Manca ormai poco più di una settimana a Italian Bike Festival, l’evento in programma dal 15 al 17 settembre che per tre giorni renderà Misano Adriatico la “vetrina mondiale” della bicicletta. Saranno tre giorni intensi in cui le aziende presenti avranno l’opportunità di incontrare il pubblico, i propri rivenditori e raccontarsi ai media di settore presenti. Tra gli oltre 500 brand che hanno confermato la loro presenza a Italian Bike Festival non poteva certo mancare Orbea.
L’azienda basca sarà infatti presente al Misano World Circuit Marco Simoncelli con le ultime novità riguardanti il mondo strada e con gli importanti aggiornamenti che hanno interessato di recente l’intera gamma.
All’Italian Bike Festival sarà possibile provare gran parte delle bici esposte da OrbeaAll’Italian Bike Festival sarà possibile provare gran parte delle bici esposte da Orbea
Ecco la nuova Orca
Allo stand Orbea i riflettori saranno sicuramente puntati sulla nuova Orca, presentata a fine luglio e che gli appassionati avranno l’opportunità di toccare finalmente con mano. Altri modelli in mostra saranno la Alma campione Europea di David Campos, la pluripremiata e ambita Wild, la Rallon di Martin Maes.
Allo stand G50, quello di Orbea, sarà possibile provare anche la nuova OrcaAllo stand G50, quello di Orbea, sarà possibile provare anche la nuova Orca
Ecco i test
Anche quest’anno per chi lo vorrà sarà possibile testare le ultime novità di casa Orbea. Presso lo stand dell’azienda basca sarà infatti disponibile un parco bici di circa 30 unità messe a disposizione degli appassionati. I modelli in test saranno la nuova Orca, la Terra, e la Oiz.
Il test della nuova Orca verrà effettuato al di fuori del Misano World Circuit Marco Simoncelli su un percorso di 35 chilometri e 480 metri di dislivello. Si tratta di un percorso appositamente studiato per permettere di provare personalmente l’attitudine alla salita della nuova Orca. Ad accompagnare gli appassionati ci saranno gli ambassador del brand basco.
I test dei modelli Terra e Oiz verranno invece effettuati nella Off-Road Arena interna al circuito. Per gli amanti del gravel, durante il weekend saranno organizzate tre Pachamama Gravel Rides guidate da Virginia Cancellieri e da Stefano Udeschini, due degli ambassador Orbea presenti a Misano insieme a Erika Bianchi. Tutti e tre saranno a disposizione degli appassionati per tutta la durata di Italian Bike Festival.
Gli utenti interessati avranno l’opportunità di prenotare le bicicletta test al seguente link.
Ricordiamo che le novità Orbea saranno esposte allo stand G50. Per conoscere il programma completo degli eventi che l’azienda basca ha in programma nei tre giorni di fiera è possibile consultare il seguente link.
Incontro con Antonio Tiberi nel ritiro della Bahrain Victorious in Spagna. Il bello del 2024. I margini da guadagnare. Il cambio di ritmo. L'obiettivo Giro
Una settimana dopo la fine dell’Italian Bike Festival, è ora di tirare le somme. I numeri che sono stati registrati sono davvero positivi e l’opinione degli addetti ai lavori e del pubblico ne sono la dimostrazione. Misano Adriatico è stato il cuore pulsante delle due ruote per due settimane, le curve del circuito sono state le arterie che hanno visto il flusso continuo di bici e moto tra campioni e appassionati.
Proprio così, perché Misano ha ospitato il motomondiale dal 2 al 4 settembre e l’IBF dal 9 al 10 settembre. Centomila spettatori per le moto e circa quarantamila visitatori per le bici. Due weekend che hanno fatto vedere al mondo intero quanto la città e il Misano World Circuit siano un connubio di energia e spettacolo, un vero e proprio paradiso delle due ruote. Dietro a questi risultati e al coordinamento di tutto ciò tra privato e pubblico, federazioni e organizzatori, c’è la Fondazione Misano, presieduta da Luigi Bellettini che ci aiuta a fare un bilancio di questo settembre romagnolo di sport.
Il paddock dell’Italian Bike Festival con oltre 400 brand espositoriIl paddock dell’Italian Bike Festival con oltre 400 brand espositori
Fondazione tra pubblico e privato
Strutture e pubblico sono la base da cui partire per costruire eventi importanti. Serve però la gestione di questi e la collaborazione con federazioni e organizzatori che vengono ospitate sul proprio territorio. L’esempio è proprio la Fondazione Misano che ha coordinato questi due grandi circus, creando le opportunità per riuscire al meglio. «La Fondazione Misano – dice Bellettini – nasce nel 2015 su spinta dell’amministrazione comunale di allora e dei soci fondatori. Tra questi ci sono l’Associazione Albergatori, la Santamonica Spa, la Cooperativa Bagnini e il Consorzio Servizi in Spiaggia.
«L’obiettivo principale che ha spinto i soci a costituire questo ente è stato quello di individuare un nuovo soggetto a disposizione del sistema turistico. Cioè un player territoriale aggregante capace di rispondere a esigenze multiple del socio pubblico e del socio privato. Il tutto con l’obiettivo di promuovere la destinazione Misano, organizzare e gestire i grandi eventi sul nostro territorio. Inoltre mettere a disposizione dei soci e non solo un centro servizi».
La Fondazione Misano è rivolta al turismo rivolgendosi anche ad un turismo sempre più green A colorare i tre giorni dell’IBF c’è stata La Gialla, GF tra le colline romagnoleLa Fondazione Misano è rivolta al turismo rivolgendosi anche ad un turismo sempre più green A colorare i tre giorni dell’IBF c’è stata La Gialla, GF tra le colline romagnole
Circuito, calamita di eventi
“Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane”. Quando si parla di Misano questo detto può essere dimenticato. La struttura di Misano, lavora in piena sinergia con il settore pubblico e quello privato.
«Oggi l’impianto del circuito di Misano – spiega Bellettini – è uno dei maggiori impianti a livello nazionale e internazionale. Da un recente sondaggio che abbiamo commissionato ai nostri consulenti, il secondo motivo che fa riconoscere Misano in Europa e in Italia è l’autodromo. Abbiamo un rapporto con Misano World Circuit molto stretto. E’ uno strumento straordinario di comunicazione e di attrazione del nostro territorio. Questo sforzo che loro stanno facendo in alcuni momenti dell’anno di alternare le due ruote più rumorose a quelle silenziose come le biciclette è un ulteriore impegno positivo riconoscibile.
«Le strutture pubbliche stanno collaborando molto, tenendo presente che la Fondazione rappresenta l’85% delle imprese turistiche del Comune di Misano Adriatico. Il confronto nel periodo autunnale e invernale è quotidiano. Il pubblico con i suoi rappresentanti così come il privato con i suoi si confrontano e cercano di trovare delle soluzioni, proposte e progetti futuri».
Misano Adriatico è stato inserito tra i Comuni Ciclabili FIABMisano Adriatico è stato inserito tra i Comuni Ciclabili FIAB
I numeri dei weekend
Numeri che difficilmente ci si sarebbe aspettati. Il motomondiale per la prima volta senza Valentino Rossi nel suo circuito di “casa” e l’IBF al suo esordio in questo contesto.
«L’IBF è stato un successo, un’attrazione importante con circa quarantamila visitatori, la settimana prima circa centomila appassionati per il motomondiale. Sicuramente numeri importantissimi per questo territorio e questa città. La soddisfazione è piena. Stiamo lavorando che anche per il prossimo anno si possano confermare le iniziative e grandi eventi tra cui queste due citate e anche la Spartan Race. Settembre è sempre stato catalogato il mese dello sport qui da noi con un altro evento per noi molto importante come la Spartan che porterà a Misano altre diecimila persone».
Qui la mappa dei Comuni Ciclabili 2022 Qui la mappa dei Comuni Ciclabili 2022
La visione per il futuro
Raccogliendo complimenti e numeri importanti il rischio è quello di prendere e portare a casa. Uno degli obiettivi della Fondazione e di tutti i collaboratori che sono stati protagonisti in questi due weekend è quello di migliorarsi e pensare subito al 2023.
«Per il 2023 – conclude – vogliamo continuare su questa falsa riga migliorandoci sempre di più e anche implementando altri eventi. Misano durante la Motogp è il fulcro di tutto il sistema territoriale. Vale lo stesso per il periodo dell’IBF. Vogliamo continuare così. Per quanto riguarda il piano bici vogliamo continuare a caratterizzare la destinazione Misano come la destinazione sportiva di una località deputata al benessere, il tutto da consumarsi in un contesto che ha delle caratteristiche che si sposano a pieno con questo obiettivo. Questo ci da la bussola per i prossimi anni. Essere inseriti nella lista dei Comuni Ciclabili 2022 (FIAB) rappresenta un’ulteriore conferma a tutto ciò».
Rachele Barbieri si muove attraverso lo stand LIV all’Italian Bike Festival con i passi timidi dell’ospite e gli occhi puntati addosso (in apertura è con Marta Villa di LIV). Per la campionessa europea dell’omnium è la meritata accoglienza, strappata fra un allenamento e l’altro a Montichiari, sulla strada dei campionati italiani su pista, la Tre Giorni di Aigle e dulcis in fundo i mondiali di Parigi.
Il passaggio alla LIV Racing Xstra è stato un cambio di vita e di prospettive. E così ora, raccontandosi ai giornalisti presenti, le parole che più ricorrono sono onore, responsabilità e organizzazione. E pur avendo ammesso che all’inizio dell’anno avrebbe firmato per una stagione come questa, che le ha portato anche il bronzo nella gara europea su strada, capisci che in fondo agli occhi c’è la sana insoddisfazione degli atleti di rango. La molla che li spinge a pretendere sempre più da se stessi.
Nella volata degli europei, il colpo di reni di Barbieri le ha permesso di conquistare il bronzoNella volata degli europei, il colpo di reni di Barbieri le ha permesso di conquistare il bronzo
E così, a margine della passerella e del racconto delle cinque bici a sua disposizione, torniamo a quattr’occhi con Rachele proprio al giorno di Monaco. Quando il treno azzurro ha preso in mano la corsa e ha disfatto quello delle olandesi e ha lanciato Elisa Balsamo nella volata contro Lorena Wiebes. Non abbiamo vinto, ma il modo in cui le azzurre hanno gestito il finale è stato notato e apprezzato da tutti. Il racconto di Giorgia Bronzini al riguardo è il motivo per cui chiediamo a Rachele di raccontarci quel finale.
Comè è andata?
E’ stato un finale molto bello, diciamo che è stato studiato da lontano. Già prima di partire, l’idea di arrivare in volata era l’ultima opzione. Volevamo provare ad attaccare per non portare Lorena in volata, ma allo stesso tempo sapevamo che Elisa poteva giocarsela e quindi anche in volata non ci sentivamo sconfitte.
Dopo l’arrivo degli europei, le azzurre hanno rivisto il video della volata nel telefono di Elisabetta BorgiaDopo l’arrivo degli europei, le azzurre hanno rivisto il video della volata nel telefono di Elisabetta Borgia
Per attaccare, avete attaccato…
La gara è stata abbastanza tirata, abbiamo provato appunto a portare via qualche fuga, ma non è andata. Per cui a quel punto ci siamo metallizzate 100 per cento sulla volata di Elisa. Ed è stato bellissimo rivederla.
Da dentro non si vede molto…
Viverla è stato bello, ma naturalmente quando sei in gara capisci un po’ meno. Rivederla dopo è stato emozionante. Anche le mie compagne mi hanno detto che abbiamo fatto un treno proprio bello. C’era a sinistra quello dell’Olanda e a destra il nostro. Temevamo che con le atlete che avevano in partenza fosse difficile fare un treno al loro livello, invece abbiamo dimostrato che il nostro è stato addirittura meglio.
E’ venuto come lo avevate pensato?
E’ stato questione di attimi. Abbiamo lanciato benissimo il treno con Arianna Fidanza ed Elena Cecchini che hanno fatto un bellissimo lavoro prima di entrare nella curva finale, dove ha preso la testa Maria Giulia (Confalonieri, ndr).
Confalonieri, Balsamo, Fidanza, Barbieri, Guarischi, Sanguineti: le azzurre di MonacoConfalonieri, Balsamo, Fidanza, Barbieri, Guarischi, Sanguineti: le azzurre di Monaco
Poi?
Ha proseguito Barbara (Guarischi, ndr), che ha fatto un lavoro eccezionale, perché ha cercato di tenere il più a lungo possibile. E a quel punto è partita Yaya (Sanguineti, ndr) e dopo spettava a me fare il lavoro finale.
Cosa dovevi fare?
Mi era stato detto di tirare dritto fino all’arrivo, per cercare di fare una volata esplosiva e lanciare Elisa alla migliore velocità e nella migliore condizione. E’ quello che ho fatto, poi onestamente per un attimo mi sono rialzata. Perché un po’ la stanchezza un po’ tutto… Poi ho visto che ero lì e mi sono detta: «Perché no?». E ho provato a dare il colpo di reni, che mi ha permesso fare il terzo posto.
Inatteso o ci poteva stare?
Sono molto contenta, anche se come ho detto e come ho dichiarato in tutte le interviste, non era quello il mio obiettivo. Volevo solo lasciare Elisa nelle migliori le condizioni. E’ stata una bella volata, soprattutto è stato bello viversela, perché sin da dopo l’arrivo non si capiva chi avesse vinto. Elisa guardava Lorena, Lorena guarda Elisa.
Rachele Barbieri ha risposto alle domande della stampa prima di tornare alla preparazione in pistaRachele Barbieri ha risposto alle domande della stampa prima di tornare alla preparazione in pista
E voi?
C’era lì Elisabetta (Borgia, mental coach della nazionale, ndr) che ci ha fattovedere il video e stavamo veramente tutte insieme aspettando l’esito finale. E’ stata molto bella anche la sincerità e l’onestà di Elisa che ci ha ringraziato tutte. «Comunque sia – ha detto – vi ringrazio tanto per quello che avete fatto». E’ sempre un piacere, quando lavori per qualcuno, che ti venga riconosciuto così tanto. E’ stato una bellissimo europeo e una bella esperienza per me. Era la prima esperienza nella categoria elite.
Possibile che in quel treno ci fosse anche l’affiatamento di anni insieme nei quartetti?
Di sicuro io non avevo mai corso con loro su strada, in una gara così importante. Però abbiamo mostrato molto affiatamento e questo secondo me sta nella professionalità di noi ragazze. Quando siamo avversarie, ci scanniamo all’impossibile. Ma quando siamo in una squadra insieme, siamo in grado sempre di mettere da parte tutte le rivalità e sappiamo farne una forza.
Bici e moto. Due mezzi con lo stesso numero di ruote che condividono sempre più praticanti e luoghi dove poter vivere la propria passione. In occasione dell’Italian Bike Festival in programma dal 9 all’11 settembre, i visitatori in arrivo da tutto il mondo potranno vivere il ciclismo in un contesto sicuro e preso in prestito dall’universo dei motori come quello delMisano World Circuit Marco Simoncelli.
Un‘occasione per vivere il territorio e la Riviera anche attraverso le Gran Fondo con La Gialla a farla da padrone. Per capire questi due pianeti opposti ma che vivono e si stimano a vicenda ci siamo affidati a Mauro Sanchini ex pilota motociclistico, commentatore tecnico della MotoGP per Sky Sport MotoGP e appassionato di bici.
Appassionato di bici Sanchini è commentatore di Sky Sport per la MotoGPAppassionato di bici Sanchini è commentatore di Sky Sport per la MotoGP
Sei un praticante delle due ruote senza motore?
Sì, se posso ci vado tutti i giorni, non faccio dei giri lunghissimi. Mi piace molto e l’ho sempre fatto quando correvo, però senza esagerare perché ai tempi pensavo che se avessi esagerato forse avrei appesantito le gambe. Appena ho smesso ho iniziato ad andarci sempre di più e ora quando posso faccio delle Gran Fondo.
Che bici hai?
Ho una Pinarello perché ammetto di essere molto amico con Fausto. Senza togliere nulla a nessun marchio estero. Abbiamo delle eccellenze che ci invidiano in tutto il mondo e aziende come Pinarello, Ducati, Ferrari ci devono rendere orgogliosi. Ma anche tantissimi marchi come l’Aprilia, la Guzzi, Colnago, Cipollini e dirli tutti sarebbe impossibile. Dobbiamo valorizzarli tutti e apprezzarli.
Ti piacciono le bici e lo sviluppo di cui dispongono?
Tecnicamente sono cresciute in maniera imbarazzante. In senso positivo ovviamente. La geometria di una bici può sembrare sempre quella ma le innovazioni sono tantissime e chi ne capisce sa che sono delle astronavi. Tra rigidità, peso e tutte le caratteristiche. Pochi giorni fa ho partecipato alla Gran Fondo Pinarello e ho fatto la media dei 38. Se si guarda a quarant’anni fa con delle medie così si facevano delle corse professionistiche. Questo grazie a tutti i miglioramenti che le aziende del settore hanno portato e stanno sviluppando continuamente in questo mondo.
Il circuito di Misano è un porto sicuro dove poter organizzare eventi sportivi in sicurezzaIl circuito di Misano è un porto sicuro dove poter organizzare eventi sportivi in sicurezza
Parteciperai a La Gialla, la Gran Fondo organizzata in occasione dell’IBF?
L’anno scorso ho partecipato e lo farò anche quest’anno, anche perché il weekend prima saremo proprio al Misano World Circuit per il motomondiale.
Che zone sono quelle Misano Adriatico per andare in bici?
Io ovviamente sono di parte. Ma credo che la fascia centrale dell’Italia quindi le nostre zone, che vanno dall’Adriatico, Misano, Urbino poi entrando nell’entroterra fino alla Toscana, siano le più belle al mondo per andare in bicicletta.
Che cosa la caratterizza?
Noi abbiamo una zona che è bellissima. Innanzitutto l’Italia è stretta. Per esempio parti dalla stessa Misano Adriatico e in pochi chilometri ti ritrovi sulle colline con salitepedalabili che vanno dal cinque al sei per cento. Si passa da un borgo all’altro, tra castelli e panorami. Ma soprattutto se ci si vuole spostare un po’ di più si può andare su salite più impegnative e storiche come il Carpegna, il Cippo, il Monte Nerone. E’ tutto un su e giù molto bello.
La Gialla GF strada toccherà tutto il territorio limitrofo immergendosi nell’entroterra romagnolo e non soloLa Gialla GF strada toccherà tutto il territorio limitrofo immergendosi nell’entroterra romagnolo e non solo
Un vantaggio non da poco…
Nella zona del centro Italia abbiamo un grande vantaggio. Per esempio quando sono a Sky a Milano a lavorare e mi porto la bici, mi capita di uscire con Riccardo Magrini e altri colleghi. Loro hanno dei bei posti, ma sono molto importanti, quindi anche molto trafficati. Per i ciclisti il traffico è il vero guastafeste. Da noi in Romagna tutte le vie principali rimangono in basso, mentre prendendo d’esempio il percorso della GF La Gialla, sono tutte strade che si possono fare sempre senza il ronzio delle macchine.
Strade belle e uniche…
L’altro giorno sono andato con un mio amico a fare una parte del percorso e dirò la verità, avremo incontrato forse quattro o cinque macchine sulle salite. Un altro esempio è la Panoramica che va da Pesaro a Gabicce, è una collina sul mare. É un luogo quasi esclusivo per ciclisti e podisti. Se poi aggiungi che puoi andare al mare, mangiare la piadina e passeggiare nel circuito credo non si possa chiedere di più.
La bici è un allenamento anche per voi motociclisti?
Il massimo esponente in questo momento è Aleix Espargaró, lui è un ciclista mancato. Per citarne alcuni Ben Spies e Cal Crutchlow. Parecchi piloti utilizzano la bicicletta come allenamento. Anche perché le MotoGP di oggi richiedono uno sforzo fisico importante e la bici sotto questo punto di vista è molto allenante. Sempre più piloti la usano per migliorarsi.
Qui insieme a Michele Pirro collaudatore di Ducati anche lui praticante e amatore della biciQui insieme a Michele Pirro anche lui praticante e amatore della bici
Due mondi sempre più vicini?
Saper guidare la bici sta diventando sempre più importante. Ormai si vedono spesso attacchi in discesa o al contrario atleti che penalizzano le proprie prestazioni per colpa di non essere stati bravi a destreggiarsi nelle difficoltà tecniche.
Gli autodromi possono essere un punto di incontro?
Le Olimpiadi di Tokyo vinte da Carapazal circuito di Fuji. I mondiali nell’autodromo di Imola vinti da Alaphilippe sono gli esempi più recenti. Anche se si va indietro ci sono svariati esempi come il mondiale di Cipollini nel circuito di Zolder. Secondo me è un punto di incontro naturale e una bella forma di utilizzare e valorizzare i circuiti. Sono due mondi molto vicini e spesso gli interpreti si sovrappongono. Perché alla fine la bici è come una moto, ha due ruote ma il motore sei te.
Descrivici il circuito di Misano…
Misano per noi del posto, noi piloti, è una ludoteca. Da bambini si veniva a vedere correre le gare di moto delle 500. Addirittura a Misano ci sono state le prime gare di endurance di notte con illuminazione. Quello che si è visto in Qatar con il motomondiale in notturna, Misano lo aveva già fatto. Per le generazioni che ora sono quelle dei nonni, questo è un luogo magico che ancora oggi sta restituendo emozioni e facendo innamorare.
Quest’anno Misano ha già ospitato varie manifestazioni ciclistiche e podisticheQuest’anno Misano ha già ospitato varie manifestazioni ciclistiche e podistiche
Un teatro asfaltato che regala emozioni…
Adesso e negli anni di Valentino Rossi, Misano è stata casa sua. Vale ci ha portato il mondo intero nella Riviera Romagnola. Arrivavano da tutto il mondo per tifarlo nella sua gara di casa. Nei campeggi l’anno scorso nella sua ultima gara casalinga c’erano signore di una certa età che si erano fatte migliaia di chilometri per venire a vederlo proprio qui. Questo angolo di mondo ha un fascino spettacolare.
Ti piace che moto e bici si incontrino in un contesto come quello di Misano?
Adesso che ci si sta avvicinando alle bici io la vedo come una cosa bellissima. Anche con l’avvento di una manifestazione così importante come il Salone Internazionale della Bici viene valorizzato ancora di più. Che possa diventare un punto centrale per le bici credo sia il massimo. Addirittura gira voce che si possa costruire un velodromo, il che sarebbe una cosa spettacolare. Portare l’IBF anche nei prossimi anni sarebbe una cosa molto importante.
Avvicinare il pubblico al circuito è un valore aggiunto?
Passeggiare nel circuito, con il passeggino, ripercorrendo in totale tranquillità le curve e i cordoli che i piloti di SBK, MotoGP e tanti altri hanno fatto a velocità folli è un messaggio bellissimo. Un museo a cielo aperto calpestabile.
Una presenza curiosa fra gli stand di Italian Bike Festival. E' Yamaha, che esce dalla dimensione di fornitore di motori e sta per lanciare le sue bici
IL PORTALE DEDICATO AL CICLISMO PROFESSIONISTICO SI ESTENDE A TUTTI GLI APPASSIONATI DELLE DUE RUOTE:
VENITE SU BICI.STYLE
bici.STYLE è la risorsa per essere sempre aggiornati su percorsi, notizie, tecnica, hotellerie, industria e salute
L’Italian Bike Festival è prossimo alla sua quinta edizione. La manifestazione che andrà in scena dal 9 all’11 settembre ha scelto un palcoscenico di caratura internazionale. Il Misano World Circuit Marco Simoncelli rappresenta infatti la location perfetta per ospitare il Salone Internazionale della Bici. L’Emilia Romagna è ancora una volta la terra scelta per accogliere gli oltre 500 brand del settore Bike.
Un’occasione per generare network, vedere le innovazioni e novità del panorama delle due ruote. Il tutto in un contesto sicuro e bike friendly come quello di Misano Adriatico. Grazie alle sue EcoVie ramificate in tutto il territorio e grazie alle opportunità organizzative che l’autodromo mette a disposizione, si prospetta il panorama ideale per essere il miglior Festival di sempre. Per raccontare le motivazioni e la scelta di questo luogo ci siamo affidati a Fabrizio Ravasio, membro organizzatore dell’IBF.
Misano Adriatico e l’autodromo permettono all’evento di espandere gli orizzonti e non avere limiti in campo organizzativoMisano Adriatico e l’autodromo permettono all’evento di non avere limiti in campo organizzativo
Perché proprio l’Emilia Romagna?
La scelta di questa Regione è stata naturale, arrivata a seguito di una selezione che ci ha portato nella destinazione che dispone di un tessuto ciclistico importante e unico. Soprattutto dal punto di vista ricettivo. La Regione richiedeva di avere manifestazioni di alto profilo in ambito bike. Dovevamo posizionare una manifestazione che avevamo in mente di fare. Dopo di che siamo arrivati alla decisione di confermare questo contesto anche per la quinta edizione dell’Italian Bike Festival.
Perché Misano Adriatico?
Abbiamo scelto di essere a Misano Adriatico perché è la città che ha come cuore pulsante il circuito. Da qui ai prossimi anni sarà teatro della manifestazione perché sentiamo di aver trovato la ricetta perfetta. Per la location specifica abbiamo scelto il Misano World Circuit ed è stato l’elemento trainante che ci ha portato a prendere questa decisione. Non nascondo che l’autodromo ha determinato e sbaragliato ogni concorrenza al di là di ogni contesto.
Il circuito intitolato a Marco Simoncelli ha una lunghezza di 4226 metriIl circuito intitolato a Marco Simoncelli ha una lunghezza di 4226 metri
Un contesto sicuro che vi permette di organizzare tutto al meglio…
E’ uno spazio molto più organizzato rispetto al parco urbano di Rimini che ci ha ospitato l’anno scorso. La nostra volontà infatti non è quella di organizzare una fiera, perché andando in quel contesto si perde la particolarità che ci interessa a noi, cioè il Festival e i suoi pregi.
Una scelta che permette un’ulteriore crescita?
Abbiamo ritrovato nell’autodromo le giuste caratteristiche per realizzare ciò che avevamo in mente. Sia per non snaturare le nostre radici, sia per dare agli espositori uno spazio più organizzato. Questo ci ha dato la possibilità di crescere, avere più raggio d’azione e portare più contenuti. Tra questi organizzare test per Mtb e bici da strada in totale sicurezza.
La mappa che delinea le zone di expo degli oltre 500 brand che saranno presentiLa mappa che delinea le zone di expo degli oltre 500 brand che saranno presenti
Come utilizzerete questa location?
Il Misano World Circuit lo utilizzeremo nella sua interezza. L’area espositiva che arriveremo ad avere conta oltre 500 marchi rappresentati da oltre 300 espositori. Utilizzeremo Paddock 1 e Paddock 2 per l’area espositiva. Le zone di contenimento saranno intervallate nell’area expo. Ci saranno le aree test, la pista internazionale per la prova dei materiali stradali. Ma anche la off-road arena che si trova alle sue spalle per fare test riguardanti Mtb e gravel.
Le Gran Fondo da dove partiranno?
Losquare, dove sono presenti i negozi fisici, verrà utilizzato per partenza e arrivo delle Gran Fondo organizzate da La Gialla Cycling. All’interno del nuovo Pit Building ci sarà una sezione dedicata a conferenze e workshop. Tutto molto collegato e fruibile.
Una scelta che tiene conto anche dell’accessibilità da parte di tutti e che sia customer friendly?
Uno dei limiti che avevamo era quello. Seppur fosse bello organizzare un evento in un bellissimo contesto come il Parco Fellini a Rimini, i limiti logistici con un evento così in crescita sarebbero stati importanti. Con l’organizzazione di quest’anno risolveremo anche un lato banale, ma molto importante, come quello dei parcheggi per i visitatori. Quest’anno sarà tutto molto più agevolato, vista la mole di spettatori che l’autodromo è abituato ad ospitare. Ci tengo a dire che i parcheggi saranno gratuiti per tutti.
Nella foto terzo da sinistra, Fabrizio Ravasio tra gli organizzatori del Festival
La Gialla Cycling è il palinsesto di gare che andranno in scena il 9-10-11 settembre
Nella foto primo da sinistra, Fabrizio Ravasio tra gli organizzatori del Festival
La Gialla Cycling è il palinsesto di gare che andranno in scena il 9-10-11 settembre
La ricettività della Riviera ha inciso in questa scelta?
Non ha rivali. Da questo punto di vista se si pensa all’offerta che regala il territorio romagnolo è un plus non da poco. I numeri crescono e il flusso di persone che la manifestazione muove è mastodontica. Se si parla di numeri in relazione solo alla quantità di addetti ai lavori ed espositori parliamo di più di 2.000 persone. Se poi si aggiungono pubblico e visitatori, il circuito diventa il contesto perfetto per ospitare questo Festival.
Siete alle battute finali dal punto di vista organizzativo?
Siamo verso i dettagli, abbiamo ancora un po’ di lavoro. La location è nuova e ci sono molte cose da mettere a punto. Ma siamo già alle fasi finali dell’organizzazione.