Nalini, visibilità e calore con il completo Warm Reflex

13.11.2021
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La visibilità e il freddo sono spesso le incognite più comuni nelle uscite invernali di ogni ciclista. Nalini con Warm Reflex Jersey e Warm Reflex Bib Tight è pronta ad affrontare queste insidie con qualità e performance. Così come la giacca New Carena che vi abbiamo presentato, questa maglia termica da uomo è ideata per i mesi autunnali, realizzata in tessuto elasticizzato che garantisce una sensazione di morbidezza e calore costante.

La calzamaglia da uomo anch’essa progettata per le basse temperature è ergonomica e in tessuto garzato eco-ideato, ottenuto dal riciclo di materiali plastici. Entrambi gli indumenti tecnici hanno inserti catarifrangenti per rendere il ciclista visibile e al sicuro durante le uscite con scarsa luce.

La giacca Nalini Reflex
La giacca Nalini Reflex

Warm Reflex Jersey

Tecnica e versatile, la maglia termica con inserti riflettenti sulle braccia, è confortevole e adatta alle uscite autunnali. La temperatura di utilizzo consigliata va da 8 a 13 gradi. Warm Reflex Jersey è ideata per essere utilizzata come capo esterno nelle mezze stagioni e nelle giornate invernali più miti, oppure ad essere utilizzata sotto una giacca od un gilet con temperature più rigide.

La lampo è intera e a vista YKK con tiretto cam lock e flap interno anti vento. Per gli oggetti personali sono presenti tre tasche posteriori con piping rifrangente. 

La calzamaglia perfetta per il freddo più pungente
La calzamaglia perfetta per il freddo più pungente

Warm Reflex Bib Tight

La calzamaglia ergonomica Warm Reflex Bib Tight di Nalini, è realizzata in tessuto termico garzato ECO con trattamento wr. Il range di utilizzo è compreso tra lo 0 e i 10 gradi. Studiata per l’inverno, così come la maglia, vanta inserti di tessuto rifrangente garzato che garantiscono alta visibilità e al tempo stesso creano un elemento grafico d’impatto.

Il fondello di questa salopette invernale è il Granfondo Pro Man 120 Q Skin/nero d’alta gamma di Nalini privo di cuciture, con spugne ad alta densità e spessori differenziati, in tessuto stretch bioceramico. Ottima vestibilità ed ergonomia, grazie al corpino con la particolare costruzione ad apertura modulabile sulla schiena. 

Taglie e prezzi: Warm Reflex Jersey è disponibile in 7 taglie da XS a 3XL ad un prezzo di 109 euro. Warm Reflex Bib Tight è disponibile in 6 taglie da S a 3XL ad un prezzo di 149 euro. 

Nalini

Saby Sport non teme l’inverno con la maglia lunga termica

21.10.2021
3 min
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Autunno e inverno non sono un problema per Saby Sport che è già data molto molto da fare nel supporto al ciclismo giovanile con il sostegno alla Piccola Sanremo di Sovizzo e ora presenta la Maglia manica lunga termica, un’ottima compagna di viaggio per gli allenamenti e le uscite in bici di tutti i giorni.

L’azienda veneta promotrice del made in Italy, con questo prodotto fornisce caratteristiche tecniche con un occhio attento all’ambiente, grazie al tessuto eco riciclato. Il capo è disponibile per uomo e donna ed è adatto alle temperature più rigide grazie alle sue prestazioni a elevata traspirabilità e comfort. 

Tessuto eco performante

Questa maglia Termica invernale è formata dal Native Blizzard, un tessuto completamente eco riciclato che pensa all’ambiente, riducendo così il consumo di risorse naturali. E’ un tessuto altamente termico con una garzatura interna di una microfibra ultra soft che aiuta a proteggere il corpo dal freddo e dalle basse temperature. Questo insieme di fili, garantisce un’ottima elasticità e comfort ma soprattutto una perfetta traspirazione.

Per la sicurezza in strada, i termoadesivi irridescenti reflex Saby sulla parte frontale e posteriore offrono una maggiore visibilità.

Sulla schiena sono presenti 3 tasche più una tasca zip centrale per contenere oggetti personali. Le taglie selezionabili sono 7 da XS a 3XL. La maglia manica lunga termica è disponibile in 4 colori: nero, blu, verdone e granata. Il prezzo consultabile sul sito è di 65 euro. 

Saby Sport

Dimmi come ti vesti e ti dirò chi sei…

21.10.2021
6 min
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Si fa un gran parlare di come i feedback dei professionisti servano per mettere a punto la produzione delle aziende che con loro lavorano. Questa volta però ci è venuto in mente di entrare nel vivo, approfittando della visita fatta nei giorni scorsi alla Santini di Lallio per raccontare la nascita della maglia gialla, ricordate?

E’ chiaro che equipaggiare uno squadrone come la Trek-Segafredo sia un lavoro importante e prestigioso al pari di realizzare le maglie di leader per le corse Aso e sponsorizzare le altre squadre presenti nell’orbita dell’azienda, ma il fatturato si fa con le persone… normali. Qual è il nesso fra il lavoro di vertice e quello meno esclusivo?

«La base di partenza è la stessa – dice Stefano Devicenzi del marketing – che si parli di una squadra di professionisti o di un team di amatori. Vengono qua. Li portiamo nel nostro atelier. Gli facciamo vedere i modelli a disposizione. E in base a quello che scelgono si allestisce la divisa del team. Chiaramente un team di professionisti andrà diretto sul top di gamme e su tagli che consentano di stampare il nome degli sponsor, mentre altri guarderanno a una fascia anche meno esclusiva».

La fornitura a qualsiasi team parte dai modelli presenti nel catalogo. Stefano Devicenzi del marketing Santini spiega…
La fornitura a qualsiasi team parte dai modelli presenti nel catalogo. Stefano Devicenzi spiega
La lavorazione custom quindi tende a sparire anche per i campioni?

Con loro si fanno delle sedute di fitting, in cui i capi scelti si adattano alle misure e alle loro esigenze i tagli, le lunghezze, le misure, i fondelli. Per gli amatori questo non avviene, però magari dai la scelta fra due tipi di fondelli e si sceglie la soluzione economicamente più vicina alle esigenze, che comunque avrà sempre un elevato contenuto tecnico. Le esigenze sono ovviamente diverse, ma il punto di partenza è identico.

Sappiamo che la Trek-Segafredo ha al suo interno una persona che riporta a voi le esigenze dei corridori.

Esatto e all’interno della squadra hanno individuato 2-3 corridori particolarmente sensibili che sono in grado di valutare i vari capi. Se va bene a loro, va bene a tutti. I pro’ a volte possono avere qualche prodotto in anteprima, come i pantaloncini con i fianchi traforati usati per la prima volta alla Vuelta del 2018 per fare fronte a temperature altissime.

Esistono team di amatori che chiedono lo stesso standard dei pro’?

Ci sono, anche perché per regolamento i prodotti usati dai professionisti devono essere disponibili a tutti. Sul nostro sito abbiamo messo in vendita anche i body da crono, che costano cari, ma qualcuno li ha comprati. Abbiamo spesso a che fare con squadre di amatori così attenti, che dedicano tanto tempo anche alla realizzazione della divisa e quando li vedi potresti pensare che siano squadre pro’. In ogni caso, non è possibile accontentarli dal punto di vista sartoriale: quello si fa solo con i professionisti. La differenza è una sola…

I colori e il disegno delle maglie dei professionisti realizzate da Santini sono un grande richiamo per gli amatori
I colori e il disegno delle maglie dei professionisti realizzate da Santini sono un grande richiamo per gli amatori
Quale? 

Il professionista pensa solo al risultato, anche a costo di stare scomodo. Però le loro richieste si valutano. Nizzolo ad esempio volle il silicone in fondo alla maglia, poi convinse anche Alafaci. Noi studiammo, invece di fare un anello di silicone, mettemmo degli insertini paralleli frammisti a tessuto e questa soluzione è inserita in catalogo, quindi a disposizione anche degli amatori.

Quindi il professionista viene preso a riferimento?

Completamente. Il tessuto rigato che si usa per ragioni aerodinamiche sulle maniche, ad esempio, è stato notato subito da persone appassionate e attente, che lo vogliono sulle loro maglie. Stanno attenti al taglio delle maniche, si informano. Allo stesso modo ci sono abitudini dei pro’ che vengono recepite anche quando non c’è una validità oggettiva. Passi il calzino lungo, ma anche l’uso del copriscarpe d’estate… Non so quanto possa giovare a un amatore. Anche il taglio più lungo dei pantaloncini… Se c’è richiesta, va accolta. Tutto quello che usano i professionisti si trova già in catalogo.

Proprio tutto?

Abbiamo realizzato una maglia invernale a maniche corte con un tessuto molto performante, da usare alle classiche del Nord in quelle giornate freddine a rischio pioggia (in apertura con Madsen al via della Roubaix 2021, ndr). Se non la usassero nei team, non so quanti la vorrebbero. Invece l’hanno vista e la ordinano. Senza il richiamo del team, non sarebbe stato possibile.

Forse anche senza internet tutto questo non sarebbe possibile.

Grande verità, anche se dobbiamo tenere l’equilibrio fra i rivenditori e il sito. Nei negozi si va e si compra quello che si trova, perché magari ordinarlo ha tempi lunghi. Su sito trovi esattamente quello che stai cercando e ti arriva a casa. I tempi sono cambiati. Stiamo anche lavorando per rinnovare la gamma dei colori e alcune linee perché ci sono in circolazione marchi molto commerciali che puntano su una produzione molto più modaiola rispetto alle linee classiche da ciclismo. Di sicuro il fatturato si fa con gli amatori. Quelli già navigati e quelli nuovi…

Quanti sono?

Tanti e venuti fuori dal post Covid. Magari gente che usa la gravel e che vuole un prodotto appetibile, anche se meno tecnico.

Ecco un esempio di scelta Santini fra due livelli diversi. Top e gamma media
Ecco un esempio di scelta Santini fra due livelli diversi. Top e gamma media
Gli uomini guardano Nibali e Ciccone, le donne guardano alla Longo Borghini o Paternoster?

Non troppo, in realtà. La ragazza che va in bici vuole un modello non di agonismo, ma di star bene. Wellness e fitness. Magari non il taglio da corridore, ma quello più elegante che non sminuisca la loro femminilità.

Quindi volendo riassumere, avere una squadra serve ancora?

Tantissimo, è uno strumento organico funzionale. A livello commerciale e di sviluppo del prodotto. Ma l’amatore ormai è molto informato e la squadra è una guida sia per i contenuti tecnici, sia per l’estetica. Sono mondi diversi, ma si parlano in continuazione…

Martini Cycling: un’azienda iridata, seria e… anche green

18.08.2021
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Massimiliano Martini, tre volte iridato (cronosquadre juniores nel 1992 assieme a Marco Velo, Alessandro Romio e Massimiliano Mori, inseguimento a squadre juniores e ancora cronosquadre ai mondiali militari) ha deciso di lanciare la propria linea di prodotti legati al ciclismo, più specificatamente all’abbigliamento per le corse su strada.

«Il logo è un tre rovesciato al quale è appoggiato un mondo disegnato da un’iride», dice con orgoglio Massimiliano Martini. «Sono sempre stato molto critico nei confronti dell’abbigliamento da ciclismo, pieno di idee e di innovazioni. Così poco più di un anno fa, ho deciso di lanciarmi in questa nuova avventura e di fare una mia linea di abbigliamento.

«E’ una piccola startup – prosegue – per il momento siamo solamente in tre, ma ci diamo un gran da fare, con molta passione ed intraprendenza. Siamo stanziati a Montecatini Terme, quella che è a tutti gli effetti la mia terra. Mi piace mantenere questo legame che sento molto forte».

La maglia con il logo composto dal numero 3 rovesciato, che fa pensare anche alla M di Martini
La maglia con il logo composto dal numero 3 rovesciato, che fa pensare anche alla M di Martini

Qualità elevata

I prodotti proposti dalla Martini Cycling sono pensati per tutti gli amanti dei pedali, da chi ricerca la massima performance, fino a chi si gode le uscite con gli amici. Le linee sono tre: World Champion (fit estremo), Iride (fit intermedio) e Passione (fit comodo). Offrono soluzioni esclusive con tre livelli di tecnicità che rispondono alle esigenze specifiche di ogni tipo di utilizzo.

Tutti i capi sono cuciti con tessuti 100 per cento made in Italy concepiti per l’uso sportivo e antibatterici. Favoriscono un’asciugatura rapida dopo l’utilizzo e sono altamente traspiranti, mantenendo la pelle asciutta dopo l’attività. L’elasticizzazione e la leggerezza permettono ad ogni capo di essere adatto all’attività svolta.

Possibilità di personalizzare 

Per i più estroversi, ma anche per le squadre in cerca di un capo di abbigliamento nuovo e performante, Martini offre la possibilità di personalizzare il proprio abbigliamento a seconda delle richieste. Si può scegliere da personalizzazioni già effettuate. Oppure, affidandosi ai loro grafici, si può elaborare qualsiasi proposta, con la possibilità di avere anche degli eventuali kit di prova.

Ecco il completo realizzato da Martini Cycling per il Tg2 Motori
Ecco il completo realizzato da Martini Cycling per il Tg2 Motori

La stampa

La stampa sublimatica, la trasformazione degli inchiostri che in contatto col calore si trasformano in gas e si uniscono in maniera stabile alla superficie in poliestere, si avvale di macchinari moderni. Essa è in grado di conferire al colore vivacità e nitidezza al disegno.

La combinazione degli inchiostri, atossici e pensati per il contatto sulla pelle, permette di creare tutte le sfumature del colore.

Con i Carabinieri

Martini Cyling, inoltre, come ci tiene a precisare Massimiliano, fornisce l’abbigliamento anche alla pattuglia nazionale dei Carabinieri del corpo forestale dell’agro-alimentare, arma che ricopre questo compito a bordo di mountain bike, e per l’abbigliamento si rifornisce direttamente da Martini.

«Abbiamo vinto un concorso nazionale e da quest’anno forniamo l’abbigliamento anche alla pattuglia Nazionale dei Carabinieri del corpo forestale ambientale e agro alimentare. E’ un grande impegno – sottolinea il tre volte iridato – ma ci fa capire che stiamo pedalando nella giusta direzione, il lavoro è molto. La nostra parola d’ordine serietà».

martinicycling.com

MARC, nuova identità per sfidare il mercato tessile internazionale

29.07.2021
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MARC è un’azienda specializzata nella produzione di elastici, nastri e tessuti siliconati altamente performanti per i settori sportswear, fashion e workwear. Elastici che attualmente sono esportati in tutto il mondo. Con oltre 30 anni di esperienza alle spalle, l’azienda lombarda si presenta oggi con una nuova identità e un nuovo portale per affrontare al meglio le sfide che impone il mercato globale.

Fabio Aceti, general manager MARC con la madre Mary
Fabio Aceti, general manager MARC con la madre Mary

Nuovo slogan, nuovo sito

Per celebrare questa nuova fase, è stato ideato il claim “The last detail”, che gioca sul troncamento della parola “elastic” e che vuole simboleggiare la capacità dell’azienda di differenziarsi rispetto alla concorrenza. Come? Grazie a quell’ultimo dettaglio che rappresenta un valore aggiunto nel confezionamento di capi dagli elevati standard qualitativi.

Contestualmente è stato rinnovato il sito aziendale, strumento fondamentale per presentarsi nel modo migliore sul mercato tessile internazionale. Il nuovo sito dedica ampio spazio alle diverse tecnologie che hanno reso famoso MARC in tutto il modo.

Sport, sportwear, lavoro, fashion: Marc è impegnata a 360°
Sport, sportwear, lavoro, fashion: Marc è impegnata a 360°

Grande attenzione alla ricerca

Dal 2016 MARC è diventata un punto di riferimento per il settore sportswear ed in particolare modo  per il ciclismo, grazie anche all’inaugurazione della nuova sede di Bergamo, a cui ha fatto seguito un processo di crescita del reparto commerciale e del marchio. 

Oggi sono diversi i punti di forza dell’azienda, a partire da una grande capacità produttiva favorita da una costante ricerca e sviluppo di soluzioni innovative. Queste ultime permettono di lavorare i filati selezionati realizzando le finiture più complesse con puntualità e precisione. 

Il servizio di consulenza è molto importante in Marc. Specialmente per quel che riguarda la customizzazione delle richieste dei clienti, i quali sono seguiti passo passo: dalla scelta della materia prima al prodotto finito. Particolare attenzione viene infine riservata all’impatto che il processo produttivo ha sull’ambiente. 

La sede di Marc: macchinari d’avanguardia e produzione green
La sede di Marc: macchinari d’avanguardia e produzione green

Marc e il futuro

«Dal 2015 – spiega Fabio Aceti, general manager di MARC – registriamo una costante crescita del 10% all’anno: sia in termini di fatturato che di clientela acquisita. Nell’ultimo biennio abbiamo raddoppiato i posti di lavoro con l’apertura della sede di Bergamo. Uno sviluppo che sarà sempre guidato da un piano di azione ispirato ai valori dell’economia circolare. Ad oggi riutilizziamo al 100% gli scarti e il 35% del campionario è realizzato con materiale riciclato. L’efficientamento di tutte le attività, come un parco macchine per l’80% di ultimissima generazione, ci ha assicurato autonomia energetica per l’80% generata dal nostro impianto fotovoltaico e per il 20% acquistata da fonti rinnovabili». 

marc

Ecco l’abbigliamento dopo bici (e sostenibile) di BH

12.07.2021
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BH ha recentemente introdotto sul mercato un’originale linea d’abbigliamento casual, ideale da indossare una volta scesi di bicicletta, denominata After Riding Series. L’idea di entrare anche in questo comparto è nata a seguito dei positivi riscontri ricevuti da alcuni capi BH indossati dallo staff dell’azienda spagnola e da alcuni sportivi supportati. 

Bottiglie in alluminio, Bh è sempre più plastic free
Bottiglie in alluminio, Bh è sempre più plastic free

Filati organici e zero plastica

After Riding Series è una collezione creata appositamente per centrare due specifici obiettivi: dare forma all’immagine del marchio BH, e realizzare prodotti sostenibili e perfettamente in linea con i valori che il marchio stesso intende comunicare e trasmettere al mondo del ciclismo. In gamma è possibile già trovare un’offerta ricca costituita da cinque t-shirt, due felpe, due maglie, due berretti a visiera piatta e una borraccia in acciaio inossidabile da 500 millilitri a doppia parete in grado di migliorare l’isolamento e mantenere la temperatura della bevanda, sia calda che fredda: tutti capi caratterizzati da un design che vorrà far sentire… ciclista chi li indossa anche quando non si è in sella!

Per quanto riguarda invece il tema della qualità, l’elemento principale che caratterizza tutti i capi (disponibili nelle taglie dalla XXS alla XXL) è il filato organico. Tutti gli articoli della collezione After Riding Series sono disponibili sul sito web di BH o presso tutti i suoi punti vendita autorizzati. 

«Amiamo il pianeta: rispettiamolo»

«Il ciclismo ci dà moltissimo – ci fanno sapere dall’ufficio marketing di BH – e il campo di gioco di questo sport è il nostro pianeta. Il minimo che possiamo fare è dunque di cercare di restituirgli un po’ di quello che tutti i giorni ci offre. Ecco perché, per dare vita all’intera gamma d’abbigliamento, la sostenibilità e la qualità sono state le nostre priorità numero uno.

«Noi di BH abbiamo lavorato gomito a gomito con alcuni produttori specializzati in abbigliamento sostenibile concentrando tutti gli sforzi per ridurre ai minimi termini i rifiuti, dando priorità all’utilizzo di materiali organici, riciclati o compostabili. Un paio di esempi pratici? L’etichetta dei capi BH After Riding Series è realizzata in carta piantabile, un materiale speciale contenente semi pronti a far germogliare una nuova pianta, mentre l’imballaggio è prodotto attraverso l’impiego di buste compostabili in amido di mais per la cui fabbricazione non viene impiegata alcuna plastica».

bhbikes

Andrea Vendrame vittoria al Giro d'Italia

Rosti ancora per tre anni con l’AG2R – Citroën

21.06.2021
4 min
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Durante il Giro d’Italia è stato ufficializzato il rinnovo per altri tre anni dell’accordo di sponsorizzazione tecnica dell’AG2R – Citroën da parte di Rosti. Per farci raccontare qualcosa di più siamo andati a trovare Giovanni Alborghetti, titolare insieme al fratello Maurizio di Rosti Maglificio Sportivo, presso la sede dell’azienda a Brembate, in provincia di Bergamo.

Allora Giovanni, come è andato il rinnovo della sponsorizzazione?

Ci siamo incontrati con Vincent Lavenu, manager dell’AG2R – Citroën a Torino alla vigilia della partenza del Giro ed abbiamo raggiunto subito l’accordo per la conferma della nostra partnership. Si tratta di un rinnovo triennale e tenendo conto che quello in corso è già il quarto anno in cui lavoriamo con loro, alla fine arriveremo ad una collaborazione lunga sette anni. Un bel record!

Da sinistra, Giovanni Alborghetti, Vincent Lavenu e Maurizio Alborghetti
Da sinistra, Giovanni Alborghetti, Vincent Lavenu e Maurizio Alborghetti
Da sinistra, Giovanni Alborghetti, Vincent Lavenu e Maurizio Alborghetti
Da sinistra, Giovanni Alborghetti, Vincent Lavenu e Maurizio Alborghetti
Come è nata la vostra collaborazione con il team francese?

Tutto nasce da una forte arrabbiatura (in realtà usa una espressione più colorita, ndr) provata nel 2018 a seguito del mancato invito al Giro del Team Androni di cui eravamo fornitore tecnico. Ne ho parlato allora con Michael Magnin, responsabile di Rosti Francia, dicendogli di trovarmi una formazione francese da poter sponsorizzare. Dal momento che lui in passato aveva gareggiato con la formazione under 23 dell’AG2R mi ha creato un contatto con Vincent Lavenu. Ci siamo così visti alla Parigi – Nizza. Nel frattempo lo stesso Lavenu aveva avuto dei riscontri positivi sulla qualità dei nostri prodotti da chi li stava già indossando. Purtroppo all’inizio non se ne è fatto nulla dal momento che le sue richieste e quanto noi proponevamo non combaciavano.

L'interno della sede di Rosti
L’interno della sede di Rosti
L'interno della sede di Rosti
L’interno della sede di Rosti rispecchia la creatività tipica del marchio bergamasco
Alla fine come si è arrivati all’accordo?

Eravamo a luglio e Magnin era qui da noi in azienda. Ad un certo punto l’ho visto agitarsi mentre stava telefonando. Non sapevo con chi stesse parlando e neppure il motivo della sua agitazione. Al termine della chiamata è venuto da me tutto euforico per dirmi che avevamo trovato l’accordo con Lavenu. Da lì è iniziato tutto.

E’ stata una collaborazione fin dall’inizio facile o ci sono stati dei problemi?

Per prima cosa abbiamo deciso di sottoscrivere un accordo annuale con opzione per il secondo anno. Volevamo essere sicuri che alla fine del primo anno sia noi che loro fossimo soddisfatti dell’accordo raggiunto. Devo dire che il primo anno è stato davvero difficile in quanto le pretese del team erano altissime costringendoci ogni volta a innumerevoli modifiche e correzioni. Alla fine però sono stati contenti del lavoro che abbiamo fatto per loro e lo stesso Lavenu è stato felice di far valere l’opzione per il secondo anno. Subito dopo è arrivato un ulteriore rinnovo per altri due anni fino all’accordo sottoscritto alla vigilia del Giro che porterà alla fine ad una sponsorizzazione di sette anni.

Giovanni Alborghetti nella sede dell'azienda
Giovanni Alborghetti nella sede dell’azienda
Giovanni Alborghetti nella sede dell'azienda
Giovanni Alborghetti nella sede dell’azienda
C’è qualche curiosità che ci puoi raccontare sulla divisa di quest’anno?

A essere sinceri, la divisa è stata disegnata dai vertici Citroën e noi ci siamo attenuti alle loro indicazioni. All’inizio non ero molto convinto dell’impatto che avrebbe avuto. Poi ho iniziato ad usarla anch’io nelle mie uscite in bicicletta e mi è piaciuta sempre più. Aggiungo una piccola curiosità che pochi hanno forse notato. Quando il team corre in Francia, sul pantaloncino viene riportato il logo AG2R. In tutte le altre corse troviamo invece al suo posto il logo Citroën. È il frutto di un accordo fra il team e la casa automobilistica.

Tra le tante squadre che vestite troviamo anche il team Colpack – Ballan…

Abbiamo collaborato con loro per nove anni. Con l’arrivo dell’AG2R avevamo deciso di interrompere la collaborazione perché temevamo di non poter soddisfare appieno le loro aspettative. Dopo tre anni di pausa siamo tornati a lavorare insieme.

Un’ultima domanda. C’è un corridore che ti piacerebbe veder gareggiare in maglia Rosti?

Come primo nome mi viene in mente Sagan, ma è un sogno. Sarei però contento che in una squadra vestita da Rosti corresse Giacomo Nizzolo che è un amico e qui da noi è uno di casa.

 Ayuso con i pantaloncini rosa realizzati in tempi record da Rosti
Ayuso con i pantaloncini rosa realizzati in tempi record da Rosti
 Ayuso con i pantaloncini rosa realizzati in tempi record da Rosti
Ayuso con i pantaloncini rosa realizzati in tempi record da Rosti

Mentre ci stavamo salutando (n.d.r. erano le 11.00) è arrivata una telefonata dalla Colpack impegnata in quei giorni al Giro Under 23. Dal team chiedevano per le 17.00 un paio di pantaloncini rosa per Ayuso per la tappa del giorno dopo. Una saluto veloce e Giovanni Alborghetti si è messo subito all’opera per prepararli. Se avete fatto attenzione, erano i pantaloncini che lo spagnolo ha utilizzato nell’ultima tappa, quella che ha decretato il suo trionfo.

rosti.it

Maglia Astana

Nel sito Wilier c’è la collezione dell’Astana

29.05.2021
3 min
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Abbigliamento, caschi, accessori: tutto rigorosamente originale, gli stessi modelli e capi indossati dai corridori del Team WorldTour kazako. Si, proprio così. Direttamente sullo spazio web Wilier Triestina (wilier.com) è difatti possibile acquistare in tutta comodità alcuni articoli di merchandising, oltre ad una specifica selezione di accessori e componenti tecnici realizzati dai brand partner della Astana PremierTech. Una bellissima notizia per tutti i tifosi desiderosi di acquistare maglie (anche quelle originalissime, ed introvabili, del campione di Spagna Luis Leon Sanchez e del campione kazako Alexey Lutsenko), ma anche pantaloncini, cappellini, bandane e caschi utilizzati quest’anno dagli atleti della squadra.

Sviluppati con i pro’

L’abbigliamento da competizione dell’Astana-PremierTech è prodotto in Italia da Giordana. Un marchio storico e molto riconosciuto in modo particolare nel mondo dei professionisti. Un brand capace di raggiungere elevati standard di comodità, oltre a garantire prestazioni all’altezza del grande ciclismo professionistico. Sviluppata assieme agli atleti professionisti del team, questa divisa sposta sempre più in alto il livello di tecnicità, di innovazione e di prestazioni nell’ambito dell’abbigliamento sportivo. Fra le qualità c’è quella di adattarsi perfettamente al corpo dell’atleta come una seconda pelle, che rende ciascun movimento in bici estremamente naturale e confortevole.

In alto vediamo il casco Limar Air Master e sotto il veloce Air Speed dell' Astana
In alto il casco Air Master e sotto l’Air Speed
In alto vediamo il casco Limar Air Master e sotto il veloce Air Speed dell' Astana
In alto vediamo il casco Limar Air Master e sotto il veloce Air Speed

Caschi Limar, livrea Astana

Sempre nello spazio web che Wilier Triestina dedica sul proprio sito al materiale in vendita del Team Astana PremierTech è possibile trovare anche i due modelli di caschi Limar in dotazione alla squadra: l’Air Speed e l’Air Master. Entrambi ovviamente proposti nella esclusiva livrea Astana.

Il più veloce

Il modello Air Speed sviluppato in collaborazione con i corridori della squadra, è risultato il casco migliore, nel corso di una prova aerodinamica comparativa ad una velocità media di 40 km/h. Il test si è svolto lo scorso inverno presso la galleria del vento di Magny-Cours in Francia. Dodici le prese d’aria, e tre i condotti longitudinali che canalizzano velocizzandola la fuoriuscita del flusso di aria calda, permettono un migliore raffreddamento interno per mantenere la testa fresca. Il design aerodinamico e compatto, con una forma accattivante e delle linee affusolate, lo rendono un casco polivalente da utilizzare nelle uscite di tutti i giorni.

La bandana e il cappellino dell'Astana PremierTech
La bandana e il cappellino dell’Astana PremierTech
La bandana e il cappellino dell'Astana PremierTech
La bandana e il cappellino dell’Astana PremierTech prodotti da Giordana

Anche bandane e cappellini Astana

Oltre a divise e caschi non manca poi l’offerta di bandane, cappelli e cappellini da corsa. Quest’ultimo è un grande classico del ciclismo, 100% realizzato in Italia e progettato per adattarsi comodamente sotto il casco per ottimizzare la gestione dell’umidità, la regolazione della temperatura e bloccare il sole

wilier.com

Team Intermarché Wanty Gobert Pella Sportswear

Pella al Giro con la Intermarché-Wanty-Gobert

26.05.2021
3 min
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Il 2020 di Pella Sportswear si è aperto con una bella novità. L’azienda di Valdengo, in provincia di Biella, da quest’anno è sponsor ufficiale della Intermarché-Wanty-Gobert, formazione belga attualmente impegnata al Giro d’Italia dove ha colto anche un bel successo di tappa a Canale con Taco Van de Horn. La collaborazione con la Intermarché-Wanty-Gobert è coincisa con l’ingresso nel WorldTour della formazione diretta in ammiraglia dal nostro Valerio Piva avvenuto proprio quest’anno.

Prima i guantini

Il primo step della nuova collaborazione è avvenuto attraverso la fornitura dei guantini, un capo spesso sottovalutato ma invece di estrema importanza per chi pratica ciclismo. Tra i vari modelli utilizzati dal team ne è stato realizzato uno dotato di una particolare imbottitura dedicato appositamente alle Classiche del Nord ed in particolare alla Parigi-Roubaix.

Jonas Koch con i guantini prodotti da Pella Sportswear
Jonas Koch con i guantini prodotti da Pella Sportswear
Jonas Koch con i guantini prodotti da Pella Sportswear
Jonas Koch con i guantini prodotti da Pella Sportswear

Debutto vincente

Dopo i guantini sono arrivati successivamente due capi per difendersi dalla pioggia. Si tratta di una mantellina a maniche lunghe e una maglia con manica ¾. Entrambi i prodotti hanno fatto il loro debutto proprio Giro d’Italia. In occasione della vittoria sul traguardo di Canale, Taco Van de Horn indossava la mantellina stampata che l’ha mantenuto asciutto per tutta la tappa nonostante le difficili condizioni metereologiche.
Andrea Fortolan, Amministratore delegato di Pella Sportswear, ci ha voluto raccontare in proposito un particolare ricordo di quel giorno: «Il mattino della tappa con partenza da Biella (provincia dove ha sede l’azienda) ed arrivo a Canale mi sono recato personalmente al bus della squadra per salutare il Team e fare il mio in bocca al lupo a tutti i ragazzi. Le condizioni meteo non certo favorevoli di quel giorno sono state la fortuna della squadra: i nostri giubbini antipioggia hanno avvolto e protetto tutto i ragazzi del team, facendoli rimanere focalizzati sulla gara e portando Taco alla vittoria».

La maglia con maniche a 3/4 realizzata da Pella Sportswear
La maglia con le maniche a 3/4
La maglia con maniche a 3/4 realizzata da Pella Sportswear
La maglia con maniche a 3/4 realizzata da Pella Sportswear

La novità dei dettagli stampati

La mantellina è molto particolare in quanto presenta dettagli stampati, frutto di uno studio approfondito da parte del team di ricerca e sviluppo di Pella Sportswear. La membrana è composta da fibre poliuretaniche, dall’elevatissima traspirabilità e impermeabilità.
Merita poi una particolare attenzione la nastratura. Il nastro, testato e certificato, ricopre infatti l’intero capo e garantisce una resistenza a 8m di colonna d’acqua nelle cuciture.
Sia la mantellina a maniche lunghe che la maglia con manica ¾ presentano una vestibilità slim. Non si tratta di una scelta estetica quanto di uno studio finalizzato per creare una migliore aerodinamicità abbinata ad un elevato comfort.
Entrambi i prodotti sono stati disegnati e stampati con particolari procedimenti digitali che rispettano rigidi criteri di sostenibilità.

La mantellina a maniche lunghe con dettagli stampati
La mantellina a maniche lunghe con dettagli stampati
La mantellina a maniche lunghe con dettagli stampati
La mantellina a maniche lunghe con dettagli stampati

Non solo WorldTour

La presenza di Pella Sportswear nel mondo del ciclismo non si ferma alla sola collaborazione con il team Intermarché-Wanty-Gobert. L’azienda biellese veste anche la formazione LAN Service-Zheroquadro Cycling Team, prossima a partecipare al Giro d’Italia Under23. Continua inoltre la collaborazione con la Coppi e Bartali e la Challenge Liguria che riunisce fra loro Trofeo Laigueglia e Giro dell’Appennino. Dallo scorso anno Pella Sportswear è anche main sponsor della challenge Gran Monferrato riservata agli Under23.

pellasportswear.com