Ca’ Virginia: un po’ campo base, un po’ resort di lusso

23.07.2023
4 min
Salva

La Country House Ca’ Virginia, che i nostri lettori ricordano bene e che anche il pubblico televisivo ha imparato a conoscere dopo la vittoria nella trasmissione Quattro Hotel sulle reti Sky, è un’ottima location logistica (in apertura, foto Ca’ Virginia) per i percorsi che vi abbiamo raccontato: quello della CAAM (Ciclo Appenninica Alte Marche) e il Tour dei Campioni. La prima ciclovia, infatti, si snoda per 200 chilometri intorno ai Monte Nerone, Catria e Petrano, ai margini con il confine con l’Umbria. Il secondo invece si colloca a cavallo tra Romagna e Pesarese; basti pensare che la struttura si trova a Borgo Massano, ad appena 18 chilometri da Tavullia, comune ente capofila nel progetto del Tour dei Campioni.

La Country House marchigiana ha vinto una puntata di Quattro Hotel per i servizi dedicati ai cicloturisti (foto Ca’ Virginia)
La Country House marchigiana ha vinto una puntata di Quattro Hotel per i servizi dedicati ai cicloturisti (foto Ca’ Virginia)

Servizi su misura

Il Ca’ Virginia si pone proprio nel mezzo e allora chiediamo subito a Giacomo Rossi, l’albergatore-ciclista che gestisce la struttura, quali sono i servizi specifici che la rendono un bike-hotel di pregio, essendo immerso nel verde.

«I servizi specializzati per ciclisti – spiega – sono una lavanderia quotidiana con riconsegna entro la mattina alle 8. Insieme alla biancheria della stanza rendiamo al cliente i suoi indumenti tecnici lavati e asciutti. Poi c’è una bike room videosorvegliata, con postazioni per le bici e anche per lasciare le scarpe o altri accessori tecnici. Quindi l’angolo officina, attrezzato per piccoli ricambi e per interventi meccanici di prima assistenza.

«Chiaramente, oltre a tutto ciò, c’è la possibilità di avere mappe dei tour a disposizione e l’assistenza da parte mia, da esperto della zona, nel dare consigli per chi è che vuole andare da solo o anche organizzare tour guidati. Per chi sceglie di avere il pacchetto Bike Family c’è la possibilità anche di fare GPS o tracce personalizzate».

La Colazione del Ciclista comrpende tutti i nutrienti necessari per supportare l’attività in bici
La Colazione del Ciclista comrpende tutti i nutrienti necessari per supportare l’attività in bici
C’è poi una colazione dedicata ai ciclisti…

Si, e questa è tra le cose che è piaciuta a Barbieri (lo chef stellato della trasmissione 4 Hotel che poi ha decretato la vittoria del Ca’ Virginia nella puntata del programma, ndr). Abbiamo la “Colazione del ciclista”, con una carta strutturata con carboidrati e proteine, dolce e salato, dai cereali alle uova e, in ultimo ma non per ultimo, la crema di zabaione, ovvero uovo e zucchero, un’altra chicca che non ci facciamo mancare per identificarci nella specializzazione verso gli amanti delle due ruote.

Ci sono altre peculiarità del Ca’ Virginia non prettamente concepite per i ciclisti?

Bè, abbiamo un’area wellness e benessere che è fruibile da tutti. Niente traffico intorno, ma solo campi coltivati fino all’orizzonte e poggi rilassanti. E soprattutto, siamo un “green energy hotel” che non produce nemmeno un grammo di CO2, grazie alla scelta di abbinare la geotermia al fotovoltaico e al solare.

Il traffico non esiste, intorno soltanto pascoli, boschi e stradine da esplorare (foto Ca’ Virginia)
Il traffico non esiste, intorno soltanto pascoli, boschi e stradine da esplorare (foto Ca’ Virginia)
Che cosa pensi dei percorsi della CAAM e del Tour dei Campioni?

Sono due territori ad alta vocazione cicloturistica. Nel Tour dei Campioni sono molto belle le colline tra Tavullia e Coriano, oltre alla Riviera Romagnola. Poi c’è un anello secondario, il Tour del Parco, con il tratto di strada panoramica all’interno del Parco San Bartolo che si affaccia sull’Adriatico.

Mentre la Ciclo Appenninica Alte Marche?

E’ più lunga e, vi dirò di più, ci sono anche strade che si adattano al gravel, un po’ più sconnesse (non sterrate) che ci permettono per esempio di arrivare in quota al Monte Nerone. Questa l’ho percorsa anche qualche decina di giorni fa ed è una meraviglia quella che sale da Piobbico e da lì praticamente ci porta in cima al Nerone dal versante est.

Ca’ Virginia si trova sulla rotta del Tour dei Campioni, ma offre anche possibilità di uscite gravel
Ca’ Virginia si trova sulla rotta del Tour dei Campioni, ma offre anche possibilità di uscite gravel
Quindi non solo strada ma anche gravel e mtb?

Sì, diciamo che la Mtb la lasciamo come terzo punto. Però ad esempio la parte dell’Alte Marche è meravigliosa per il gravel e già a partire dai dintorni del Ca’ Virginia sto studiando percorsi misti ghiaia e asfalto che vanno in quella direzione e verso l’Urbinate.

Come funziona il servizio di guida? 

Si tratta di un servizio a pagamento per chi lo chiede, tuttavia nulla toglie che se alcuni giorni capita che decido di fare un giro in bici, lo dico ai clienti e, in quei casi, chi vuole si aggrega liberamente. Del resto pedaliamo anche per piacere oltre che per mestiere… 

Ca’ Virginia

Ca’ Virginia Bike Summer Camp, il centro estivo dei piccoli ciclisti

18.06.2023
5 min
Salva

La bici e i suoi valori. Il divertimento e la spensieratezza dei più piccoli. Sono queste due le anime che ogni estate riempiono Ca’ Virginia Country House tra le colline marchigiane, a Borgo Massano. Il Bike Summer Camp racchiude tutto ciò e lo fa per i bimbi e i ragazzi dai 6 ai 12 anni dal 10 al 15 luglio

«Vogliamo che i più piccoli – spiega il Giacomo Rossi, titolare della struttura vincitrice di una puntata di Quattro Hotel di Bruno Barbieri, nella categoria bike hotel – stiano all’aria aperta. Rigorosamente in un ambiente sano e con i mezzi per apprezzare ciò che li circonda. E’ un momento di educazione anche all’utilizzo della bici alla larga dagli aspetti agonistici, ma perché ne scoprano la tecnica. Tutto divertendosi e svagandosi nella nostra struttura tra piscina, attività ricreative e formative».

Sport, svago e formazione

A Ca’ Virginia si respira aria di bici e di natura. Giacomo Rossi e la sua famiglia vogliono che questo animo green rivolto al rispetto dell’ambiente, la passione per le due ruote e i valori dello sport vengano trasferiti ai più piccoli. 

«La cosa interessante – dice Rossi – è che attraverso i maestri di mountain bike “Mondobici” abilitati AMI Bike, abbiamo la possibilità di insegnare anche ai ragazzi la tecnica di base. Dall’equilibrio all’assistenza per fare un primo intervento. Capire come utilizzare uno strumento come la bicicletta, quindi anche partenze in salita, discese, curve, gestione del baricentro e slalom. Poi abbiamo un percorso con un rock garden, curve paraboliche e assi di equilibrio.

«C’è la possibilità di divertimento in piscina, ma anche attività di svago, come con la capanna sul fiume piuttosto che il barbecue. Vivranno momenti di formazione in cui si impara anche la terminologia inglese del ciclismo. Oppure è prevista la visita al centro di recupero animali all’oasi faunistica. Un connubio tra ambiente, natura, tecnica, bici e divertimento».

Il necessario per divertirsi

Per pedalare al Bike Summer Camp, imparare e divertirsi i ragazzi che arrivano a Ca’ Virginia devono avere lo stretto necessario: MTB funzionante, kit riparazione con due camere d’aria, abbigliamento comodo, casco, occhiali e guantoni, costume, telo, k-way e zainetto. Si comincia alle 8,30 e si finisce alle 16,30. 

«Per iscriversi – spiega Giacomo Rossi – richiediamo che portino la bici e un minimo di accessori. Quest’anno abbiamo ristretto l’età dai 6 ai 12 anni, in modo che siano un po’ più indipendenti. Soprattutto diventa bello per loro, perché hanno la possibilità di stare insieme e divertirsi in autonomia. Il feedback degli altri anni è sempre stato positivo. Poi chiaramente ci sarà la festa finale con la consegna degli attestati e quello sarà anche il momento per stare insieme ai genitori e le famiglie, che potranno vedere i progressi che i ragazzi hanno fatto con il supporto dei maestri.

«Soprattutto i più piccolini prendono la bici come deve essere presa a quell’età, quindi come un modo per divertirsi. Per noi è un modo per dare un servizio anche alla collettività locale con la formula del centro estivo, visto che la maggiore presenza deriva da ragazzi del territorio. A dimostrazione di ciò, alcuni di questi, per esempio durante l’anno, sono sempre presenti al sabato mattina con la scuola di MTB che ospitiamo».

I valori della bici

Valori ben conosciuti da chi pratica ciclismo. In una settimana dedicata ai ragazzi, Ca’ Virgina è pronta a mettere esperienza e attività che durante l’anno sono riservate a clienti provenienti da tutto il mondo al servizio dei ragazzi. I comuni denominatori rimangono sempre la bicicletta e la sua incredibile scuola di vita. 

«Il valore che teniamo a esprimere – conclude Rossi – è quello di far capire ai ragazzi che la bicicletta può essere anche un modo di educazione e di rispetto ambientale, un valore sociale, un valore di aggregazione e di divertimento. L’educazione sostenibile più importante che possiamo dare ai ragazzi è farli crescere con questo tipo di concetto e di approccio».

Le iscrizioni al Bike Summer Camp sono aperte, per farlo basterà chiamare il numero 3408853100 oppure inviare una email. Il prezzo è di 350 euro per la settimana (300 quota fratelli) oppure di 120 euro per mezza giornata. 

Ca’ Virginia

La generazione Z secondo Garofoli e Umbri

28.11.2022
7 min
Salva

Una “Serata di grande ciclismo”. E’ questo il nome dell’evento organizzato dalla sinergia imprenditoriale tra Maurizio Radi (Fisioradi Medical Center) e Giacomo Rossi (Cà Virginia Country House Bike Resort). Un’occasione per radunare a Pesaro talenti come Garofoli, Carboni, Zana e tanti altri atleti meritevoli del panorama marchigiano e non solo. Nella serata presentata da Ivan Cecchini le immagini e gli ospiti che si sono susseguiti sul palco hanno fatto assaporare un ciclismo che sta crescendo e che è in grado di emozionare.

In un panorama sportivo orfano di talenti come Nibali e Colbrelli, la paura del “vuoto” attanaglia i pensieri di molti tifosi. Talenti come Evenepoel, Van Aert e Pogacar fanno innamorare e stare incollati alla tv milioni di appassionati. Purtroppo però mancano le firme azzurre negli ordini d’arrivo prestigiosi. Così sul palco vediamo premiati Gianmarco Garofoli e Gidas Umbri due interpreti e rappresentanti marchigiani della generazione Z, rispettivamente 2002 e 2001. Due talenti che ci hanno fatto tornare in mente altri quattro nomi, tutti classe 2002. Lorenzo Milesi, Lorenzo Germani, Davide Piganzoli e Davide De Pretto. Gianmarco, Gidas: che cosa pensate di loro?

Milesi anche l’anno prossimo farà parte del Development Team DSM
Milesi anche l’anno prossimo farà parte del Development Team DSM

Milesi, il vento in faccia

GAROFOLI: «Primo anno juniores è arrivato secondo ai campionati italiani a cronometro‚.

UMBRI: «Ti sbagli, era secondo anno, me lo ricordo perché io ho fatto quinto. Aveva battuto Tiberi. E quell’anno Antonio andava forte perché ha vinto il mondiale. Milesi non si conosceva ancora. Io avevo il primo tempo e mi diede qualcosa come 45 secondi. Dissi: “Cavolo questo è un fenomeno”». 

Lo vedete come uno dei più forti della vostra generazione?

GAROFOLI: «Sì, assolutamente».

UMBRI: «A correrci insieme si vede che è uno forte. A volte gli vedi fare delle cose assolutamente non banali. Per esempio alla Per Sempre Alfredo erano in fuga in tre, ha staccato gli altri a 70 chilometri dall’arrivo ed è stato ripreso ai meno 20. Rispetto alla maggior parte degli italiani ha imparato la mentalità straniera, a non aver paura a prendere il vento in faccia». 

GAROFOLI: «Sì è vero, c’ero pure io. Non è un ragazzo che ha paura di prendere vento in faccia. Ecco perché molte volte è stato convocato in nazionale ed è adatto a fare un certo tipo di attività a livello internazionale dove non c’è d’aver paura a spendere energie. Se guardiamo, nel ciclismo di adesso non si va più solo forte negli ultimi cinque chilometri. Si fa la gara a tutta. Io lo vedo come un bel corridore, ci sono anche tanto amico, l’anno scorso abbiamo fatto il ritiro in nazionale insieme e posso dire che è un ragazzo con la testa sulle spalle». 

Germani nel 2023 sarà nella Groupama – FDJ World Tour
Germani nel 2023 sarà nella Groupama – FDJ World Tour

Germani, per le Ardenne

GAROFOLI: «Lo conosco molto bene, è anche stato ospite a casa mia. Un bravissimo ragazzo, un fortissimo ciclista. Quest’anno è riuscito a fare dei bellissimi risultati. Sicuramente aver corso in FDJ ha contribuito a farlo crescere molto».

UMBRI: «L’ho incontrato poco, ma per quello che ho visto va veramente forte. In particolare nelle Ardenne, dove c’è un clima che per un italiano è impossibile. Abbiamo preso, pioggia, neve e grandine con anche una tappa neutralizzata. Lui era l’unico con la maglietta a maniche corte aperta. Aperta! Per uno che abita a Roma fa strano. Lui rispondeva: “Io c’ho caldo”. A parte gli scherzi, è un ragazzo disponibile che spesso vedi lavorare per i compagni. Quando c’è una corsa dura fai fatica a non metterlo tra i primi tre. L’italiano l’ha vinto da solo, non aveva compagni».

Lo vedete pronto per il prossimo anno?

GAROFOLI: «Secondo me sì, perché quest’anno ha fatto vedere di essere prezioso anche per i compagni ed è riuscito a ritagliarsi il suo spazio. Si integrerà bene». 

Piganzoli nel 2023 farà parte ancora del Team Eolo-Kometa
Piganzoli nel 2023 farà parte ancora del Team Eolo-Kometa

Piganzoli, uomo da Giri

GAROFOLI: «Anche lui 2002 lo conosco molto bene. Sia lui che Milesi da juniores erano in squadra insieme. Loro due sono venuti fuori nell’anno del Covid. Il primo anno Milesi aveva fatto bene ai campionati italiani, poi aveva avuto qualche problema e ha corso poco. Anche Piganzoli non ne aveva vinte troppe. Mentre l’anno scorso me lo ricordo molto bene al Giro d’Italia U23 che è arrivato nella top 10 ed è andato molto forte. Quest’anno ci ho corso poco ma l’ho visto al Tour de l’Avenir dove è andato davvero forte». 

UMBRI: «Molto forte e completo. Le volte che abbiamo corso insieme mi è parso un talento puro che potrà fare bene già dall’anno prossimo tra i pro’». 

De Pretto per il 2023 vestirà ancora la maglia Zalf Euromobil Fior (photors.it)
De Pretto per il 2023 vestirà ancora la maglia Zalf Euromobil Fior (photors.it)

De Pretto, sempre al top

UMBRI: «Ci ho corso tanto, quest’anno con il cambio squadra ha trovato un nuovo ambiente con nuovi stimoli. Lui è impressionante, è andato forte dall’inizio dell’anno. Non penso di averlo mai incontrato in un momento no. Nelle corse adatte a lui ha sempre centrato la top 5». 

GAROFOLI: «Ci ho sempre corso insieme fin dagli juniores. E’ un altro talento molto forte». 

UMBRI: «Mi ricordo al Giro del Friuli dove avevi preso quell’imbarcata dove ti spingevo, lui invece quella tappa l’ha vinta (risata di entrambi, ndr)».

GAROFOLI: «Me lo ricordo fortissimo da junior secondo anno insieme a Manlio Moro, erano una coppia incredibile. Quest’anno ci ho corso insieme in Puglia quando sono tornato. Mi ci sono trovato benissimo, è un bravissimo ragazzo ed è cresciuto molto rispetto all’anno scorso, farà bene in futuro. A tutti questi nomi vorrei aggiungere anche Francesco Busatto (2023 Intermarché-Circus-Wanty Development Team, ndr) che ha fatto tantissimi secondi posti e piazzamenti. Gli sono mancate le vittorie, ma è un altro talento della nostra generazione che non si può non menzionare. Ha fatto anche top 10 con i professionisti e non è un risultato da sottovalutare, anzi è tanta roba». 

Il passaggio in team stranieri è obbligatorio per avere più ambizioni nel ciclismo di oggi oppure avete un’altra lettura?

GAROFOLI: «Io personalmente da juniores ho preso la decisione di passare in DSM anche per esperienza personale. Avrei avuto la possibilità di andare in tutte le squadre U23 italiane, ma ho preso questa decisione per andare in una squadra continental che avesse la sorella maggiore WorldTour e quindi avere un piano di crescita già definito. Però era anche una sfida personale, imparare l’inglese, fare un’esperienza di vita fuori dalla mia zona di comfort».

Per voi è una cosa normale quindi che i talenti italiani guardino fuori dai nostri confini già da under?

GAROFOLI: «Secondo me il ciclismo moderno è da considerarsi internazionale. Non c’è bisogno di rimanere per forza in Italia, anzi l’Italia stessa dovrebbe iniziare a importare talenti dall’estero. Poi sono d’accordo, la crescita in Italia dei talenti è importante e chi decide di stare qui fa sempre bene. Più squadre fanno gare internazionali come le continental Zalf e Colpack meglio è». 

Gianmarco Garofoli al rientro ha vinto la Coppa Messapica
Gianmarco Garofoli al rientro ha vinto la Coppa Messapica
Per una generazione forte come la vostra, non pensate ci sia il rischio di venire inglobati dalle WorldTour e diventare ottimi gregari ma senza trovare il giusto spazio? Ad esempio Puccio grande talento tramutatosi in un preziosissimo gregario?

GAROFOLI: «Secondo me no, perché dipende molto dalle ambizioni che si hanno. Se ci si muove bene le squadre sono un mezzo per crescere».

UMBRI: «Puccio ha fatto la sua scelta. E’ andato in uno squadrone come la Sky, ha visto che la maggior parte dei compagni aveva qualcosa in più e ha deciso di mettersi al loro servizio. Ma sono decisioni personali». 

Veniamo a voi due. Una domanda a testa sul futuro. Gianmarco, non è stato annunciato, ma gira voce che manchi solo l’ufficializzazione al tuo passaggio all’Astana WT, cosa ti aspetti dal tuo 2023?

GAROFOLI: «Ancora non posso dire niente, a giorni si saprà qualcosa di più sul mio futuro. Ma dopo quest’anno sono cresciuto molto mentalmente con il problema che mi ha tenuto fuori per mesi. Ho avuto paura di dover smettere e quando ho avuto la possibilità di tornare a correre ho fatto vedere di essere pronto vincendo. L’anno prossimo ho tanta fame e voglia di mettermi in risalto e prendermi quello che quest’anno non ho potuto fare». 

Gidas tu passarai dal Team Colpack Ballan alla Technipes #inemiliaromagna. Cosa ti aspetti dal tuo 2023?

UMBRI: «Non potevo chiedere di meglio. Con “Coppo” ci conosciamo da 4-5 anni, ci parliamo spesso alle corse, mi piace il suo essere diretto. A livello di diesse tra Chicchi, Chiesa, Coppolillo e Cassani che supervisiona credo che sia tra le migliori in Italia. Quest’anno per sfortune o per colpe mie ho fatto una stagione sotto le aspettative. Dal 2023 mi aspetto di riuscire a emergere e vincere». 

Ca’ Virginia: la magia dell’autunno in sella tra profumi e colori

23.09.2022
6 min
Salva

Giornate miti e i colori di una stagione che si intrecciano con i profumi di una terra unica come quella delle Marche. Un momento dell’anno da vivere all’insegna della bici godendosi le temperature e le ore di luce ancora amiche del ciclista. Ca’ Virginia accomuna tutti questi desideri e li racchiude in un soggiorno dedicato alle due ruote rivolto ai profumi dell’autunno

Dalle escursioni alla tavola, partendo dal paradiso verde dove è immersa la Country House, tra le colline del Montefeltro a pochi chilometri da Urbino città patrimonio UNESCO e dalla calorosa e cugina Romagna. Un ambiente unico, storico, dove la cultura e la natura della campagna sono in grado di regalare una vacanza nelle Marche rilassante, memorabile e speciale.

La stagione più bella

I Bike Hotel sono un piccolo nido da cui i ciclisti possono spiccare il volo per le proprie escursioni. Un momento per godersi il tempo tra bici, famiglia e il benessere. L’autunno per Ca’ Virginia rappresenta un momento speciale da vivere assolutamente. 

«E’ la stagione più bella – spiega il titolare Giacomo Rossi – per andare in bici. Le giornate sono ancora miti e non troppo corte. I colori dell’autunno investono tutta la natura circostante con delle tonalità meravigliose, vedi il cambio delle foglie. Soprattutto nell’entroterra dove ci troviamo noi le eccellenze gastronomiche di questa stagione affiorano e ci permettono di gustarle a tavola tutti insieme. I funghi porcini, il tartufo bianco che dalla prossima settimana si può iniziare a raccogliere ma anche il nero che si può ancora trovare. Dal punto di vista ciclistico ed enogastronomico è una stagione d’oro da vivere con qualunque tipo di mezzo dal gravel, Mtb, ebike e strada. Io dico, mettiti in sella e goditi l’esperienza». 

I colori dell’autunno sono un aspetto iconico da vivere immersi nella natura
I colori dell’autunno sono un aspetto iconico da vivere immersi nella natura

I profumi dell’autunno

Il profumo del mosto e della vendemmia, i profumi dell’autunno, quelli che quando si pedala inebriano e fanno godere di ciò che sta intorno. Sapori ed escursioni in grado di rendere un soggiorno unico e ripetibile per un solo periodo l’anno. 

«Per questa stagione unica – spiega Rossi – abbiamo studiato un pacchetto dedicato. Due notti e tre giorni. Arrivo il venerdì e partenza la domenica tardo pomeriggio con late check-out per poter sfruttare al massimo la giornata: pernottamento in camere Fienile, colazione del ciclista con la specialità dello zabaglione fresco ogni mattina e tante cose buone fatte in casa con il giusto mix tra proteine e carboidrati, bike room sicura ed attrezzata per accogliere e coccolare le bici, lavanderia quotidiana con consegna sacca in camera, mappe a disposizione e possibilità di avere tracce su misura e personalizzate». 

Per chi prenota e farà la vacanza entro questo autunno, compresi nel prezzo anche percorso di due ore alla Spa centro benessere con sauna, bagno turco e piscina interna con acqua calda, escursione guidata del sabato con il titolare Giacomo con tappa degustazione in cantina. Il prezzo per l’offerta riservata è di 175 euro a persona. 

Giacomo Rossi è il titolare della struttura nonché anche Bike Manager
Giacomo Rossi è il titolare della struttura nonché anche Bike Manager

Servizi unici

Protagonista e vincitore della puntata di 4 Hotel di Bruno Barbieri in onda su Sky, nella puntata dedicata ai Bike Hotel, Ca’ Virginia propone i servizi e le attenzioni che si sono viste in tv. 

«Una delle nostre proposte dedicate – racconta – è quella che si è vista anche nella puntata di 4 Hotel. Non si parla di chilometri, è adatta a tutti. Si fa la ricerca del tartufo con il cavatore e i cani e poi si degusta qui da noi tutti insieme al termine della passeggiata in sella oppure anche a piedi. E’ un’esperienza da vivere per chi ama la bici ma è anche fattibile per tutti gli accompagnatori.

«Al termine di un’uscita in bici, se la giornata è un po’ più pungente si prenota la Spa e per chi vuole anche un bel massaggio sportivo rilassante in modo tale da rimettere a puntino le gambe per il giorno successivo. Un toccasana in grado di far recuperare mente e corpo da soli o con i propri accompagnatori». 

Terra di bici

Le strade sono quelle su cui si allenava Marco Pantani, tra queste a pochi chilometri si trova il Carpegna, una delle salite più iconiche dell’entroterra che circonda Ca’ Virginia. 

«Le strade da percorrere – dice – sono infinite, una più bella dell’altra. Tra queste la Gola del Furlo che è stata riaperta dopo essere stata chiusa per due anni. Poi le strade di Mombaroccio e tutta la parte che collega la vallata del Foglia alla vallata del Metauro. Poi c’è la Panoramica bella tutte le stagioni. E infine il Carpegna diventato ormai una tappa famosa e unica, la preferita del Pirata». 

Ad accompagnare gli ospiti oltre alle guide c’è proprio lo stesso Giacomo Rossi in prima persona che conosce queste strade a menadito. «Per me accompagnare i clienti e gli ospiti è sempre bello. E’ un onore e un piacere. Ti dà modo di legare e di capire ogni particolarità ed esigenza per migliorarsi sempre. Poi si condivide la stessa passione quindi diventa più facile anche far conoscere il nostro bellissimo territorio». 

Autunno in tavola

Il menù passa dalla stagionalità e da ciò che sta intorno a Ca’ Virginia proponendo le eccellenze del territorio rivisitate dallo Chef Massimo Emiliozzi anche lui appassionato di ciclismo. Chi arriva nella Country House trova una cucina specializzata nel tartufo, con un menù degustazione ogni giorno diverso, con piatti realizzati rigorosamente con materia prima stagionale di altissima qualità, proveniente da orto proprio e colli marchigiani.

A Ca’ Virginia ogni pietanza racchiude in sé una storia, che narra di stagioni e di territorio. La valorizzazione delle ricchezze agroalimentari locali giunge all’esaltazione dei sapori della terra e della tradizione, delle quali il tartufo è il testimone più prezioso perché nascosto proprio intorno alla struttura. Il tutto in una cucina a misura di ciclista dalla colazione agli spuntini extra realizzati ad hoc per ogni esigenza. 

Ca’ Virginia

4 Hotel: la puntata dei bike hotel la vince il Ca’ Virginia

26.07.2022
4 min
Salva

Il format televisivo Bruno Barbieri 4 Hotel, produzione Sky Original realizzata da Banijay Italia e sempre disponibile on demand, ha recentemente mandato in onda una puntata dove a contendersi il successo sono stati quattro bike hotel, due romagnoli e due marchigiani, ben noti sia al pubblico degli appassionati ciclisti quanto agli addetti ai lavori.

Giacomo Rossi all’interno del suo bike hotel Cà Virginia Country House & Wellness (foto Sky)
Giacomo Rossi all’interno del suo bike hotel Cà Virginia Country House & Wellness (foto Sky)

A mettere in mostra le proprie caratteristiche, la personale predisposizione all’ospitalità e gli specifici servizi a beneficio degli ospiti-ciclisti sono stati il Lungomare Bike Hotel di Cesenatico, l’Hotel Dory di Riccione, l’Hotel Marinella di Gabicce Mare e il Ca’ Virginia Country House & Wellness che ha la propria sede a Montecalvo in Foglia, nell’entroterra marchigiano, esattamente a metà strada tra Pesaro ed Urbino. E ad aggiudicarsi questo originale “contest” è stato proprio quest’ultimo, il Ca’ Virginia, che ha avuto la meglio per un solo punto sul riccionese Dory (foto Sky in apertura).

Per meglio approfondire, e per farci raccontare qualcosa in più relativamente questa originale iniziativa televisiva di successo, abbiamo colto l’occasione per scambiare qualche battuta con Giacomo Rossi che del Ca’ Virginia Country House & Wellness è – assieme alla sorella Francesca – l’amministratore.

Bruno Barbieri nella suite che lo ha ospitato per la puntata dedicata ai bike hotel (foto Sky)
Bruno Barbieri nella suite che lo ha ospitato per la puntata dedicata ai bike hotel (foto Sky)
Allora Giacomo, una bella ribalta televisiva questa offerta da 4 Hotel di Bruno Barbieri…

Non vi nascondo che siamo davvero molto contenti per come sono andate le cose. In primis per aver avuto la possibilità di partecipare. In seconda battuta, ovviamente, per aver vinto! La competizione si annunciava difatti serratissima. Tutti e tre gli altri concorrenti sono bike hotel molto riconosciuti e di successo. Hanno dalla loro sia la storia sia servizi specifici di primissima categoria messi a disposizione dei loro clienti-ospiti-ciclisti. Cesenatico, Riccione e Gabicce Mare sono realtà dove l’accoglienza turistica dei ciclisti è buona, buonissima praticata da moltissimo tempo…».

Quali pensi siano stati i punti di vantaggio che hanno poi condotto il Cà Virginia al successo?

Riflettendoci a mente fredda e dopo aver rivisto la trasmissione, credo che un aspetto importante, diciamo persuasivo ed apprezzato per la formazione del giudizio finale di Bruno Barbieri, sia stato quello legato alla nostra forte attenzione per l’ambiente. La nostra struttura ad esempio ha un impianto fotovoltaico da 200KW installato nel 2003, siamo stati tra i primi nelle Marche. Nel nostro parcheggio sono installate due colonnine di ricarica veloce per le auto elettriche. E poi abbiamo eliminato l’uso della plastica in tutte le stanze. E nelle stesse camere effettuiamo una rigorosa raccolta differenziata dei rifiuti…

Questo è l’interno della suite dove ha soggiornato lo chef Barbieri (foto Sky)
Questo è l’interno della suite dove ha soggiornato lo chef Barbieri (foto Sky)
Servizi per i ciclisti ma anche tanta, tantissima attenzione al tema del “green” dunque…

Esatto. Credo sia stato proprio questo corretto mix tra servizi, bicicletta e attenzione per le buone pratiche ambientali a farci vincere. Senza naturalmente tralasciare la location, che a differenza delle altre tre in gara è l’unica situata nell’entroterra. La struttura del Ca’ Virginia Country House & Wellness si caratterizza per essere un riuscito recupero strutturale di una antica residenza rurale dei primi del millecinquecento. E anche questo vantaggio… geografico a mio giudizio ha pesato in sede di valutazione finale.

Vedendo la puntata, emerge anche molta attenzione per quanto riguarda la cucina del Ca’ Virginia: raccontaci qualcosa in più…

Assieme ai servizi e ai vantaggi che ci concede naturalmente la nostra location, puntiamo moltissimo sulla buona cucina e sulla Spa: quest’ultima perfetta, assieme alla piscina scoperta nel grande giardino esterno, per accogliere e coccolare i nostri ospiti una volta terminata la propria escursione in bici. Relativamente alla cucina, al Ca’ Virginia si è letteralmente nelle mani dello chef Massimo Emiliozzi: un marchigiano doc, oltretutto anche appassionato ciclista, che con i prodotti del territorio riesce sempre a deliziare i nostri ospiti. Non a caso, e mi piace poterlo sottolineare, da noi il tartufo è disponibile e proposto da chef Emiliozzi tutto l’anno…

Bruno Barbieri ha avuto modo di testare le bici a disposizione dei clienti di Cà Virginia (foto Sky)
Bruno Barbieri ha avuto modo di testare le bici a disposizione dei clienti di Cà Virginia (foto Sky)
E relativamente al territorio che circonda la vostra struttura cosa potresti aggiungere?

Il Ca’ Virginia ha certamente dalla sua la location. Chi vuole ritagliarsi un soggiorno all’insegna del relax e della tranquillità, da noi può trovare una destinazione veramente ideale. Ma un soggiorno rilassante non disdegna anche l’attività in bici oppure quella culturale… La meravigliosa Urbino, ad esempio dista dal Ca’ Virginia appena 15 chilometri. Carpegna, col suo mitico “Cippo Pantani”, il mio percorso preferito, si raggiunge in bici dopo 40 chilometri, mentre le prime spiagge affacciate sul mare non sono distanti più di 18/20 chilometri.

Cà Virginia

Allievi: una categoria da tutelare, l’esempio della “RossiniRaffaello”

08.07.2022
7 min
Salva

«Stiamo alzando troppo il livello di agonismo, nella categoria allievi si sta arrivando ad un punto di non ritorno. Per un ragazzo di quell’età si stanno creando dei ritmi sempre più esasperati sotto alcuni punti di vista. Se ad un allievo di oggi piace lo sport che sta facendo, si trova davanti ad un bivio netto. O sale sul treno o rimane indietro. E il treno di questo momento va troppo veloce. Si rischia di perdere tantissimi praticanti».

Chi parla è Michele Sgherri, organizzatore e consigliere dell’Alma Juventus Fano. A poche settimane dall’annuncio dell’esclusione delle limitazioni di rapporti negli juniores, la cascata decisionale ha aperto a un dibattito trasversale che ha coinvolto tutte le categorie giovanili. Il 3 luglio è andata in scena la “La prima RossiniRaffaello” 1° Memorial Marco Ragnetti. Una corsa in linea dedicata agli allievi da 74 chilometri con partenza da Pesaro e arrivo ad Urbino. Co-organizzata dalla società S.C.D Alma Juventus Fano che ha visto l’iscrizione di 145 giovani di 28 squadre differenti, provenienti da ben 11 Regioni.

Una gara unica e riconoscibile rivolta alla tutela e alla crescita di atleti nelle categorie giovanili, con un focus sulla sicurezza e il puro piacere di correre. Con Sgherri abbiamo voluto esplorare gli aspetti organizzativi e i retroscena di una categoria da proteggere. 

Il podio della corsa con tutti gli organizzatori sul palco al fianco dei giovani
Il podio della corsa con tutti gli organizzatori sul palco al fianco dei giovani

La corsa 

Da Pesaro a Urbino, 74 chilometri con 1.060 metri di dislivello. Una corsa in linea che ha regalato ai 145 partecipanti un’esperienza unica tra le colline marchigiane. Co-organizzata dalla società di Fano con il supporto di Maurizio Radi titolare di Fisioradi Medical Center, Giacomo Rossi titolare di Ca’ Virginia Country House e altri cinque personalità del settore ciclistico marchigiano e non solo come: Michele Sgherri, Gian Franco Fedrigucci, Filippo Beltrami, Alighieri Omicciolo e Ivan Cecchini. 

Un’unione di intenti che ha portato alla realizzazione di una gara per giovani volta a tutelare una categoria sempre più dedita all’agonismo. Anche promozione del territorio con la carovana dei giovani atleti che hanno toccato i comuni e le bellezze del territorio in totale sicurezza. L’ordine d’arrivo ha visto trionfare Emanuele Rocchi, de Il Pirata Official Team, seguito da Leonardo Consolidani del team Coratti e terzo posto per Mattia Proietti Gagliardoni della UC Foligno.

La famiglia di Marco Ragnetti alla partenza, papa, mamma e sorella
La famiglia di Marco Ragnetti alla partenza, papa, mamma e sorella

Corsa per Marco

Lo scopo della manifestazione? Far crescere nei ragazzi il sogno di essere “il futuro del ciclismo italiano” proprio come voleva essere Marco Ragnetti al quale è stata dedicata questa prima gara con l’obiettivo di portarla ai vertici nazionali nel ricordo di Marco. 

«L’idea della corsa – spiega Sgherri – è nata prima della tragedia. Purtroppo l’8 marzo è successo l’evento drammatico. Marco era amico dei miei figli e io lo stesso con la sua famiglia. Il papà Sergio e la mamma Barbara sono due persone fantastiche. Ci hanno accompagnato in tutto il progetto e nella giornata dell’evento. Li abbiamo premiati ed è stato bello anche se drammatico perché Marco sarebbe dovuto essere in mezzo a quei ragazzi. Nel minuto di raccoglimento i ragazzi hanno dimostrato la vicinanza e la solidarietà con un silenzio assordante ed emblematico. La sua memoria è stata ricordata con una giornata di rispetto, sicurezza e serietà con un pizzico di sano agonismo».

Un arrivo a due con a trionfare Emanuele Rocchi davanti a Leonardo Consolidani
Un arrivo a due con a trionfare Emanuele Rocchi davanti a Leonardo Consolidani

Parola a Sgherri

Organizzare una corsa in linea non è mai cosa semplice a maggior ragione se viene fatto per un’età delicata come quella tra i 15 e i 16 anni. Scopriamo insieme al co-organizzatore Michele Sgherri i dietro le quinte di una corsa così unica nel panorama italiano e il suo pensiero sulla categoria

Siete soddisfatti della corsa?

A livello organizzativo siamo molto soddisfatti di questa prima edizione. Soprattutto pensando che abbiamo organizzato una gara in linea per allievi. Dietro c’è un lavoro di squadra coeso ed efficace tra noi sette. Le aspettative non erano alte perché essendo la prima non ci siamo posti obiettivi ambiziosi. Non ci saremmo mai aspettati un’adesione del genere. Prevedevamo 50/60 corridori, invece ne abbiamo ospitati 145. E’ stato un successo. Abbiamo ricevuto tanti complimenti da tutti. 

Come avete organizzato la sicurezza per la gara?

Un aspetto che abbiamo voluto curare senza porci limiti era proprio quello della sicurezza. L’investimento è stato alto anche dal punto di vista economico. Avevamo più motoscorte del normale. L’Alma Juventus Fano ha creduto in ogni aspetto. Anche perché per la nostra società era la prima volta in quarant’anni che curavamo l’organizzazione di una prova in linea. Avere 150 volontari il 3 di luglio non è una cosa scontata. Tutte le associazioni ci hanno appoggiato così come le istituzioni a partire soprattutto da Pesaro, per finire con Urbino. A ogni incrocio c’era il segnalatore, avevamo la scorta della polizia davanti e dietro. 18 moto staffette. Pe la categoria è stata una cosa più unica che rara. Lo stesso Prefetto ci ha concesso una mano in più perché ha visto l’intento, la serietà e l’impegno.

La sicurezza è un aspetto su cui sono state investite molte risorse
La sicurezza è un aspetto su cui sono state investite molte risorse
Che risposta avete avuto dagli atleti?

I ragazzi si sono divertiti tutti. Togliendo i primi che si divertono a priori, il nostro obiettivo era far divertire gli ultimi. Tant’è vero che all’arrivo ne sono arrivati ben 87. I ragazzi sono rimasti entusiasti, la differenza con una gara in circuito è anche questa. 

Perché una corsa in linea?

Le corse in linea sono davvero poche. Abbiamo messo una salita a metà e alla fine, la corsa era davvero movimentata. Lunedì prossimo abbiamo previsto già un primo incontro per organizzare un’altro evento per il 2023. Non nascondo che il nostro obbiettivo sia quello di portare la corsa tricolore per juniores da qui a tre anni

Come mai avete deciso di organizzare una corsa per allievi?

Si è sempre fatta la corsa a Montelabbate per la “Corsa delle Pesche” per esordienti e allievi. Quest’anno la categoria allievi sarebbe rimasta scoperta, così abbiamo pensato che questa sarebbe stata un’opportunità anziché un limite. 

Che momento sta vivendo la categoria allievi?

A mio parere il corridore bisogna iniziare a farlo gradualmente senza esasperare la categoria. Mentre il trend che si sta prendendo da qualche tempo è quello di aumentare i ritmi e la preparazione anche in categorie propedeutiche come questa.

Un momento di convivialità tra i ragazzi nelle fasi pre gara
Un momento di convivialità tra i ragazzi nelle fasi pre gara
Quand’è che si inizia a pensare di fare il corridore?

Per come intendo io il ciclismo giovanile, da juniores si inizia a capire la categoria dal primo anno e il secondo si può pensare di prendere la decisione di fare il corridore. Quello che vedo oggi invece è un’esagerazione da parte di alcune squadre che arrivano alle gare con l’atteggiamento da squadra professionistica e budget spropositati. 

La decisione dell’esclusione della limitazione dei rapporti pensi toccherà anche gli allievi?

Due errori molto grossi sono per me l’eliminazione delle limitazioni dei rapporti negli juniores e le plurime. La prospettiva futura è infatti quella di un lento spopolamento di alcune regioni con la migrazione degli atleti verso le altre. Le Regioni più attrezzate si accaparreranno gli atleti mentre quelle che erano in sofferenza subiranno il colpo di grazia che ricadrà a cascata dal movimento giovanile. Si avrà una migrazione da parte degli atleti verso le Regioni che già godono di talenti e soldi. 

La maglia celebrativa per il primo classificato
La maglia celebrativa per il primo classificato
Pensi che i bilanci delle squadre subiranno un colpo anche per questo motivo?

Si. Non è così che dovrebbe essere intesa la categoria giovanile dove la crescita dovrebbe essere al centro delle priorità. Le società sono molto in sofferenza, fortunatamente c’è molto volontariato. Noi come Alma Juventus Fano siamo quasi tutti ex corridori, appassionati e volenterosi ad aiutare chi vuole approcciarsi a questo sport. I miei figli corrono in queste categorie ma per me è come se figli lo fossero tutti. Ci tengo alla loro crescita come alla loro sicurezza. In queste categorie non si parla di campioni, invece spesso ci si ritrova davanti a esaltati e a volte esasperati che credono il contrario.  Per noi vedere 150 atleti al via è stata una gioia immensa. Potevano anche non partire: vederli in piazza a Pesaro felici e sorridenti per noi sarebbe stato abbastanza.

Cosa vuol dire organizzare una corsa in linea per allievi oggi in Italia?

A livello burocratico è allucinante. Tra uffici istituzionali spesso si fanno la guerra a vicenda e chi ne paga le conseguenze è l’organizzatore. Ci sono molte regole tecniche di difficile interpretazione per chi non è un habitué. A Pesaro abbiamo avuto un grosso appoggio da parte delle istituzioni che ci hanno capito e aiutato in tutti i passi a livello pratico e pian piano ne siamo venuti a capo. A livello di responsabilità è un impegno enorme. Il nostro presidente alla fine dell’evento mi ha detto “siamo stati dei pazzi” perché è stato qualcosa di incredibile. Tutto molto bello ma con una responsabilità altissima. 

Ca’Virginia: paradiso green per bici, ragazzi e famiglie

19.06.2022
7 min
Salva

Nell’entroterra marchigiano, in particolare a Borgo Bassano (PU), è presente un angolo ecosostenibile rivolto alle due ruote di nome Ca’Virginia Country House & Wellness. Un Bike Hotel che abbraccia il ciclismo in tutte le sue sfaccettature. Un luogo dove viene valorizzata la bici e le sue attività, dall’educazione alla tecnica, attraverso il Bike Summer Camp dedicato ai bambini e ragazzi. Fino agli itinerari che si districano tra le strade delle Marche, dalle colline al mare.  

Una struttura Green che si alimenta con fonti rinnovabili a conferma di una filosofia a basso impatto ambientale in grado di far scoprire un territorio ricco di eccellenze enogastronomiche. Adatta a tutte le discipline, Ca’Virginia fornisce tutti gli strumenti per avvicinarsi allo sport delle due ruote ai più piccoli e di percorrere itinerari unici ai più esperti, come quello che arriva fino al Cippo Pantani sul Carpegna. 

Andiamo a scoprire la struttura e i suoi servizi con il titolare Giacomo Rossi: «Siamo una struttura Bike Hotel che parte come attività nel 2007 e già nel 2009 abbiamo iniziato a promuoverci come tale. Attraverso la nostra idea di soggiorno e anche per merito della mia passione abbiamo sviluppato la ricettività cucita per i ciclisti e accompagnatori. Nella Regione Marche siamo stati tra i primi Bike Hotel anche prima che uscisse il disciplinare che negli ultimi anni è stato implementato, un orgoglio e un impegno che stiamo portando avanti». 

La struttura è circondata da verde e ambienti bike friendly da dove partono gli itinerari per tutto il territorio circostante
La struttura è circondata da verde e ambienti bike friendly da dove partono gli itinerari per tutto il territorio circostante

I servizi per la bici

Presso Ca’Virgina è possibile trovare svariati servizi pensati per la bicicletta, che accompagnano il ciclista nella sua permanenza e vacanza durante tutte le stagioni dell’anno. 

«Per quanto riguarda l’offerta dei servizi – spiega Rossi – abbiamo la Bike Room video sorvegliata per poter lasciare la bici e godersi i momenti giù dalla sella senza pensieri. Accessibile dall’interno, con un angolo dedicato solo per l’officina volto alla manutenzione della bici. Lavanderia quotidiana, quindi sempre aperta, con il sacco dei panni che viene consegnato entro le otto del mattino del giorno successivo.

«Poi abbiamo un menù – continua – dedicato con pasti appositamente strutturati per la pratica sportiva, dalla colazione, alla merenda dopo il rientro e ovviamente pranzo e cena. Viene inoltre fornita un’assistenza con mappe del territorio per chi desidera conoscere ciò che sta intorno a Ca’ Virginia».

Nella struttura è presente un centro benessere interno e una piscina esterna per i momenti di relax e svago
Nella struttura è presente un centro benessere interno e una piscina esterna per i momenti di relax e svago

Itinerari e degustazioni

Il contesto intorno ad una struttura è fondamentale per permettere al ciclista di immergersi all’interno di un territorio e apprezzarne la sua bellezza. Ca’Virginia valorizza tutto ciò con escursioni e servizi dedicati.

«Per chi vuole può fare escursioni in bici – dice Rossi – nelle zone limitrofe ci sono luoghi come: San Marino, San Leo, la parte degli Appennini come per esempio il Carpegna. La nostra location si trova a meno di venti chilometri dal mare, quindi è raggiungibile anche tutta la parte della Panoramica come San Bartolo e altre località a sbalzo sul Mare Adriatico. 

«A inizio stagione prevediamo escursioni dedicate che si differenziano da quelle invernali con itinerari appositamente studiati per apprezzare il più agevolmente il contesto che ci circonda. Non mancano le soste enogastronomiche per apprezzare le eccellenze delle località circostanti. Degustazioni, cantine, formaggi locali e tanto altro».

Gli itinerari si snodano in tutta la Regione e non solo, tra mare e monti e famose salite
Gli itinerari si snodano in tutta la Regione e non solo, tra mare e monti e famose salite

Bike Summer Camp

L’avvicinamento al ciclismo non sempre è semplice e spesso da bambini e ragazzi la scelta dello sport è un momento delicato. Ca’Virginia mette al servizio delle famiglie un momento dedicato dal 4 al 9 luglio proprio per i più piccoli. 

«Questa è un’iniziativa – racconta Rossi – che è già giunta alla quarta edizione. Sostanzialmente è un centro estivo dedicato interamente ai ragazzi, con l’età minima di sei anni fino ai tredici. La nostra proposta si è ampliata notevolmente. Partendo dalla possibilità accogliere i ragazzi come centro estivo locale senza pernottamento, sia invece quella che lo comprende. Da quest’anno inoltre, c’è la possibilità di soggiornare in tende da campo in collaborazione con la protezione civile per l’allestimento della struttura dedicata.

«Il Bike Summer Camp – spiega – si svolge con attività dedicate alle due ruote. Corsi di tecnica di guida, con maestri abilitati. Nello specifico vanno a insegnare quello che è la gestione del mezzo, con impostazione curve, gestione del baricentro e partenze da fermo o in salita. Anche puro divertimento con attività che si svolgono nel parco, nella piscina, all’aperto, didattiche, di educazione stradale e ambientale. Il Camp è aperto a tutti non bisogna per forza essere tesserati, può essere un momento dove ci si avvicina a questo sport meraviglioso che è il ciclismo oppure per chi vuole esprimere la propria passione». 

Il Bike Hotel è a misura di bici e dispone di una Bike Room video sorvegliata
Il Bike Hotel è a misura di bici e dispone di una Bike Room video sorvegliata

Un territorio senza limiti

La Regione Marche è un angolo dello stivale dove è possibile trovare in pochi chilometri paesaggi completamente diversi. Dal mare alle colline con panorami mozzafiato e itinerari che ripercorrono le strade che hanno fatto la storia del ciclismo tricolore e non solo. 

«Parlando di bici da strada – dice Rossi – possiamo prendere come esempio il Carpegna con il giro del Pirata. Un itinerario che ripercorre le strade dove si allenava Pantani e dove ancora oggi moltissimi ciclisti vanno a solcare quella salita iconica. Mi piace sempre ricordare la sua frase che rende quell’ascesa così famosa “A me il Carpegna mi basta”. E’ un giro da un centinaio di chilometri con un dislivello da 1700/2000 metri a seconda del ritorno presso la struttura. Si sale sul Carpegna poi al Cippo e ritorno con la possibilità di fare una sosta nel paese per un ristoro.

«Per quanto riguarda la Mtb – conclude Rossi – abbiamo itinerari di ogni tipo per muscolare ed e-bike. Ci sono giri come quello che porta alla visita di Urbino, un percorso di circa quaranta chilometri. Per l’occasione è prevista anche una visita ai castelli limitrofi, accompagnata con un’esperienza enogastronomica di degustazione di prodotti del territorio». 

il contesto in cui è immersa Ca’Virginia è naturale e a basso impatto ambientale grazie alle sue energie rinnovabili
il contesto in cui è immersa Ca’Virginia è naturale e a basso impatto ambientale grazie alle sue energie rinnovabili

Attenti all’ambiente

In un periodo storico delicato e attento all’ambiente, strutture come quelle di Ca’Virginia rappresentano un esempio da seguire e trainante per le strutture Bike Hotel di tutto il panorama italiano. 

«Nel 2004 quando abbiamo – racconta Rossi – pensato al recupero della struttura rurale l’abbiamo concepita in ottica Green. Abbiamo quindi deciso che questa struttura dovesse avere un cuore verde. Quindi nel rispetto dell’ambiente e nella sua ecosostenibilità. Le nostre fonti sono impianto solare, geotermico e solare termico. 

«La struttura utilizza – fa notare Rossi – tutte fonti rinnovabili e non combustibili e gas fossili. Abbiamo esclusivamente impianti fotovoltaici e in parte recepiamo dalla rete. Questo concetto da coerenza al nostro progetto rivolto alla bici e a tutte le sue discipline. Dalla bici da corsa all’ultima arrivata e-bike. Ora abbiamo anche le auto elettriche tant’è che abbiamo installato delle colonnine di ricarica per chi ci vuole raggiungere con il proprio mezzo elettrico».

Ca’Virginia non è solo bike ma è anche ristorazione e benessere con i suoi servizi dedicati al recupero e relax
Ca’Virginia non è solo bike ma è anche ristorazione e benessere con i suoi servizi dedicati al recupero e relax

Recupero a tavola e non

Per il ciclista, i momenti antecedenti e di recupero dall’uscita in bici sono forse gli aspetti più importanti. Ca’ Virginia fa della sua enogastronomia uno dei cavalli di battaglia anche grazie al ristorante interno aperto tutto l’anno. «In cucina – dice Rossi – abbiamo lo Chef Massimo Emiliozzi con il quale collaboriamo. Abbiamo un concetto gastronomico che viene riproposto sulla tavola con prodotti dell’orto e del territorio a Km0. In linea e coerentemente con la stagionalità e con i prodotti figli del territorio che ci circonda. 

Un altro momento di recupero fondamentale per chi va in bici ma anche per chi accompagna è il dopo allenamento. «Abbiamo un centro benessere – conclude – con un’offerta dedicata ai ciclisti ma anche per gli accompagnatori e le famiglie. Massaggi di recupero sportivo e trattamenti di relax. Disponiamo di sauna, bagno turco, vasca salina, idromassaggio, percorsi Kneipp. Quindi tutta la parte di acqua che per le stagioni fredde diventa di ristoro, mentre per quelle più calde è un’occasione di relax e vacanza che si completa con la piscina esterna».

Cavirginia.it

Fisioradi e Ca’ Virginia: le Marche, la bici e una visione comune

30.11.2021
3 min
Salva

Fisioradi Medical Center e Cà Virginia Country House: due realtà imprenditoriali marchigiane, molto diverse tra loro, che da sempre strizzano l’occhio al ciclismo. Due amici – Maurizio Radi e Giacomo Rossi – che condividono la passione per le due ruote e ideando appuntamenti dove la bicicletta è assoluto protagonista.

L’evento “Serata di grande ciclismo” si è svolto nella splendida cornice di Cà Virginia, un rustico padronale dei primi del XIV secolo
La serata si è svolta nella cornice di Cà Virginia

Serata di grande ciclismo

Proprio come avvenuto venerdì 26 novembre in occasione di una bellissima cena, andata rapidamente “sold out” e denominata “Serata di grande ciclismo”. Che nella magnifica struttura del Cà Virginia ha visto come protagonisti alcuni giovani campioni con idee ben chiare sui propri (ambiziosi) obiettivi. Tra questi – tutti premiati – Giovanni Carboni (foto di apertura), Gianmarco Garofoli, Gidas Umbri e Alice Palazzi, ai quali si sono affiancati anche alcuni ex professionisti sempre marchigiani come Andrea Tonti e Federico Canuti. La serata ha anche consentito la raccolta di fondi devoluti alla Marina Romoli Onlus. Un’associazione presieduta dalla stessa Marina Romoli, anch’essa presente al Cà Virginia, per sensibilizzare il tema della sicurezza stradale.

Durante la serata c’è stata una raccolta fondi per la Onlus Marina Romoli
C’è stata anche una raccolta fondi per la Onlus Marina Romoli

Sinergia e passione

Il Cà Virginia Country House, un rustico padronale dei primi del XIV secolo ristrutturato con sostenibilità e attenzione ai dettagli all’ecologia e all’ambiente. Si trova lungo la Valle del fiume Foglia, tra Pesaro e Urbino. La sua posizione , a pochi chilometri dalla città patrimonio UNESCO di Urbino, rappresenta un importante valore aggiunto per poter rendere una vacanza in bici nelle Marche al tempo stesso rilassante, memorabile e speciale.

Fisioradi Medical Center è invece da ben 25 anni un sinonimo di salute a Pesaro. Un nuovissimo poliambulatorio quello coordinato da Maurizio Radi, recentemente inaugurato, attrezzato, e realmente all’avanguardia, dove convergono ogni giorno alcuni dei migliori specialisti della Regione, ma non solo…

Medicina dello sport (con l’originale protocollo “Scienza e salute del ciclista”), nutrizione e dietetica, cardiologia, ossigeno-ozonoterapia, chirurgia estetica, agopuntura, urologia e andrologia, ematologia, riabilitazione e fisioterapia: Fisioradi Medical Center rappresenta un partner sicuro per un futuro… in salute.

Fisioradi.it

Cavirginia.it