Novak mette tutti nel sacco ed è padrone del Piva

07.04.2024
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COL SAN MARTINO – A volte il più grande nemico di un ciclista è l’attesa, così Pavel Novak ha deciso di non sposare la teoria degli altri corridori rimasti in gruppo ed ha attaccato. Uno scatto secco, nel tratto di pianura dopo il GPM del Combai e lo hanno rivisto dopo l’arrivo. E’ il secondo successo tra gli under 23 di questo ragazzo arrivato dalla Repubblica Ceca e che corre alla MBH Bank-Colpack-Ballan. Questa vittoria al Trofeo Piva (in apertura fotobolgan), però, ha un altro sapore rispetto a quella raccolta nel 2023 in una gara regionale, della quale Novak non ricorda quasi il nome. 

Due dita alzate al cielo per i fotografi, ma dopo pochi secondi dall’arrivo su Novak ritorna un’espressione seria. Sembra non essersi accorto di quanto fatto, con un’azione di forza e astuzia ha messo nel sacco tutti, reggendo anche alle terribili rampe di San Vigilio, con gli ultimi 100 metri quasi al 22 per cento. 

La stoccata finale

Intervistato in diretta dice pochissime parole, come a voler scappare dalle attenzioni di tutti. Così di Novak e della sua vittoria ci parla chi oggi lo ha guidato in macchina, Gianluca Valoti.

«Da junior – ci spiega il diesse del team bergamasco – correva alla Trevigliese. Lo abbiamo sempre seguito e portarlo da noi è stato semplice, ma ammetto che Novak e le sue prestazioni sono state delle piacevoli sorprese. Ha le caratteristiche di fare gli ultimi chilometri davvero forte (Novak ha vinto il titolo nazionale a cronometro da junior nel 2022, ndr). La nostra idea sulla gara di oggi era di provare ad anticipare nel finale, Kajamini, Ambrosini e Novak avevano tutti il via libera per provare. E’ toccato a Pavel e ha portato a casa una bellissima vittoria».

Il podio del 75° Trofeo Piva è completato da Pinarello, secondo, e Pescador, terzo (fotobolgan)
Il podio del 75° Trofeo Piva è completato da Pinarello, secondo, e Pescador, terzo (fotobolgan)

Animo da scalatore

Non abituato a tutte queste attenzioni probabilmente, Novak scioglie la lingua e si libera della timidezza, solamente nella zona del podio, quando tutti lo lasciano da solo. Seduto su una panchina di legno ha il modo di pensare e raccontare la sua storia che qualcosa di particolare ha. 

«Nel 2023 avevo già fatto secondo alla Bassano-Montegrappa – ci dice con meno timidezza addosso – direi che mi sento uno scalatore. Infatti, più che i percorsi come questo di oggi con salite corte e tanto ripide, preferisco scalate lunghe. Per questo ho provato ad anticipare, in modo da non rimanere svantaggiato rispetto agli altri. Nel 2024 andrò per la prima volta al Giro Next Gen, con l’obiettivo di fare bene, anche di vincere. Sarà difficile ma spero di portare a casa almeno una tappa».

Prima della vittoria al Piva era arrivato un sesto posto al Recioto (foto NB Srl)
Prima della vittoria al Piva era arrivato un sesto posto al Recioto (foto NB Srl)

Dall’hockey al ciclismo

Nelle parole scambiate nel post gara con Valoti è emerso che Novak si sia avvicinato da pochi anni al ciclismo. Incuriositi abbiamo voluto parlarne con lui, per capire da quale mondo arriva. 

«E’ il sesto anno che corro – continua a raccontare – prima giocavo a hockey su ghiaccio in Repubblica Ceca. Da noi è sport nazionale, ci ho giocato per 10 anni, poi piano piano mi sono spostato al ciclismo, per provare. Sta andando anche bene, ma la bici è molto più difficile, servono tanti allenamenti. Da quest’anno vivo a Bergamo, nella sede della squadra, al primo piano dormo io, al terzo Valoti. E’ bello poter stare così vicino al team, durante la preparazione invernale mi è stato molto utile. Sono migliorato tanto e mi sento molto più sicuro dei miei mezzi. La Colpack è come una seconda famiglia, mi trattano benissimo e passo tanto tempo con i miei compagni». 

I ragazzi della Vf Group hanno provato ad anticipare con Scalco (il secondo in foto) ma senza successo
La Vf Group ha provato ad anticipare con Scalco (il primo in foto) ma senza successo

La voce del battuto

Nel caldo di Col San Martino completano il podio Alessandro Pinarello e Diego Pescador, rispettivamente i primi due del Recioto corso martedì, a testimonianza della buona condizione.

«Dispiace un po’ – ci dice il corridore di casa, nato a pochi chilometri da qui, a Conegliano – noi della Vf Group abbiamo provato a fare la corsa, ma nel finale eravamo pochi. Scalco ha anticipato, è stato bravo, ma una volta ripreso non aveva gamba per chiudere su Novak. Tutte le altre squadre si aspettavano che fossimo noi a prendere in mano la situazione, ma non possiamo fare sempre tutto. In Italia si preferisce aspettare, vanno fatti i complimenti a Novak che ha capito come vincere oggi».