Il vecchio e i bambini? Troppo facile. La chioccia e i novellini? Anche… E allora semplicemente parliamo di Davide Rebellin, un corridore di quasi 50 anni, che ha l’entusiasmo dei suoi compagni di squadra. Il più vecchio dei ragazzi della Work Service ha 24 anni, il più giovane 18.
Il veneto ci anticipa: «Potrebbero essere miei figli», dice Rebellin. Al Trofeo Laigueglia, Davide ha iniziato la sua trentunesima stagione da professionista. Va in bici praticamente da sempre.
Giovani “già esperti”
Come noi stessi scrivemmo, ama all’infinito il suo lavoro. E’ una passione carnale se non s’identifica addirittura con se stesso. Questo gli consente di essere un pozzo inesauribile di esperienza e di conseguenza di consigli da poter dare ai compagni. E Biagio Conte, non l’ha ingaggiato per caso.
Ma questa grande differenza di età, specie con i giovani di oggi, non rischia di essere incolmabile? Proprio Visconti qualche giorno fa ci aveva detto che lo ascoltavano più i corridori abbastanza esperti che i giovani. Gli approcci al ciclismo, alla vita del corridore, sono chiaramente diversi tra Davide e i compagni di squadra.
«Vedo che comunque i giovani adesso sono dei veri professionisti – spiega Rebellin – magari noi passavamo ma eravamo ancora un po’ inesperti. Non sapevamo molto, per non dire niente, dell’alimentazione, degli allenamenti, del come correre…. Adesso invece passano pronti. Sono seguiti sin da subito. Hanno il preparatore, il nutrizionista e per questo il loro livello aumenta. E sono subito competitivi.
«Però, per quel poco che ho visto, c’è sì chi la prende veramente sul serio, ma ci sono anche altri che la prendono un po’ così per vedere come va. La maggior parte dei professionisti giovani che sono in gruppo hanno veramente intenzione di fare le cose fatte bene».
Rebellin consigliere
Molti corridori di oggi non conoscono molto del passato del ciclismo e forse neanche colgono realmente la grandezza di Rebellin. Una volta un campione così avrebbe avuto i novellini pendere dalle sue labbra. Se non altro anche solo per ascoltare gli aneddoti e magari trarne qualche insegnamento.
«Le domande che mi fanno non riguardano cose particolari. Per il momento mi chiedono soprattutto dell’alimentazione: cosa mangio in gara e fuori gara. Poi devo essere sincero, per ora li ho visti davvero poco. Perciò avremo modo di conoscerci meglio col passare delle gare e in base a queste vedere cosa c’è la migliorare».
Emozioni forti
Oggi i ragazzi fanno “meno complimenti” che in passato, ma certo essere stati al via di un Trofeo Laigueglia o di Gp Industria & Commercio come quelli di quest’anno non capita sempre. Tante squadre WorldTour al via, vincitori di Tour de France, Giri, Classiche monumento… Quasi quasi era emozionato anche Rebellin!
«Beh, Biagio Conte mi ha detto che li ha visti un po’ più tesi del solito, visto il parterre. Ma era normale. Erano al fianco di professionisti e di gente che vedono in televisione. E’ una bella soddisfazione per loro essere qui. E si è tesi un po’ come fosse il primo giorno di scuola. Poi ogni gara ha la sua tensione agonistica. A Laigueglia era la prima dell’anno e anche per me c’era un po’ di tensione! Ma quella se devo dire la verità c’è sempre!».