«Ganna purtroppo – dice Malori cambiando tono – ha sempre, passatemi il termine, la spada di Damocle della pista. Lui è l’unico in gara che partiva per vincere, ma che ha preparato anche la pista. Gli altri del podio vengono dal Tour, un’altra gamba. Quindi per me sulla carta, Ganna oggi avrebbe anche potuto avvicinare Evenepoel, magari fare qualche secondo in meno. Però chiaramente, dovendo fare entrambe le preparazioni, non ha potuto curare tutto al meglio come esigerebbe un’Olimpiade. Non voglio fare il saputello, ma se ti alleni per essere Cristiano Ronaldo, non sarai pronto per fare il centrocampista e viceversa».
La crono e la pista, le due facce della stessa anima: non chiedete a Ganna di scegliere, non potrebbe. Però è innegabile che la specializzazione estrema pretende l’esclusività del lavoro e questo potrebbe risultare penalizzante. A noi piace tanto il Ganna che rincorre (e ottiene) medaglie nell’una e nell’altra, ma possiamo capire il ragionamento estremamente concreto di chi punta all’oro e non vede alternative.
La crono di Parigi ha emesso i suoi verdetti e i 15 secondi fra l’oro e l’argento, tre più di quelli dello scorso anno ai mondiali, per Malori si spiegano con la diversa preparazione. Adriano le Olimpiadi non le ha mai corse, sarebbero state il suo obiettivo di quel 2016 in cui la vita cambiò per la caduta in Argentina. Da allora però non si perde una crono e la sua analisi di quello che vede è spesso diretta e pertinente. Per questo gli abbiamo chiesto di rileggere insieme la prova olimpica di ieri, con la vittoria di Evenepoel su Ganna e Van Aert.
Si può dire che ti aspettassi un risultato simile?
Mi aspettavo vincesse Evenepoel. Se il percorso fosse stato asciutto, sarebbe stato perfetto per passisti pesanti, come Tarling e Ganna, ma Remco vola quando esce dai Grandi Giri. Mi ricorda quello che fece nel 2022, quando vinse la Vuelta e ai mondiali in Australia fece terzo nella crono e dominò la prova in linea. Perciò, quando ho visto che è uscito così bene dal Tour, ho detto che avrebbe vinto di sicuro. Poi mi aspettavo Tarling secondo e Ganna terzo e forse se l’inglese non avesse bucato, sarebbe andata così. Però comunque Filippo ha fatto una grande prestazione, secondo me, anche per il fatto che la sua preparazione è sempre divisa tra crono e pista.
Quindi secondo te la pioggia ha inciso?
Sì, assolutamente. Però sono convinto che questo rende ancora più notevole la performance di Evenepoel. Sappiamo che Remco non è un drago a guidare la bicicletta. Anche sullo sterrato al Tour abbiamo visto che era in difficoltà rispetto a Pogacar e Vingegaard, quindi sicuramente nelle curve, rispetto a Van Aert, ha pagato dazio. Per questo la sua prestazione prende ancora più risalto. Il fatto che abbia vinto con un margine di soli 15 secondi mi fa pensare che con l’asciutto ne avrebbe guadagnati tranquillamente altri 10.
Ha vinto il mondiale con 12 secondi, questa volta con 15: il gap cresce invece di scendere…
Purtroppo il problema con Evenepoel, tra virgolette, è che ha una potenza eccezionale, peso ridotto, ma soprattutto un coefficiente aerodinamico irrisorio. Remco ha un quarto del CX di Ganna e Tarling, perché è minuto e pesa 60 chili, quindi è duro da battere. In più ha finito il Tour increscendo. Il segnale è stato quando nell’ultima tappa di montagna ha messo la squadra a tirare per attaccare il secondo posto. Poi Vingegaard l’ha staccato, perché in salita va il doppio anche se è all’80 per cento. Per questo dico che mi aspettavo una prestazione di altissimo livello.
E’ parso anche pedalare a una frequenza maggiore.
Sì, anche secondo me e questo è sicuramente un altro segno di grande condizione. Però parlando di Ganna, ho visto dalla muscolatura notevole. Si vede che ha allenato tanto la forza, perché nel quartetto partirà da fermo con il 66×14, quindi dovranno avere una forza disumana. Per questo ci sta che fosse un po’ più duro. Invece secondo me, la grande sorpresa, visto come era andato ultimamente, è stato Van Aert. Finalmente ha rialzato la testa, dopo un anno in cui anche prima dell’incidente non era neanche parente del corridore che faceva staccare Pogacar in salita. E’ bello averlo visto così e attenzione per la gara di sabato: se dovesse arrivare con un gruppetto di 4-5 rischia di vincere l’oro su strada.
Ti ha stupito con la scelta della doppia ruota lenticolare?
Non si vede troppo spesso, però so per certo che è una scelta molto performante. Visto il percorso, ha fatto bene a usarla, anche se con la pioggia io avrei evitato, puntando su un altissimo profilo. Su asciutto invece, sarebbe stata perfetta. Ma di certo uno che viene come lui dal cross era l’unico in grado di guidarla sul bagnato. Secondo me comunque deve averla provata da tempo, perché è parso molto sicuro della sua scelta.
E’ stata una crono corta, anche rispetto ai 44 chilometri di Tokyo. Sarebbe cambiato qualcosa con 10 chilometri in più?
Se avessero fatto 45 chilometri, Remco avrebbe dato un minuto a entrambi. E’ stato fenomenale, ma su una cosa non mi è piaciuto, cioè quando ha criticato così duramente le strade di Parigi. Poteva usare altre parole, dire che l’asfalto non è ottimale. Detto da uno che viene dal Belgio dove le strade sono di cemento con le righe, è parso eccessivo. E poi ha fatto 53,7 di media con la pioggia e le curve, quindi non era un asfalto così orrendo.
Pensi che lui possa fare bene anche su strada?
Non gli metto limiti, ma credo anche che lo strappo di Montmartre non sia tanto adatto a lui, che non è un grande limatore. Credo che il grande favorito sarà Alaphilippe. Al Giro lo abbiamo visto rialzare la testa, come non si vedeva da tanto tempo. Si è preparato in Italia, al passo San Pellegrino, per starsene tranquillo. Deve trovarsi una squadra e si corre in Francia. Secondo me sarà un duello fra lui e Van der Poel, con Van Aert che si metterà di mezzo. Anche perché per la prima volta da inizio anno l’ho visto con un peso decente. Secondo me la prova su strada sarà una gara tanto bella.
Ma volendo dire un’ultima cosa sulla crono, come fa Ganna per battere Evenepoel?
L’unico modo è trovare una crono più lineare di questa. In un percorso dove le curve abbassano molto la velocità a causa della pioggia, uno come Remco rilancia meglio la bici dato che pesa 10-15 chili meno di Ganna o Tarling. Quindi l’unica cosa è che non piova e ci siano meno curve. Perché oggettivamente è brutto dirlo, però da quando Evenepoel ha iniziato a a fare l’Evenepoel, Ganna non ha più vinto una crono titolata.
Può essere che ormai lo soffra anche psicologicamente?
Su questo discorso bisognerà fare un pezzo a parte, perché io mi trovavo regolarmente davanti Cancellara, Tony Martin oppure Wiggins. Quindi o stai a casa oppure trovare la motivazione è semplice. Cercare di capire dove migliorare, come migliorare e dare sempre il meglio di sé. E credo che Ganna lo faccia. Comunque parliamo di esseri umani, non di computer. Può esserci la giornata storta o magari capita che l’avversario non sia super e perda quel mezzo secondo al chilometro. La grossa speranza quando l’avversario è superiore è sempre questa. Adesso però facciamo di nuovo il tifo per Pippo, in pista i fenomeni siamo noi.