Baroni, l’incidente non allontana il Giro d’Italia

28.06.2021
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Diciamola tutta, avevamo in animo di fare un pezzo in cui raccontare in che modo Francesca Baroni, atleta della Premac-Isolmant quinta agli ultimi mondiali U23 di ciclocross e campionessa italiana della categoria, si stesse preparando per il suo secondo Giro d’Italia, dopo una primavera più che buona anche su strada. Invece ci si è messo di mezzo un automobilista indisciplinato e vile, che prima ha provocato l’incidente buttandola terra mentre si allenava e poi è scappato. Lo ha raccontato Francesca stessa con un post su Facebook e uno su Instagram. E’ accaduto il 24 giugno e ora quella verso il Giro appare una rincorsa, di quelle che la toscana ben conosce e di cui tuttavia avrebbe fatto a meno.

Il 24 giugno un’auto l’ha fatta cadere. Dopo l’incidente, Francesca è andata all’ospedale
Il 24 giugno un’auto l’ha fatta cadere. Dopo l’incidente, Francesca è andata all’ospedale
Prima di oggi avevi mai avuto paura allenandoti? 

Quando siamo sulle strade, purtroppo c’è sempre da avere paura… perché quasi tutti gli automobilisti hanno sempre fretta, sono sempre distratti e con il cellulare in mano!

E’ il primo incidente che subisci? 

No, è il secondo, ma fortunatamente nel primo non ci sono state conseguenze perché eravamo praticamente fermi. Mentre in questo incidente ho fatto un bel volo…

Puoi descrivere la strada, dire se era un tratto pericoloso o se il tipo semplicemente correva troppo? 

Il tratto dove è successo l’incidente è una strada come tante altre, ma anche questa volta ha influito la disattenzione alla guida. Uno scooter ha tamponato l’auto che mi stava sorpassando e, dopo lo scontro, mi ha travolto gettandomi in un fosso a bordo strada.

E’ stata l’unica atleta della Isolmant-Premac-Vittoria a concludere la Strade Bianche
E’ stata l’unica atleta della Isolmant-Premac-Vittoria a concludere la Strade Bianche
Il Giro d’Italia a questo punto resta nei programmi? 

Bella domanda, nei miei programmi e in quelli della squadra c’è… Ma dobbiamo vedere come andranno questi giorni e se riesco a recuperare bene dopo l’incidente.

Come è stato finora l’adattamento alle corse con le elite? 

Purtroppo al momento ho fatto poche gare elite. Considerato anche il “povero” calendario italiano, ho corso maggiormente gare open nazionali e devo dire che sono tutta un’altra cosa… Quando mi ritrovo con le elite, specialmente in gare internazionali, non è facile adattarsi e sicuramente devo fare ancora tanta esperienza.

In quale giorno ti sei sentita meglio? 

Il giorno in cui mi sono sentita meglio è stato quello della gara Internazionale di Cittiglio, ho avuto davvero buone sensazioni e sono stata proprio soddisfatta della mia prestazione (Francesca si è piazzata 41ª nel secondo gruppo alle spalle di Elisa Longo Borghini, ndr).

In quale giorno (ovviamente di gara, lasciamo stare l’incidente) ti sei sentita peggio? 

Il giorno più buio è stato quello della gara open a Lozzo Atestino, in provincia di Padova. Non andavo proprio avanti, è stata una giornata nera, da dimenticare!

E’ arrivata 17ª nella crono di Faenza (foto @phrosaofficial)
E’ arrivata 17ª nella crono di Faenza (foto @phrosaofficial)
Il cross a inizio stagione ti ha dato qualcosa in più? 

Sì, ho affrontato le prime corse sfruttando la forma che avevo, anche se il fondo della strada è diverso rispetto all’esplosività del cross… 

Hai cambiato di tanto la tua preparazione andando verso l’estate? 

Sì e no. Gli allenamenti sono più o meno gli stessi, magari ho aumentato un po’ le ore in sella e ho cambiato qualcosa nell’alimentazione.

Che clima si è creato in squadra? 

C’è un buon feeling, andiamo d’accordo… Grazie anche a Giovanni Fidanza, il nostro DS, che cerca sempre di farci fare gruppo.

Sei sempre assieme a Gaia Realini visto il cross in comune oppure si è creato un bel gruppo? 

Su strada è diverso, siamo in tante…

Il programma prevede che tu faccia il Giro con obiettivi particolari? 

Con il team non abbiamo ancora affrontato l’argomento, ma io vorrei migliorare il piazzamento nella classifica generale finale rispetto a quello dello scorso anno (arrivò 77ª a un’ora 13′ da Anna Van der Breggen, ndr).

Credi di essere migliorata tanto rispetto alla Francesca che fece il Giro l’anno scorso? 

Credo e spero proprio di sì!

A fine gennaio è stata quinta nei mondiali U23 di Ostenda, in Belgio
A fine gennaio è stata quinta nei mondiali U23 di Ostenda, in Belgio
Cosa pensi della sostituzione di Scotti alla guida del cross azzurro? 

In questi anni, Scotti si è sicuramente impegnato tanto per fare crescere il movimento, ma il cambiamento era nell’aria…

Che cosa pensi di Pontoni? 

Pontoni non lo conosco ancora bene, ma è sicuramente una persona competente, con esperienza.

Dopo il Giro inizierai già a pensare al cross oppure ci sono altri traguardi? 

Non lo so ancora, intanto fatemi pensare a rimettermi per provare ad essere al via del Giro!

Quale tipo di carriera puoi immaginare per te su strada: più simile a una Longo Borghini oppure a una Arzuffi?

Non saprei, l’unica cosa che posso dire è che devo sempre capire tante cose e imparare a correre meglio su strada, poi si vedrà…

La strada che l’ha attirata a sé e di cui sente forte il fascino per un giorno le ha mostrato la sua faccia meno tranquillizzante. Un incidente non fa mai piacere. Il Giro d’Italia Rosa inizierà il 2 luglio, giovedì prossimo. In un modo o nell’altro, la rincorsa non potrà essere troppo lunga.

«Ieri – dice il suo diesse Giovanni Fidanza – ha fatto una prova in allenamento e siamo ottimisti. Se non ci sono complicazioni nei prossimi giorni, lei corre il Giro».

Corridori, leggete qua: cosa si fa in caso di sinistro?

07.04.2021
4 min
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Il primo contatto ha lasciato tante porte aperte, così questa volta con Federico Balconi, avvocato e fondatore dell’associazione Zerosbatti, si parla del caso più frequente: l’incidente, il sinistro. Di quando un’auto investe il corridore e lo lascia lì. Ferito più o meno gravemente, se non peggio. L’elenco è infinito, la strada ha preteso un elevato numero di vittime i cui nomi scorrono davanti agli occhi. Con alcuni continuiamo a parlare. Marina Romoli. Samuele Manfredi. Luca Panichi. Con altri vorremmo poter parlare, ma non si può più. Michele Scarponi. Tommaso Cavorso. Anthony Orsani. L’elenco è lungo e ogni caso ha avuto un percorso processuale differente.

Il perito dell’assicurazione deve anche essere esperto della bicicletta
Il perito dell’assicurazione deve anche essere esperto della bicicletta
Da cosa cominciamo, avvocato?

Da una considerazione: sulla strada non si è mai abbastanza prudenti. Un cliente ciclista qualche tempo fa ha ucciso un ragazzino ed è uno super sensibile alla tematica della sicurezza. Sono a favore della regola del metro e mezzo per il sorpasso, che però ha un limite. Il Codice della Strada non impone misure, ma dice che se tocchi un ciclista mentre lo superi, sei colpevole. Il contatto poi può avere diverse conseguenze. Può portare alla morte dell’investito o a lesioni di varia entità.

La morte dell’investito…

L’omicidio stradale adesso è previsto come un reato autonomo, non si parla più di omicidio colposo. Viene punito con una pena da 2 a 18 anni.

Che cosa si fa quando si viene investiti?

Bisogna ricostruire le dinamiche. Il ciclista è un soggetto fluttuante, se viene colpito vuol dire che chi lo ha superato non ha messo in atto tutte le misure necessarie. La ricostruzione tempestiva delle dinamiche è utile quando si andrà a processo. E’ importante avere un avvocato da chiamare, per avere un punto di riferimento nel momento in cui non hai la lucidità per fare tutto il necessario. Se aspetti che a fare i rilievi siano i Carabinieri, magari passa troppo tempo oppure gli stessi rilievi vengono fatti male.

Ai rilievi dei Carabinieri si possono aggiungere quelli individuali, come foto e testimonianze
Ai rilievi dei Carabinieri si possono aggiungere quelli individuali
Quale utilità può avere che io proceda a fare da me i rilievi?

Se fai i tuoi rilievi e poi consegni tutto al suo avvocato, quello può fare un’indagine. Tenete presente che dopo 7-10 giorni non trovi più le cose come sono. Ci sono casi di strisce disegnate sull’asfalto dopo l’incidente o buche tappate, perché qualcuno si è reso conto di una mancanza e vi ha posto rimedio.

Ovviamente tutto questo va bene qualsiasi siano le conseguenze dell’incidente?

Certo, anche se non ci scappa il morto. I nostri associati ormai sono diventati bravissimi. Se fai le cose per bene, anche il liquidatore dell’assicurazione ha meno problemi a fare il suo lavoro, perché riesce ad evadere una pratica completa. Allo stesso modo, sarebbe utile che il perito dell’assicurazione fosse esperto di bici.

Mi investono e cosa faccio?

Prendi il numero di targa, che va bene per fare la denuncia. Se invece non riesci a prenderlo e l’investitore se ne va, si può sempre ricorrere al Fondo di garanzia delle vittime della strada. Diverso se hai preso la targa e quello nega. Se lo denunci, poi sta a lui dimostrare che non si trovasse lì quel giorno e a quell’ora. In questi casi faccio appello al buon senso. Se menti e vieni smascherato, diventa un boomerang, perché scatta anche l’omissione di soccorso. Ma per rendere tutto questo meno problematico, sarebbe buona norma uscire in bici in due, per sicurezza in ogni caso.

La media dei sinistri che coingolgono ciclisti è di quasi uno al giorno
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Ci sono corridori che hanno subito danni irreversibili: quanto copre l’assicurazione?

Se c’è un responsabile, l’assicurazione copre al 100 per cento, ma devi avere un buon avvocato. Non ci sono solo i danni alla bici, ci sono incidenti che portano invalidità permanenti, che comportano costi fissi per le famiglie di cui si deve tenere conto. In quei casi c’è da fare una trattativa in sede extra giudiziale. E poi ci sono i danni per i corridori e lì entriamo in un altro mondo.

Vale a dire?

Investi un atleta. Lo costringi a stare fermo per un certo periodo di tempo, magari a saltare la stagione. Così entra in campo il mancato guadagno per l’anno in corso, ma va anche affrontato ciò che tale interruzione dell’attività comporta. Magari gli impedisci di rinnovare il contratto, di offrire le prestazioni che porterebbero a un ingaggio migliore. Allora devi esibire l’elenco dei piazzamenti, dei precedenti, delle offerte ricevute e declinate a causa dell’incidente. E il brutto è che succede tutto per un motivo.

Che sarebbe?

Che la bici non viene percepita come un veicolo, ma come una scocciatura. Se consideri che stai superando un veicolo e non un ostacolo che si frappone fra te e la tua smania di superare, magari sei già un passo avanti nello scongiurare l’incidente e ti eviti un mare di problemi.