Italiani in vista. Crono in Friuli, prova su strada in Puglia

08.06.2022
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Giugno, tempo di campionati italiani. Le maglie tricolore, a crono e in linea, aspettano di trovare i loro nuovi padroni. Attualmente sono sulle spalle rispettivamente di Matteo Sobrero e Sonny Colbrelli. Anche se quella del corridore della Bahrain Victorious, purtroppo non la possiamo ammirare.

Come avviene ormai da qualche tempo, a parte lo scorso anno quando fu ExtraGiro ad organizzare il tutto, le sedi di crono e strada sono separate. E neanche di poco.

Crono in Friuli

La prova contro il tempo si terrà infatti in Friuli Venezia Giulia e più precisamente a San Giovanni al Natisone, Udine.

Sulla carta il percorso sembra essere molto filante e Marco Velo, responsabile del settore crono della Fci conferma tutto. Soprattutto dopo il sopralluogo effettuato lunedì scorso.

«Si tratta di un tracciato scorrevole. Ci sono un po’ più di curve rispetto ad percorso originale previsto. Essendo in un giorno feriale, si è cercato di preferire strade secondarie. Per l’80% si pedala infatti tra i campi agricoli e credo che anche per questo motivo sarà molto bello e anche meno rischioso».

«E’ un percorso piatto, c’è una salitella di un chilometro e mezzo, ma si farà con il rapporto lungo. E anche la discesa che segue è senza tornanti. Si potrà fare con le mani sulle protesi. E’ una crono per specialisti, senza dubbio. Specialisti puri: ci saranno 150 metri di dislivello o poco più in 34 chilometri».

E a proposito di distanze. Il tracciato udinese è stato disegnato già in ottica iridata. A Wollongong uomini e donne correranno sulla stessa distanza.

«Abbiamo uniformato le distanze – riprende Velo – tra elite, uomini e donne e under 23».

Da sinistra: Affini, Sobrero e Ganna agli ultimi mondiali a crono a squadre. Sono loro i favoriti anche in Friuli
Da sinistra: Affini, Sobrero e Ganna agli ultimi mondiali a crono a squadre. Sono loro i favoriti anche in Friuli

Duello Affini-Ganna

E allora chi potranno essere i favoriti?

I nomi sono quelli. Affini, Ganna, Sobrero, magari con l’aggiunta di un Cattaneo e di ottimi passisti come De Marchi, che tra l’altro corre in casa, Milan, Boaro.

«Io credo – spiega Velo – che su un percorso così, un cronoman come Sobrero sia più penalizzato rispetto ai passisti come Ganna e Affini. Matteo va meglio quando c’è più dislivello. Però è anche vero che è uscito bene dal Giro, anche se la crono finale di una grande corsa a tappe va presa con le pinze. Mentre Pippo ha la maglia gialla in mente, la crono di oggi al Delfinato e quella tricolore diventano tappe fondamentali per la crono del Tour». 

L’altimetria del prossimo campionato italiano uomini elite. Il dislivello è superiore ai 2.300 metri
L’altimetria del prossimo campionato italiano uomini elite. Il dislivello è superiore ai 2.300 metri

E su strada?

Dal Friuli ci spostiamo a Sud, e più precisamente in Puglia, ad Alberobello, in provincia di Bari. Per una nuova avventura in una terra bellissima che tutto sommato può considerarsi un ritorno. Lo scorso anno, infatti, il tricolore femminile fu assegnato appena più a Nord, a Castellana Grotte, sempre in provincia di Bari, e vinse Elisa Longo Borghini.

«Il tricolore – spiega Pietro Stoppa, organizzatore della storica Coppa Messapica, classica U23 – era stato assegnato al gruppo di Adriano Amici il quale ha trovato terreno fertile a Ceglie e nei Comuni attraversati dalla corsa. E visto che in Puglia la passione per il ciclismo è forte e che in quanto all’allestimento delle gare non abbiamo nulla da invidiare a nessuno, eccoci qui. In più lo scorso anno sempre in Puglia ci sono stati i campionati italiani femminili».

Anche in questo caso il percorso è stato ideato pensando al mondiale australiano. E a metterci lo zampino è stato il cittì, Daniele Bennati.

«Una delle cose che ho scoperto – racconta Bennati – è che tocca al cittì disegnare il campionato italiano. Sono andato sul posto e gli organizzatori mi hanno dato due, tre opzioni. Chiaramente avevo anche dei vincoli nel passare in determinati punti, vincoli relativi ai patrocini, però devo dire che ho trovato grande disponibilità e soprattutto che è venuto fuori un bel percorso. Avremo un bell’italiano!».

L’arrivo è nello stesso punto del Giro 2017, quando vinse Ewan. Occhio al fondo in lastroni, scivolosissimi in caso di pioggia
L’arrivo è nello stesso punto del Giro 2017, quando vinse Ewan. Occhio al fondo in lastroni, scivolosissimi in caso di pioggia

Pensando al mondiale

Bennati parla di un tracciato, e di conseguenza ad una corsa, aperta a molte soluzioni e a tanti corridori.

«Può vincere sia un uomo veloce che un attaccante alla Nibali, un corridore cioè che è forte in salita e sulla distanza. L’ultima salita misura un 1,1 chilometri ed è a 3,5 chilometri dall’arrivo. La si affronta dopo 232 chilometri.

«Su carta non è un percorso impegnativo, ma lo diventerà per la distanza, per il caldo e potenzialmente anche per il vento, visto che è una zona molto ventosa. In più c’è poca vegetazione ed è tutto al sole praticamente».

«Sarà un bel test per valutare la condizione dei corridori – riprende Bennati – E sì, anche questo percorso come quello della crono, ricalca un po’ il mondiale: non sarà di 273 chilometri… fare una distanza simile a giugno è da galera! Ma ho cercato di renderlo simile in base ai dati che avevo in mano. C’è questo lungo tratto in linea (si parte da Marina di Ginosa, ndr), due salite di 5 e 7 chilometri prima di entrare nel circuito e appunto il circuito finale».

«Questo anello è un po’ più breve rispetto al mondiale: 14 chilometri contro 17. Lo strappo finale di 1,1 chilometri forse è un po’ più dolce, però a differenza del mondiale c’è poco recupero prima dell’arrivo e nel finale la strada tende a salire. Mentre al mondiale dallo scollinamento dell’ultimo strappo all’arrivo ci sono 7-8 chilometri».

Per Bennati vincerà un grande corridore. Il cittì taglia fuori i “puristi”: velocisti e scalatori puri.

«E’ un percorso che dà speranza a una grande fetta del gruppo, fa gola un po’ a tutti e magari anche per questo sarà combattuto.

«Se al Bennati corridore sarebbe piaciuto? Molto!»