultime settimane. In Belgio il periodo scolastico quest’anno si conclude a fine giugno, finora comunque i miei risultati sono stati buoni, quindi posso chiudere l’anno senza problemi.

Masciarelli Corridonia 2020
L’abruzzese (numero 1) al via della seconda tappa del Giro d’Italia Ciclocross a Corridonia
Masciarelli Corridonia 2020
L’abruzzese (numero 1) al via della seconda tappa del Giro d’Italia Ciclocross a Corridonia
Finora conosciamo bene il Masciarelli ciclocrossista, ma quello su strada ce lo puoi presentare?

Di regola sono uno scalatore, mi trovo bene sulle salite lunghe, ma l’esplosività che ho mutuato dal ciclocross mi consente di far bene anche nei circuiti con salite corte continuate, i tipici percorsi a saliscendi perché riesco a rilanciare continuamente l’azione. Avrei però bisogno di poter lavorare in squadra per sfruttare meglio le mie qualità.

Ti piacerebbe arrivare in nazionale anche su strada?

Moltissimo e non nascondo che ci penso. Quest’inizio di stagione ho ottenuto solamente piazzamenti (4° al Trofeo Amministrazione Comunale di Martignano nelle Marche e 3° al Trofeo Cicli Saccarelli in Umbria, ndr), speravo molto nella Strade Bianche di Romagna, ma ho peccato di inesperienza non alimentandomi bene.

Masciarelli Masciano 2021
La volata del Trofeo Saccarelli a Masciano, con Masciarelli terzo e deluso (foto Fruzzetti)
Masciarelli Masciano 2021
La volata del Trofeo Saccarelli a Masciano, con Masciarelli terzo e deluso (foto Fruzzetti)
Oltretutto se riuscissi a guadagnarti la selezione azzurra per i mondiali in Belgio correresti “in casa”…

Sì e questo m’invoglia ancora di più. In Belgio è molto importante conoscere i percorsi e saper interpretare il vento, la situazione può cambiare in un attimo, passi da una strada molto larga a una stretta, oppure una folata di vento spacca il gruppo. Il tracciato influisce moltissimo, va studiato con attenzione, per questo penso che potrei fare bene.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?

Continuerò a gareggiare in Italia fino all’appuntamento di Solighetto al quale tengo molto, anche perché potrò gareggiare con una squadra mista belga. Poi punterò direttamente ai Campionati Italiani d’inizio luglio.

La bici da ciclocross la stai usando ancora?

Per ora no, è messa un po’ da parte, ma conto di riprenderla presto in mano, almeno per un paio di sedute a settimana, per riprendere confidenza con il mezzo, anche perché la prossima stagione sarà molto delicata: passerò fra gli under 23 e in Belgio questo significa che avrò subito a che fare con i campioni della specialità, da Van Aert in giù, perché lì le gare sono Open. Quindi dovrò essere subito al 100% se vorrò iniziare a farmi conoscere…