«Ma quale salvatore del ciclismo italiano! Io organizzo solo le corse e cerco di farlo al meglio. In Italia ci sono tanti altri organizzatori bravi, penso ai toscani, ai ragazzi della Tre Valli Varesine, ad Argentin con la Ionica…». Adriano Amici non abbandona la sua proverbiale umiltà e la sua simpatia.
Il presidente del Gs Emilia è tra i più vicini, volente o nolente, al ciclismo nazionale, quello che strizza l’occhio alle Professional e ancora di più alle Continental. Anche quest’anno, nonostante tutto, Amici è riuscito a portare a casa il suo programma quasi per intero.
Impegno e passione
Ma quali sono le difficoltà nel continuare ad allestire gare nazionali quando ci sono sempre meno sponsor, quando la burocrazia ti schiaccia e il WolrdTour divora tutto?
«Non voglio dire che non ci siano difficoltà – spiega Amici – ma con impegno, serenità e una buona collaborazione da parte di tutti, del territorio in primis, si riesce ad andare avanti. Quest’anno tutti i componenti della mia squadra hanno dato il massimo.
«I protocolli imposti sono sempre più complessi. Oggi sono i Comuni a decidere, ad avere l’ultima parola, e non più la Prefettura. Quindi è facile che se uno dica no si rischi lo stop, come è successo con la Sanremo che ha dovuto cambiare percorso. Anche io quest’anno ho avuto due corse che fino al mattino non sapevo se partissero oppure no, il Giro dell’Emilia e la terza tappa della Coppi e Bartali».
Sponsor e visibilitÃ
«Anche sotto questo punto di vista non è facile, ma per fortuna abbiamo degli sponsor consolidati. Non ne arrivano di nuovi, che farebbero comodo anche se piccoli, ma la base c’è: Smp, Sidi, Beghelli, Granarolo… I costi fissi ci sono sempre e la richiesta di partecipazione è ampia e noi vogliamo mantenere lo standard di qualità elevato di ospitalità che da sempre contraddistingue il Gs Emilia. Pertanto ogni volta facciamo una stima di quanti partecipanti possiamo avere. Devo dire che la collaborazione con la Regione Emilia Romagna è stata molto buona. Questa Regione, come quegli sponsor che vi dicevo, credono in quel che facciamo».
Insomma non ci sono solo il Giro e il Tour. La storia, il tessuto sociale del ciclismo passa anche attraverso queste corse. Che sono oro per le Continental e forse lo sono ancora di più per le Professional, che hanno sempre più difficoltà a trovare gli inviti all’estero.
«Il regolamento che ho scelto, di fare squadre da 6 anziché da 7 corridori, mi consente di invitarne quattro in più e questo aiuta quei team che corrono di meno e necessitano di visibilità , tanto più se mi arriva la WorldTour. La loro presenza cambia le cose se queste squadre portano il campione e non lo stagista. Sul piano economico avere una WorldTour incide poco o nulla. Però vorrei il campione. Sono stato contento che la Deceuninck-Quick Step sia venuta con Almeida e l’Astana con Fuglsang.
«Comunque la richiesta c’è», riprende Amici. «Pensate che per la Coppi e Bartali ho 47 richieste, ma il regolamento mi impone di far partire solo 175 corridori. Forse il Cpa vuole così. A me dispiace perché si darebbe qualche possibilità in più a dei ragazzi che hanno bisogno di correre, soprattutto oggi che passano anche a 18-19 anni. E poi, pensiero mio, sarà che io correvo in fondo al gruppo e ho fatto fatica, qui ti puoi far vedere».
2021 con novità ?
Intanto il calendario 2021 è già bello folto. Il Gs Emilia inizierà il 7 marzo con Larciano, prova alla quale presterà assistenza ma che di fatto è organizzata dalla Larcianese. Dal 23 al 27 marzo ci sarà la Coppi e Bartali. Il 18 settembre il Memorial Pantani, il giorno dopo il Matteotti (in collaborazione con l’UC Fernando Perna). Il 2 ottobre è la volta del mitico Giro dell’Emilia, sia uomini che donne, e il giorno successivo ecco il Beghelli.
«In più siamo in attesa che il Comune di Laigueglia, il 3 marzo, ci faccia sapere come andrà il bando per l’assegnazione di questa gara, alla quale tra l’altro sono affezionato, in quanto fu la mia prima corsa da professionista. Anche se dovessimo perdere alle buste, sarò sempre amico di questa manifestazione.
«E poi c’è una novità importante – conclude Amici – Abbiamo fatto richiesta all’Uci di una data per una nuova corsa, la Settimana Internazionale Italiana, la location è da definire. Questa gara ricadrebbe in concomitanza con l’ultima settimana del Tour de France. Sarebbe perfetta come rifinitura in vista delle Olimpiadi per chi non vuole, o non è potuto andare in Francia. La volontà di fare cose nuove è importante anche per gli stimoli e questa potrebbe essere una cosa eccezionale. Posso solo dire che alcune squadre WorldTour già ci hanno fatto richiesta».