Un kit tecnico firmato Castellipensato per tutti. Espresso è la linea performante e non estrema nell’ergonomia, nel fitting e nei tessuti. Ha una vestibilità aderente e morbida al tempo stesso, non adotta inserti in rete mesh, pur restando una linea molto adatta anche per le giornate calde.
La salopette è una sorta di classico Castelli, con un tessuto compatto (che prende il nome di Espresso Doppio), elastico e con la “gamba lunga”, con il valore aggiunto del fondello Progetto X2 Air. La maglia ha un tessuto morbido, ma non è cedevole, resta aderente ed è un piacere tenerla indosso per tante ore consecutive. Ecco le nostre considerazioni.
Un kit non solo per l’agonismoUn kit non solo per l’agonismo
Comfort marchiato Castelli
Comodità e supporto, fitting e gratificazione una volta indossato il capo, tutti fattori che ormai sono entrati nel vocabolario di chi indossa una salopette Castelli. Espresso è un pantaloncino che fa collimare perfettamente una tecnica superiore e non perde di vista il comfort. E’ aderente ed ergonomico, ma non è un capo che sembra mettere le cosce in sottovuoto. E poi il fondello, con le densità differenziate tra davanti, centro e appoggi posteriori che, anche grazie alla finitura a contatto con la cute offre costantemente sensazioni gradevoli, anche dopo quelle pedalate dall’alba al tramonto.
Quando è indossato la prima volta (a nostro parere è sempre buona abitudine lavarlo/bagnarlo prima di usarlo), nei punti di appoggio sulla sella, trasmette una sensazione di “supporto”, sostegno e altezza aumentata sulla sella, come se ci fosse il reggisella troppo alto. Poca roba, bastano un paio di ore per far assestare la densità dell’imbottitura.
In discesa asciuga in fretta e “lascia respirare la pelle”Quando non si indossa l’intimo la maglia si bagna, ma si asciuga in un amenIl tessuto è morbido, ma comunque ben sostenuto e con un buon fittingLe cuciture sono rinforzateLa salopette è “quasi” contenitiva, particolarmente aderenteBretelle con attaccatura ribassata che forma una sorta di tasca aggiuntiva nella salopetteBretelle traforate e tanto compatteIl fondello Castelli è un valore aggiunto non da pocoPiù spesso e denso dietroPiù morbido, con spessore più contenuto e meno denso davantiIn discesa asciuga in fretta e “lascia respirare la pelle”Quando non si indossa l’intimo la maglia si bagna, ma si asciuga in un amenIl tessuto è morbido, ma comunque ben sostenuto e con un buon fittingLe cuciture sono rinforzateLa salopette è “quasi” contenitiva, particolarmente aderenteBretelle con attaccatura ribassata che forma una sorta di tasca aggiuntiva nella salopetteBretelle traforate e tanto compatteIl fondello Castelli è un valore aggiunto non da pocoPiù spesso e denso dietroPiù morbido, con spessore più contenuto e meno denso davanti
Una maglia elegante
Sì, Castelli Espresso jerseyè anche una maglia che mostra una vestibilità elegante, mai fuori posto a prescindere da come si approccia la bici. Non dimentica la tecnica, grazie ad alcuni plus non banali. Uno su tutti il tessuto che lascia passare l’aria in modo costante e rende il capo adatto ad un utilizzo fino ai 35 gradi di temperatura. Si inumidisce (come è naturale che sia), ma non si inzuppa e non si appesantisce, ma soprattutto anche dopo salite lunghe, esposte al sole e con un clima umido – situazioni in cui si suda tantissimo – sono sufficienti pochi minuti per far sì che il tessuto si asciughi e torni alle condizioni originali.
Le quattro tasche posteriori (più una laterale con la zip) sono belle profonde, hanno tanta capienza e sono supportate dall’abbondante fascia elastica posta sul girovita. Questo permette alle stesse tasche di “restare alte” anche a pieno carico. C’è poi la zip lunga con un cursore facile da prendere quando si pedala. Ha i dentini un po’ più grandi della media, ma ai fini della piena sfruttabilità (quando si è in movimento), il zip più grande non si blocca e non “mangia” il tessuto.
I capi Jeuf sono tutti fatti a mano in Italia con tessuti italiani di altissima caratura e certificati, valori aggiunti che si riflettono sulla resa tecnica
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Il segmento top level di X-Bionic si arricchisce di un altro elemento, sempre nell’ottica di sfruttare al massimo le potenzialità dei tessuti e dei capi super tecnici. In realtà gli elementi sono due, la maglia Ultimare Aero e la salopette Corefusion Compression, ma per entrambi il comune denominatore è la termoregolazione.
I due capi sono belli da vedere, estremamente gratificanti una volta indossati e comodi. Il concetto di comfort che portano in dote è il risultato di un blend di fattori. Ergonomia e massima ricerca dell’aerodinamica (dove serve, non è scomoda), elasticità e una vestibilità senza pari, cura del dettaglio e tessuti pregiati, ma anche la capacità di sfruttare il sudore prodotto durante lo sforzo per raffreddare il corpo. Li abbiamo provati e ora entriamo nel dettaglio del test.
Un kit che si mostra anche eleganteUn kit che si mostra anche elegante
La maglia X-Bionic Ultimate Aero
E’ la maglia più aerodinamica della gamma X-Bionice segue il fil rouge della famiglia Corefusion. E’ disegnata per essere aderente ed ergonomica, ma anche facile da indossare grazie ai tanti tessuti utilizzati per il suo confezionamento. Ognuno di questi è posizionato ad hoc, con l’obiettivo di ottenere il massimo in comfort, vestibilità e stabilità, oltre alla traspirazione. Davanti e sulle maniche il tessuto è più compatto ed “arcigno”, deve massimizzare l’aerodinamica e “deve stare fermo”. Tutta la zona della schiena e sotto le ascelle adotta un mix di tessuti mesh che hanno l’obiettivo di, espellere il più velocemente possibile il vapore prodotto durante lo sforzo, non sfarfallare durante le velocità più elevate e rimanere aderente al corpo.
Al centro della schiena è inserita la particolarità di questa linea, ovvero la pannellatura Xcoreclimate, un tessuto 3D knitted piuttosto irregolare (soluzione voluta), che tanto stimola la sudorazione come meccanismo di raffreddamento, tanto lascia circolare l’aria tra la cute ed il tessuto (e si percepisce in modo esponenziale). La jersey è dotata di 4 tasche, 3 orizzontali classiche, più una in aggiunta con la zip, nascosta e retata. Il prezzo di listino della Corefusion Ultimate Aero è di 250 euro.
E anche il tessuto, esternamente, mostra delle particolarità (ben oltre le scritte)La schiena è un esempio di blend tra i tessutiLa tasca numero 4, nascosta e con la zipDiverse tipologie di tessuto con funzioni diverseLe tasche posteriori hanno una sorta di aggiunta interna che blocca l’eventuale contenutoE anche il tessuto, esternamente, mostra delle particolarità (ben oltre le scritte)La schiena è un esempio di blend tra i tessutiDiverse tipologie di tessuto con funzioni diverseLa tasca numero 4, nascosta e con la zipLe tasche posteriori hanno una sorta di aggiunta interna che blocca l’eventuale contenuto
La salopette Corefusion Compression
Cosa cambia rispetto alla salopette Corefusion classica? Il fondello e i due inserti posteriori (destro e sinistro) che si estendono dagli Adduttori superiori, fino al limite inferiore del bicipite femorale. In queste zone il tessuto e la sua densità, sono completamente differenti. Sostengono tantissimo e non influiscono in modo negativo sulla sudorazione, non trattengono l’umidità e lasciano tutto questo comparto asciutto nel tempo, anche alle velocità più basse. Il resto della salopette è confezionata grazie ad un tessuto extra compatto, denso e con spessori ridotti all’osso, ma elastico ed adattabile (il fondo gamba presenta una sorta di puntinato impercettibile). La medesima compattezza la ritroviamo nelle bretelle, ad eccezione della pannellatura centrale che segue il concetto di termoregolazione evidenziato in precedenza sulla jersey. Prende il nome di Thermosyphons. E’ un tessuto simile a quello della maglia.
Il fondello è sviluppato in collaborazione con Elastic Interface ed è di altissima gamma, in quanto è uno dei primissimi fondelli ottenuti dall’impiego della stampa 3D. Ha zone di densità differenziata e lo stesso fondello è diviso in settori, in modo da adattarsi alla seduta ed al peso del corpo che grava in queste zone. La sezione anteriore è completamente scaricata e funge (anche) da contenitore, senza creare pressioni né davanti, né in tutta la parte inguinale. Il prezzo di listino è di quelli importanti, 330 euro.
Uno dei punti chiave della salopetteLa pannellatura nella zona lombareL’imbottitura nella sua interezzaLa parte anteriore del fondelloUno dei punti chiave della salopetteLa pannellatura nella zona lombareL’imbottitura nella sua interezzaLa parte anteriore del fondello
Le nostre considerazioni
Non sudare è impossibile, però è possibile farlo sfruttando la tecnologia dei tessuti (e dei capi tecnici) in modo da usare a proprio vantaggio questo meccanismo (automatico) di raffreddamento del corpo. Inoltre, sempre nell’ottica di tenere la temperatura all’interno di un range ottimale, risulta fondamentale far circolare l’aria continuamente, tra i capi e la pelle, in modo che entrambi non si inzuppino di umidità. I capi X-Bionic Corefusion sono un esempio in questo e fanno collimare una notevole ergonomia (funzionale) della maglia in versione Aero ed il gradevole supporto posteriore della salopette.
I due capi sono un valido supporto nelle giornate particolarmente calde ed umide (quando si suda a stare fermi), indicati per una tipologia di ciclisti attenti al dettaglio, che ricercano il massimo della resa anche attraverso l’abbigliamento. Corefusion Ultimate Aero e Compression sono due indumenti estremamente tecnici, ovviamente indossabili da chiunque, in grado di fornire un plus a chi spinge tanto forte sui pedali ed è molto attento all’immagine.
Pieghe, sbuffi e spazi vuoti dei capi, tutto ridotto ai minimi termini. Parola d’ordine: funzionalitàCapi tanto aderenti votati alla performancePieghe, sbuffi e spazi vuoti dei capi, tutto ridotto ai minimi termini. Parola d’ordine: funzionalitàCapi tanto aderenti votati alla performance
Qualche dettaglio da sottolineare
Pur essendo due capi molto tirati ed aderenti non mostrano alcun punto di pressione controproducente e sgradevole anche nel lungo periodo. Ci vengono in mente il fondo manica ed il colletto, il fondo gamba, la fascia addominale e tutta la zona interessata dal fondello. Quest’ultimo offre il giusto mix tra zone di supporto, zone scaricate ed “alleggerite” che si adattano alle forme corporee. Pur avendo qualche cucitura mediana risulta impercettibile anche dopo qualche ora di sella.
La maglia è più sostenuta nella zona anteriore, dove emerge la sua aerodinamicità. Nessuno sbuffo, nessuna piega indesiderata e grinza che, oltre ad essere controproducente potrebbe risultare scomoda. Le capacità delle tasche è una sorta di via di mezzo, non sono troppo piccole, ma neppure eccessivamente grandi e sostengono molto bene il contenuto azzerando i cedimenti verso il basso in caso di un peso extra.
Veloplus è un’azienda lombarda da sempre riconosciuta per i capi custom, con una buona tecnica e con un rapporto ottimale tra qualità e prezzo. Ma nell’ultimo biennio qualcosa è cambiato e il marchio brianzolo punta in alto.
Abbiamo provato due capi da considerare tra i bestseller della collezione Veloplus, ovvero la salopette Gotham 2.0 e la maglia Vienna. Sono capi tecnici che discendono in modo diretto da quelli usati dai pro’, ma anche dall’esperienza sul campo di Matteo Spreafico.
Il taglio ergonomico dei capi è alla moda ed efficaceIl taglio ergonomico dei capi è alla moda ed efficace
Un’azienda di famiglia
«Veloplus è l’azienda di famiglia – ci racconta Matteo Spreafico – un aspetto che da un lato può essere un freno, ma che porta anche una serie di vantaggi da sfruttare. Facciamo parte del tessuto industriale brianzolo, fatto da grandi aziende e da tante piccole/medie imprese gestite in modo diretto dalle famiglie, abituate a prendere decisioni in fretta. Attraverso alcune operazioni, ad esempio la creazione di uno nuovo sito internet, la vendita online e la produzione di capi non solo personalizzabili, abbiamo ampliato le vendite, facendo conoscere il brand anche oltre confine.
«Si cerca di avere una crescita costante, senza fare il passo più lungo della gamba – continua Spreafico – tenendo fede ad una produzione tutta Made in Italy. E’ strategica la collaborazione con una tessitura brianzola che ci permette di creare una sinergia importante».
La maglia segue il concetto Rapid Dry, si asciuga in frettaIl fondello, una piacevole sorpresaLa maglia segue il concetto Rapid Dry, si asciuga in frettaIl fondello, una piacevole sorpresa
La vetrina del Team Corratec-Selle Italia
«La sponsorizzazione del team professionistico e la sua partecipazione al Giro d’Italia – prosegue Matteo Spreafico – ha innescato un vero e proprio boost di interesse nei confronti di Veloplus. Era ed è il nostro obiettivo, oltre naturalmente ad una collaborazione che deve avere anche dei risvolti in termini di sviluppo dei capi».
La fascia addominale con il tessuto traspirante, lo stesso della schienaLa pannellatura posteriore delle bretelleIl fondo gamba differenziato nella costruzioneLa fascia addominale con il tessuto traspirante, lo stesso della schienaLa pannellatura posteriore delle bretelleIl fondo gamba differenziato nella costruzione
La salopette Gotham 2.0
E’ la salopette Veloplus creata a braccetto con i pro e presenta una serie di dettagli ricercati. Il primo è quello relativo al tessuto ed alla costruzione. La salopette è ergonomica e traspirante, avvolgente e molto stabile nelle diverse posizioni. Inoltre è stata costruita attorno al fondello. L’imbottitura (Progressive Road Man) è la medesima usata dai pro’, pensata per le lunghe distanze e per le tante ore in sella.
Il fondo gamba ha gli inserti grippanti posizionati solo in alcuni punti. Così facendo si ottiene un comfort elevato, un sostegno adeguato, ma non si influisce in modo negativo sull’accumulo di calore e sudore. Le bretelle hanno un’elasticità marcata e hanno il taglio vivo. La pannellatura sulla schiena e nella zona addominale ha un tessuto che allarga la propria trama una volta che la salopette viene indossata. Significa che il sudore viene espulso.
I tre tessuti della maglia completamente diversi l’uno dall’altroLa parte posteriore bassa è sempre aderente al corpoLa maglia non sfarfalla e sulla schiena è perfettaI tre tessuti della maglia completamente diversi l’uno dall’altroLa parte posteriore bassa è sempre aderente al corpoLa maglia non sfarfalla e sulla schiena è perfetta
La maglia Vienna
Adotta un pool di tessuti ultraleggeri abbinati tra loro. E’ un indumento tecnico che adotta una costruzione complessa. Le maniche sono a taglio vivo, costruite grazie ad un tessuto molto compatto nella trama e sottile al tempo stesso.
La parte frontale e la pannellatura sulla schiena sono diverse e differenziate tra loro. Davanti è molto elastica con un tessuto che ha dei microfori, mentre il girovita è compatto, ha una fascia elasticizzata di 4 centimetri con dei piccoli inserti in gel. Sulla schiena i fori hanno un diametro maggiore, il tessuto è si elastico, ma ha anche un peso maggiore. L’obiettivo è di sostenere le tasche e non sfarfallare quando si è in posizione bassa sul manubrio. Le tasche sono tre orizzontali, con le due laterali ribassate, più una quarta centrale con la zip.
La salopette e la maglia sono ergonomiche e “stilose”La salopette e la maglia sono ergonomiche e “stilose”
Le nostre considerazioni
Questo kit di Veloplus non è esagerato nella compressione, è morbido dove serve ed è piacevole la sensazione che trasmette sulla pelle. La maglia si inumidisce appena, dopo una salita lunga e quando la temperatura è alta. Non si appiccica alla pelle e si asciuga in un amen. Le tasche sono capienti per contenere le tante cose che servono per un fare “una distanza”. Una nota di merito anche al disegno del colletto, che si abbassa nella parte davanti, ma tende sempre a tenere la zip lontano dalla pelle.
La salopette Gotham 2.0 è quel capo che può fare la differenza nell’economia della prestazione, per comfort e sostegno. Quando è indossata sembra un blocco unico con le cosce, i glutei e quella sezione perianale dove è fondamentale che la salopette rimanga attaccata al corpo. La costruzione del fondo gamba è differenziata è con il taglio vivo è di quelli che non scivola verso l’alto. Da notare inoltre, che abbiamo provato una taglia small, con una lunghezza media della gamba, lunghezza che può essere personalizzata (in fase di confezionamento) in base alle taglie e alle necessità.
E poi il fondello, un gran bel prodotto. Ai lati e davanti è scaricato, ma al tempo stesso non tende a fare la “sacca vuota” e rimane costantemente fresco. Al centro è parecchio sostenuto, pieno, ma si adatta facilmente alle forme del ciclista e al suo modo di pedalare, oltre a stoppare le vibrazioni.
MB Wear ha cambiato le grafiche dell’abbigliamento tecnico per la bicicletta, dai calzini alle maglie. Eppure la tecnicità dei prodotti non è sacrificata, anzi, si pensa alla qualità dei tessuti e a nuove soluzioni che permettono di stare in bici senza fastidi.
Abbiamo provato i bib invernali Bora, la maglia Levante, il baselayer Freedom Winter e i calzini Siberia che fanno collimare la fibra naturale Merino ad un trattamento a base di bagni d’argento. Abbiamo anche fatto alcune domande a Tiziano Dall’Antonia, ex pro’ e co-fondatore del marchio MB Wear insieme a Marco Bandiera.
Vestibilità ergonomica, senza sacrificare la morbidezzaVestibilità ergonomica, senza sacrificare la morbidezza
Parla Dall’Antonia
«Uno degli obiettivi principali di MB Wear è quello di sviluppare dei capi tecnici e confortevoli, gratificanti da indossare per il fit e anche per l’immagine che offrono».
Quali sono le caratteristiche principali dei bib invernali Bora e della maglia Levante?
In merito al bib lungo ci siamo concentrati nel limitare le cuciture, per azzerare i fastidi e le frizioni, ma al tempo stesso mantenendo la morbidezza del tessuto e aggiungendo il fondo gamba che protegge dall’umido. La maglia Levante è quella per l’autunno e per chi si allena con intensità. Protegge dalla pioggia fine e dal vento freddo, soprattutto nella parte frontale. Abbiamo deciso di inserire la membrana Primaloft per assorbire meglio l’umidità e senza influire negativamente sulla termoregolazione.
Cos’hanno di particolare i calzini e il capo intimo?
I calzini Siberia utilizzano oltre il 70% di lana Merino e proprio la fibra naturale è a contatto con la pelle. Il tessuto sintetico, molto resistente grazie al trattamento dei bagni d’argento. I calzini sono più alti rispetto agli standard, in modo da proteggere e scaldare tutta l’articolazione della caviglia e i tendini. E poi la maglia intima, un capo di successo già da tempo, duraturo ed efficace con diversi range di temperatura. Ha una costruzione seamless Dryarn, con un filato di polypropilene che supera il 90%. Ad oggi è il più costoso e il migliore.
Isolante e leggera è la membrana PrimaloftIl capo intimo Freedom adotta DryarnFondello di Elastic Interface, quello per le lunghe distanzeIsolante e leggera è la membrana PrimaloftIl capo intimo Freedom adotta DryarnFondello di Elastic Interface, quello per le lunghe distanze
La calzamaglia Bora
E’ un bib invernale evoluto, strutturato grazie ad un tessuto Blizzard, degli inserti waterproof nel fondogamba e dotato del fondello Elastic Interface Endurance, specifico per chi passa diverse ore sulla bicicletta. L’intera calzamaglia è caratterizzata da ottime proprietà termiche e un’elevata elasticità. Il fondo gamba è immune anche all’accumulo di umidità prodotta durante lo sforzo. Le bretelle hanno una doppia costruzione, forata sopra e dietro, unica e con grande sostegno nella sezione frontale.
Non da mai la sensazione di essere eccessiva, anche quando la giornata si schiarisce ed il sole inizia a scaldare. Il tessuto è caldo, morbido e gradevole anche dopo ore consecutive di attività, ma che lascia spazio alla traspirazione e anche ad una fascia che copre il ventre e buona parte della parete addominale.
Si adegua al corpo, segue il movimento e può portare anche alla scelta di una taglia in meno, rispetto a quella che si indossa normalmente. Il tessuto del fondo gamba è sottile e idrorepellente, ma per funzionare al meglio deve aderire bene. Il rapporto tra la qualità ed il prezzo è ottimale (149 euro).
Il fondo gamba è sagomato, idrorepellente e si può mettere anche sopra al copriscarpaIl fondo gamba è sagomato, idrorepellente e si può mettere anche sopra al copriscarpa
Levante, una vera barriera
Sotto il profilo del design è simile alla giacca invernale MB Wear Thermal Bora, anche se la maglia Levante è più leggera e a nostro parere anche maggiormente sfruttabile. Ha il collo mediamente alto e morbido e la zip lunga facilmente azionabile anche con guanti spessi. Tutta la parte frontale e le spalle, sono coperte dalla membrana Primaloft, idrorepellente e uno scudo contro l’aria fredda.
La schiena e le maniche hanno un tessuto Blizzard, lo stesso della calmaglia, termico e traspirante, elastico e molto aderente. Sotto le due tasche posteriori è presente una retina che amplifica la veicolazione dell’umidità verso l’esterno. Ottima a nostro parere la scelta di integrare un inserto rifrangente centrale posteriore e un altro nella manica che volge verso il lato della strada. Il prezzo di listino è di 166 euro.
Abbiamo un capo molto tecnico e non eccessivo una volta che lo si indossa, lasciando spazio ai movimenti. Con temperature basse si può sfruttare a pieno abbinato ad un intimo termico e una maglia con del micropile.
Il braccio esterno alla strada ha un inserto rifrangentePolsino aderente con un buon potere di idrorepellenteSotto le tasche una rete finissimaCollo alto, ma anche l’inserto abbondante sotto la zip è sinonimo di cura del dettagliLe calze hanno tessuti e trame diverseIl braccio esterno alla strada ha un inserto rifrangentePolsino aderente con un buon potere di idrorepellenteCollo alto, ma anche l’inserto abbondante sotto la zip è sinonimo di cura del dettaglioSotto le tasche una rete finissimaLe calze hanno tessuti e trame diverse
Le calze in lana Merino
Le calze sono belle e calde, nonostante uno stile molto sobrio e minimale che in certo senso contrasta con il DNA colorato di MB wear. Non subiscono le severità delle calzature moderne che presentano degli inserti anti-scalzamento. Non si inzuppano di sudore e 24 euro non sono molti.
La maglia intima è la conferma di un pool di prodotti durevoli. Anche in questo caso è utilizzato il filato Dryarn. Si presenta con delle trame differenti di costruzione per favorire il ricircolo costante di aria. 59 euro è un prezzo più che adeguato e comunque al di sotto della media di questa categoria, considerando che il baselayer Freedom è tecnicamente molto valido.
Assos propone un abbinamento davvero interessante con la salopette corta e la giacca antivento. Entrambe fanno parte della linea Spring-Fall Mille GTS Clima Code 2/3.
I bib short hanno un potere isolante di buon livello, sono idrorepellenti e sono dotati del pad Mille GTS C2, con un comfort e una stabilità eccellenti anche sullo sterrato. La maglia ha un peso ridotto e sfrutta diverse pannellature, maggiormente votate alla protezione davanti, traspirante dietro.
Il kit fa parte del concept Clima Code 2/3Il kit fa parte del concept Clima Code 2/3
Soluzioni che fanno la differenza
La salopette Mille GTS C2 è un’icona in fatto di comfort e versatilità. La si può usare su strada, ma anche in ambito gravel (anche se non ha le tasche sulle cosce), quando il clima è asciutto e quando piove, perché è protettiva e repellente. Inoltre il fondello è uno dei massimi esponenti per adattabilità e comodità long distance, cosa per nulla scontata su capi tecnici sviluppati per le stagioni intermedie e fredde.
La Maglia Assos è una sorta di tuttofare. Se usata da sola con un intimo tecnico leggero si adatta bene anche nelle giornate autunnali soleggiate. Protegge dal fresco e dall’umidità del mattino, non diventa bollente quando il sole inizia a scaldare. Questo grazie anche alle diverse membrane che agevolano la ventilazione e lo scambio continuo di aria. Con un intimo termico (invernale) è un capo protettivo, caldo e ampiamente sfruttabile durante il training intenso. Non è ingombrante grazie alla sua ergonomia e vestibilità asciutta; Assos docet.
Le tasche capienti e ben protette, il tessuto leggero sulla schienaLa salopette resiste all’acquaLa parte centrale del pad è completamente apertaLe tasche capienti e ben protette, il tessuto leggero sulla schienaLa salopette resiste all’acquaLa parte centrale del pad è completamente aperta
La salopette Mille GTS C2
Ci sono ben poche salopette che definiamo “felpate” e che sono in grado di far collimare un’aderenza e una stabilità ottimali, con un comfort superiore anche svariate ore di sella e un elevato grado di protezione. Questa di Assos mette insieme tutti questi fattori e il fondello è un valore aggiunto non da poco, ampiamente sfruttabile anche in off-road. Forse anche per questo motivo il pad Assos Mille GTS C2 è montato sulbib short gravel Mille GTC. La sua finitura esterna, quella a contatto con la pelle sembra alcantara, impercettibile anche quando si suda in modo importante. Sembra non creare frizioni sulla cute e permette di limitare l’utilizzo delle creme.
Non c’è il taglio vivo sulla coscia e il potere compressivo è buono, ma non eccessivo. Sono due aspetti da considerare e che portano dei vantaggi anche in termini di sfruttabilità durante la mezza stagione e l’inverno, momenti dell’anno nei quali è naturale prendere un po’ di peso e dove la tonicità muscolare scende. Una comodità maggiore non guasta. Questa salopette di Assos è da usare con o senza i gambali e anche per quanto concerne l’estetica è gratificante una volta indossata.
Il tessuto e la sua consistenza sono omogenei anche nella zona della parete addominale, non c’è la rete mesh e il taglio in vita non è troppo alto. Questi due fattori messi insieme “obbligano” ad usare un intimo tecnico, che sia leggero, oppure più spesso e termico.
Il fondo gamba con degli inserti fini e sottili, per nulla fastidiosiLe bretelle con un’elasticità differenziataIl fondello sviluppato in collaborazione con Elastic InterfaceAnche le maniche della giacca e la pannellatura centrale resistono agli agenti esterniL’inserto grippante posizionato sulla “coda” della giaccaLa parte vicina al collo ha un tessuto diverso dal pettoLa vestibilità è aderente, con un’ergonomia ottimaleIl fondo gamba con degli inserti fini e sottili, per nulla fastidiosiLe bretelle con un’elasticità differenziataIl fondello sviluppato in collaborazione con Elastic InterfaceAnche le maniche della giacca e la pannellatura centrale resistono agli agenti esterniL’inserto grippante posizionato sulla “coda” della giaccaLa parte vicina al collo ha un tessuto diverso dal pettoLa vestibilità è aderente, con un’ergonomia ottimale
Mille GTS Intermediate
Le maniche della maglia GTS Intermediate sono elastiche, idrorepellenti e dotate di un tessuto caldo all’interno. I polsi sono con taglio vivo. La medesima tipologia di costruzione è riproposta nella zona (nera) del collo. Tutta la parte gialla invece è una sorta di doppio strato differenziato, idrorepellente, anti-vento e più rigido rispetto al precedente. Il suo spessore è comunque contenuto e protegge alla grande dall’aria più fredda che si incontra in discesa.
La pannellatura sulla schiena (e subito sotto le tasche, queste ultime belle ampie e profonde, abbiamo apprezzato tanto questo dettaglio) è al pari di una rete sottilissima. Ha il compito di non bloccare l’aria e la fuori uscita dell’umidità prodotta durante lo sforzo, evitando accumuli e conseguenti raffreddamenti. Non è idrorepellente. Le tasche hanno una sorta di orlatura interna che permette di bloccare il contenuto, come una sorta di chiusura, un dettaglio non banale.
Infine il taglio arrotondato che scende sui glutei. Protegge senza dare fastidio e mantiene un’aderenza ottimale anche quando si è in presa bassa. La Assos Mille GTS non è comprimibile ed è un peccato, ma ci stà, perché è da integrare all’interno di un pool di capi tecnici che strizzano l’occhio alla stagione fredda. Tecnicamente è un capo che rasenta l’eccellenza.
Assos Mille è categorizzata come una comfort series e l’acronimo GTS identifica i capi destinati a supportare l’atleta sulle lunghe distanze.
L’azienda svizzera amplia la gamma Mille GTS con i nuovi capi ideali per l’autunno e la primavera, con un grande comfort e protezione. Entriamo nel dettaglio.
Le bretelle con l’incrocio X-FrameLe bretelle con l’incrocio X-Frame
Training e gare lunghe
Questa categoria di abbigliamento tecnico ha diverse peculiarità che collimano tra loro per un bilanciamento perfetto. E’ confortevole prima di tutto, (fa parte della linea Total Comfort di Assos) perché deve assecondare le esigenze dei pedalatori che stanno parecchie ore in sella anche nel corso delle giornate incerte, in primavera e in autunno.
I capi hanno un peso contenuto e sono traspiranti, per non influire negativamente sulla termoregolazione anche durante gli sforzi intensi. Inoltre sono protettivi, con le membrane isolanti inserite ad hoc dove serve.
La collezione Assos Mille GTS falla/spring è composta principalmente dalla salopette C2, dalla giacca e dallo smanicato C2.
La salopette C2 Mille GTSLa salopette C2 Mille GTS
Bib Short C2
E’ un pantaloncino corto idrorepellente, con un isolamento leggero che protegge e non infastidisce in caso di aumento della temperatura esterna. E’ costruito combinando i due tessuti RX Evo Light e RX Evo, il primo più leggero, il secondo con un peso medio. Entrambi hanno un core protettivo e un’elevata traspirabilità.
Il fondello è l’Assos Mille GTS CS, composto da diversi strati e una parte del pad con densità differenziata (da 9 a 4 millimetri). E poi ci sono le bretelle con l’incrocio posteriore di natura X-Frame, ereditata dai pantoloncini Equipe RSR. La salopette è stabile e non si abbassa; il fondello è sempre nella giusta posizione. Il prezzo di listino è di 210 euro.
La Jersey C2La zona del collo ha una struttura differente dal restoLa Jersey C2La zona del collo ha una struttura differente dal resto
Mille GTS Jacket C2
E’ l’evoluzione di una delle giacche che ha fatto la storia del brand svizzero. Utilizza una nuova membrana (Airblock.888) protettiva e brevettata, isola e ha anche un buon potere termico. Si adatta bene alle forme del corpo grazie ad una ergonomia ottimale (non compressiva), soluzione che azzera la presenta di sbuffi e spazi vuoti tra il torso e la giacca.
Il colletto è disegnato con lo StruzzoKragen, è isolante e permette di controllare la temperatura senza dover abbassare la zip. Si azzerano i rischi di far raffreddare la gola. La pannellatura posteriore invece è traspirante. Alcune parti della giacca sono riflettenti. Il prezzo di listino è di 240 euro.
Assos Vest C2, la pannellatora frontale è protettivaLa parte posteriore presenta una rete altamente traspiranteAssos Vest C2, la pannellatora frontale è protettivaLa parte posteriore presenta una rete altamente traspirante
Il Vest C2
E’ lo smanicato, uno dei capi tecnici preferiti dal ciclista di tutte le categorie. Questo di Assos però non è solo una banale giubbino senza maniche, perché protegge il busto dal bagnato e dal vento freddo. Alla membrana windproof Airblock.888 frontale, viene aggiunto un tessuto mash sul retro (Ventamash).
E’ traspirante e non ostruisce la veicolazione del vapore verso l’esterno, quello prodotto durante lo sforzo. Lo smanicato è rifrangente in alcune sue parti se colpito da un fascio di luce. Il prezzo di listino è di 170 euro.
MB Wear, non ci sono solo i calzini, ma un pool di capi tecnici dalla qualità elevata e con una filosofia ben precisa
Il ciclismo è cambiato tanto e non merito o colpa del Covid. Di certo la pandemia e un’apertura a tante correnti di pensiero hanno reso la bicicletta appetibile anche a chi l’ha vissuta con distacco per tanti anni. Il ciclismo “non è più solo” quello delle maglie di club, degli agonisti e delle menate a testa bassa, ma anche una sorta di sport delle lobby. Nel ciclismo convergono tante correnti di pensiero e dove tutti si possono ritagliare uno spazio. L’abbigliamento di MB Wear rappresenta questo concetto, ovvero quello di una disciplina sportiva estremamente moderna, dove ognuno può ritrovare la sua linea di pensiero, la filosofia e il modo con il quale si vive la passione per la bicicletta.
Il logo MB WearIl logo MB Wear
MB Wear, due ex pro’
L’azienda nasce quasi per caso dalle menti di due ex corridori, Marco Bandiera e Tiziano Dall’Antonia, che alle spalle hanno una carriera da corridore professionista.
«Quando termini la carriera da professionista ti devi reinventare, devi capire cosa vuoi fare e cosa sei in grado di fare. Non è semplice – dice Marco Bandiera – perché sei giovane, ma in realtà non hai mai affrontato il mondo reale come una persona qualunque. Ti ritrovi in un limbo e devi cercare di capire subito quale strada prendere per non restare fuori da tutto».
«Eravamo in ritiro con la squadra ad Alassio – prosegue Dall’Antonia – era l’epoca dell’Androni e una sera ci siamo ritrovati con i calzini in mano a parlare di cosa si poteva fare dopo essere stati dei corridori. Da lì siamo partiti con l’idea di fare le calze, anche e soprattutto per uno sfizio personale di entrambi».
Dagli scherzi e dai sorrisi, fino ad arrivare ad un’azienda d’abbigliamento che fa scuola, il passo non è poi così lungo!
Tiziano Dall’Antonia di MB Wear (@CharliePix)Tiziano Dall’Antonia di MB Wear (@CharliePix)
Quell’esperienza che fa scuola
Il bagaglio è quello di aver fatto il corridore vero per mestiere, un lavoro che è una passione, il gioco del bambino e anche un’impegno che ti condiziona la vita. Però, come tutti i mestieri che impari quando sei un ragazzino, ti lasciano qualcosa e fanno la tua storia.Questo sapere viene riportato e tradottoin tutti capi dellecollezioni di MB Wear, che hanno una produzione al 100% Made in Italy e vengono provati ed approvati dai due fondatori.
La calza MB Wear fa scuola ancora oggi a distanza di qualche anno; la prima calza stampata specifica per la bicicletta è di questa azienda. Ma oggi il catalogo si amplia, sempre con il chiodo fisso di offrire una qualità elevata e dettagli sempre curati, non solo nelle grafiche.
Marco Bandiera, appassionato della disciplina gravel (@CharliePix)Marco Bandiera, appassionato della disciplina gravel (@CharliePix)
Grafiche uniche, tecnicità top
Le grafiche uniche nel loro genere e gli abbinamenti cromatici talvolta estremizzati, sono una sorta di marchio di fabbrica, che ha portato un nuovo modo di interpretare la bicicletta, anche ad alto livello. Questo fattore però non toglie qualità alla cura del dettaglio e alle materie prime di altissima qualità, perché il piacere estetico deve collimare con la gratificazione che proviene dall’indossare un capo d’abbigliamento per tante ore e sotto sforzo. E poi quelle collezioni che puntano ad essere in linea alle richieste dell’utilizzatore e alla stagionalità, cercando di non creare confusione.
Dall’Antonia ci illustra una parte della collezione estiva (@CharliePix)
Una maglia della collezione estiva maggiormente tecnica (@CharliePix)
All’interno del punto vendita di Maser (@CharliePix)
Dall’Antonia ci illustra una parte della collezione estiva (@CharliePix)
Una maglia della collezione estiva maggiormente tecnica (@CharliePix)
All’interno del punto vendita di Maser (@CharliePix)
Linea completa e ampia scelta di colori
Il mirino viene puntato sulla semplicità di scelta e sulla funzionalità, anche attraverso un numero ridotto di linee dei capi tecnici. Questo non è un fattore secondario e ha l’obiettivo, prima di tutto, di non creare confusione e disorientare il cliente. La scelta delle cromie e degli abbinamenti grafici è davvero ampia, per tutti i palati.
Ci siamo “goduti” anche la salita di Cà del Poggio (@CharliePix)Ci siamo “goduti” anche la salita di Cà del Poggio (@CharliePix)
Fra le colline del Prosecco
Solo quando sei alle porte di queste colline, che poi definirle colline è riduttivo, ti rendi conto dell’attaccamento che questa terra ha nei confronti della bicicletta. Forse è anche per questo motivo il Veneto sforna da sempre grandi campioni e interpreti della bicicletta, un contesto ambientale operoso e capace di mettere in moto le idee.