Kask, una vera eccellenza italiana

22.07.2021
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A partire dalla sua fondazione, avvenuta nel 2004, Kask è riuscita ad affermarsi come una realtà internazionale. L’azienda bergamasca è stata capace di sviluppare, progettare e produrre caschi di alta qualità in numerosi settori. Si va dal ciclismo allo sci passando per l’equitazione, fino a diventare un player di riferimento nel comparto del work and safety. 

Solo per restare nel ciclismo di vertice, oggi Kask è partner tecnico di team prestigiosi come Ineos-Grenadiers oppure emergenti com Eolo-Kometa

Ylenia Battistello ritira il premio “100 Eccelenze Italiane”
Ylenia Battistello ritira il premio “100 Eccelenze Italiane”

Il riconoscimento del lavoro fatto

La qualità del lavoro svolto in tutti questi anni ha ottenuto di recente un importante riconoscimento. Kask è infatti stata inserita a pieno diritto all’interno del volume “100 Eccellenze Italiane”, un prodotto editoriale esclusivo e di pregio che rilegge i valori, i codici e l’ispirazione del “made in Italy” raccontandone le peculiarità dell’ingegno in vari settori di azione.

La cerimonia di consegna avvenuta in Campidoglio e a ritirare il premio è stata Ylenia Battistello, marketing director di Kask.

«Gli organizzatori del premio hanno riconosciuto alla nostra azienda il merito di aver contribuito allo sviluppo socioeconomico del Paese – ha detto con soddisfazione Ylenia Battistello – E lo abbiamo fatto in ambiti dove l’Italia da sempre vanta eccellenze, come la produzione di articoli sportivi. Non ci siamo limitati al fare un buon prodotto, ma innovando ed elevando gli standard di qualità, dalla performance al design». 

Tanti i premi fin qui vinti

Il premio “100 Eccellenze Italiane”, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Ministero dello Sviluppo Economico, va ad aggiungersi ad altri prestigiosi riconoscimenti internazionali ottenuti dall’azienda bergamasca, tra cui spiccano IF Design Award, ISPO Award, Red Dot Design Award e Eurobike Award. 

La particolarità di Kask sta nell’intera progettazione e produzione made in Italy, una scelta che garantisce la qualità di un prodotto come il casco che fa della sicurezza la ragione d’essere. A tal proposito Diego Zambon, general manager dell’azienda, ha voluto sottolineare che: «Poter controllare l’intera filiera di produzione in ogni sua fase di lavorazione è una condizione essenziale per offrire un prodotto di qualità che sappia realmente proteggere chi lo sceglie per fare sport o per lavorare in quota».

Gli occhiali Koo Spectro White Green
Gli occhiali Koo Spectro White Green

Presenti nel mondo

Sviluppatasi nella sede di Chiuduno, in provincia di Bergamo, oggi Kask conta su uno staff composto da 75 addetti e due filiali in nord America e in Australia, a cui si aggiunge la distribuzione in 70 paesi in tutto il mondo. Con un fatturato consolidato superiore a 53 milioni di euro nel 2020, l’azienda ha segnato oltre il 92% di export.

Con lo stesso approccio che ha decretato il successo della linea di caschi, Kask ha sviluppato dal 2016 il brand Koo Eyewear dedicato a una ampia collezione di occhiali sportivi e maschere da sci.

Kask

Kask Utopia Aldo Drudi

Kask regala un’Utopia ai vincitori di tappa

23.05.2021
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Anche quest’anno Kask è Official Supplier della Corsa Rosa e lo fa con un’iniziativa decisamente originale. Non sarà infatti sfuggito agli amanti del Giro d’Italia un momento molto particolare che si ripete ogni giorno in occasione della premiazione del vincitore di tappa. Sul podio quest’ultimo riceve un premio un casco Kask modello“Utopia” dai colori molto vivaci.

Lorenzo Fortunato riceve il casco Utopia per la vittoria sullo Zoncolan
Lorenzo Fortunato riceve il casco Utopia per la vittoria sullo Zoncolan
Lorenzo Fortunato riceve il casco Utopia per la vittoria sullo Zoncolan
Lorenzo Fortunato riceve il casco Utopia per la vittoria della tappa con arrivo sullo Zoncolan

La firma è di Aldo Drudi

Kask premia ogni vincitore di tappa con un proprio casco, modello Utopia, personalizzato dal noto designer Aldo Drudi. Noto per aver lavorato con leggende dello sport, Drudi ha customizzato i caschi delle squadre di vela dell’America’s Cup Luna Rossa Prada Pirelli ed Emirates Team New Zealand, nonché quelli di motociclisti di livello mondiale della MotoGP come Valentino Rossi, Maverick Viñales, Franco Morbidelli, Fabio Quartararo ed Enea Bastianini. L’artista in questa occasione ha voluto prestare la propria opera al mondo del ciclismo, disegnando 21 trofei unici e speciali per i vincitori di altrettante tappe del Giro d’Italia.
Ricordiamo che Kask è Official Supplier anche del Giro-E, la manifestazione che si svolge in buona parte sulle stesse strade del Giro e che vede protagoniste le biciclette a pedalata assistita.

Kask è fornitore ufficiale sia del Giro d'Italia che del Giro-E
Kask è fornitore ufficiale sia del Giro d’Italia che del Giro-E
Kask è fornitore ufficiale sia del Giro d'Italia che del Giro-E
Kask è fornitore ufficiale sia del Giro d’Italia che del Giro-E

Al fianco di Bernal e non solo

La presenza al Giro di Kask non si limita al solo ruolo di Official Supplier. L’azienda di Chiuduno, in provincia di Bergamo, è presente in gruppo grazie alla sponsorizzazione dei team Ineos Grenadiers e della neonata formazione Eolo-Kometa guidata da Alberto Contador e Ivan Basso, ambassador dell’azienda. Ieri Kasko, in altre parola, ha conquistato lo Zoncolan!

kask.com

Kask Wasabi

Wasabi, il nuovo casco del Team Ineos Grenadiers

15.03.2021
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Ha debuttato alle Strade Bianche e si è fatto subito apprezzare dai ragazzi della Ineos Grenadiers. Stiamo parlando del nuovo casco Wasabi prodotto dall’italiana Kask, un’azienda che si pone ai vertici di questo settore.

Versatile

Wasabi è un casco di alta gamma progettato per essere indossato in tutte le stagioni e in tutte le discipline, dalla strada fino al ciclocross passando per il gravel. Allo sviluppo di Wasabi hanno contribuito anche gli atleti della Ineos Grenadiers, che lo avranno a disposizione insieme agli altri di caschi sempre firmati Kask.

Ineos Grenadiers Casco Wasabi
Wasabi ha esordito alle Strade Bianche con la Ineos Grenadiers
Ineos Grenadiers Casco Wasabi
Il casco Wasabi ha esordito alle Strade Bianche con i ragazzi del Team Ineos Grenadiers

Aperto o chiuso con un dito

Dicevamo che Wasabi è un casco adatto a tutte le stagioni, infatti grazie alla soluzione Active Ventilation System, permette con la semplice spinta di un dito, di alzare o abbassare le prese d’aria presenti nella parte posteriore e anteriore. Grazie a questo sistema molto semplice e immediato, il ciclista può aprire le prese d’aria quando è caldo, mentre le può chiudere quando le temperature sono basse e si desidera stare più riparati. In quest’ultimo caso la temperatura interna aumenta di 1,5 gradi, a parità di velocità mantenuta dal ciclista.

casco Wasabi prese d'aria chiuse e aperte
A sinistra il Wasabi con le prese d’aria chiuse e a destra aperte
casco Wasabi prese d'aria chiuse e aperte
A sinistra il Wasabi con le prese d’aria chiuse e a destra aperte

Aerodinamico sempre

Wasabi è un casco dalle spiccate doti aerodinamiche e anche quando le prese d’aria sono aperte la sua efficienza aerodinamica rimane intatta. I tecnici di Kask hanno misurato che a una velocità di 50 chilometri orari, la potenza impiegata per mantenere la velocità con il sistema di ventilazione aperto aumenta solo di 1 watt. Inoltre, i test in galleria del vento hanno confermato che Wasabi è fra i caschi più veloci in dotazione fra quelli dati ai professionisti, tanto che nella gamma di Kask è secondo solo al modello Utopia, dalle linee spiccatamente aerodinamiche.

L'imbottitura interna è in lana Merino
L’imbottitura interna è in lana Merino
Casco Wasabi interno
L’imbottitura interna è in lana Merino

Con la lana Merino

Ma le qualità di Wasabi non finiscono qui, infatti l’imbottitura interna è realizzata in lana Merino prodotta dal lanificio italiano Reda. Questa scelta contribuisce a una elevata traspirabilità e un controllo ideale della temperatura corporea.

Il peso del casco Wasabi è di 290 grammi nella taglia M. Il sistema di regolazione è l’Octo Fit di Kask, un meccanismo posto sopra la nuca che permette una regolazione micrometrica sia verticale che orizzontale.

Casco Wasabi posteriore
Linee aerodinamiche e design ricercato
Kask Wasabi posteriore
Linee aerodinamiche e design ricercato

Sicurezza oltre gli standard

Kask è molto sensibile al tema della sicurezza, infatti anche Wasabi è stato testato in un laboratorio indipendente e sottoposto a prove con impatti lineari e rotazionali, colpendo superfici piatte e angolate. In questo modo Kask garantisce un livello di sicurezza che va oltre gli standard di legge.

kask.com

Simone Consonni casco Kask

Kask, gli… elmetti magici dei quartetti azzurri

17.02.2021
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Nella recente visita al velodromo di Montichiari abbiamo notato l’attenzione che riservano ai loro caschi i ragazzi della nazionale italiana su pista. Per capire come nascano e vengano sviluppati questi tipi di caschi abbiamo parlato con Luca Viano, Direttore prodotto di Kask. Il marchio italiano è fornitore ufficiale della nazionale italiana su pista.

Si parte dal meglio

Progettare e sviluppare dei caschi che devono fornire la massima efficienza aerodinamica richiede una serie di studi molto approfonditi e complessi.
«La storia di Kask è un po’ particolare – esordisce così Luca Viano – sin dall’inizio abbiamo sempre collaborato con quello che era il Team Sky e che oggi è l’Ineos. Questo per noi ha voluto dire collaborare con i corridori e anche con i partner tecnici della squadra, che sono stati molti. A partire da British Cycling per poi passare a Jaguar fino a oggi con Mercedes. Detto questo, per sviluppare un casco da cronometro o da pista si parte dallo studiare cosa di meglio c’è sul mercato o a livello di prototipi e si vanno a cercare i punti da migliorare».

Elia Viviani con casco Kask bambino Pro Evo
Elia Viviani mentre indossa il Kask Bambino Pro Evo
Elia Viviani con casco Kask bambino Pro Evo
Elia Viviani mentre indossa il Kask Bambino Pro Evo con la coda lunga

In galleria del vento

La collaborazione con una squadra di primissimo livello come la Ineos Grenadiers ha certamente portato una seri di vantaggi.
«Negli ultimi anni abbiamo sempre sviluppato insieme a ogni singolo atleta – ci spiega Viano – utilizzando la galleria del vento e la scansione completa del corridore mentre è in bicicletta».

Il lavoro in galleria del vento risulta sempre molto importante: «Facciamo delle simulazioni con il vento che proviene da diverse direzioni e con l’atleta che assume diverse posizioni in bici. Ovviamente ci sono quelli che stanno più in una posizione e altri che si muovono maggiormente e anche questo fattore deve essere considerato ai fini dell’efficienza aerodinamica. Alla fine, tutte le variabili vengono bilanciate e si va capire quanto può essere diminuito il drag per quel singolo corridore».

Kask Bambino Pro
Il casco Bambino Pro con la coda corta
Kask Bambino Pro
Il casco Bambino Pro con la coda corta, nato dalle caratteristiche di Froome

Coda lunga o corta?

Le caratteristiche fisiche e la tenuta in posizione di ogni atleta vanno ad influire sulle scelte tecniche da prendere per sviluppare un casco.
«I ragazzi della nazionale italiana su pista hanno delle caratteristiche diverse – ci dice Luca Viano – per capire meglio quanto le peculiarità di ogni atleta influiscano sullo sviluppo di un casco faccio l’esempio di Froome. Lui è uno che durante le cronometro guarda molto verso il basso e muove la testa. Da queste sue caratteristiche è nato il casco Bambino Pro con una coda tronca, perché una coda lunga avrebbe fatto da freno. Invece Thomas e Ganna, che vengono dalla pista e hanno una posizione più stabile e duratura, conviene che usino il Bambino Pro Evo con la coda più lunga».

Ma quanto incide la lunghezza del casco sull’aerodinamica?

«La coda più lunga aiuta ad attaccare il flusso d’aria il più possibile alla schiena e questo migliora l’aerodinamica, ma se si muove molto la testa mentre si pedala agisce come un freno».

Attenzione ai dettagli

Entrando nello specifico dei caschi usati dagli atleti della nazionale italiana Luca Viano ci ha detto che: «I ragazzi usano il Bambino Pro Evo, quello con la coda più lunga, che offre il profilo alare migliore ed è più vantaggioso. Bisogna pensare che le prove in pista durano pochi minuti e quindi gli atleti stanno stabilmente in posizione aerodinamica».

E poi ci sono i marginal gains.
«I caschi che vengono usati in pista sono gli stessi usati nelle cronometro su strada o nel triathlon – ci dice – però, per ricercare la massima prestazione, vengono rimossi i fori frontali di ventilazione, che a livello aerodinamico portano qualche disturbo. Ovviamente questa operazione non viene fatta per le prove su strada dove il corridore deve affrontare sforzi più lunghi».

Kask Mistral
Il Mistral ha una larghezza maggiore
Kask Mistral
Il Mistral ha una larghezza maggiore che si sposa meglio con i corridori con le spalle larghe

Un casco per gli australiani

Kask collabora anche con la nazionale australiana su pista e anche da questa partnership è nato un casco specifico.
«Il casco Mistral è nato dal fatto che gli atleti australiani hanno mediamente delle spalle più larghe – ci spiega Viano – questo vuol dire che hanno un impatto con l’aria differente. Questa caratteristica ci ha portato a sviluppare un casco che ha una parte frontale più larga e permette di creare un corpo unico con il profilo dell’atleta. In questo modo si è reso più lineare il flusso d’aria. Il Mistral è adatto anche alle prove di triathlon meno tortuose, anche perché spesso i triatleti hanno una larghezza delle spalle maggiore rispetto ai ciclisti»

Ganna guida il quartetto azzurro
Filippo Ganna guida il trenino azzurro
Ganna guida il quartetto azzurro
Filippo Ganna guida il trenino azzurro. Tutti i componenti usano lo stesso casco

Prove diverse, stesso casco

Per finire abbiamo chiesto se c’è differenza fra il casco usato nel quartetto da quello dell’inseguimento individuale.
«In realtà non ci sono differenze, nel senso che usano lo stesso casco in entrambe le prove. Nel quartetto sono molto importanti l’ordine e i tempi delle tirate e si cerca di lavorare molto sulle caratteristiche delle persone per fare in modo che siano il più omogenee possibile. D’altronde quando Ganna è davanti a tirare, dovrebbe avere un tipo di casco, mentre quando sta in scia dovrebbe averne un altro. Ma questo non è possibile, quindi lui utilizza lo stesso della prova individuale con cui ha il massimo vantaggio aerodinamico».

Carlo Brena di LDLCOmeta

LDL COMeta nuovo ufficio stampa Kask e non solo

08.01.2021
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LDL COMeta, agenzia da oltre dieci anni punto di riferimento nel mondo degli sport outdoor, è di recente diventata il nuovo ufficio stampa di Kask, brand di prestigio nel mondo dei caschi.
L’azienda bergamasca ha infatti deciso di affidare all’agenzia diretta da Carlo Brena (foto di apertura) il compito di curare i rapporti con i media in due settori strategici quali il ciclismo e gli sport invernali.

L’anima sportiva

Il recente accordo con Kask ci ha permesso di approfondire la conoscenza di LDL COMeta. Un’agenzia che vive a stretto contatto con il mondo dello sport, tanto da poter tranquillamente affermare che ne è parte integrante del suo DNA. Molti dei ragazzi che lavorano all’interno dell’agenzia sono a loro volta degli sportivi praticanti. Questo aspetto permette di condividere le passioni e le aspettative di ciascun cliente.

Valorizzare il brand

Per seguire al meglio ogni azienda presente nel proprio portfolio LDL COMeta ha deciso di mettere in campo uno staff di persone altamente qualificate. Ogni membro dell’agenzia ha il compito di seguire al meglio pochi e selezionati clienti. L’obiettivo è quello di curare al meglio gli interessi dei singoli studiando insieme a loro la strategia migliore per valorizzarne il brand. Diventano così parte integrante della promozione lo stesso management di ciascuna azienda, ma soprattutto i suoi testimonial.

Carlo Brena con Davide Brambilla
A sinistra Carlo Brena, con Davide Brambilla Managing Director di Trek Italia
Carlo Brena con Davide Brambilla
A sinistra Carlo Brena, fondatore di LDL COmeta con Davide Brambilla, Managing Director di Trek Italia

La filosofia LDL COmeta

Un caso che ha fatto scuola è ben rappresentato dalla copertina che Sportweek ha dedicato a Lindsay Vonn, pluricampionessa mondiale di sci e testimonial Briko, che ha portato all’azienda un grandissimo ritorno di immagine.
La filosofia che anima LDL COMeta è ben riassunta nella seguente frase: «Sentiamo di aver raggiunto realmente un traguardo solo quando creiamo un incontro armonioso tra i quattro attori protagonisti: l’azienda, i media, il consumatore e l’agenzia».

Non solo aziende, anche eventi

Il portfolio clienti di LDL COMeta è ricchissimo ed è composto non solo da aziende, ma anche da enti turistici ed eventi, tutti legati allo sport. Fra questi spicca la HERO Sudtirol Dolomites, la più affascinante e dura marathon in mountain bike al mondo. Dalla prima edizione nel 2010, l’agenzia LDL COMeta ne ha curato l’ufficio stampa e le relazioni internazionali con i media.

Per concludere ricordiamo che fra i marchi di prestigio seguiti da LDL COMeta, oltre a Kask, figurano aziende del calibro di Santini, Garmin, Selle Italia e Trek, solo per citarne alcune.

ldlcometa.it

Filippo Ganna con Kask

Kask e Ineos Grenadiers, insieme per vincere ancora

17.12.2020
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Il pluripremiato produttore di caschi da ciclismo Kask ha esteso la sua partnership di lunga data con la squadra di ciclismo più vittoriosa della storia, Ineos Grenadiers. E’ stato firmato un rinnovo del contratto quadriennale fino al 2024. Dall’inizio della loro collaborazione nel 2010, i corridori dell’Ineos Grenadiers (ex Team Sky e Team INEOS) hanno portato i caschi Kask a numerose vittorie. L’annuncio di oggi consolida la continuazione di una relazione di grande successo.

Kask e Ineos Grenadiers rinnovano la loro storia di successi fino al 2024

Una storia fatta di vittorie

La storia vincitrice tra Kask e la squadra britannica è iniziata con l’iconico Mojito; il casco che ha accompagnato Sir Bradley Wiggins alla prima vittoria del team al Tour de France nel 2012. L’amatissimo Protone è arrivato nel 2014 ed è stato indossato durante la quarta conquista di un grande giro a tappe appena un anno dopo. Nel 2016, Kask ha rinnovato il contratto con la squadra britannica, lanciando successivamente il leggero Valegro e il rivoluzionario casco aerodinamico Utopia. Entrambi i caschi hanno tagliato per primi il traguardo diverse volte, hanno occupato il gradino più alto di tutti e tre i podi dei grandi giri.

I caschi Kask forniti al Team Ineos Grenadiers: Protone, Utopia e Valegro
I caschi Kask forniti al Team Ineos Grenadiers: Protone, Utopia e Valegro

Rinnovo di quattro anni

La stagione delle corse 2020 si è rivelata un altro grande successo sia per Ineos Grenadiers che per Kask. Tao Geoghegan Hart ha conquistato il Giro d’Italia, Filippo Ganna è diventato campione del mondo a cronometro e Richard Carapaz ha conquistato il secondo posto alla Vuelta a España. Tutti con i caschi Kask. La prossima stagione sembra ancora più promettente, con l’aggiunta di corridori di livello mondiale tra cui Adam Yates, Richie Porte, Daniel Martinez, Laurens de Plus e Tom Pidcock. Oggi, Kask è orgogliosa di annunciare il suo ultimo rinnovo e attende con impazienza altri quattro anni di successi.

Le vittorie dal 2010 ad oggi sono molte
Le principali vittorie conseguite da Kask con il team britannico

Kask e Ineos connubio perfetto

Diego Zambon, General Manager di Kask, ha dichiarato: «Mentre ci avviciniamo alla dodicesima stagione con la squadra di ciclismo di maggior successo al mondo, siamo ora molto felici di dire che questa partnership continuerà fino al 2024. Ineos Grenadiers ci affida la sicurezza dei loro corridori, come fornitore di caschi, è un vero onore e motivo di orgoglio, ma anche una grande responsabilità. Il loro contributo nella progettazione e nello sviluppo dei nostri caschi è stato inestimabile e la loro spinta al successo ci ha a sua volta spinto a innovare e migliorare costantemente i nostri prodotti. Mancano altri quattro anni!»

Il casco Protone in testa a Kwiatkowski
Il casco Protone in testa a Kwiatkowski

Carsten Jeppesen, Responsabile delle operazioni tecniche e commerciali di Ineos Grenadiers, ha dichiarato: «Lavoriamo con Kask sin dall’inizio del team nel 2010 e in quel periodo abbiamo ottenuto molto insieme. Accanto alle nostre undici vittorie nei grandi giri si trovano una serie di primati mondiali nello sviluppo del casco, non solo per rendere i nostri corridori più veloci ma anche per tenerli al sicuro. Non vediamo l’ora di costruire nuovi successi e continuare a raggiungere i massimi livelli di questo sport»

kask.com