ONE-K Wheels, 4 modelli di (leggerissime) ruote da strada  

16.07.2025
4 min
Salva

Il brand tedesco di ruote in carbonio ONE-K Wheels è stato tra gli ospiti dell’ultima Maratona dles Dolomites, con uno stand in cui ha potuto mostrare al mondo i suoi prodotti. In questo modo migliaia di atleti, ma anche addetti ai lavori e semplici appassionati hanno potuto vedere da vicino e toccare con mano le ruote dedicate alla strada prodotte dell’azienda, che hanno tutte una cosa in comune: sono leggerissime. Questo grazie ad un innovativo sistema di raggi in carbonio, che rendono la ruota, oltre che più leggera, anche estremamente rigida.

Lo stand di ONE-K Wheels alla Maratona dles Dolomites, dove tutti hanno potuto ammirare le ruote dell’azienda 
Lo stand di ONE-K Wheels alla Maratona dles Dolomites, dove tutti hanno potuto ammirare le ruote dell’azienda 

Il segreto: la stella-raggio

Il segreto delle ruote di ONE-K Wheel è senza dubbio il sistema Fiberspokes. Si tratta di fatto di una tecnologia che supera i raggi tradizionali per adottare un unico design a stella in cui sono collegati in un unico modulo 5 raggi in fibra. Ogni ruota utilizza 4 stelle di raggi, che sono poi collegati al cerchio e al mozzo tramite dei piccoli anelli, che rendono la ancora più rigida e resistente, eliminando il principale punto debole.

I Fiberspokes sono fino al 60% più leggeri rispetto ai raggi in acciaio di alta qualità (che si traduce in un risparmio che arriva al 20% per set di ruote) Questo ha permesso a ONE-K Wheel di realizzare le ruote più leggere sul mercato, che arrivano a pesare sole 935 grammi la coppia.

La leggerezza è la loro parola d’ordine: partono da meno di 950 grammi la coppia
La leggerezza è la loro parola d’ordine: partono da meno di 950 grammi la coppia

RD-Ultimate e RD-X, le più leggere

Come accennato, i modelli stradali di ONE-K Wheel sono quattro. Il top di gamma sono le RD-Ultimate, quelle che detengono il record appena citato. Sono pensate per chi cerca la massima leggerezza e la massima prestazione (come gli agonisti della Maratona dles Dolomites. Il loro peso parte appunto da meno di un chilo, 935 grammi la coppia, e sono pensate per un sistema atleta-bici che non superi i 95 chili.

L’altro modello più leggero della serie sono le RD-X, che si distinguono per il loro equilibrio tra leggerezza e robustezza. Hanno un canale interno di 23 mm, che permette l’installazione di copertoni più larghi e quindi più confortevoli, per il massimo comfort di guida. Secondo l’azienda si tratta del modello migliore per le lunghe percorrenza, come le discipline di endurance. Le RD-X partono da 1014 grammi la coppie e sopportano fino a 120 chili di carico. Sia le RD-Ultimate che RD-X sono disponibili in due altezze, da 35 o da 48mm.

I modelli sono disponibili in due altezze, da 35 o da 48 mm (tranne le RA-S, che sono prodotte solo con cerchio da 35 mm)
I modelli sono disponibili in due altezze, da 35 o da 48 mm (tranne le RA-S, che sono prodotte solo con cerchio da 35 mm)

RD-S e RA-S, miglior qualità/prezzo

La gamma continua con le RD-S, le più versatili delle quattro. Sono le ruote perfette per chi vuole un prodotto non estremo ma che comunque è molto leggero e rigido, ottimo per i percorsi vallonati. Il loro peso per coppia è di 1124 grammi e sono brevettate per sostenere fino a 120 chili.

Infine le RA-S, le più versatili e accessibili. Sono la scelta ideale per chi vuole delle ottime ruote da usare tutti i giorni, senza però rinunciare ad un grande rapporto rigidità-peso. A proposito di rapporti, le RA-S hanno quello qualità-prezzo migliore della gamma, che ne fanno forse le ruote più richieste dagli appassionati. Le RD-S, come le precedenti due, sono disponibili nelle due altezze 35 o 48 mm. Le RA-S sono invece offerte solo nella misura da 35 mm.

Le ruote ONE-K Wheel sono un ottimo prodotto per tutti quelli che cercano alta qualità a un prezzo competitivo
Le ruote ONE-K Wheel sono un ottimo prodotto per tutti quelli che cercano alta qualità a un prezzo competitivo

Molte configurazioni (e altrettanti prezzi)

Tutte le quattro ruote da strada di ONE-K Wheel non hanno un prezzo unico, proprio perché sono disponibili per ognuna diverse configurazioni. Oltre all’altezza del cerchio si può scegliere nel sito il tipo di ruota libera (Sram, Shimano o Campagnolo), il tipo di nipples (titanio grezzo o scuro) e tre diverse decalcomanie. Per le RD-Ultimate e le RD-X il prezzo parte da 2.999 euro, per le RD-S da 2.899 euro e per le RA-S si scende fino a 1.999 euro.

ONE-K Wheel

Selle Italia SLR, quarta edizione: 137 grammi di cura infinita

05.07.2025
7 min
Salva

Per il ciclismo, quello amatoriale certamente ma per tanti versi anche quello dei pro’ (a giudicare dalle presenze) il weekend di Corvara è uno dei più iconici di tutto l’anno. Questa volta coincide con la partenza del Tour de France ed è interessante annotare che Selle Italia abbia scelto la Maratona dles Dolomitees per presentare un suo nuovo modello: la SLR.

La sigla è certamente iconica, essendo stata immessa sul mercato nell’ormai lontano 1999, quando si caratterizzò per la leggerezza e la forma affusolata che ne fecero da subito una scelta per corridori. Da allora la storia è andata avanti e per oltre vent’anni la SLR è stata sinonimo di peso piuma e prestazioni, anche se negli anni ha subito due rivisitazioni: quella del 2010 e quella del 2018.

La quarta edizione

Quella presentata a Corvara è la quarta edizione ed è caratterizzata da tre versioni che mantengono la forma e la seduta che hanno fatto della SLR una sella facilmente identificabile. Fra gli aspetti di novità, è stata ridotta la lunghezza, che dai 250 millimetri dell’originale ne perde 8 e si assesta a quota 242. Di riflesso o come causa per la modifica, il padding è stato ridotto in lunghezza e assottigliato al minimo nella parte posteriore.

Non si tratta di un semplice tentativo di riscrivere l’estetica della sella, ma di una modifica ispirata dalla tecnologia Pressure Map idmatch. Deriva da essa infatti la consapevolezza che la parte posteriore della sella rimane ormai inutilizzata e non contribuisce in modo significativo al comfort del corridore in sella. Visto che ormai pedalano tutti in avanti? Non avrebbe troppo senso prevedere spessori generosi nella parte posteriore: il discorso non fa una grinza.

La biomeccanica resta

Ciò che non cambia è invece il punto di appoggio delle ossa ischiatiche: motivo per cui si è detto in apertura che viene mantenuta la seduta. Allo stesso modo il BRP (Biomechanical Reference Point) resta nella stessa posizione delle versioni precedenti, assicurando coerenza nel feeling e l’adattamento per chi proviene dal modello precedente.

Che cosa sia il BRP è presto detto: è il punto, comune a tutte le selle attualmente in commercio, in cui la sella raggiunge una larghezza di 70 mm.

Leggera e più efficiente

Oltre alla geometria, la peculiarità della nuova SLR è la riduzione del peso: le nuove versioni risultano più leggere rispetto alle precedenti, con un risparmio di grammi a beneficio della reattività e dell’efficienza.

Il telaio è nuovo. Nelle versioni in carbonio è stato utilizzato un layup più efficiente, caratterizzato anche da geometrie riviste, per migliorare l’assorbimento delle vibrazioni senza comprometterne la resistenza strutturale. Lo stack tra BRP e punto di innesto anteriore del telaio nella scocca è stato aumentato di 4 millimetri. In questo modo si è accresciuta la libertà di regolazione, permettendo la massima personalizzazione dell’assetto.

Tre versioni road

Come si accennava in partenza, le versioni sono tre e attendono settembre per conoscere gli altri allestimenti che completeranno la linea. La prima è la SLR 3D CARBON. Ha il telaio in carbonio e pesa appena 137 grammi (taglia S3) grazie alla stampa in 3D. La bilancia dice che la differenza rispetto alla precedente SLR Boost 3D Kit Carbonio è di 29 grammi. La forma è invariata e si arriva alla sua realizzazione con tecnologia Carbon DLS, che permette la creazione di aree di ammortizzazione differenziata (prezzo di 449,90 euro).

C’è poi la versione SLR 3D ELITE, con telaio tubolare in acciaio leggero e 28 grammi meno della SLR Boost 3D TI316. La cover è sviluppata con tecnologia Carbon DLS (prezzo di 359,90 euro). Infine la SLR CARBON, che ha il telaio in carbonio, con imbottitura rivestita a mano che ne fa una sella artigianale. E’ disponibile in quattro taglie (con e senza foro), pesa appena 118 grammi in taglia S3, quattro in meno del precedente modello (prezzo di 319,90 euro).

Esteticamente, la nuova SLR adotta uno stile total black molto essenziale, in linea con il design moderno delle biciclette da strada. Le indicazioni di modello e taglia sono riportate in grigio sulla cover.

www.selleitalia.com

Sidi chiude il 2024 con un fatturato di 31,7 milioni di euro (+33%)

27.03.2025
3 min
Salva

Il 2024 si è concluso con risultati eccellenti per Sidi, storica realtà di casa nostra attiva nella produzione di calzature per ciclismo e motociclismo. Con un fatturato in crescita del 33% rispetto all’anno precedente, l’azienda ha raggiunto i 31,7 milioni di euro, confermando il successo della strategia avviata dopo l’acquisizione da parte di Italmobiliare nel 2022. Il nuovo management ha dato impulso al marchio, puntando su innovazione, sviluppo prodotto e valorizzazione delle risorse umane.

Il settore motociclistico ha registrato un incremento del 33%, trainato dalla crescita delle immatricolazioni (+10% in Italia secondo ANCMA) e dal lancio di nuovi prodotti. Tra questi spiccano Crossair X, progettato per il motocross, e Orion, ideale per il turismo su due ruote. La gamma di “riding shoes” è stata ampliata con cinque nuovi modelli, rafforzando ulteriormente la presenza del marchio in questo segmento.

Anche la divisione ciclismo ha ottenuto un incremento del 33%, grazie al rinnovamento della gamma “road” e “off-road” e all’introduzione di una nuova linea “all-terrain”. Il lancio della collezione “Winter”, con sei nuovi modelli per ciclismo su strada e fuoristrada, ha contribuito al consolidamento del marchio in un mercato sempre più competitivo.

Focus sulle persone

Uno dei pilastri della crescita di Sidi è l’attenzione verso il capitale umano. L’azienda ha aumentato del 10% il numero di dipendenti e investito in programmi di formazione per potenziare le competenze interne. Anche il network di atleti ha giocato un ruolo chiave: tra le nuove collaborazioni spiccano Malcolm Stewart, vincitore di un round AMA Supercross, e Jerome Clementz, ex campione Enduro, che ha contribuito allo sviluppo della linea “all-terrain”. Confermate anche le partnership con nomi di spicco come Billy Bolt, Alvaro Bautista, Brad Binder e ciclisti del calibro di Antonio Tiberi, Adam Yates e Isaac Del Toro.

Nel 2024, Sidi ha incrementato la propria visibilità con la partecipazione a eventi di rilievo come L’Eroica e la Maratona Dles Dolomites. Contestualmente, ha rinnovato il proprio sito web per migliorare l’esperienza utente e potenziare l’engagement. Un esempio del successo di queste strategie è il lancio dello stivale “Crossair HD”, inizialmente sviluppato per Billy Bolt e poi reso disponibile al pubblico.

Davide Rossetti, CEO di Sidi
Davide Rossetti, CEO di Sidi

Sul fronte internazionale, l’azienda ha consolidato la propria presenza nei mercati esistenti e ha avviato collaborazioni con nuovi distributori, soprattutto negli Stati Uniti.

«Guardando al futuro – ha dichiarato il CEO dell’azienda Davide Rossetti – Sidi continuerà a investire in ricerca e sviluppo, digitalizzazione e sostenibilità, aderendo a iniziative globali come la Science Based Targets Initiative e il Global Compact delle Nazioni Unite. I risultati del 2024 confermano la nostra capacità di innovare. Nel 2025 punteremo sulla crescita sostenibile e sulla valorizzazione del nostro team: il vero ed insostituibile motore del successo di Sidi”.

Sidi

Miguel Indurain: un grande ritorno nella famiglia Pinarello

12.07.2024
3 min
Salva

Il mondo del ciclismo ha recentemente registrato il ritorno di un’icona sportiva nella famiglia Pinarello. Il leggendario Miguel Indurain ha ripreso la sua collaborazione con l’iconico marchio trevigiano, unendo le forze con Fausto Pinarello per progettare una colorazione unica del modello top di gamma Dogma F. Questo evento segna non solo un ritorno simbolico, ma anche una celebrazione dell’eredità e del successo condiviso tra Indurain e il marchio trevigiano.

Martedì 9 luglio, Miguel Indurain ha ufficialmente segnato il proprio ritorno in Pinarello pedalando una Dogma F personalizzata durante la Maratona dles Dolomites. Il cinque volte vincitore del Tour de France ha collaborato direttamente con Fausto per creare un design unico per la sua bicicletta. La nuova colorazione, denominata “rosso full luxter”, è stata presentata ufficialmente presso la sede centrale di Pinarello a Villorba, Treviso, dove Induráin ha ritirato personalmente la bicicletta prima di prendere parte all’evento alto atesino.

La Dogma F di Indurain
La Dogma F di Indurain

Dogma F personalizzata

La Dogma F, lanciata ufficialmente il 20 giugno, rappresenta l’ultimo capolavoro di Pinarello. Questo modello combina prestazioni incredibili e tecnologia all’avanguardia con un’estetica sbalorditiva. La bicicletta è il risultato di anni di ricerca e sviluppo, mirati a offrire un prodotto che soddisfi i più alti standard di qualità e innovazione nel mondo del ciclismo. 

«Sono felice di riavere Miguel nella famiglia Pinarello – ha dichiarato Fausto – e questo perché Miguel è il ciclista con cui sento il legame più profondo. La nostra amicizia dura da oltre trent’anni ed è parte integrante della storia di Pinarello. Le sue incredibili prestazioni e le sue vittorie più importanti ci hanno aiutato a crescere fino a diventare il marchio che siamo oggi».

La storia di Pinarello e Induráin è strettamente intrecciata. Negli anni ’90, Miguel Indurain ha dominato il mondo del ciclismo, vincendo cinque Tour de France consecutivi, due Giri d’Italia, due Campionati del Mondo e stabilendo il record dell’ora sull’iconica bicicletta Espada: tutti successi esclusivamente colti pedalando biciclette Pinarello. Questa collaborazione non solo ha elevato la carriera di Induráin, ma ha anche consolidato la reputazione del marchio come uno dei più prestigiosi e innovativi nel mondo delle biciclette da corsa.

Una storia di successi

Il ritorno di Miguel Indurain segna l’inizio di una nuova fase per la partnership con Pinarello. L’evento alla Maratona dles Dolomites è stato un momento di grande orgoglio per entrambi, simbolizzando il continuo impegno di Pinarello per l’eccellenza e l’innovazione.

«È stato un momento di grande orgoglio vedere Miguel in sella alla nostra nuova Dogma F – ha aggiunto Fausto – e non vediamo davvero l’ora di iniziare questa nuova fase della nostra partnership».

Questa rinnovata collaborazione promette di portare ulteriori successi e innovazioni nel mondo del ciclismo, celebrando una storia ricca di trionfi e una visione condivisa per il futuro. La nuova Dogma F non è solo una bicicletta, ma un simbolo del legame indissolubile tra due giganti del ciclismo.

Pinarello

Alta Badia, Maratona delle Dolomiti e il grande ciclismo

21.06.2022
3 min
Salva

L’epoca Covid-19 ci lascia anche qualcosa di buono, pensando al futuro e alla connessione tra ambiente, sport e ciclismo. Quando il 30 settembre scorso, la Maratona dles Dolomites ha comunicato il tetto massimo dei partecipanti (fissato a 8000 presenze) per l’edizione 2022, un sussulto generale ha animato il mondo delle due ruote amatoriali. Le motivazioni sono diverse e tutte ampiamente argomentabili, sta di fatto che ci troviamo al cospetto di una comunità che ha insegnato a molti a fare turismo sportivo, a mettere al centro della promozione il territorio e a far diventare una gran fondo, una vetrina mondiale nella quale tutti vogliono essere protagonisti.

Unica nel suo genere, perché per la Maratona lavorano 4 persone tutto l’anno, che aumentano esponenzialmente di numero man mano che l’evento si avvicina. E’ uno strumento di lavoro per il turismo: si parla di oltre 16.000 presenze con un periodo di soggiorno medio tra le 2/3 notti, solo per citare alcuni numeri. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Michil Costa, presidente del comitato MdD e titolare di un Leading Hotel – La Perla – in Corvara.

La partenza della Maratona Dles Dolomites (foto Freddy Planinschek MdD)
La partenza della Maratona Dles Dolomites (foto Freddy Planinschek MdD)
Perché avete ridotto il numero massimo dei possibili partecipanti?

Per dare maggiore qualità alla manifestazione, perché nonostante tutto l’edizione del 2021, ancora in epoca Covid, ci ha insegnato qualcosa. Ci sono stati meno partecipanti, rispetto alle edizioni pre-pandemia, ma questo ci ha fatto notare che ha dato una maggiore qualità del prodotto offerto. La Maratona delle Dolomiti e l’Alta Badia, sono alla costante ricerca di qualcosa di nuovo da proporre e, oltre ai vari temi di attualità, la volontà era quella di dare ancor più qualità. La soluzione è stata quella di ridurre il tetto massimo delle iscrizioni. Mi rendo conto che per qualcuno possa essere una decisione impopolare e questo mi spiace, ma era necessario prendere una decisione, una posizione e fare una scelta. Così è stato fatto.

Professionisti o amatori, il ciclismo è parte dell’Alta Badia (foto Manuel Glira MdD)
Professionisti o amatori, il ciclismo è parte dell’Alta Badia (foto Manuel Glira MdD)
Con la riduzione dei partecipanti è auspicabile un ritorno al passato, per quello che riguarda il percorso?

E’ un’ipotesi, ma è difficile dire oggi, se ci sarà un ritorno sul Passo Fedaia. Di sicuro sarebbe molto interessante ed epico tornare alle origini, ma è necessario considerare le tante variabili che comporta la variazione e allungamento del percorso. Un tracciato più duro, il passaggio a Canazei con il blocco di una valle. I tasselli da mettere insieme sono diversi. Di certo il punto fermo, delle strade chiuse e dei passi alpini, aperti solo ai ciclisti in quella giornata è un fattore dal quale non si può prescindere. E’ una caratteristica della Maratona dles Dolomites. Comunque si, è lecito pensare al percorso di una volta.

Il Pordoi in più di un’occasione ha scritto pagine epiche al Giro
Il Pordoi in più di un’occasione ha scritto pagine epiche al Giro
Possiamo immaginare a un domani, dove la manifestazione amatoriale possa far da traino ad una dedicata ai professionisti?

Anche in questo caso affrontiamo un argomento attuale, dibattuto nel comitato e anche in tutta la nostra comunità. Non lo nego, ci stiamo pensando, magari anticipando con una sorta di parallelo con gli U23, forse nel 2023. Potrebbe essere una prova, come un test, che potrebbe anticipare l’evento dedicato ai professionisti. Un intero fine settimana di bicicletta, tra pro’ ed amatori. E’ da organizzare, ma si può fare.

Arabba aspetta il Giro e arricchisce il menù

30.03.2022
3 min
Salva

La bici e la montagna sono un binomio indissolubile che fa riemergere dalla memoria imprese d’altri tempi. Se poi queste montagne sono le Dolomiti, che sono tra l’altro patrimonio dell’Unesco, le emozioni si amplificano ancor di più.  Arabba è una località da sempre legata al ciclismo, sono moltissime le iniziative per chi ama pedalare in mezzo a questi paesaggi mozzafiato. 

Il percorso del Sellaronda Bike Day misura 52 chilometri e prevede il “Giro dei quattro Passi” (foto Freddy Planinschek)
Il percorso del Sellaronda Bike Day misura 52 chilometri e prevede il “Giro dei quattro Passi” (foto Freddy Planinschek)

Spazio ai pro’

Il Giro d’Italia quest’anno torna ad Arabba, infatti la località sarà al centro della 20­­ª tappa, la penultima prima dell’arrivo a Verona. Il gruppo raggiungerà il paesino, situato a 1600 metri sul livello del mare, dopo aver scalato il Passo Pordoi, che con i suoi 2239 metri è la Cima Coppi del Giro d’Italia 2022

I corridori una volta attraversato Arabba si dirigeranno verso Caprile. Da lì inizieranno la scala finale, forse decisiva per la conquista della maglia rosa, che li porterà in cima al Passo Fedaia. 

Il Sellaronda Bike Day ed il Dolomites Bike Day sono entrambi eventi non competitivi (foto Freddy Planinschek)
Il Sellaronda Bike Day ed il Dolomites Bike Day sono entrambi eventi non competitivi (foto Freddy Planinschek)

Tante iniziative

Come detto, nel territorio delle Dolomiti si respirano natura e ciclismo. Saranno molti gli eventi che vedranno protagonista la località di Arabba. La prima manifestazione sarà il Sellaronda Bike Day che si affronterà in due momenti: 11 giugno e 17 settembre (foto in apertura di Freddy Planinschek). Un percorso di 52 chilometri che prevede il “Giro dei Quattro Passi”: Campolongo, Gardena, Sella e Pordoi. 

In mezzo a questi due eventi sarà possibile prendere parte al Dolomites Bike Day, in programma il 25 giugno. Si tratta, anche in questo caso, di una manifestazione non competitiva che viene organizzata con la collaborazione dell’associazione turistica Alta Badia. Un giro che unisce tre Passi: Campolongo, Falzarego e Valparola, per un totale di 51 chilometri e 2190 metri di dislivello.

Per concludere, domenica 3 luglio Arabba verrà coinvolta nella Maratona dles Dolomites, la granfondo più famosa al mondo, che quest’anno celebra la sua 35ª edizione.

Per coloro che amano la Mtb sarà possibile pedalare sul percorso del Sellaronda MTB Tour (foto Arabba Fodom Turismo)
Per coloro che amano la Mtb sarà possibile pedalare sul percorso del Sellaronda MTB Tour (foto Arabba Fodom Turismo)

Per gli amanti dei sentieri

Per chi preferisce destreggiarsi nei sentieri più impervi, in sella alla propria mountain bike, invece, l’appuntamento è per sabato 18 giugno con la Hero Sudtirol Dolomites. Si tratta della gara di Mtb più dura al mondo, giunta ormai alla dodicesima edizione.

I veri appassionati non possono perdere la possibilità di misurarsi nel percorso principe: la Sellaronda MTB Tour. Il panoramico giro intorno al gruppo del Sella è percorribile in autonomia (ma è preferibile farlo con un’esperta Guida di Mountain Bike). E’ possibile affrontarlo in due sensi: orario ed antiorario. Nel primo caso il percorso misura 58 chilometri con 3400 metri di dislivello (che si riducono a 700 utilizzando gli impianti di risalita contrassegnati dal colore arancione). Nel secondo i chilometri saranno 53 ed il dislivello sarà pari a 3.000 metri (che possono essere ridotti a 1300 utilizzando gli impianti dal colore di riconoscimento verde).