E’ Toneatti l’undicesima gemma dell’Astana Development

01.12.2021
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Quando Giuseppe Martinelli ci disse che nella rosa dell’Astana Qazaqstan Development Team c’erano undici corridori ne mancava uno all’appello. Per deduzione si sapeva solo che era italiano visto alla voce “due italiani” figurava solo il nome di Gianmarco Garofoli. Adesso ecco l’ultimo tassello: Davide Toneatti.

Questo giovane deve essere un avventuriero nell’anima, visto che ha deciso di passare dall’offroad (cross e mtb), dove era già qualcuno, alla strada. “Di qua” deve rimettersi in ballo totalmente. Ma un friulano, si sa, è tosto più del marmo. Tanto più se viene dalle zone di Buja, dove tra i suoi compaesani c’è gente come De Marchi o Milan. «Vero –  dice Toneatti – proprio stamattina ho incrociato Jonathan a 500 metri da casa mia. Io rientravo e lui usciva».

Toneatti (classe 2001) durante lo stage azzurro ad Osoppo
Toneatti (classe 2001) durante lo stage azzurro ad Osoppo
Davide, come mai ha deciso di fare questo salto?

E’ un’idea che mi frullava nella testa già da un po’ di tempo. Poi questa estate, al termine della stagione in mtb, ho chiesto un po’ in giro e ho parlato con Claudio Cucinotta (uno dei preparatori dell’Astana, ndr) che conoscevo già. Lui infatti è delle mie zone e spesso uscivamo in bici insieme.

Ed è lui che ti segue?

No, ma lo farà appena inizierò la stagione su strada. Ho confidato a Claudio le mie idee e lui mi ha detto che in Astana c’era questo progetto della Development e che cercavano ancora qualcuno. Così io gli ho dato un mio curriculum e un paio di test perché potessero valutare. Tre settimane fa è iniziato il tutto e la scorsa settimana mi hanno detto che mi avrebbero preso.

Ma come mai hai deciso per questo passaggio?

Come detto era un qualcosa che sentivo dentro di me. In mtb ormai so come funziona e in Italia ci sono davvero poche squadre. E’ molto difficile andare avanti. In realtà una proposta di passare alla strada già me l’avevano fatta al termine della categoria juniores ma io ero contento di stare nella mtb, mi piaceva, non mi sentivo pronto e a dire il vero avevo anche un po’ paura.

Quali difficoltà ti immagini incontrerai?

Qualche gara su strada l’ho fatta sia da juniores che da under 23. Gare regionali, nelle quali il livello suppongo non sia elevatissimo, però non mi sono trovato malissimo. Le difficoltà che ho notato sono state più tecnico-tattiche: stare in gruppo spalla a spalla o capire se la fuga è quella buona. Ma credo che si possa migliorare. Basta correre e fare esperienza e alla fine diventa un qualcosa di naturale, come fare un salto nel cross o un drop in mtb.

Che tipologia di corridore pensi di essere?

Per quel poco che ho visto direi un corridore che si difende bene in salita. Nelle gare da juniores soprattutto dove si arrivava in salita o c’era parecchio dislivello sono andato bene. In pianura invece ho fatto fatica.

A livello di “motore” invece pensi di esserci?

Mi confronto sul piano internazionale con i ragazzi del cross e della mtb e non mi sembra di essere male. Su strada subentra una componente di resistenza che dovrò curare. Passerò dall’ora, ora e mezza di gara a tre, quattro ore. Ci dovrò lavorare, ma come ritmo credo di esserci.

Il friulano è molto abile nella guida, qualità che di certo gli tornerà utile su strada
Il friulano è molto abile nella guida, qualità che di certo gli tornerà utile su strada
Con Cucinotta avete parlato della preparazione?

Giusto un paio di giorni fa siamo usciti in bici insieme. Mi ha detto che ancora il calendario gare non era pronto ma che avremmo poi buttato giù un programma di lavoro al termine della stagione del ciclocross.

Ecco questo volevamo chiederti: la stagione del cross la porti a termine?

Sì, sì… adesso sono concentrato al 100% su questa disciplina e in Astana lo sanno. Se tutto andrà bene spero di fare i mondiali cross e quindi nella migliore delle ipotesi dopo la prova iridata (fine gennaio, ndr) inizierei a lavorare su strada. Cucinotta ha detto che valuteremo in quel momento, in base alle mie condizioni fisiche, se tirare dritto per altri due o tre mesi e riposare a maggio. O se invece fermarmi subito e riprendere ad aprile. Anche per questo non credo che andrò al ritiro di gennaio dove ci saranno WorldTour e continental.

Chi conosci della nuova squadra? Con Garofoli hai parlato?

Per me è un ambiente nuovo. Non conosco molte persone. Anche Garofoli non l’ho visto personalmente, ma so che va forte! L’ho seguito al Val d’Aosta dove si è messo in mostra.

Bertolini Guerciotti 2021

Europei di cross, Pontoni suona la carica azzurra

05.11.2021
5 min
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Una rappresentativa di 22 convocati. Contingente presente quasi al completo in tutte le categorie, salvo che fra gli Elite, dove ci saranno i due big Gioele Bertolini (nella foto d’apertura) e Jakob Dorigoni. La squadra di Daniele Pontoni è pronta e già diretta verso il Col du Vam, teatro nel weekend dei Campionati Europei che rappresentano il primo grande appuntamento della stagione.

Il luogo della disfida ha avuto un peso non indifferente nelle scelte del Cittì friulano, che lo ha studiato nei particolari: «Quello degli Europei un percorso durissimo, questo è innegabile, io dico che è un mix tra i tracciati dei Mondiali di Valkenburg e quelli italiani di Sappada e Monte Prat. Non è tecnicissimo, ma ha altimetrie importanti, 30 metri a giro che alla fine si fanno sentire, con una salita al 18 per cento in acciottolato e un arrivo sempre in salita. Nella Ronde Van Drenthe, la gara femminile del World Tour, hanno affrontato la parte finale del circuito per tre volte e quella salita faceva male».

Iserbyt Europei 2020
Eli Iserbyt è il campione uscente, viene da 3 successi nelle ultime 5 uscite. Si riconfermerà?
Iserbyt Europei 2020
Eli Iserbyt è il campione uscente, viene da 3 successi nelle ultime 5 uscite. Si riconfermerà?
Che squadra è quella azzurra?

Una formazione ambiziosa, soprattutto nelle categorie giovanili e il fatto che in una rassegna ufficiale tornino le gare loro riservate è per me il tema principale della rassegna, ci riappropriamo dell’essenza del ciclocross messa da parte nell’ultima stagione. Sui giovani però c’è da fare un discorso a parte: con loro sono stato molto chiaro, infatti nella successiva tappa di Coppa del Mondo a Tabor, aperta alle loro categorie, ci saranno atleti diversi dagli Europei perché voglio che ci sia una rotazione e tutti devono fare esperienze internazionali, capire che cosa significa gareggiare ad alto livello. Abbiamo numeri qualitativamente importanti e tutti devono avere le loro occasioni.

Lo scorso anno pensi che la pandemia abbia privato il movimento di quale risultato internazionale importante?

Sicuramente. Avevamo ad esempio un movimento junior maschile eccezionale, penso a Masciarelli ma anche ad Agostinacchio, Olivo, Fede e altri. Potevamo lasciare un segno, ma dall’altra parte so anche che il percorso dei Mondiali di Ostenda non era fatto per le nostre caratteristiche e avremmo fatto fatica. Resta comunque il fatto che abbiamo un bacino di talenti molto promettente sul quale dobbiamo lavorare.

Toneatti Brugherio 2021
Dopo l’ottima esperienza americana Toneatti ha vinto l’Internazionale di Brugherio (foto Billiani)
Toneatti Brugherio 2021
Dopo l’ottima esperienza americana Toneatti ha vinto l’Internazionale di Brugherio (foto Billiani)
Che cosa ti aspetti oggi in quelle stesse categorie?

Le prospettive sono buone, ma solo la gara potrà dare i responsi giusti perché noi come gli altri partiamo al buio. Io ho guardato gare internazionali, ho studiato resoconti, mi sono fatto un’idea su chi saranno i favoriti in ogni categoria, ma mai come quest’anno si parte senza una precisa base data dai confronti precedenti. Io sono comunque convinto che nelle due prove junior possiamo dire la nostra, Paletti e la Corvi possono davvero conquistare qualcosa d’importante.

Anche nelle gare Under 23 pensi che siamo in lizza per il podio?

Penso proprio di sì, qui abbiamo già riscontri più freschi soprattutto in campo femminile con la Realini che in America ha fatto molto bene e con un po’ di fortuna può giocarsela alla pari con le olandesi, ma non vanno sottovalutati neanche i maschi, Fontana e Toneatti arrivano all’appuntamento nella forma giusta e con la giusta esperienza. Sarà fondamentale vedere il loro approccio con il percorso, nelle prove prima della gara.

Gaia Realini, Europei ciclocross, s'Hertogenbosch, 2020
Gaia Realini sarà una delle punte azzurre, in gara domenica fra le Under 23
Gaia Realini, Europei ciclocross, s'Hertogenbosch, 2020
Gaia Realini sarà una delle punte azzurre, in gara domenica fra le Under 23
Venendo alle Elite femminili, se guardiamo le prime prove di Coppa vediamo che dietro l’armata olandese, l’Italia è quella che ha una forza d’urto maggiore, se ci fosse una classifica a squadre saremmo tranquillamente secondi…

E’ vero perché abbiamo una costanza di rendimento medio-alta e le tre consecutive Top 10 conquistate sempre da atlete diverse (Lechner, Arzuffi, Persico in sequenza) lo dimostra. Ma non abbiamo più solo loro: la Teocchi ad esempio agli Europei non c’è perché ha ripreso da poco, ma è del gruppo, lo stesso dicasi per Gariboldi e Bulleri che nelle loro uscite internazionali mi sono piaciute. Ecco, vorrei che fosse sottolineato il fatto che da parte dei team c’è un atteggiamento nuovo, aperto all’estero: a Tabor ci saranno più team italiani presenti e questo è per me un grande aiuto.

Che cosa ti aspetti da Bertolini e Dorigoni?

Io sono convinto che faranno una bellissima figura. Guardo Bertolini e ripenso alla sua prova iridata di Valkenburg, questa volta il percorso può aiutarlo a ottenere qualcosa di simile. E’ in buona condizione, al Guerciotti lo ha dimostrato, arriva nella forma giusta. Per me entrambi sono in grado di entrare fra i primi 10 e sarebbe un grande segnale per il movimento.

Arzuffi Waterloo 2021
Con la Arzuffi, ma anche con Lechner e Persico l’obiettivo è la Top 10 fra le elite
Arzuffi Waterloo 2021
Con la Arzuffi, ma anche con Lechner e Persico l’obiettivo è la Top 10 fra le elite
Che cosa dirai ai ragazzi prima della partenza?

Io dico che sempre che nelle gare di un giorno può succedere di tutto. Ricordo sempre l’esempio di Bradbury, l’australiano che vinse l’oro olimpico nello short track: non era il favorito, anzi non era neanche da considerare per il podio, eppure le cose si misero in modo tale che la sua giornata di grazia lo portò al massimo risultato possibile. Una giornata simile per arrivare per tutti, prima o poi e perché non agli Europei sabato o domenica?

Coppa Waterloo 2021

Realini: «Meglio di così non potevo iniziare»

11.10.2021
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Pronti via ed è subito podio. La prima tappa di Coppa del Mondo ha subito visto Gaia Realini protagonista, con un terzo posto conquistato nella classifica relativa alle Under 23. Nelle prove americane (ce ne saranno altre due mercoledì – sul percorso dei Mondiali – e domenica) le più giovani sono chiamate a confrontarsi direttamente con le Elite. Per l’abruzzese, appena passata di categoria, è stato subito un battesimo di fuoco.

Il tracciato di Waterloo, cittadina dell’Iowa, stato che è il centro principale dell’attività di ciclocross negli Usa, ha confermato le sue caratteristiche tecniche molto stringenti, soprattutto considerando che siamo a inizio stagione. Soprattutto la “Secret Bar”, la parte più tecnica disegnata in mezzo ai boschi, che attira sempre la maggior parte del pubblico, è stata la parte più esaltante. Proprio su quelle discese veloci e curve a gomito Gaia ha compiuto la sua rimonta. Notevole considerando anche che non ha dalla sua un ranking sufficiente per le prime file di partenza.

Realini Waterloo 2021
Gaia Realini alle spalle della campionessa Usa Clara Honsinger, finitale dietro (foto D.Mable/CHMagazine)
Realini Waterloo 2021
Gaia Realini alle spalle della campionessa Usa Clara Honsinger, finitale dietro (foto D.Mable/CHMagazine)

Vos, un successo per “digerire” i Mondiali

Un dato tecnico importante, emerso dalla prima tappa di Coppa, è che chi viene dalla strada ha in questo momento un vantaggio. Probabilmente momentaneo perché sarà certamente necessario staccare, se si vorrà essere protagonisti anche nella seconda parte di stagione, quella più importante e culminante con la rassegna iridata. La condizione che la stagione su strada ha dato ha certamente favorito alcune. Non è un caso se chi ha primeggiato – Vos e Vas e scusate il gioco di parole… – ha appena chiuso con le sfide on the road.

Lo stesso vale per Gaia, che pur venendo già da qualche settimana di lavoro specifico ha sfruttato la sua resistenza per chiudere 11esima assoluta, a 1’26” dalla Vos. «È stata una gara molto veloce ma nello stesso tempo dura – ci racconta direttamente dagli States – era un tracciato che non concedeva respiro, bisognava essere sempre lucidi e attenti a non commettere errori». L’olandese, mandato giù non senza fatica il boccone amaro della sconfitta iridata con la Balsamo di due settimane prima, aveva deciso di saltare la Parigi-Roubaix per imbarcarsi verso gli Usa e i fatti le hanno dato ragione. 

Vos Waterloo 2021
Marianne Vos torna al successo in Coppa del Mondo, è il 24° in carriera
Vos Waterloo 2021
Marianne Vos torna al successo in Coppa del Mondo, è il 24° in carriera

L’importanza di “nascondersi” nel gruppo

Ben presto la prova delle ragazze ha confermato quel trend al quale assisteremo per tutta la stagione. Quale? le olandesi a fare la voce grossa… Questa volta però qualche inserimento c’è stato, a cominciare dall’olimpionica di Mtb, la svizzera Jolanda Neff. Chi l’aveva vista affaticata nel finale di stagione, soprattutto ai Mondiali in Val di Sole, si è dovuto ricredere, raramente l’elvetica è riuscita a competere a simili livelli sui prati, sicuramente favorita da un percorso giudicato molto veloce ma non senza difficoltà. 

Una gara particolare, come saranno molte di Coppa con le categorie accorpate. La Realini tiene a sottolineare questo aspetto: «Non so cosa sarebbe potuto succedere se avessimo corso solo fra noi Under 23, sicuramente le avrei avute più a vista d’occhio. Correre con le élite a volte ti permette anche di “nasconderti” tra loro e riuscire a guadagnare posizioni importanti». Una prima esperienza che lascia ben sperare: «Come risultato è molto importante e per questa opportunità devo ringraziare il Cittì Daniele Pontoni e la squadra nazionale che ci ha permesso fin da subito di confrontarci a questi livelli».

Nelle tre tappe americane di Coppa, si disputano solo prove Elite con classifica a parte per U23
Partenza Waterloo 2021
Nelle tre tappe americane di Coppa, si disputano solo prove Elite con classifica a parte per U23

Intanto la Vas continua a crescere…

Lo stesso dicasi per la prima delle U23, l’ungherese Kata Blanka Vas che ormai convince su ogni bici inforchi, dalla strada alla Mtb al ciclocross. Nella parte finale però le big olandesi hanno fatto il vuoto, con l’iridata Lucinda Brand insieme alla Vos e alla Betsema. La campionessa del mondo sapeva che in volata non avrebbe avuto scampo, ma la Vos non ha aspettato gli ultimi metri per mettere in chiaro la sua supremazia, staccando la rivale di 2” e la Betsema di 3 con la Neff ottima quarta a 19”. Scorrendo la classifica, buoni segnali anche dall’altra atleta della nazionale, Alice Maria Arzuffi, 18esima a 2’22”, 24esima invece la tricolore Eva Lechner, in gara con il nuovo team Valcar di Luca Bramati a 3’20”.

La gara maschile ha fornito quel copione che ci si poteva aspettare. In assenza dei “3 tenori”, il campione europeo Iserbyt ha confermato di essere quello più veloce fra tutti gli specialisti a raggiungere la miglior condizione. Il piccolo Eli, in una gara iniziata come per le donne con tempo clemente ma che poi è diventata una lunga corsa nella pioggia e nel fango, ha allungato sul suo compagno di colori alla Pauwels Sauzen, l’altro belga Michael Vanthourenhout, lasciandolo alla fine a 30”. Podio tutto belga grazie anche a Quinten Hermans, terzo a 43”.

Iserbyt Waterloo 2021
Iserbyt si conferma l’uomo più in forma nel ciclocross: reggerà fino a gennaio?
Iserbyt Waterloo 2021
Iserbyt si conferma l’uomo più in forma nel ciclocross: reggerà fino a gennaio?

Ma che bravo Toneatti!

La prova maschile ha confermato i timori palesati dal Cittì Daniele Pontoni alla vigilia: sarà davvero difficile uscire dalla diarchia Belgio-Olanda, considerando che il primo di un’altra nazione è lo svizzero Kevin Kuhn, 13° a 3’04”. Anche per questo va valutato come estremamente positivo, forse addirittura più sorprendente del risultato della Realini, il 16° posto di Davide Toneatti, ventenne al suo esordio contro i big, a 3’16”, ma soprattutto 4° Under 23 e terzo fra i rappresentanti del “resto del mondo”. Più lontano Lorenzo Masciarelli, anche lui all’esordio assoluto, 28° e ultimo fra coloro che hanno evitato il doppiaggio.

Come prima uscita Pontoni può essere decisamente soddisfatto. Ora ci si sposta a Fayetteville, nella Carolina del Nord, dove si andrà in scena già mercoledì e sarà un test fondamentale, sul tracciato iridato, da studiare con la massima attenzione per poi prendere le misure nel corso della stagione.