Alessandro Verre, Arkea B&B Hotels, 2025

Verre alla MBH Bank: tornare dove tutto è iniziato

17.11.2025
4 min
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Il 2025 di Alessandro Verre, ciclisticamente parlando, è finito prima del previsto a causa di una caduta tanto sfortunata quanto fortunata allo stesso tempo. Durante uno degli ultimi allenamenti della stagione, al termine di una Vuelta corsa all’attacco, una buca a 300 metri da casa gli ha fatto scivolare le mani dal manubrio. Da lì la caduta, la scapola e due costole rotte. Tanto dolore e la fine anticipata delle corse, ma fortunatamente nessuna complicazione ulteriore. 

«Dovevo prendere parte alla Cro Race – racconta il corridore lucano – e al Lombardia, ma ho dovuto saltare entrambi. E’ stato un periodo strano perché di colpo mi sono trovato forzatamente in “vacanza” mentre gli altri correvano. Il giorno del Lombardia (il 12 ottobre scorso, ndr)  è stato quello in cui sono tornato sui rulli per muovere un po’ le gambe».

Alessandro Verre, maglia pois Vuelta, Arkea B&B Hotels, 2025
Alessandro Verre durante l’ultima Vuelta ha indossato per qualche tappa la maglia pois dedicata ai GPM
Alessandro Verre, maglia pois Vuelta, Arkea B&B Hotels, 2025
Alessandro Verre durante l’ultima Vuelta ha indossato per qualche tappa la maglia pois dedicata ai GPM
Sicuramente un ottobre diverso…

Sì anche perché con una scapola e due costole rotte non avevo modo di fare le mie solite vacanze. Sono rimasto a casa, a riposo completo. Durante l’inverno è difficile che io rimanga fermo completamente, tra camminate e gite ho sempre fatto qualcosa. Quest’anno con il braccio immobilizzato non potevo fare nulla, nemmeno guidare per spostarmi da casa. 

Adesso hai ripreso?

Stavo aspettando che aprisse la palestra, da una settimana e mezzo ho iniziato la preparazione ma in maniera abbastanza tranquilla. Adesso sto ancora evitando esercizi di carico come il bilanciere, per non gravare troppo sulla scapola, preferisco usare i macchinari. 

Verre in azione sul Colle delle Finestre durante la 20ª tappa del Giro 2025, terminata al secondo posto
Verre in azione sul Colle delle Finestre durante la 20ª tappa del Giro 2025, terminata al secondo posto
Un finale indesiderato, ma per il resto che stagione è stata?

Ho capito tante cose, in generale che la salute deve essere sempre al primo posto. E’ inutile inseguire una condizione se non si ha modo di raggiungere un buon livello. Dopo l’Australia, a inizio anno e al Giro è stato così. Inoltre ho avuto il Covid dopo il Giro di Polonia, mi ero negativizzato ma ho fatto parecchia fatica a tornare in forma. 

La situazione dell’Arkea si è fatta sentire?

Devo essere sincero: no. Forse si è notata maggiormente a fine stagione, quando si era capito che per il prossimo anno non si erano trovate soluzioni utili. Durante tutto l’anno il team ha sempre manifestato una certa fiducia nel poter risolvere la cosa. Io ero comunque in scadenza di contratto, di conseguenza stavo cercando una sistemazione in vista del 2026. 

L’Arkea B&B Hotels ha lottato fino all’ultimo per riuscire a proseguire con l’attività (foto Getty)
L’Arkea B&B Hotels ha lottato fino all’ultimo per riuscire a proseguire con l’attività (foto Getty)
Come l’hai vissuta questa ricerca?

Dopo il Giro (concluso con il secondo posto nella tappa del Sestriere, ndr) sembravano esserci tante squadre interessate. Ma poi non si è concretizzato nulla, magari anche perché è mancata continuità di prestazioni da parte mia. 

Riparti dalla MBH Bank-Ballan-Csb, da dove tutto era iniziato…

Sono felice di tornare dove sono stato bene, l’ambiente lo conosco e da parte loro ho visto una gran voglia di crescere. Mi fa piacere anche entrare a far parte di una realtà in continuo sviluppo, dove potrò lavorare con gente nuova e ambiziosa. Il team sa cosa vuole e io so quel che cercano da me. Penso e credo che i risultati possono arrivare lavorando bene e uniti. 

Hai mai pensato di aver lasciato la Colpack troppo presto?

Ci ho pensato, ma non credo di essere diventato professionista troppo presto. Alla fine sono andato a correre in una formazione professional che mi ha fatto crescere anno dopo anno. Nella mia prima stagione non ho praticamente fatto gare di categoria WorldTour, è stato un cammino progressivo. Senza considerare che il professionismo è un treno che passa una volta sola nella vita.

Verre torna e vestire i colori della Colpack, ora diventata MBH Bank-Ballan-Csb, che dal 2026 sarà professional
Verre torna e vestire i colori della Colpack, ora diventata MBH Bank-Ballan-Csb, che dal 2026 sarà professional
Ti sei sentito di salire al volo?

Quando è arrivata la chiamata mi hanno contattato per i risultati ottenuti, chi mi avrebbe mai garantito che sarei riuscito a replicarli? Inoltre ho avuto quattro anni per dimostrare di essermi meritato il passaggio. Ero anche l’unico italiano in una squadra straniera, a volte aver qualcuno con cui parlare e scambiare idee può essere utile. 

C’è voglia di ripartire e dimostrare il tuo valore?

Assolutamente, a gennaio faremo un primo ritiro in Spagna e già ora voglio fare un bell’inverno in cui gettare delle solide basi. Non ho fretta, mi godo ancora un po’ di tranquillità prima di rimettermi in gioco.

MBH Bank e il nuovo regolamento U23: come cambiano le cose?

27.10.2025
4 min
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Lo schiaffo che l’UCI ha riservato alle formazioni professional italiane è stato forte e ben assestato. I regolamenti cambiano, lo fa anche il ciclismo e bisogna adattarsi, tuttavia le tempistiche dell’Unione Ciclistica Internazionale sono alquanto rivedibili. In meno di una settimana è andato in frantumi buona parte del lavoro fatto durante l’estate da parte delle squadre professional e dei vari progetti legati ai giovani. Il primo a parlarne è stato Roberto Reverberi, che ha ammesso di chiudere quello che era il reparto dedicato agli under 23. Un’altra squadra che ha subito lo scossone del terremoto causato dall’UCI è la MBH Bank-Ballan-Csb

«Era già nell’aria – racconta Gianluca Valoti, che a breve sarà alle prese con i corsi UCI per il patentino da diesse nei professionisti – si sapeva qualcosa, ma la notizia è arrivata in maniera inaspettata in quanto a tempistiche. E’ uscita una regola a ottobre che ci ha lasciato ben poco da interpretare. Certo che in alcuni casi determinati cambiamenti sarebbe bene comunicarli con un po’ di anticipo».

La MBH Bank-Ballan-Csb dal 2026 sarà professional e da mesi lavora alla rosa per l’anno prossimo
La MBH Bank-Ballan-Csb dal 2026 sarà professional e da mesi lavora alla rosa per l’anno prossimo

L’UCI pensa ai corridori?

Le parole di Gianluca Valoti non fanno una piega, la MBH Bank lavora da mesi con l’intento di costruire una squadra che sia in grado di essere competitiva a diversi livelli. Oltre ai nomi di esperienza come quello di Felline e Masnada erano arrivate le notizie di alcuni profili interessanti come quello di Fancellu. Ma la struttura era pronta a partire dalle fondamenta, quindi molti dei ragazzi che in questi anni sono stati protagonisti tra le corse under 23 erano stati promossi al team professional con l’obiettivo di continuare il cammino e raccogliere quanto seminato

«Saperlo prima ci avrebbe dato il tempo di metterci in regola – continua Valoti – anche perché già è difficile fare ciclismo se non si è nel WorldTour, in questo modo tutto diventa ancora più complicato. Il progetto under 23 lo avremmo portato avanti comunque, anche se la comunicazione di questo nuovo regolamento fosse arrivata con anticipo. Dispiace per i ragazzi, perché in questo modo non possono partecipare a corse di rilievo come Giro Next Gen, Trofeo Piva, Recioto, Belvedere e tutte le classiche italiane under 23».

In questi anni come continental la formazione bergamasca ha corso spesso tra i pro’, qui Nespoli al Laigueglia
In questi anni come continental la formazione bergamasca ha corso spesso tra i pro’, qui Nespoli al Laigueglia

Un ciclismo sempre più di vertice

La norma della quale stiamo discutendo è quella che dispone il divieto per le squadre professional di partecipare alle corse internazionali U23. Di per sé il ragionamento sarebbe anche corretto, se non fosse per il fatto di aver in qualche modo agevolato il lavoro dei devo team, ovvero le squadre di sviluppo delle formazioni WorldTour. Siamo chiari, tra le prime 30 squadre al mondo secondo il ranking UCI, ci sono 12 professional, di queste la metà ha una formazione development. Ma fino a quando il regolamento prevedeva che agli atleti under 23 dei team professional era permesso partecipare alle corse internazionali di categoria questa decisione rimaneva interna al team. 

«In qualche modo l’UCI ha comunque agevolato le formazioni devo – spiega Valoti – perché in questo modo noi team professional non possiamo portare in nostri ragazzi alle corse under 23 in quanto professionisti. Tuttavia i ragazzi delle devo vanno spesso a correre con le formazioni WorldTour, quindi hanno comunque modo di fare esperienze che i ragazzi di una normale continental non possono permettersi.

«Noi stessi avevamo pensato di fare una formazione devo – prosegue – ma voleva dire sacrificare una parte del budget dedicato ai professionisti. Se avessimo saputo prima del nuovo regolamento magari avremmo portato avanti l’idea della squadra under 23, anche perché lo sponsor MBH Bank tiene ai giovani, come testimonia il fatto di avere una squadra juniores». 

Cesare Chesini, MBH Bank-Ballan-Csb
Dalla prossima stagione i corridori under 23 delle squadre professional non potranno più correre le gare di categoria
Cesare Chesini, MBH Bank-Ballan-Csb
Dalla prossima stagione i corridori under 23 delle squadre professional non potranno più correre le gare di categoria

Ricalibrare l’attività

Senza la possibilità di partecipare alle principali corse del calendario internazionale under 23 si dovrà trovare il modo di garantire loro un’attività adeguata che permetta di crescere e fare le giuste esperienze. 

«Dovremo capire come gestire le corse – conclude Valoti – e questo passerà dai prossimi incontri che faremo. Uno dei primi è avvenuto proprio lo scorso fine settimana, abbiamo già avuto conferma dei primi inviti ufficiali. Non è nemmeno semplice visto che siamo una formazione nuova. Troveremo le corse adatte ai giovani per farli adattare al meglio al ritmo e alle corse dei professionisti». 

Pavel Novak, Giro Next GEn 2025, Prato Nevoso, vittoria, MBH Bank-BAllan-Csb

Valoti saluta il suo “figlioccio” Novak che dal 2026 va alla Movistar

22.09.2025
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Dal 2026 Pavel Novak sarà un nuovo corridore del Team Movistar, dopo tre anni alla corte della MBH Bank-Ballan-Csb è arrivato l’addio del ragazzo arrivato dalla Repubblica Ceca per diventare grande. I riflettori intorno a Novak si erano già accesi in passato, ma la vittoria di Prato Nevoso al Giro Next Gen e il terzo posto finale alle spalle di due atleti dei devo team hanno fatto capire di avere davanti un corridore maturo (in apertura foto LaPresse). 

La squadra di Antonio Bevilacqua dalla prossima stagione sarà professional, e sulle qualità di Novak contava per affermarsi nelle corse internazionali under 23. Allo stesso tempo il ceco si sarebbe messo alla prova in gare più importanti, pronto a migliorare ulteriormente. 

Pavel Novak, Giro Next GEn 2025, Prato Nevoso, vittoria, MBH Bank-BAllan-Csb
Novak quest’anno si è confermato tra gli under 23 vincendo la tappa di Prato Nevoso e conquistando il terzo posto finale al Giro Next Gen (foto LaPresse)
Pavel Novak, Giro Next GEn 2025, Prato Nevoso, vittoria, MBH Bank-BAllan-Csb
Novak quest’anno si è confermato tra gli under 23 vincendo la tappa di Prato Nevoso e conquistando il terzo posto finale al Giro Next Gen (foto LaPresse)

A malincuore

L’addio di Pavel Novak è come quello di un figlio, non perché ci siano preferenze all’interno del team. Ma lo scalatore taciturno si era trasferito definitivamente nell’appartamento del team ad Almé, esattamente al piano sopra rispetto a quello in cui vive Gianluca Valoti. Nel tempo Novak è diventato come un figlio per il diesse bergamasco. 

«Purtroppo saremo costretti a salutare Pavel (Novak, ndr) – continua Valoti – è stata una decisione sofferta per tutti. Lui stesso ci ha pensato per un po’ di giorni, ma quando arriva una squadra WorldTour l’offerta è troppo allettante, come fai a rifiutare?».

Novak in questi tre anni con la MBH Bank-Ballan è cresciuto e maturato molto, ora è pronto per il WT(foto NB Srl)
Novak in questi tre anni con la MBH Bank-Ballan è cresciuto e maturato molto, ora è pronto per il WT(foto NB Srl)
Quando è arrivata l’offerta della Movistar?

Un mese fa più o meno, lo hanno chiamato per dirgli che erano interessati al suo profilo, poi sono passati un po’ di settimane. E’ normale, la squadra era alla Vuelta e alla fine è arrivata la proposta. Ci abbiamo pensato tutti insieme perché Novak si fida di noi e ci ha coinvolto. Purtroppo alla fine lo abbiamo lasciato andare, non c’era modo di tenerlo con noi. 

Quanto dispiace?

Ho detto “purtroppo” perché a noi è dispiaciuto tanto sia umanamente che ciclisticamente. Dal punto di vista sportivo avere un corridore come Novak ci avrebbe permesso di affrontare il salto a professional in un certo modo

Pavel Novak aveva dato segnali importanti già nel 2024, qui alla vittoria del Trofeo Piva (fotobolgan)
Pavel Novak aveva dato segnali importanti già nel 2024, qui alla vittoria del Trofeo Piva (fotobolgan))
Ne avevamo parlato quel giorno a Prato Nevoso, Novak sarebbe dovuto diventare il vostro punto di riferimento. 

Vero, ma come fai a dirgli di no quando arriva una squadra WorldTour? E’ giusto che faccia la sua strada e inizi a diventare grande. Un team come la Movistar fa gola a tutti. Diventare professionista è il sogno di ogni ragazzo, lo avremmo fatto insieme il prossimo anno ma quando si presenta un’offerta del genere… E comunque per noi vedere un nostro ragazzo che va nel WorldTour è motivo di orgoglio, vuol dire che abbiamo lavorato bene insieme. Se vogliamo il merito è un pochettino anche nostro…

Sembra che anche Novak fosse poco convinto di lasciarvi…

Mi ha chiesto subito cosa ne pensassi con quel suo tono di voce lento e sempre calmo. Penso che anche per lui lasciare un ambiente familiare come il nostro sia difficile. Sai, alla fine sono anni che vive al primo piano della nostra palazzina ad Almé. Per noi è come un figlio, sempre un po’ coccolato. Probabilmente ha paura che possa fare fatica a trovare la stessa cosa alla Movistar, ma credo che lì troverà il giusto ambiente. 

Pavel Novak, Jayco AlUla, stage, Giro della Toscana 2024
Novak nel 2024 ha corso come stagista con la Jayco AlUla, qui al Giro della Toscana
Pavel Novak, Jayco AlUla, stage, Giro della Toscana 2024
Novak nel 2024 ha corso come stagista con la Jayco AlUla, qui al Giro della Toscana
In passato erano già arrivate squadre WorldTour a chiederlo?

Era arrivata Cofidis, poi aveva fatto degli stage con Ineos, Jayco-AlUla e Q36.5. Ma alla fine non si era fatto nulla.

Secondo te perché quest’anno si è convinto?

Movistar è stata convincente e anche Novak stesso si è deciso che fosse arrivato l’anno giusto. 

Può essere la squadra giusta per lui?

Sicuramente sì, Movistar è una squadra WorldTour ma con una dirigenza e delle figure di riferimento italiane. C’è Formolo che può essere un ottimo punto di riferimento per Novak.

Pavel Novak, MBH Bank-Ballan-Csb, GP Industria e Artigianato
Avere un corridore come Novak in squadra avrebbe reso più facile il passaggio a team professional
Pavel Novak, MBH Bank-Ballan-Csb, GP Industria e Artigianato
Avere un corridore come Novak in squadra avrebbe reso più facile il passaggio a team professional
Si trasferirà in Spagna?

Vedremo. Perché il fratellino piccolo (Filip, ndr) lo raggiungerà nel team continental, dal prossimo anno Movistar avrà una squadra di sviluppo. La cosa da capire è se sarà devo team o una squadra satellite. Entrambi, sia Pavel che Filip, sono abituati a passare l’inverno a Calpe, quindi potrebbero trasferirsi definitivamente in Spagna. 

Voi come ripartirete senza Novak?

Ripartiremo, stiamo cercando un corridore che possa sostituirlo, quindi un under 23. E’ difficile perché i migliori sono già nei devo team o nel WorldTour. Poi comunque in casa abbiamo nomi interessanti: Chesini, che ha vinto in Romania, Bracalente, Cipollini. 

Come sarà non avere più Novak al piano di sopra?

Non ci sarà più nessuno che rompe le scatole (ride, ndr). Non è vero, Pavel è tranquillissimo, non lo sentivi mai. Anzi, ogni tanto andavo a controllare che fosse ancora lì.

I primi nomi e la MBH Bank prende forma: il progetto di Bevilacqua

28.08.2025
5 min
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Notizie che escono a strappi, per assecondare strategie di comunicazione più o meno efficaci. Così ad esempio per raccontarvi la storia di Fiorelli alla Visma-Lease a Bike abbiamo dovuto attendere più di un mese e altri articoli sono pronti in attesa del semaforo verde. La nascita della professional MBH Bank-Ballan-CSB è un work in progress che ogni giorno si arricchisce di nuovi tasselli. Martedì ad esempio è uscita la notizia dell’ingaggio di Masnada, Persico e Fancellu, come durante l’estate era filtrato il ritorno di Fabio Felline. Doppio ritorno per lui: in gruppo dopo un ritiro di cui era poco convinto e nel gruppo di Villa d’Almè da cui era arrivato al professionismo.

La MBH Bank-Ballan-CSB sarà una professional affiliata in Ungheria, che ha dovuto pedalare in salita per due anni prima di vedere la luce. Lo scopo di Antonio Bevilacqua e del suo team è sempre stato dall’inizio quello di portare al professionismo i giovani cresciuti nella continental, recuperando semmai qualcuno di quelli che, usciti dal loro vivaio, fosse in scadenza di contratto. Ne parliamo con Bevilacqua, per un primo punto che immancabilmente si aggiornerà nelle prossime settimane.

Antonio, finalmente si parte?

Dovevamo farlo già dallo scorso anno, però non c’erano i tempi giusti. Abbiamo fatto le cose più con calma e adesso partiamo. L’intenzione era sempre di continuare con una realtà giovane, come abbiamo sempre fatto e inserendo qualche corridore di esperienza, possibilmente fra quelli che hanno già corso con noi.

Avevate un elenco oppure avete visto chi c’era sul mercato?

Abbiamo cercato chi era in scadenza di contratto, tenendo anche conto delle nostre possibilità. Non possiamo pretendere di prendere Ganna e Consonni, oppure Ciccone. Il momento è difficile, il sistema dei punti rende tutto complicato, ma cercheremo di entrare in punta di piedi e di crescere piano piano.

Persico è giovane ed ha i suoi margini, Masnada ha attraversato stagioni difficili, che cosa ti aspetti?

Fausto ha avuto sempre dei problemi. Soprattutto quelli al sottosella, ma si è operato e adesso è a posto. Per noi sarà un faro, in più abita vicino a noi ed è un bravissimo ragazzo. Sicuramente sarà fondamentale anche in corsa per i giovani. Questo è l’obiettivo. Col tipo di corse che faremo, potrebbe anche essere competitivo, ne sono sicuro.

Quest’anno Persico corre nella Wagner Bazin WB, nel 2024 con la Bingoal aveva vinto al Tour of Qinghai Lake
Quest’anno Persico corre nella Wagner Bazin WB, nel 2024 con la Bingoal aveva vinto al Tour of Qinghai Lake
Ci sarà anche Felline: è utile, avendo una squadra giovane, avere qualcuno che sappia come muoversi?

E’ importante, anche se qualche corsa l’abbiamo già fatta anche noi. Il nostro sarà un calendario un po’ diverso, non andremo a fare il Delfinato, il Giro di Svizzera o la Terreno-Adriatico, quindi il prossimo anno sarà un primo passo per crescere. E’ un’esperienza nuova, qualcosa che io ho già vissuto, però intanto partiamo e vediamo di affrontare questo salto nel migliore dei modi.

Alcuni fra i vostri attuali under 23 passeranno nella nuova squadra?

Stiamo vedendo, però la maggior parte sì. L’obiettivo era quello di portare per primi loro. Nespoli a dire la verità è stato richiesto anche da un’altra squadra, ma confido che rimanga. Come lui c’è Bracalente e anche Chesini e Masciarelli, che ha vinto il Liberazione e si è meritato l’occasione. La nostra realtà è giovane, sono ragazzi di valore e quindi gli diamo la possibilità di continuare. Ovviamente avremo anche 4-5 ungheresi, perché lo scopo dello sponsor è far crescere anche loro. In tutto dovremmo arrivare a 20 corridori.

Quale livello hanno questi ragazzi ungheresi?

Ne abbiamo uno giovane, molto forte, che ha fatto quinto al Liberazione e si chiama Takács Zsombor Tamás. Lui ha numeri veramente buoni. Fa cross e mountain bike, sono sicuro che possa fare qualcosa di buono. Ce ne sono altri due buonini che seguiremo proprio per sviluppare il ciclismo ungherese. Si era provato anche a prendere qualche grosso nome come Attila Valter, ma i tempi non sarebbero stati maturi e abbiamo preferito fare un passo per volta.

La vittoria al Liberazione – dedicata al papà di Gianluca Valoti – vale un posto anche per Masciarelli (foto Simone Lombi)
La vittoria al Liberazione – dedicata al papà di Gianluca Valoti – vale un posto anche per Masciarelli (foto Simone Lombi)
Continuerete con le biciclette Cinelli?

Stiamo definendo, ma probabilmente sarà così. Siamo insieme da cinque anni, ci hanno trattato sempre bene e vogliono crescere. Stiamo definendo proprio in questi giorni.

Ci saranno altri professionisti che potrebbero entrare in ballo?

Onestamente penso di sì, ma ci siamo imposti di aspettare. Sono sicuro che fra un po’ di tempo ci sarà qualche nome di peso che avrà la curiosità di venire a vedere. La fusione fra Intermarché e Lotto o il futuro della Arkea provocherà degli assestamenti e magari arriverà qualche bel nome che potremo prendere. Abbiamo parlato anche con Verre, poi ci siamo fermati. Non abbiamo dieci posti da riempire, saranno cinque, per cui vale la pena aspettare ancora un po’.

Cosa ricordi del tuo primo anno fra i professionisti con il Team Colpack assieme a Stanga?

Che andammo al Giro e vincemmo una tappa, lottando anche con le unghie. Adesso è tutto diverso, ma ci tengo a dire che abbiamo sempre lavorato bene. Saremo un bel gruppo, con Valoti, Di Leo, Martinelli, Miozzo e il sottoscritto in ammiraglia e un altro forse in arrivo. Abbiamo gli allenatori e la nutrizionista. Sarà un’avventura e noi ci proviamo, ma con un’accortezza.

Bevilacqua assieme a Davide Martinelli: con Di Leo e Miozzo formano la struttura tecnica della MBH Bank-Ballan-CSB
Bevilacqua assieme a Davide Martinelli: con Di Leo e Miozzo formano la struttura tecnica della MBH Bank-Ballan-CSB
Quale?

A livello mentale vorrei che almeno all’inizio fosse una squadra come una volta, in cui il clima sia familiare e il rapporto umano. Non voglio comunicare con le mail e non vedere mai i corridori. Faremo il nostro calendario, che sarà popolato spero delle corse italiane, quelle che abbiamo già fatto. Il Giro d’Abruzzo, il Coppi e Bartali, la Milano-Torino. Adesso faremo il Toscana, Peccioli, l’Emilia. C’è tutto quello che serve, ma magari conviene che ci risentiamo. Vedrete che qualcosa di nuovo verrà fuori di sicuro.

Vesco: sottotraccia cresce il futuro della MBH Bank-Ballan

16.07.2025
4 min
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Uno dei volti della MBH Bank-Ballan-Csb del futuro sarà quello di Leonardo Vesco, atleta brianzolo classe 2005. Anche lui arriva dal vivaio del Team Fratelli Giorgi e al suo secondo anno nella categoria under 23 sta cercando di capire quale sia la strada da seguire. La crescita, com’è giusto che sia, sta arrivando con passi giusti e determinati. Vesco ha già assaporato la vittoria, sia nella passata stagione che quest’anno. Due successi che hanno fatto capire a Gianluca Valoti e allo staff del team bergamasco di aver in mano un atleta che, se gestito bene, sarà una pedina importante nel passaggio a professional nel 2026

Leonardo Vesco, classe 2005, è al suo secondo con la MBH bank-Ballan-Csb (foto Jacopo Perani/think bold)
Leonardo Vesco, classe 2005, è al suo secondo con la MBH bank-Ballan-Csb (foto Jacopo Perani/think bold)

In cerca di conferme

Come ci aveva già anticipato Antonio Bevilacqua l’obiettivo della MBH Bank-Ballan-Csb sarà quello di valorizzare i ragazzi cresciuti in questi anni e di fare in modo che abbiano un confronto costante con i professionisti. Mentre i corridori che ancora rientrano nella categoria under 23 potranno crescere e maturare correndo con i pari età. Leonardo Vesco si colloca perfettamente tra i ragazzi con davanti ancora un ampio margine di miglioramento.

«Nel mese di giugno ho corso un bel Giro di Campania – ci racconta – e ho disputato la mia prima gara della stagione tra i professionisti, il Giro dell’Appennino. L’anno scorso avevo chiuso il calendario con la Coppa Agostoni assaggiando già il mondo dei grandi. Ora sono in un periodo di stacco prima di rimettere il numero sulla schiena ad agosto, quando correrò nelle gare internazionali under 23. Ce ne sono parecchie: Capodarco, Poggiana, Giro del Veneto, Giro del Friuli: voglio farmi trovare pronto».

Vesco in queste due stagioni sta crescendo e facendo i passi giusti verso la maturazione fisica e mentale (foto Jacopo Perani/think bold)
Vesco in queste due stagioni sta crescendo e facendo i passi giusti verso la maturazione fisica e mentale (foto Jacopo Perani/think bold)
Nessuna corsa a tappe nella prima parte dell’anno, come mai?

E’ una scelta presa fin dall’inverno con il team, il Giro Next Gen e il Giro della Valle d’Aosta sono gare impegnative che in futuro vorrei inserire nel mio calendario, ma è giusto fare certi passi in maniera graduale. 

Valoti ha speso belle parole nei tuoi confronti, la squadra crede molto in te…

Vero, è una cosa che mi fa molto piacere. A me tocca cercare di ottenere sempre il massimo in ogni gara. Sono contento di aver vinto una tappa al Giro della Campania ed è stata una bella risposta al lavoro fatto. La squadra ha un piano per farmi crescere e questo mi dà tanta fiducia. Poi vedremo, il futuro ci darà le risposte. 

Vesco ha già dimostrato di saper vincere, l’ultima volta è stato al Giro di Campania (foto Jacopo Perani/think bold)
Vesco ha già dimostrato di saper vincere, l’ultima volta è stato al Giro di Campania (foto Jacopo Perani/think bold)
Quali sono gli aspetti sui quali ancora devi scoprirti?

Le salite lunghe, non avendo ancora fatto corse a tappe come il Giro Next Gen o il Valle d’Aosta. Mi piacerebbe fare queste gare per capire se sono un corridore da Classiche o da Grandi Giri. 

Ti è dispiaciuto non fare queste gare?

Con la MBH Bank-Ballan ho sempre avuto modo di fare belle gare. L’anno scorso ho corso in Belgio prima alla Youngster e poi alla Liegi U23. Mentre quest’anno, in Francia, ho preso parte al Tour de Bretagne. Soprattutto quest’ultima è un’esperienza che mi è servita molto, infatti una volta tornato ho raccolto due vittorie. 

Gianluca Valoti e la MBH Bank contano molto sul talento del giovane brianzolo (foto Jacopo Perani/think bold)
Gianluca Valoti e la MBH Bank contano molto sul talento del giovane brianzolo (foto Jacopo Perani/think bold)
Queste esperienze internazionali, Belgio e Francia, cosa ti hanno lasciato?

E’ tutto un altro modo di correre, dove i ritmi sono più alti. Capisci davvero cosa si intende quando ti dicono che è importante rimanere sempre nelle prime posizioni. Su quelle strade la corsa può cambiare da un momento all’altro, bisogna stare sempre attenti.

Sogni di diventare un corridore da Classiche o da lunghe salite? 

Voglio prima di tutto scoprirmi, adesso non sogno. Sogno di diventare professionista, questo sì. Al momento mi sento forte negli arrivi impegnativi e in volate molto ristrette, con quattro o cinque avversari. Poi vedremo con il passare degli anni come mi svilupperò.

L’assolo di Novak: per i compagni, per Valoti e per sé

21.06.2025
5 min
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PRATO NEVOSO – La tappa regina del Giro Next Gen va a Pavel Novak, lo scalatore della MBH Bank-Ballan-Csb che viene dalla Repubblica Ceca. Un ragazzo taciturno che sembra dare l’idea di tenersi per sé certi ragionamenti e riflessioni (in apertura foto Jacopo Perani-think bold). Una fuga lunga 140 chilometri, la seconda per distanza in questo Giro Next Gen dopo quella di Vervenne a Cantù. Questa però è stata dura, sofferta. Una frazione di 161 chilometri di cui quasi la metà con la strada che punta verso il cielo, le statistiche snocciolate durante la corsa parlano di un 20 per cento di pianura in totale. Era facile pensare alla vittoria di uno scalatore, ben più difficile che arrivasse dalla fuga partita al mattino

Novak taglia il traguardo e indica il nome della squadra sulla maglia, prosegue fino alla fine delle transenne e si ferma. Intorno a lui c’è il silenzio, non parla e non esulta. Nemmeno un urlo o un cenno con la mano. Svuota una bottiglietta d’acqua in pochi secondi, metà in bocca e l’altra metà cade sul collo e prosegue sul petto. 

Ribaltare tutto

Dal chilometro uno di gara esce un gruppetto di undici corridori in cui Pavel Novak non era presente. C’era però il suo compagno di squadra Lorenzo Masciarelli, pedina importante nella gestione delle energie. Una presenza che è valsa per due perché mentre l’abruzzese pedalava forte in testa alla corsa il ceco restava ben coperto alla sua ruota. 

«Siamo contenti – il plurale difficilmente abbandonerà i discorsi di Novak – eravamo venuti al Giro Next Gen con la voglia di fare classifica. Alla fine della giornata di ieri ci trovavamo in undicesima posizione così oggi siamo partiti con l’idea di provare a ribaltare la situazione, o comunque di rientrare tra i primi cinque. Il grazie però va a tutta la squadra perché ogni compagno ha fatto qualcosa di importante per me. L’anno scorso avevo vinto il Trofeo Piva ma questa penso sia una vittoria di altro spessore, sia per difficoltà che per prestigio. Pensavo che la salita finale fosse più dura, stavo bene fin dal mattino. Domani sarà una tappa difficile, la speranza è di recuperare bene».

Una portiera nuova

L’ammiraglia della MBH Bank-Ballan-Csb ha bisogno di una portiera nuova dopo tutte le volte che Gianluca Valoti l’ha suonata come un tamburo per spronare Novak. Per diversi momenti della tappa Pavel Novak è stato anche il leader virtuale del Giro Next Gen. Nel dopo tappa i ragazzi della Red Bull-BORA-hansgrohe Rookies hanno detto di non essere mai stati preoccupati dal distacco dello scalatore ceco, fatto sta che Novak sul traguardo ha ridotto il suo distacco dalla maglia rosa di Tuckwell a solamente ventisette secondi, rientrando prepotentemente in classifica.

«Stamattina – racconta il diesse Valoti – il programma era di anticipare i migliori e attaccare sullo strappo che anticipava la salita di Prato Nevoso. Anche il fatto di avere Masciarelli subito davanti era parte del piano, uscire subito con Novak ci avrebbe costretti a sprecare tante energie. E’ stata una tappa lunghissima, sembrava durare 300 chilometri. Il traguardo non arrivava mai. La vittoria è di tutti perché in questo Giro Next Gen eravamo venuti con l’obiettivo di fare bene in classifica con Novak e di provare a vincere una tappa. Siamo stati sempre in fuga e questa vittoria è anche per Masciarelli, Nespoli, Chesini e Tacaks che ci hanno provato nei giorni precedenti andando spesso in avanscoperta». 

Il cammino prosegue 

Pavel Novak è arrivato alla MBH Bank-Ballan-Csb quando ancora si chiamava Colpack-Ballan nel 2022. Ha lasciato casa sua trasferendosi nell’appartamento di Almè, alle porte di Bergamo, per inseguire il suo sogno di diventare un ciclista professionista. Questo passo arriverà nel 2026 perché la storica formazione continental bergamasca diventerà professional. L’affiliazione sarà ungherese, come lo sponsor che ora dà il nome al progetto. La certezza è che sotto batterà ancora un cuore bergamasco, forte e silenzioso come le gambe di Novak e con lo spirito di sacrificio tipico dello staff guidato da Antonio Bevilacqua. 

«In questo Giro – dice ancora Valoti – la squadra e lo sponsor hanno investito tanto. Hanno creduto in noi e penso che una vittoria nella tappa regina sia il massimo che avevamo da offrire in cambio. Novak sarà un pilastro anche del nostro futuro, ha già firmato con noi restando fedele al nostro progetto che continua. Avere un ragazzo come lui che per me è come un figlio sarà un’emozione unica (si ferma e respira con gli occhi lucidi, ndr). Per tutti questi anni Pavel ha vissuto al primo piano della nostra palazzina che usiamo come ritiro, mentre io sto al terzo. Averlo vicino tutti i giorni mi ha permesso di vederlo crescere, come tutti i giovani ha bisogno del suo spazio. E’ gentile e buono e oltre alle qualità che ha come ciclista è un ottimo ragazzo».

Sprayke debutta su strada…esame superato!

03.06.2025
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GALBIATE – Da inizio stagione i meccanici del team MBH Bank-Ballan-Csb possono contare nello svolgimento del loro lavoro su un prezioso alleato. Si tratta di Sprayke, brand giovane e ambizioso, specializzato nella cura e manutenzione della bicicletta. Per scoprire qualcosa di più di questa nuova collaborazione tecnica abbiamo deciso di fare due chiacchere con Michele Cereda, brand manager di Sprayke. L’abbiamo incontrato a pochi giorni dall’ufficializzazione da parte della stessa MBH Bank-Ballan-Csb del passaggio a team professional che avverrà a partire dal prossimo anno.

Sprayke è accanto agli atleti del team MBH Bank-Ballan-Csb che dal 2026 sarà professional
Sprayke è accanto agli atleti del team MBH Bank-Ballan-Csb che dal 2026 sarà professional
Fino ad oggi abbiamo visto Sprayke collaborare esclusivamente con team off road. Ora è arrivato il debutto nel mondo strada.

Come tutti sanno, fino ad oggi siamo sempre stati partner tecnici di team mountain bike. Fra questi figura il Ktm Protek Elettrosystem. Il meccanico della squadra collabora anche con la MBH Bank-Ballan-Csb. Grazie a lui sono entrato in contatto con Antonio Bevilacqua, manager della formazione bergamasca. Ci siamo incontrati a fine dello scorso anno e in breve tempo abbiamo trovato l’accordo grazie al quale oggi siamo loro partner tecnici.

Che cosa vi ha spinto a entrare nel mondo strada?

Lavorando esclusivamente con team off road avevamo interesse nel testarci con la strada. Tra i due mondi ci sono delle analogie e dei punti di contatto, ma anche delle differenze. Volevamo entrare in contatto con un mondo nuovo, particolarmente esigente e che ci potesse in qualche modo permettere di testare i nostri prodotti in contesti e gare per noi nuovi.

Sprayke non fornisce solo prodotti per la cure delle bici ma anche dei mezzi
Sprayke non fornisce solo prodotti per la cure delle bici ma anche dei mezzi
Sono passati solo pochi mesi dall’inizio di questa nuova collaborazione tecnica. Siete già in grado di tracciare un primo bilancio?

Posso sicuramente dire che ci troviamo benissimo nel lavorare con tutto il team, a partire naturalmente dai meccanici fino ad arrivare agli atleti. Sono disponibili tanto da averci fatto mettere il nostro logo sulla parte bassa del triangolo posteriore del telaio della bicicletta. E’ una posizione “strategica”. Ogni volta che viene fatto un video sulla pulizia della bici il nostro logo risulta ben visibile. A proposito di video, il team ne ha realizzati diversi in cui si vedono i meccanici in azione con i nostri prodotti.

I vostri prodotti sono lo strumento di lavoro quotidiano dei meccanici. Come è il vostro rapporto con loro?

Direi ottimo. A inizio anno li abbiamo incontrati per una giornata di formazione nel corso della quale gli abbiamo presentato ogni singolo prodotto, spiegandogli il relativo utilizzo e come utilizzarli nella maniera corretta. Mi preme sottolineare che i nostri prodotti sono stati pensati per rendere il loro lavoro il più facile possibile. Si tratta di prodotti che, oltre a pulire e rendere splendente il telaio, non danneggiano in alcun modo la sua componentistica. A proposito di pulizia, posso raccontarvi un aneddoto?

Sprayke nel 2025 ha fatto il suo debutto nelle competizioni su strada proprio con la MBH Bank-Ballan-Csb
Sprayke nel 2025 ha fatto il suo debutto nelle competizioni su strada proprio con la MBH Bank-Ballan-Csb
Prego…

A inizio stagione abbiamo fornito ai meccanici del team una confezione da 25 litri del nostro detergente sgrassante Super Cleaner. Dopo solo un mese ci hanno chiamato per chiederci una nuova confezione in quanto non ne avevano più. Con sorpresa, abbiamo così scoperto che l’avevano utilizzato anche per la pulizia delle ammiraglie e dei furgoni grazie alla sua capacità di rendere brillanti e protette le superfici trattate. “Non abbiamo mai avuto le ammiraglie così pulite, brillanti e protette…” ci ha riferito il loro Capo Meccanico.

Inoltre, essendo un prodotto biodegradabile può essere usato con tutta tranquillità, senza alcun timore di inquinare. In ogni caso abbiamo spiegato loro che in fase di utilizzo potevano tranquillamente diluirlo e di conseguenza farlo durare di più, senza per questo comprometterne le sue capacità. Una piacevole sorpresa ed una ulteriore soddisfazione per noi di Sprayke!

I prodotti Sprayke sono estremamente efficaci ma con un occhio di riguardo all’ambiente
I prodotti Sprayke sono estremamente efficaci ma con un occhio di riguardo all’ambiente
Immagino che lavorare con un team così importante come la MBH Bank-Ballan-Csb sia per voi motivo di orgoglio?

Assolutamente sì. Sapere che una squadra che nel suo recente passato ha avuto fra i suoi atleti campioni del calibro di Ganna, Ciccone e Ayuso non può che riempirci di orgoglio. Abbiamo poi deciso di fornire ai ragazzi che quest’anno sono in forza alla squadra un kit di manutenzione con i nostri prodotti in modo che quando sono a casa possono prendersi personalmente cura della loro bicicletta.

Siamo arrivati alla fine della nostra intervista. C’è qualcosa che l’ha incuriosita in questo “debutto” nel ciclismo su strada?

La cura maniacale della bicicletta. Vengo dal mondo della mountain bike, ho sempre frequentato i campi gara e sono stato accanto ai meccanici dei team. Anche lì si cura il mezzo, ma non ho mai visto la cura, l’attenzione verso la pulizia della bicicletta che ho visto in questi primi mesi di collaborazione con i meccanici della MBH Bank-Ballan-Csb. E’ davvero un altro mondo.

Sprayke