Le squadre sono ormai fatte. Salvo qualche inserimento dell’ultimo minuto, vedi Mark Cavendish e, speriamo ancora di più, Domenico Pozzovivo, i roster dei 36 team WorldTour e professional sono definiti. Tra i 931 corridori che militano in queste due categorie, figurano 149 neoprofessionisti. E di questi debuttanti 24 sono italiani.
Numeri in crescita
E parliamo proprio di loro. Partiamo dalla quantità: 24, un ottimo numero. O quantomeno un dato che possiamo definire incoraggiante. Rispetto alla passata stagione infatti sono una decina in più. E il perché è presto detto: c’è una nuova squadra professional, la Corratec, che salendo di categoria ne porta in seno un bel po’.
Il fatto che ci sia una squadra in più è un buon segnale. Questo, va a compensare la perdita della Drone Hopper-Androni. Però la nuova Corratec, venendo dalla categoria continental e puntando sui giovani, ha più neoprofessionisti rispetto a quelli che avrebbe potuto avere la squadra di Savio e Bellini.
In 24 tra i grandi
Dicevamo 24 neoprofessionisti italiani: 21 appartengono alla categoria professional e 3 a quella WorldTour. Di questi tre – Garofoli, Germani e Milesi – avevamo parlato qualche tempo fa. Ciò nonostante ci sarebbe potuto essere anche quarto ragazzo, Marco Frigo.
CORRIDORE | SQUADRA | ANNI |
Matteo Amella | Team Corratec | 21 |
Davide Baldaccini | Team Corratec | 24 |
Walter Calzoni | Q36.5 Pro Cycling Team | 21 |
Lorenzo Conforti | Green Project – Bardiani | 18 |
Marco Frigo | Israel – Premier Tech | 22 |
Stefano Gandin | Team Corratec | 26 |
Gianmarco Garofoli | Astana Qazaqstan | 20 |
Lorenzo Germani | Groupama – Fdj | 20 |
Riccardo Lucca | Green Project – Bardiani | 25 |
Filippo Magli | Green Project – Bardiani | 23 |
Giulio Masotto | Team Corratec | 23 |
Lorenzo Milesi | Team DSM | 20 |
Marco Murgano | Team Corratec | 24 |
Simone Olivero | Team Corratec | 21 |
Luca Paletti | Green Project – Bardiani | 18 |
Nicolò Parisini | Q36.5 Pro Cycling Team | 22 |
Mattia Petrucci | Green Project – Bardiani | 22 |
Andrea Pietrobon | Eolo – Kometa | 23 |
Davide Piganzoli | Eolo – Kometa | 20 |
Antonio Puppio | Q36.5 Pro Cycling Team | 23 |
Lorenzo Quartucci | Team Corratec | 23 |
Simone Raccani | Eolo – Kometa | 21 |
Matteo Scalco | Green Project – Bardiani | 18 |
Samuele Zambelli | Team Corratec | 24 |
La Francia vola, l’Italia tiene
Al momento dell’annuncio del passaggio di Frigo in prima squadra, avvenuto questa estate, la Israel-Premier Tech era nel WorldTour, ora è una professional. E se tutto fosse rimasto così anche questo dato avrebbe avuto un segno positivo rispetto all’inverno 2021-2022, quando i ragazzi italiani ad approdare nel WT furono tre: Baroncini, Gazzoli e Zambanini.
Sapete qual è invece la Nazione con più neoprofessionisti nel WT? E’ la Francia, che ne conta ben nove (e 16 in totale comprese le professional), ma qui incidono due motivi principali. Alla Groupama-Fdj è salito dalla continental un gruppo molto importante di atleti e di questo gruppo tre sono francesi. E poi l’Arkea-Samsic, squadra transalpina appunto, è diventata WT. Insomma, i cugini hanno avuto una bella “spinta dal basso”.
Dalle giovanili…
Tra i 21 corridori italiani che passano nelle professional ce ne sono alcuni che in qualche modo già appartenevano a quella società. Il caso più emblematico è quello di Davide Piganzoli. Il lombardo era alla Fundacion Contador, vale a dire la giovanile della Eolo-Kometa, idem Andrea Pietrobon. Segno che le giovanili iniziano a funzionare anche da noi. E si portano avanti corridori “fatti in casa” anche di un certo spessore.
Fanno il super salto juniores-professionisti, almeno in apparenza, corridori come Conforti, Paletti e Scalco. Abbiamo detto in apparenza perché passano nelle fila della Green Project-Bardiani e sappiamo che questa squadra ha il gruppo giovani, i quali fanno prevalentemente attività U23.
Pertanto il loro passaggio va sì considerato e annoverato in quei 24 neopro’ (di fatto hanno un contratto da pro’), ma va anche analizzato. Il loro passaggio chiaramente è un po’ diverso da quello dei loro compagni Lucca, Magli o Petrucci (nella foto di apertura) che non essendo più degli U23 possono considerarsi pro’ al 100%.
Una riflessione
Numeri buoni dunque. Incoraggianti, se non altro perché sono strettamente legati a squadre (italiane) che cercano di lavorare con i giovani. In tal senso un pensiero di sostegno va a Riccardo Ciuccarelli, “vittima” della disfatta Drone-Hopper. “Ciucca” resterà nella categoria continental alla sua vecchia squadra. Con lui avremmo avuto un neopro’ in più.
Ma torniamo ai nostri numeri. Siamo sicuri che il periodo del nostro ciclismo sia così nero come tanto si decanta? Vero, forse non abbiamo la classe di mezzo, quella pronta per i grandi Giri o le super classiche, ma come diceva il cittì degli U23, Marino Amadori, nel prossimo futuro abbiamo le carte in regola perché le cose possano cambiare… magari già da quest’anno.
I Covi, i Bagioli, gli Aleotti, gli Oldani, i Verre… stanno arrivando definitivamente e dietro di loro ci sono ottimi profili, a cominciare da quei tre che sono approdati nel WT quest’anno o che lo hanno fatto appena prima, ci vengono in mente per esempio Dainese o Baroncini. Magari la situazione era peggio quando Nibali vinceva il Tour o il Giro. Di fatto c’era lui a coprire tutto… il vuoto.