Masetti: «Attenzione alla mia amica Ally Wollaston»

19.02.2024
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Nella sua lista dei desideri ci sono quello di affermarsi come atleta e di diventare una campionessa olimpica. Leggendo i risultati di inizio 2024, possiamo dire serenamente che Ally Wollaston è sulla strada giusta per realizzare i propri sogni.

In questo scorcio di stagione la 23enne neozelandese – già terza all’ultima tappa del Giro Donne dell’anno scorso – ha centrato al Tour Down Under la settima vittoria in carriera ed una serie incredibile di successi in pista. Le premesse ci sono tutte per vedere Wollaston come una sicura protagonista a Parigi. Una cliente molto scomoda per tutte, secondo anche l’opinione di Gaia Masetti, sua compagna di squadra alla AG Insurance-Soudal Team, cui abbiamo chiesto di presentarcela. Sfruttando il loro profondo rapporto di amicizia, la modenese della formazione belga è stata al gioco e ci ha raccontato qualche aneddoto.

Lo sprint vincente alla prima tappa del Tour Down Under. Wollaston ha aperto il suo 2024 in questo modo
Lo sprint vincente alla prima tappa del Tour Down Under. Wollaston ha aperto il suo 2024 in questo modo

Scorpacciata di medaglie

Ally Wollaston è in netta ascesa e rispetto alla scorsa stagione appare quasi un’altra atleta. Quello con la pista è un vero un colpo di fulmine quando quattordicenne inizia a gareggiare nel velodromo Manukau di Auckland. Avverte e gradisce subito il brivido dell’alta velocità tanto da farla diventare quasi la prima attività.

Nel 2019 da junior la neozelandese vince la maglia iridata nell’inseguimento individuale, aggiungendo l’argento in quello a squadre. Dodici mesi dopo, da elite, conquista altri titoli nazionali e l’anno successivo il primo continentale nell’omnium. La scuola della Nuova Zelanda è riconosciuta e rispettata da tutti – quante volte lo abbiamo sentito dire a ragion veduta dal cittì azzurro Villa – ed Ally inizia ad essere una pedina fondamentale e versatile nelle discipline endurance.

Nel 2021 un incidente in bici, in cui riporta una commozione cerebrale che la obbliga a due mesi di stop, la priva della partecipazione a Tokyo, ma stavolta Wollaston a Parigi non vuole mancare e la rincorsa è iniziata già l’anno scorso. Nella Nations Cup della scorsa stagione ha raccolto quattro vittorie totali mentre al mondiale di Glasgow ha vinto l’argento nel quartetto.

E mandando avanti il nastro fino all’avvio di 2024, la neozelandese è praticamente dominante. Nella prova di Adelaide di Nations Cup ad inizio febbraio ha conquistato tre ori nell’eliminazione, omnium e inseguimento a squadre. La settimana scorsa ha raccolto sei medaglie ai campionati continentali dell’Oceania. Oro nell’eliminazione, quartetto, omnium, scratch, corsa a punti e argento nella madison. Il suo tassametro è pronto a salire ancora ad Hong Kong e Milton tra marzo e aprile.

Vista dall’amica Gaia

L’amicizia tra Masetti e Wollaston nasce nel 2022 quando l’italiana passa nell’allora NXTG by Experza, team continental olandese poi diventato quello WorldTour attuale. Ally è lì dall’agosto della stagione prima, contattata dai tecnici della squadra dopo che aveva rischiato di restare a piedi e smettere a seguito dell’incidente. Vivere e correre in Belgio è uno shock culturale per lei. La gara la vive come un caos al quale si adatta poco per volta, provando emozioni.

«Ally ed io siamo coetanee – racconta Masetti con più di un sorriso – e siamo andate subito d’accordo, anche giù dalla bici. Inizialmente non capivo il suo inglese, troppo stretto. Ricordo che le avevo detto immediatamente di parlare più lentamente. Lei si era messa a ridere perché pensava che la vedessi davvero come una di un altro mondo visto da dove arriva. Ora mi parla usando anche il suo “slang”. Caratterialmente siamo simili. Abbiamo la stessa ironia, infatti quando siamo in gruppo con le altre compagne ed io faccio una battuta sottile o sarcastica, lei ride e gliela spiega.

Wollaston e Masetti sono spesso compagne di stanza. Sul loro affiatamento punta forte la diesse Jolien D’Hoore
Wollaston e Masetti sono spesso compagne di stanza. Sul loro affiatamento ci punta forte la diesse Jolien D’Hoore

«Sicuramente – prosegue – ha fortificato il nostro rapporto il fatto di aver trascorso un mese assieme a Brakel, un paese fiammingo posizionato però proprio sul confine della Vallonia. In quel periodo abbiamo avuto il prezioso supporto di Jolien D’Hoore, che è da sempre la nostra diesse. Tutte e tre abbiamo un bel rapporto. Lei ci ha messo spesso in camera assieme in quasi tutte le corse che abbiamo fatto.

Ally velocista da classiche

Giovedì scorso c’è stata la presentazione del team WorldTour a Bruxelles nella sede della AG Insurance, ma Wollaston non c’era perché impegnata in pista e arriverà in Europa verso fine aprile. Masetti nel frattempo farà il suo bel calendario riprendendo con Strade Bianche, Drenthe, Gand-Wevelgem, Dwars door Vlaanderen, Amstel, Freccia Vallone e forse il Fiandre. Poi a maggio se si correrà la Vuelta – potrebbe essere posticipata a settembre poiché non si conoscono ancora le tappe – Gaia lavorerà per la neozelandese nelle volate, così come è successso al Tour Down Under.

«Giù in Australia – spiega Masetti – Ally ha vinto bene la prima tappa, ma non è stato così semplice perché si era messa pressione da sola. Nonostante vada forte nelle gare di gruppo in pista, è una velocista che talvolta ti fa arrabbiare perché non segue sempre le ruote del nostro treno. Ricordo che già nel 2022 in una frazione della RideLondon si era persa nelle retrovie ed eravamo andate a prenderla per portarla davanti, dove poi chiuse nona. Da allora la nostra intesa è decisamente migliorata. Io sono una che si intrufola un po’ dappertutto, ma ho capito che lei aveva un po’ paura, così abbiamo fatto in modo di sbloccarla sul lato mentale cercando di fare come si sentisse più sicura lei.

«Nello sprint al Tour Down Under – va avanti – invece di volermi come leadout, ha chiesto che mi mettessi dietro di lei per proteggerle la ruota. Dopo il cerimoniale, mi ha raggiunto in camera dicendosi divertita che era la prima volta che faceva una volata senza temere che la superassero o le sfruttassero la scia. Per forza, le ho risposto io. Ho fatto a spallate con tutte per tenerla al sicuro (sorride, ndr).

«Sono stata quasi sempre presente – continua Masetti – nelle vittorie di Ally. Abbiamo caratteristiche molto vicine, quindi per me è più facile lavorare. Lei è molto più veloce di me, io invece tengo di più su alcune salite. Ad esempio, l’arrivo di Cittiglio, che tira all’insù, è perfetto per lei, però il percorso forse è ancora un po’ troppo duro. Tuttavia quando lei è in forma, ha dei numeri e riesce a superare anche salite di 4-5 chilometri. Al Fiandre o all’Amstel specialmente non la vedrei male. Sicuramente fra qualche anno può puntare seriamente a tante classiche. Facendo le debite proporzioni, ricorda un po’ la Vos».

Coppia da seguire

Fra i tanti nomi usciti dall’intervista doppia Lazzaro-Borgato, quelli di Wollaston e Masetti sono stati tra i più citati. Non sono più U23, ma sono da considerare ancora come giovani in rampa di lancio e da seguire per le prossime stagioni.

«Mi fa molto piacere – termina Masetti – che i nostri due nomi siano saltati fuori e ci vedano come possibili sorprese per questa stagione. Personalmente mi sento completamente diversa ogni anno che passa. Mi accorgo che non sto saltando le tappe e sono riuscita a prendermi le mie soddisfazioni. Ad esempio Moolman ci dà tanti consigli. A me dice che bisogna lavorare per le compagne, ma anche sapersi giocare le proprie carte ed essere pronte quando capita. Mi alleno e faccio sacrifici ogni giorno per migliorare.

Gaia ed Ally si sono conosciute nel 2022, trascorrendo un mese assieme in una casa della squadra tra Fiandre e Vallonia
Gaia ed Ally si sono conosciute nel 2022, trascorrendo un mese assieme in una casa della squadra tra Fiandre e Vallonia

«Anche Ally è fatta così e vale lo stesso discorso. In Australia era contenta di poter lavorare per Sarah (Gigante, ndr) nella tappa di Willunga Hill, che poi ha vinto, conquistando anche la generale. Anche quel giorno abbiamo dato una bella dimostrazione di squadra. Sarah era rimasta dietro in un principio di ventagli. Metà di noi è rimasta davanti a spezzare i cambi, l’altra è andata a riportarla su. Ed Ally ha sfruttato la sua gran condizione in queste azioni. Ecco, spero che potremo confermare le parole di Lazzaro e Borgato».