Baldato ha in mano il pacco di carte, numeri, elenco iscritti e tutto quello che ti danno alla riunione dei direttori sportivi prima della corsa: la Dwars door Vlaanderen in questo caso, che partirà domattina (oggi per chi legge) da Roeselare, a due passi da Waregem. E’ incredibile come quassù ogni paese rimandi a una corsa, sia su strada sia di cross. Finalmente il sole ha scaldato l’aria gelida dei giorni scorsi.
Hai la barba bianca.
Sto diventando vecchio. Ma per fortuna c’è sopra la mascherina e non si vede.
Fiandre 1994, Baldato con Armstrong iridato Alla Roubaix del 1994 vinta da Tchmil, Baldato è secondo
Classe 1968, la stessa età: si scherza più volentieri. E certo Fabio di strada ne ha fatta da quando quassù era uno degli attori protagonisti, con 2 vittorie a De Panne, 2 secondi posti al Fiandre e uno a Roubaix. Oggi guida Trentin alla Uae Team Emirates e proprio per questo parliamo con lui. Per rileggere le ultime corse e capire il ruolo della squadra, nel momento in cui s’è capito che proprio la squadra ha permesso alla Deceuninck-Quick Step di tenere a bada Van Aert e Van der Poel ad Harelbeke e l’uomo in più ha spianato per Van Aert la via di Wevelgem.
Come va la squadra?
Abbiamo perso Gaviria per la frattura dello scafoide (dice alzando gli occhi al cielo, ndr) proprio quando speravamo che cominciasse a dare qualche segnale. Ne abbiamo avuti alcuni con la dissenteria, ma per fortuna la panchina è lunga e siamo riusciti ad esserci in ogni caso. L’importante è che stia bene Matteo. Ad Harelbeke è stato sfortunato a bucare e bravo a rientrare, ma a quel punto la gamba era finita. Due giorni dopo uno sforzo così, è andato forte alla Gand e questo è molto positivo.
Gli altri attorno forse sono un po’ inesperti?
Devono imparare a correre, perché sono giovani. I fratelli Oliveira vengono dalla pista, sono giovani e sanno muoversi nel gruppo. Bjerg è forte, ma ha avuto un po’ di dissenteria e torna per il Fiandre. Anche Bystrom è stato male dopo la Sanremo, quasi girasse un virus intestinale. La speranza per domenica è di averne un paio per la seconda metà di gara.
La Deceuninck insegna.
La Deceuninck ha il collettivo, ma non ha il più forte, quello che risolve la corsa.
Hanno Alaphilippe…
Sui muri avrà più dimestichezza che col vento e andrà forte.
Quanto è stata dura la Gand?
Bella tosta, da metterci subito la faccia. Col vento che c’era, il primo che si fosse mosso sarebbe arrivato in fondo. E anzi, pensavo che proprio la Deceuninck avrebbe cominciato prima, già al chilometro 55. Invece forse per tutelare Bennett sono rimasti fermi. Ci sono stati 10 chilometri di gruppo in fila e al 65 si è rotto tutto, con la Bike Exchange che ha fatto la selezione. Stanno bene anche gli altri italiani, si va verso un bel Fiandre.
Parli come se la Dwars door Vlaanderen fosse un passaggio di poco conto…
Non sarà una passeggiata, dà 300 punti WorldTour e non è da buttare via, ma è chiaro che si dia un occhio di più al Fiandre. Il percorso è tecnico, ci sono 4-5 muri dove la corsa può diventare dura, ma se le squadre dei velocisti vogliono tenerla chiusa, si può arrivare in volata con 60 corridori. Ed essendo tornato Viviani, più Demare, Nizzolo e Ackermann, c’è da pensare che potrebbe andare così. Con il solito Van der Poel che farà il polverone sui muri per anticiparli.
Come commenti da corridore la volata della Gand?
Mi ha detto Matteo (Trentin, ndr) di essere rimasto sorpreso dell’accelerazione di Kung e Van Aert. Col vento a favore, io sarei partito lungo. In quelle condizioni, il primo che parte guadagna una bicicletta e poi rimontarlo non è semplice. Per come erano messi e per il fatto che sarebbe stata una volata veloce, davo per favorito Nizzolo. Invece con Van Hooydonck davanti, hanno avuto paura di provare. Non è che abbia fatto chissà quale andatura, ma è bastata. Pensavo che anche Kung avrebbe provato prima. Diciamo che forse la deviazione nel finale ha tolto un po’ di riferimenti (durante la corsa è stato comunicato che a causa di un incendio, il percorso avrebbe subito una variazione, ndr). In radio ci avevano detto che saremmo rientrati sul percorso ai meno 3,5, invece non era come l’hanno spiegata.
E Baldato come sta alla Uae?
Sto bene, sono contento, mi hanno offerto un’ottima opportunità. Un bel clima, anche col personale. Ho ritrovato Peiper con cui avevo lavorato alla Bmc. Ci sono parecchi giovani, sono contento della scelta. Farò il Giro con Marzano, Matxin e Mori. E soprattutto, dopo 10 anni di inglese, si parla di nuovo italiano…