Quagliotto diventa “basca”. Biennale con la Laboral Kutxa

25.11.2022
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Abentura berria in basco significa nuova avventura. E’ quella in cui è pronta a tuffarsi Nadia Quagliotto a partire dal 2023 con la Laboral Kutxa Fundaciòn Euskadi.

Dopo due stagioni alla BePink, la venticinquenne trevigiana di Madonna della Salute di Maser (in apertura foto Ossola) ha firmato un biennale con il team continental basco per un trasferimento di mercato che profuma di inedito e di deja-vu allo stesso tempo. E’ proprio Quagliotto a spiegarci tutto, ormai rigenerata dal periodo di riposo durante il quale ha girato il Mediterraneo su una nave da crociera insieme al fidanzato.

Nadia, facciamo un bilancio generale degli ultimi due anni.

Sono stati buoni tutto sommato, anche se avrei voluto dare di più. Principalmente devo ringraziare Walter (Zini, il team manager della BePink, ndr) che mi ha preso dandomi la possibilità di correre e rimettermi in mostra. Arrivavo dalla sfortunatissima esperienza alla Casa Dorada proprio in Spagna dove oltre alle vicissitudini del Covid abbiamo avuto problemi economici con la squadra. In pratica avevo corso meno di un mese. Nel 2021 ho trovato la condizione solo dopo il Giro Donne centrando un podio in Francia, quest’anno invece è iniziato molto bene, ma non è proseguito allo stesso modo.

Cosa è successo?

A marzo ho vinto due tappe e la generale del Trofeo Ponente in Rosa in Liguria. Avevo un bello stato d’animo, ero in forma e volevo restare il più regolare possibile. Però ad aprile a Chambery sono rimasta coinvolta in un incidente stupido. Mi hanno tamponato in un rallentamento e ho battuto il ginocchio destro contro il manubrio. Mi sono dovuta ritirare, saltando così anche Freccia Vallone e Liegi. Mentre cercavo di recuperare ho fatto gli esami del sangue perché sentivo di non stare bene. I valori hanno riscontrato le difese immunitarie basse. Ed infatti ho preso il covid poco dopo. Da lì in avanti ho dovuto sempre rincorrere la condizione.

Braccia alzate al Trofeo Ponente in Rosa. Qui Nadia vince a Ceriale la sua seconda tappa e la generale (foto Ossola)
Braccia alzate al Trofeo Ponente in Rosa. Qui Nadia vince a Ceriale la sua seconda tappa e la generale (foto Ossola)
Ti abbiamo vista però alle corse…

Sì certo. Le ho fatte tutte, ma ho sempre fatto schifo (dice sorridendo, ndr). Non riuscivo a spingere come volevo. Mi sono sentita meglio ad agosto inoltrato. Non ho fatto risultati però almeno non facevo più così tanta fatica. Insomma, sono un po’ di anni che per un motivo o l’altro non riesco a farne bene uno dall’inizio alla fine o come voglio io.

Tornerai a correre per un team spagnolo. La prima volta dicevi che non era andata bene. Perché?

A settembre 2019 ero in uscita dalla Alè Cipollini ed ho fatto il contratto con la Casa Dorada che aveva davvero buoni propositi. Mi aveva aiutato ad essere ingaggiata Asja Paladin (sorella di Soraya, ndr) che aveva firmato prima di me. C’era anche Alessia Vigilia. Tante belle parole del proprietario che sono rimaste tali. Abbiamo iniziato a capire che ci sarebbero stati problemi quando a febbraio 2020, prima che scoppiasse la pandemia, non avevamo ancora la licenza UCI. Poi si è fermato tutto. Nel mezzo ci hanno detto che l’avrebbero presa, ma così non è stato. Siamo riuscite a correre il Giro Donne e ancora non so con quali risorse economiche perché di fatto la squadra stava fallendo. Loro hanno continuato l’anno successivo in un qualche modo, io però avevo già chiesto di essere liberata. Mi ero guardata attorno. Andai alla BePink, ma ero già stata contattata dalla Laboral Euskadi.

Raccontaci pure…

Verso fine 2020 loro hanno fatto un sondaggio per me visto che acquisivano la licenza UCI, ma ero già in parola con Zini e forse ero ancora un po’ scottata da quello che era successo. Stavolta invece, quando mi hanno chiamata tra giugno e luglio, mi hanno subito dato delle rassicurazioni. Il loro general manager è Aitor Galdos Alonso, che è stato pro’ con Euskaltel e Caja Rural ma che ha vissuto e corso in Italia per tantissimi anni (dilettante nell’Unidelta poi pro’ con Nippo e Panaria, ndr). Lui continua a tranquillizzarmi visto il mio precedente (sorride, ndr). Pensate che il mio nome ad Aitor glielo aveva suggerito Monica Guajardo, che fa radio-corsa in Spagna e che è la sorella di Juan Mari lo speaker della Vuelta e di altre gare. Eravamo rimaste in contatto dal 2020. Alla fine qualcosa di buono quell’anno c’è stato.

Hai già conosciuto il resto della squadra?

Sì, abbiamo fatto quattro giorni ad Eibar dal 16 al 19 novembre. Niente bici, ma solo visite da Orbea, altri fornitori e sponsor. Abbiamo fatto diverse riunioni tutti assieme ed individuali per conoscerci meglio. Ho avuto una buonissima impressione e la conferma dei riscontri che mi avevano dato. Vogliono crescere e diventare più internazionali. E’ per questo che hanno preso me, Laizane (lettone, già ex Vaiano, ndr) e la tedesca Schweikart che vive a Maiorca da tanti anni. Il loro obiettivo è diventare WorldTeam dal 2024. Hanno una struttura rodata alle spalle per merito del team professional, l’Euskaltel Euskadi, e quello U23. Il budget ce lo hanno grazie all’appoggio della Laboral Kutxa, la banca che poi da il nome alla nostra squadra (e che ha rinnovato l’accordo fino al 2029, ndr) ed anche al supporto di Mikel Landa, che è uno dei soci della Fundación Euskadi.

Andrai in Spagna a vivere?

No, resterò a casa. Lì ho i miei ritmi, le mie abitudini e le mie zone dove allenarmi. In effetti sono piuttosto schematica ma il mio fidanzato Simone (Ravanelli in uscita dalla Drone Hopper Androni, ndr) sta cercando di farmi aprire alle cose nuove. Naturalmente rientrerò a casa ogni volta che non sarò in ritiro o in giro con la squadra per le gare.

Con che ruolo ed obiettivi Nadia Quagliotto va alla Laboral?

Dobbiamo ancora stilare un programma agonistico, ma mi hanno detto che potrò giocarmi le mie carte senza troppe pressioni. Insieme ad altre 2-3 ragazze ci divideremo i compiti di prime punte. Questo almeno nella prima stagione, poi vedremo quella successiva. La mia intenzione, come dicevo prima, sarebbe quella di fare delle annate senza intoppi. Sono sicura che se riuscirò a mantenere una continuità di rendimento potrò raggiungere dei risultati. Tutte le gare andranno bene per farlo. E magari di conseguenza potrei anche farmi notare da Paolo (il cittì Sangalli, ndr) per tornare a vestire la maglia azzurra.

Orca Aero, alzato il velo. Veloce e leggera: un missile!

30.09.2021
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Orbea si rinnova con la nuova Orca Aero esaltando aerodinamica, rigidità e peso. La casa spagnola ha deciso di mettere al centro del progetto di questo modello da corsa il massimo rendimento aerodinamico come mai prima. I dati ottenuti in galleria del vento e sul campo parlano da soli. A 40 km/h si registra un risparmio di 15 W e di addirittura 28W a 50 km/h. Il design di ciascuna delle sezioni, la fibra di carbonio OMX e la progettazione specifica per ogni taglia, rendono il rapporto rigidità/peso di questo telaio aerodinamico uno dei più efficienti e veloci sul mercato.

Look molto aggressivo: bisogna solo fare l’occhio al porta oggetti sotto l’obliquo
Look molto aggressivo: bisogna solo fare l’occhio al porta oggetti sotto l’obliquo

Aerodinamica da crono

Ispirata per certi aspetti al modello da crono Ordu, con la Orca Aero i progettisti sono riusciti a creare un vero e proprio concentrato di velocità. Partendo dal modello precedente è stato ripreso in considerazione ogni singolo componente e pezzo della bici, esaminandolo per ore in galleria del vento fino ad ottenere i miglioramenti cercati. La resistenza intorno alla ruota posteriore è stata ridotta, allineando la giunzione superiore del tubo sella con il flusso d’aria. La nuova forcella dal design aerodinamico è ottimizzata per ruote ad alto profilo. Il nuovo manubrio aerodinamico, stelo e reggisella riducono la resistenza aerodinamica del 2%.

Maneggevolezza e peso senza rimpianti

Il limite da sempre delle bici aero rimane il rendimento in salita e il contenimento del peso, concetto che non vale per questa Orca. Il tubo sterzo, il tubo obliquo e i foderi resistono alla torsione e trasmettono la potenza alla ruota posteriore. Non c’è dubbio, la resistenza per flettersi nella parte inferiore del telaio si traduce direttamente in più watt alla ruota e dà la sensazione che il trasferimento della potenza sia istantaneo. Il telaio in fibra di carbonio OMX con i suoi 1.150 grammi garantisce un mezzo reattivo e leggero, che non fa rimpiangere i modelli ultralight specifici da salita.

La posizione è aggressiva mentre la guida è precisa e intuitiva, regalando un perfetto equilibrio tra reattività e stabilità. La forcella è pensata in base alla taglia, per un controllo migliorato, con la possibilità di montare pneumatici fino a 30c.

Ergonomia al servizio del comfort

Il nuovo cockpit della Orca Aero è stato progettato per una migliore ergonomia rinunciando all’integrazione completa. Avendo la possibilità di ruotare il manubrio, cambiare la lunghezza dell’attacco manubrio o modificare la larghezza del manubrio si può ottenere la posizione perfetta e ottimizzare l’aerodinamica. Il passaggio dei cavi è interno grazie al nuovo manubrio OC3 Aero Road Carbon e all’attacco manubrio OC2 ICR Road. Come reggisella, è stato adottato un nuovo modello aerodinamico che consente una regolazione fino a 25 mm di arretramento e un’inclinazione di +/- 10º. Dietro la ruota anteriore è integrato un toolbox dove riporre attrezzi e oggetti personali. Nulla è lasciato al caso, nemmeno il porta borraccia e borraccia, grazie alla loro forma permettono di lasciare senza turbolenze il flusso d’aria intorno al tubo obliquo. 

Personalizzazione e prezzi

Attraverso il programma Myo sul sito orbea.com si può personalizzare la propria Orca Aero scegliendo tra svariati colori e dettagli configurabili. Oltre alla parte estetica sono inoltre modificabili gli allestimenti come ruote, rapporto o altri elementi. Le taglie ordinabili sono 7 da 47 a 60. Le versioni di partenza sono 6: Orca Aero M10iLTD a 9.599 euro, Orca Aero M11eLTD a 8.299 euro, Orca Aero M21eLTD e Orca Aero M20iLTD a 5.799 euro, Orca Aero M31eLTD PWR 4.799 euro, Orca Aero M20LTD 3.999 euro.