Exept, il brand ligure che ha introdotto il monoscocca su misura, ha presentato un nuovo modello, Pura. Per Exept si tratta di una piccola rivoluzione, perché se Supera e Libera erano due bici completamente customizzabili, dalla geometria al colore, Pura è invece presentata come una biciclettapiù tradizionale, cioè “ready to go”. Senza però rinunciare comunque ad un’ampia scelta di opzioni personalizzabili.
Il nome richiama l’estetica pulita, ma anche l’indole di bici “totale” di PuraI cavi sono completamente integrati, come nel modello di punta SuperaIl nome richiama l’estetica pulita, ma anche l’indole di bici “totale” di PuraI cavi sono completamente integrati, come nel modello di punta Supera
Pulita e aggressiva, in 5 taglie
Quello che non cambia però è il materiale di qualità con cui Pura è realizzata. Il telaio è in monoscocca di carbonio ad alto modulo, con passaggio cavi completamente integrato, come nel modello top di gamma Supera. E come Supera la geometria è declinata alle prestazioni, con un assetto piuttosto aggressivo, pur se meno estremo della “sorella maggiore”.
Per questo Pura si propone come una bici ottima per molti usi, siano le uscite quotidiane con gli amici che le granfondo in cui si guarda alla classifica. Quello che cambia è invece il fatto che Pura sia pronta all’uso, senza bisogno di una costruzione su misura. E’ infatti disponibile in 5 taglie (un po’ come succede alle bici “normali”) con conseguente risparmio di tempo nella consegna e un prezzo più accessibile.
Gli allestimenti sono personalizzabili, come anche – volendo – i colori, mentre le taglie sono 5Gli allestimenti sono personalizzabili, come anche – volendo – i colori, mentre le taglie sono 5
Colore e componenti personalizzabili
Rimangono comunque molti aspetti che tengono fede all’attenzione di Exept per la personalizzazione. Pura è proposta in due colorazioni molto sobrie (nero con grafiche bianche e bianco con grafiche nere) ma c’è comunque la possibilità di scegliere il colore a piacimento, seppur con un sovrapprezzo. Restano personalizzabili anche i componenti, a cominciare da gruppi e ruote, tra cui si può scegliere tra i migliori brand presenti sul mercato.
Un esempio è la configurazione con il gruppo Ultegra Di2 a 12 velocità e ruote DT Swiss in carbonio, presentata a 6.490 euro. Infine Exept, per garantire un perfetto feeling anche per Pura, offre compresa nel prezzo unasessione gratuita di bike fitting presso il proprio negozio di Finale Ligure, con un servizio Fit2Ride dedicato.
Una bici che accarezza i sensi, dal suo minimalismo estetico all’incredibile silenziosità abbinata a tanta prestazione. Ecco la nuova bandiera di C.B.T. Italia, si chiama Necer99. La bicicletta piomberà nel 2023 con una versione aggiornata e interamente rivolta a sorprendere gli appassionati. Sarà infatti prodotta unicamente per freni a disco con cavi completamente integrati, senza un singolo filo a vista.
Oltre ad un design elegante e pratico c’è tanta sostanza, a partire dal telaio monoscocca in carbonio T700 UD-HM. Tecnologia avanzata che unisce divertimento a versatilità. Non a caso l’azienda cuneese ha previsto la messa in gamma della taglia 45, con una geometria dedicata alle cicliste. Una bici pronta ad aggredire le strade e le salite del mondo senza alcun timore puntando come sempre sul Made in Italy e sulla potenza dell’artigianalità votata alla performance.
La Necer 99 ha un disegno che non rinuncia l’aerodinamica La Necer 99 ha un disegno che non rinuncia l’aerodinamica
Tecnologia avvolgente
Monoscocca con progettazioni pensate per assecondare ogni tipo di richiesta del ciclista più esigente. A partire dal telaio con rinforzi in grafene e kevlar nei punti soggetti a maggior sollecitazione e profili aerodinamici. La diversa stratificazione e il particolare orientamento delle fibre di carbonio nei punti di maggior torsione e flessione garantiscono al telaio rigidezza anche quando sollecitato dalle vibrazioni del terreno, trasferendo al ciclista una sensazione di controllo in qualunque situazione e di guidabilità. Gli spessori sono stati aumentati nelle intersezioni e sulle superfici forate per il passaggio dei cavi, tutte sottoposte a stress test in laboratorio.
Le soluzioni adottate contemplano il posteriore verticale e un design ribassato, con carro lungo solamente 395 mm. Le sezioni del tubo orizzontale, obliquo e verticale, sono state concepite per ridurre le vibrazioni e l’effetto torsione, all’occhio sono piatte e sagomate. Un altro particolare sono i foderi della forcella dal particolare disegno curvato che offre stabilità, comfort e manovrabilità che si traduce nell’assorbimento delle vibrazioni. Tutto va a beneficio della performance in fase di spinta, rilancio e frenata. Anche l’altezza da terra del movimento centrale è stata rivista, abbassandola di 5-8mm a seconda della misura, per aumentare la stabilità, in particolare nelle discese ripide e tortuose.
Le linee, fluide all’occhio ed aereodinamiche, beneficiano di test in galleria del ventoil telaio è in dotazione a diversi team maschili e femminiliLe linee, fluide all’occhio ed aereodinamiche, beneficiano di test in galleria del ventoIl telaio è in dotazione a diversi team maschili e femminili
Prestante e silenziosa
La Necer99 è frutto di un lavoro mirato alla prestazione e alla silenziosità. Il posizionamento interno dei cavi e il disegno del telaio, oltre a proporre un design pulito e accattivante nella tradizione del Made in Italy, garantiscono l’eliminazione pressoché totale di vibrazioni e rumori.
La finitura prevede un disegno a tre colori, con base fissa argentata e inserti bianchi, rossi, neri o blu che rivelano il DNA corsaiolo di C.B.T. Italia. Fa eccezione un modello classico in versione nera con scritte bianche. Le linee, fluide all’occhio ed aereodinamiche, beneficiano di test in galleria del vento. Due versioni che vanno incontro alla filosofia dell’azienda cuneese che fin dalla sua nascita ripone un’attenzione mirata oltre che all’occhio anche all’anima racing.
Il kit è acquistabile fornita con forcella, seriesterzo e spessori Il posizionamento interno dei cavi e il disegno del telaio sono un valore aggiuntoIl kit è acquistabile fornita con forcella, seriesterzo e spessori Il posizionamento interno dei cavi e il disegno del telaio sono un valore aggiunto
Completa o kit telaio
Un’ulteriore novità è l’inserimento della misura dedicata alle donne, che porta quindi da cinque a sei le taglie disponibili (45, 49, 52, 54, 56 e 58). L’approfondita ricerca della performance fa della Necer99 un mezzo adatto all’amatore come all’atleta agonista. Certificato UCI, il telaio è in dotazione a diversi team maschili e femminili. Ciò non esclude la sua indole volta al comfort e alla guidabilità.
Oltre che come bicicletta intera, la Necer99 è disponibile in kit telaio, fornita con forcella, seriesterzo e spessori (kit manubrio opzionale) ad un prezzo di 1399 euro. La bici completa viene prodotta in cinque diversi montaggi: con gruppi Shimano Dura Ace, Ultegra e 105 a 12 velocità ed Ultegra e 105 a 11 velocità. I prezzi variano dai 2.715 euro del modello base ai 7.685 euro della versione Dura-Ace, che esce di fabbrica segnando sulla bilancia 7,05 kg in taglia 54 e 1050g per il solo telaio.
MCipollini presenta il nuovissimo modello di bici RB1K Advanced One, la sorella maggiore della “The One”. Aerodinamica e guidabile. Ottima per i velocisti
Il nostro percorso di conoscenza di Exept ci porta in Veneto, da Compositex, azienda leader nella lavorazione e produzione delle fibre composite. Le biciclette del marchio di Finale vengonoingegnerizzate in Liguria, personalizzate all’interno dello showroom con le specifiche del cliente e prodotte da chi il carbonio lo plasma da anni. Sempre in Italia, perché l’identità Made in Italy del brand è forte e vuole essere un cardine.
La produzione italiana è un vantoLa produzione italiana è un vanto
Su misura: una svolta
La tecnologia monoscocca permette di raggiungere dei livelli di performance di altissimo livello, fattori che mettono insieme le caratteristiche tecniche, il peso e perché no, anche il design. E’ pur vero che nell’ottica di una produzione di massa, le biciclette monoscocca hanno “standardizzato” il mercato. Abbiamo perso quel senso di artigianalità che aveva caratterizzato le produzioni italiane, tanto ambite e ricercate. Si è smarrito il senso della personalizzazione, limitandoci a scegliere i colori (talvolta pochi), le grafiche e i componenti (talvolta neppure quelli). Eppure la bicicletta personalizzata nelle misure, nelle colorazioni e negli allestimenti, non è solo un vezzo, ma è capace di offrire dei vantaggi enormi anche in fatto di performances.
Un foglio di carbonio tagliato e prima di essere plasmato
Le pelli di composito sezionate e preparate per essere applicate agli stampi
L’applicazione della pelle che è fatta manualmente
La scatola del movimento centrale
Un foglio di carbonio tagliato e prima di essere plasmato
Le pelli di composito sezionate e preparate per essere applicate agli stampi
L’applicazione della pelle che è fatta manualmente
La scatola del movimento centrale
Un modulo creato ad hoc
Dopo il bikefitting e la creazione del modulo virtuale, il progetto viene spedito a Compositex. L’azienda opera nella categoria dei materiali compositi in differenti categorie e tra queste c’è anche il ciclismo. Per Exept avere un partner del genere è un vantaggio, una certezza e un riferimento.
I tecnici di Compositex, grazie al progetto creano la dima con le misure specifiche riportate dal progetto. Alcuni passaggi prendono forma grazie all’informatizzazione, come ad esempio il disegno delle pelli di carbonio, ma è la mano dell’uomo a fare la differenza. Si perché i pezzi di carbonio sono applicati a mano all’interno degli stampi.
Un procedimento lungo ed articolato
E’ difficile quantificare il numero di pelli di carbonio che vengono utilizzate per un singolo telaio. Il totale è soggetto a variabili; i valori antroprometrici del cliente ne sono un esempio. Non si tratta di un pezzo unico di carbonio che viene inserito nello stampo, ma di centinaia di pelli che trovano un’applicazione specifica e con un orientamento altrettanto specifico.
Ci vogliono molte ore di lavoro per produrre un telaio. Si esamina il progetto e si imposta la macchina che taglia i fogli di carbonio. Ancor prima, i rotoli di carbonio contenuti nelle celle criogeniche, sono portati all’esterno, scongelati lentamente e resi plasmabili. Si prepara la dima e l’operatore inizia ad applicare i fogli di carbonio. Normalmente si utilizza quello di matrice unidirezionale. La dima viene chiusa ed inizia la procedura di insacchettamento e sottovuoto, per mandare lo stampo in autoclave.
Il modulo per la costruzione del telaio, dove il frame prende forma
Il grafico per la verniciatura
Una fase della verniciatura, fatta a mano e telaio per telaio
Il modulo per la costruzione del telaio, dove il frame prende forma
Il grafico per la verniciatura
Una fase della verniciatura, fatta a mano e telaio per telaio
E poi c’è la verniciatura
E’ un ultimo passaggio, ma solo perché segue un ordine ben preciso delle fasi produttive, non per importanza. Sappiamo bene quanto la bicicletta sia una religione. Anche per quanto riguarda le livree cromatiche, i diversi passaggi trovano l’ausilio della tecnologia più moderna, ma è la mano dell’operatore che fa la differenza.
Da sempre il telaio su misura e la bicicletta cucita sulle proprie caratteristiche sono un must, un simbolo di distinzione e gratificazione. Per molti, la bicicletta personalizzata in ogni sua parte e Made in Italy è il culmine di un’esperienza che va oltre il ciclismo praticato, una sorta di punto di arrivo e obiettivo. Exeptè questo, un marchio tutto italiano che fa collimare la performance di un prodotto dall’elevato tasso tecnico, al percorso del ciclista che vede nascere la sua bici in modo sartoriale. L’azienda ligure nasce nel 2017, con l’obiettivo di ridefinire l’esperienza ciclistica che vede al centro il binomio tra l’atleta ed il mezzo meccanico.
Exept non ha una produzione di massa, perché costruite su misura e sulle specifiche del clienteExept non ha una produzione di massa, perché costruite su misura e sulle specifiche del cliente
L’unica monoscocca custom
Quando si parla di monoscocca la mente ci rimanda alla produzione del far-east. Non è del tutto errato e non deve essere un fattore negativo. Taiwan e alcuni paesi asiatici hanno sviluppato un know-how di alto livellonel corso di 40 anni e più di lavorazione delle materie composite. La tecnologia monoscocca è stata portata e sviluppata in quelle zone da grandi aziende che operano anche negli ambiti dell’aero spazio. La tecnologia monoscocca permette di raggiungere grossi numeri in fatto di produzione, al pari di una resa tecnica ottimale.
Finale Ligure, in Provincia di Savona, considerata la capitale mondiale dell’outdoorFinale Ligure, in Provincia di Savona, considerata la capitale mondiale dell’outdoor
Esperienza Made in Italy
Però quel tocco artigianale italiano ha qualcosa in più e le innovazioni sono ancora possibili anche nel nostro Paese. Non c’é solo il marketing e una bella immagine può collimare con la sostanza e prestazioni hors categorie. Ma quindi, è possibile sfruttare la “soluzione monoscocca”, produrre in Italia e farlo sulle esigenze del cliente?
Si, è possibile. Exept ingegnerizza le bici road a Finale Ligure e produce in una fabbrica italiana. E’ l’unica azienda che costruisce la bici grazie alla tecnologia monoscocca, ma con uno stampo che permette di modulare il prodotto e adeguarlo alle caratteristiche fisiche dell’utilizzatore. Il risultato è una bicicletta curata dalla qualità sartoriale e confezionata con materiali al top della categoria. Una piccola rivoluzione, ma anche la capacità di sfruttare l’ingegneria.
Exept ingegnerizza e produce in Italia (foto Exept)
Procedimento di costruzione e moduli creati ad hoc (foto Exept)
Gli stampi dei telai monoscocca hanno blocchi modulabili (foto Exept)
Exept ingegnerizza e produce in Italia (foto Exept)
Procedimento di costruzione e moduli creati ad hoc (foto Exept)
Gli stampi dei telai monoscocca hanno blocchi modulabili (foto Exept)
Prima il bikefitting
Come si costruisce una bicicletta su misura? Il primo passo è legato alla rilevazione delle misure atropometriche. Il sistema ad oggi utilizzato è quello di bikefitting.com (nell’orbita Shimano) e fa eseguire una vera e propria seduta biomeccanica e di valutazione della pedalata, nello showroom di Finale Ligure. Vengono provate diverse soluzioni e c’è anche la possibilità di partire da uno storico, ovvero dai valori di una bicicletta già esistente e da li porre una base. Al momento della validazione del progetto, la bicicletta inizia il suo processo di costruzione hand made nella facility, in Veneto.
Il sistema di rilevazione delle misure antroprometriche è Bikefitting.com (foto Exept)
Non solo misure, perché i dati sono validati anche grazie all’analisi della pedalata (foto Exept)
Il centro di rilevazione è posizionato all’interno del showroom a Finale ed è sempre disponibile (foto Exept)
Si punta alla precisione assoluta, ma il valore dei numeri è combinato all’esperienza ciclistica
Il sistema di rilevazione delle misure antroprometriche è Bikefitting.com (foto Exept)
Non solo misure, perché i dati sono validati anche grazie all’analisi della pedalata (foto Exept)
Il centro di rilevazione è posizionato all’interno del showroom in Finale (foto Exept)
Si punta alla precisione assoluta, ma il valore dei numeri è combinato all’esperienza ciclistica
Il cliente sceglie
La verniciatura e l’assemblaggio della bicicletta seguono il fil rouge della costruzione ad hoc. Le grafiche e le colorazioni sono personalizzate e vengono composte grazie ad un software specifico di Exept. Anche la componentistica è personale, non c’é un montaggio standard. I prezzi sono variabili in base alle scelte dell’utilizzare e sono perfettamente in linea con un segmento di mercato che si riferisce all’alta gamma. La Exept Bike Experience include anche un secondo step, quello della configurazione della bicicletta, ma che tratteremo in seguito.
“Un nuovo inizio”. E’ con questo sintetico slogan che il marketing di MCipollini introduce oggi la nuova RB1K Ad. One . Una bici molto attesa e tutta da scoprire, che per ricerca ed innovazione – in particolar modo per quanto riguarda il tema aero – ha davvero molto da raccontare. Andiamo a scoprirla nel dettaglio.
La nuova Cipollini RB1K Ad.One offre prestazioni eccezionali in termini di aerodinamicitàLa nuova Cipollini RB1K Ad.One offre prestazioni eccezionali in termini di aerodinamicità
Aerodinamica invidiabile
La RB1K Ad.One la si potrebbe considerare una sorta di sorella maggiore della The One – meglio, una versione avanzata – essendo originariamente concepita e poi sviluppata partendo proprio dal progetto di uno dei telai di maggior successo di MCipollini. La prima impressione che sorge, osservando attentamente il telaio monoscocca della RB1K Ad.One, è quella che lo stesso sia stato evoluto per sfidare la velocità. La forma compatta e aerodinamica delle tubazioni conferma che i tecnici MCipollini hanno avuto l’originale idea di condensare in questo speciale modello tutti gli spunti aerodinamici della NKTT, la bici da crono utilizzata dai ragazzi della Bardiani Csf Faizanè.
Il risultato raggiunto – nell’attesa di poterla provare su strada – pare sulla carta davvero eccellente. Il tubo piantone “curvato” è studiato per riprendere la forma della ruota posteriore, donando alla bici un notevole effetto aerodinamico. Lo stesso discorso vale, curiosamente, anche per l’obliquo. La cui parte finale che si innesta con l’orizzontale presenta una lieve curvatura sotto la quale scorre liberamente la ruota anteriore.
Ecco la forcella della nuova bici Ad.One
Il carbonio utilizzato per realizzare la nuova bici firmata MCipollini è di altissima qualità
Il carro posteriore che contribuisce a migliorare la rigidità complessiva del telaio
Geometrie studiate alla perfezione per rendere la bici il più aerodinamica possibile
Ecco la forcella della nuova bici Ad.One
Il carbonio utilizzato per realizzare la nuova bici firmata MCipollini è di altissima qualità
Il carro posteriore che contribuisce a migliorare la rigidità complessiva del telaio
Geometrie studiate alla perfezione per rendere la bici il più aerodinamica possibile
Resistenza efficace
Ad attirare ulteriormente la nostra attenzione sono stati anche sia i perni passanti, realizzati in titanio col preciso obiettivo di aumentare la resistenza complessiva della bici, quanto l’applicazione della tecnologia TCM. Grazie alla quale si verifica una perfetta “connessione” del carro sul movimento centrale.
Su questa bicicletta, inoltre, le sezioni dei tubi e dei fazzoletti sono state predisposte differenziate in base alla taglia. Una soluzione ideale per garantire la stessa rigidità e la stessa guidabilità su ciascuna delle sei misure del telaio disponibili (dalla XS alla XXL). Anche la possibile previsione del montaggio con la monocorona ha una ulteriore valenza aero, andando di fatto ad eliminare sia l’attrito che il “peso” del deragliatore.
Tubazioni compatte e resistenti. La guidabilità è garantita e il divertimento non mancaTubazioni compatte e resistenti. La guidabilità è garantita e il divertimento non manca
Considerazioni finali
“Mettendo in fila” tutte le dovute considerazioni, a maggior ragione considerando le soluzioni ingegneristiche adottate ed appena descritte per ottimizzare la performance di questa bici nata per correre davvero veloce, va evidenziata la rigidità del telaio. Nel caso della RB1K Ad.One questa è davvero elevata. Il livello aerodinamico è altissimo. L’amalgama di queste caratteristiche colloca questa nuova top bike MCipollini al vertice della gamma strada/corsa.
Gli studi e le migliorie sul telaio, resi possibili dopo lunghi ed accurati test in galleria del vento, hanno permesso di esaltare alcune qualità importanti della Ad.One come appunto la velocità, la scorrevolezza, l’equilibrio la guidabilità. Senza naturalmente trascurare il lato del design, che per la RB1K Advanced One è davvero molto accattivante e… “aggressivo” al punto che basterebbe solo osservarla per farsi un’idea di quanto sia aggressiva e performante!
Ricordiamo che tutta la nuova collezione 2022 MCipollini sarà presentata ufficialmente dall’1 a 4 settembre prossimo a Friedrichshafen (Germania) in occasione della consueta rassegna expo Eurobike, appuntamento al quale il brand italiano non ha voluto mancare.
Look ha presentato di recente la nuova 795 Blade RS, la bicicletta più aerodinamica della gamma del marchio transalpino. Grazie alla lunga tradizione di Look nel produrre biciclette in carbonio la nuova 795 Blade RS si presenta ancora più versatile.Non a caso è la bici utilizzata dal Pro Team Nippo Delko One Provence.
La Look 795 Blade RS è disponibile anche nella versione Team Replica. La Look 795 Blade RS nella versione Team Replica
Aero e più leggera
Oltre alle ottime doti aerodinamiche e di guidabilità, si è aggiunto un bel calo di peso: 300 grammi in meno rispetto alla versione precedente. Ora il telaio in taglia M pesa 1 chilogrammo con le stesse qualità di rigidità e reattività. Ma come hanno fatto i tecnici Look? Il nuovo 795 Blade RS è stato realizzato con il 63% di fibre ad alto modulo, mentre la versione precedente ne aveva il 32%. In pratica è stato raddoppiato. Questo ha fatto si che sono serviti meno strati di carbonio per avere la stessa rigidità ma con un peso inferiore. Inoltre in alcune aree strategiche è stata utilizzata una fibra ad altissimo modulo, per una rigidità maggiore.
La maggiore leggerezza è stata ottenuta anche grazie ad una nuova tecnica di costruzione chiamata EPS (Extended Polystyrene). Questa tecnica richiede due stampi per ogni taglia, infatti ne serve uno per la forma esterna del telaio e uno per quella interna. Al centro dell’EPS c’è una forma di polistirolo molto duro che viene rivestito con lo strato di fibra di carbonio. In seguito la forma di polistirolo viene rimossa lasciando così un telaio privo di imperfezioni come pieghe, porosità e parti deboli.
Ben visibile la curvatura dei foderi obliqui che beneficiano del sistema 3S DesignBen visibile la curvatura del sistema 3S Design
Foderi curvi
La Look 795 Blade RS vanta la tecnologia 3S Design, che permette al carro posteriore di trasmettere con la massima efficienza la potenza al mozzo posteriore. Questo risultato è stato ottenuto grazie al disegno a curva dei foderi obliqui, che si piegano sotto la forza trasmessa la mozzo posteriore. In questo modo la ruota posteriore rimane sempre attaccata alla strada non perdendo mai aderenza.
Rimanendo in tema di aderenza, Look ha fatto si che sulla 795 Blade RS si possano montare pneumatici di larghezza fino a 30 millimetri. Come è ormai ben dimostrato, le coperture larghe permettono di viaggiare a pressioni più basse con un guadagno in termini di comfort e scorrevolezza.
Grande pulizia frontale grazie al manubrio che si regola facilmente tramite degli spacersGrazie a degli spacers il manubrio si regola facilmente
Regolazione del manubrio
La 795 Blade RS è compatibile sia con i gruppi meccanici che elettronici. Il manubrio e l’attacco manubrio permettono il passaggio di tutti i cavi internamente per la massima efficienza aerodinamica frontale. Look ha anche ideato degli spacers specifici per regolare l’altezza del manubrio. Inoltre sono disponibili sei taglie di attacco manubrio da 80 fino a 130 millimetri.
Il movimento centrale è un pressfit BB386, compatibile con assi da 24 e 30 millimetri. Ogni 795 Blade RS viene fornito con un movimento centrale Token Ninja BB386 montato con strumenti dedicati. Il corpo filettato del movimento Token è in alluminio mentre le aree pressfit sono prodotte con una combinazione PA più Fibra che garantisce maggiore robustezza e assenza totale di attriti. Il movimento centrale Token non è disponibile per il solo kit telaio, ma solo con bici completa.
Per quanto riguarda i prezzi il 795 Blade RS Disc è disponibile in quattro montaggi diversi a partire da 5.999,00 euro.
Più aerodinamica e meno pesante, tecnologia aerospaziale ma linee pulite: la nuova Lapierre Aircode DRS è davvero la bici del “compromesso zero”. I corridori della Groupama-Fdjl’hanno usata già all’ultimo Tour de France.
Lo sviluppo aerodinamico è avvenuto presso il TUE dell’Università di EindhovenSviluppata presso il TUE di Eindhoven
Mai così aerodinamica
Quella appena nata è la terza generazione della Lapierre Aircode DRS, la prima con freno a disco. L’aerodinamica è centrale. Gli studi e lo sviluppo sono stati fatti presso il TUE (Technology University di Eindhoven) e in galleria del vento.
Il tubo obliquo rappresenta circa il 25% della resistenza e la forcella circa il 20%. Incide molto meno (circa il 10%) il tubo di sterzo. Per questo in Lapierre hanno lavorato molto sulle sezioni dei tubi e anche sul piantone. Telaio e forcella sono stati concepiti come un unico corpo proprio per far defluire l’aria
Si è lavorato sull’efficienza aerodinamica della bici, cioè quanto questa riesce a “scappare via”. Se infatti si fa un confronto con il vecchio modello si nota come la superficie d’impatto sia quasi la stessa, mentre migliora notevolmente lo scarico dell’aria, riducendo cioè le turbolenze. E’ questa la tecnologia DRS (Drag Reduction System).
Telaio: comfort sì, prestazioni anche
Le geometria della Lapierre Aircode DRS è legata all’aerodinamica. Tuttavia non è scomoda o estrema: piace anche ai triatleti. Alla base di tutto c’è un “raddrizzamento” del tubo piantone: dalla Xs alla M l’angolo misura 74°, mentre scende a 73,5° per le misure dalla L a XXL. Questo ha consentito di “accorciare” il top tube, soluzione apprezzata anche dagli scalatori. L’angolo di sterzo non scende sotto i 72° neanche nelle misure più piccole (73° nella M e 74 dalla L). Il carro misura appena 405 millimetri e si intuisce facilmente quanto la Aircode DRS possa essere reattiva e veloce.
Il telaio è un monoscocca in carbonio UD SL, che utilizza 3 o 6 tipi di fibre di carbonio a seconda se DRS Ultimate o DRS. La versione più pregiata, Ultimate, risulta essere il 3% più rigida nella zona del movimento centrale e il 10% in quella del tubo di sterzo. Tuttavia è anche il 12% più flessibile e quindi più confortevole nella zona del carro. Questa è stata un’indicazione specifica dei corridori della Groupama-Fdj. Ebbene Lapierre con la scelta delle fibre giuste li ha accontentati.
I corridori della Groupama-FDJ l’hanno usata all’ultimo Tour de FranceLa Groupama-FDJ l’aveva già l’usata al Tour
Da segnalare una lieve asimmetria (impercettibile) nei foderi della catena. Perché questa scelta? Perché si ha la trasmissione, che necessita di spazio, sul lato destro e il freno a disco sul lato sinistro. E lo stesso vale per l’anteriore: anche la forcella ha un disegno leggermente più robusto nel fodero che ospita la pinza del freno. Il perfetto bilanciamento è assicurato.
E per il peso… operazione dieta!
La Lapierre Aricode Drs ha il Dna aero, ma come abbiamo detto è la bici del “compromesso zero”: quindi anche il peso è da record: 975 grammi nella taglia M incluse le parti in lega (collarino reggisella e vite, sedi dei cuscinetti per forcella e movimento…).
Grazie alla tecnologia GLP, Gravity Logic Project (che Lapierre ha ripreso dalle sue MTB) si è cercato di posizionare il peso il più possibile verso il basso così da abbassare il baricentro e migliorare la guida.
Linee pulite per la Aircode DRS. Forcella e telaio sono un “blocco” unicoForcella e telaio sono un “blocco” unico
Componenti made in Lapierre
Lapierre propone una novità assoluta: le ruote sulle versione 6.0 e 7.0 . Il brand francese ha infatti realizzato delle ruote in carbonio con criteri di scorrevolezza e aerodinamica moderni: sezione interna maggiorata (16 millimetri), forma “a goccia” e tubeless ready. I profili montati sulle due versioni della Aircode DRS sono rispettivamente da 38 e 50 millimetri con pesi di 1.514 e 1.584 grammi. Sulla Aircode DRS si possono montare coperture con sezioni fino a 28 millimetri.
Anche l’attacco manubrio è… fatto in casa: è in alluminio 7075 e nella parte inferiore vi passano i cavi di freni e comandi per questo non è reversibile e lo si trova da 90 a 120 millimetri.
La piega invece è in carbonio, ma con rinforzi in lega nella zona dove si va a serrare l’attacco. Questa pesa 255 grammi nella misura da 42 centimetri di larghezza. Si può chiedere anche col manubrio da crono, l’Aero Bars Ski.
I prezzi vanno dai 3.059 euro della versione 5.0 (Shimano 105, 11v) ai 6.999 della 8.0 (Shimano Ultegra Di2, 11v).
La Groupama-FDJ arriva al Tour senza un leader al centro di tutto, ma con tanti attaccanti. E fra loro a sorpresa spunta Lenny Martinez. Cosa è successo?