A Calpe spunta Remco. Rientro al Brabante e rotta decisa sul Tour

10.01.2025
6 min
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CALPE (Spagna) – Remco Evenepoel appare in video e in qualche modo c’è. E’ con la sua squadra, più vicino di quanto non possa sembrare, anche se si trova in Belgio. Sul palco del Suitopia Hotel, che si affaccia sul mare, Phil Lowe, l’addetto stampa della Soudal-Quick Step, presenta la squadra 2025.

Inizia Patrick Lefevere, pronto a lasciare dopo oltre 25 anni alla guida di questo gruppo. Sfilano tecnici, nuovi arrivati, chi deve partire per l’Australia e chi dovrà fare il leader nelle classiche e nei Grandi Giri. Si snocciolano numeri impressionanti, come il quasi milione di chilometri percorsi in gara dai corridori della squadra o le 700 catene consumate dal Wolfpack. E poi c’è lui appunto, Remco: grande atteso, grande assente, ma anche grande professionista, che per oltre mezz’ora si è intrattenuto con i giornalisti di mezzo mondo.

Anche senza Remco, davvero tanti media alla presentazione della Soudal-Quick Step
Anche senza Remco, davvero tanti media alla presentazione della Soudal-Quick Step
Remco, prima di tutto come stai affrontando il problema alla spalla?

È come se l’esterno della mia spalla fosse un po’ morto, senza sensibilità e senza risposte adeguate ai movimenti muscolari. Dobbiamo monitorarlo attentamente e assicurarci che guarisca correttamente. Fortunatamente, c’è tempo. La cosa più importante è poter riprendere la riabilitazione e la fisioterapia. Oggi ad Herentals (guarda caso a casa di Van Aert, dove si trova un ospedale rinomato per questo tipo di infortuni, ndr) ho fatto degli esami strumentali importanti e mi hanno detto che da sabato probabilmente potrò salire sui rulli. Procederò giorno per giorno.

E tu come ti senti?

Il dolore è ancora presente, ma le cose stanno iniziando a migliorare. Da oggi ho potuto iniziare a lavorare per recuperare mobilità e flessibilità (Remco dovrà fare davvero tanto lavoro di fisioterapia, come vedremo lo ribadirà più volte, ndr). Ci sono dolori persistenti, come una sensazione di intorpidimento su un lato dell’anca, e ci sono ancora aspetti su cui lavorare. Ma nel complesso sto facendo progressi. Al mattino mi sento come se fossi stato investito da un camion, ma nel complesso mi sento sempre meglio.

Nel video durante la presentazione hai accennato che vorrai essere nelle classiche delle Ardenne: non sono troppo difficili come prime gare?

Sì, probabilmente lo sono, ma conosco bene quelle corse. Questo è un vantaggio. Inoltre, vorremmo ripartire da una gara vicino a casa, come la Freccia del Brabante, questo per ora è il mio primo obiettivo. Gareggiare su strade familiari aiuta la motivazione. Le corse di un giorno sono più facili per rientrare rispetto a gare a tappe come la Parigi-Nizza o il Giro d’Italia. Per esempio, se riuscirò a pedalare sui rulli correttamente da questo fine settimana, potrei essere pronto in tre mesi per la Freccia del Brabante. Questo mi darebbe abbastanza tempo per ritrovare la forma, considerando che Liegi si corre una settimana dopo. È un rischio, ma credo sia gestibile.

Lo scorso 3 dicembre l’incidente di Remco. Il belga ha riportato diverse fratture: spalla, mano, costole e problemi ad anca e polmoni (foto HLN/RV)
Il 3 dicembre l’incidente. Remco ha riportato diverse fratture: spalla, mano, costole e problemi ad anca e polmoni (foto HLN/RV)
Come hai affrontato mentalmente questo periodo difficile?

È stato complicato. Dopo le belle vacanze in Marocco e Qatar, ero pronto a ricominciare gli allenamenti strutturati. Poi l’incidente ha interrotto tutto. Sono cinque settimane senza sport vero e quasi dieci senza bicicletta. È stato difficile accettare di essere fuori forma e sapere quanto sarà dura ritrovare il livello desiderato. Vedere la squadra partire per i ritiri mentre io restavo a casa ha accentuato il senso di isolamento. Tuttavia, giorno dopo giorno, ho trovato la forza per concentrarmi su ciò che è necessario fare. Anche una piccola vacanza di Capodanno al sole mi ha aiutato a ritrovare positività e prepararmi mentalmente per la riabilitazione.

Mancherai anche al terzo ritiro?

Sì, il terzo ritiro inizia tra due settimane. Non ha senso partecipare se posso allenarmi solo sui rulli. Preferisco farlo a casa, combinandolo con la fisioterapia. L’obiettivo è tornare all’aperto intorno al 3-4 febbraio, poco prima del mio compleanno. Di fisioterapia ne devo fare molta. C’è gran parte del lavoro… per ora.

La squadra si allena sodo sulle strade spagnole. Ci è sembrato davvero un gruppo affiatato, senza troppa pressione (foto Instagram-Soudal)
La squadra si allena sodo sulle strade spagnole. Un gruppo affiatato, senza troppa pressione (foto Instagram-Soudal)
Gli infortuni influenzeranno la tua preparazione per il Tour de France?

Potrei considerarmi fortunato che l’infortunio sia avvenuto a dicembre. Questo dà tempo per recuperare e arrivare al Tour in piena forma. Tuttavia, le classiche primaverili potrebbero risentirne, perché il focus è essere al 200 per cento per il Tour de France: quello è il vero goal della stagione. Il resto poi, visto come sono andate le cose, si vedrà. Dopo le Ardenne, potrei aggiungere il Romandia al calendario per accumulare qualche giorno di gara in più. Poi seguirò un programma simile a quello dello scorso anno, con training camp in quota, il Delfinato, i campionati nazionali e appunto il Tour.

Anche Merlier sarà al Tour de France: le tue ambizioni potrebbero entrare in conflitto con quelle del tuo compagno velocista?

No – replica Remco senza indugio – abbiamo discusso durante l’inverno, anche negli Stati Uniti durante i test in galleria del vento. Tim è uno dei velocisti più forti e il suo obiettivo è vincere tappe e magari indossare la maglia gialla. Nei giorni in cui ci sarà lo sprint, Bert (Van Lerberghe, ndr) e Tim mi proteggeranno fino agli ultimi chilometri, poi si concentreranno sul loro lavoro. Nelle tappe di montagna, si assicureranno di arrivare entro il tempo massimo per supportare la squadra.

Come influisce la situazione sulla tua vita quotidiana e su quella di tua moglie?

Non è stato facile per entrambi. Mia moglie ha i suoi studi su cui concentrarsi e io con la spalla rotta ho complicato le cose. Tuttavia, abbiamo accettato la situazione e lei ha gestito bene il tutto, bilanciando la scuola e il supporto a me.

Firmeresti per ripetere i risultati dello scorso anno al Tour?

Certamente. Se potessi vincere una o due tappe e conquistare di nuovo la maglia bianca, firmerei subito. Sarebbe un altro passo avanti nel processo per avvicinarmi a vincere il Tour.

Il 2024 è stato un grande anno per Remco. Ciò nonostante sa bene che deve migliorare se vuole ridurre il gap con Pogacar e Vingegaard nei grandi Giri
Il 2024 è stato un grande anno per Remco. Ciò nonostante sa bene che deve migliorare se vuole ricucire il gap con Pogacar e Vingegaard nei grandi Giri
Quali aspetti tecnici pensi di dover migliorare: salita? Sforzi brevi e intensi? Sprint…

Tutto. Per vincere il Tour de France devi essere il migliore in ogni aspetto. Essendo arrivato terzo, significa che devo migliorare rispetto agli altri due. L’obiettivo è crescere come atleta e come persona. Un Tour lo vinci anche dal punto di vista umano. Sappiamo già su cosa lavorare per battere Jonas e Tadej.

Cosa pensi di Patrick Lefevere, che oggi ha fatto il suo addio?

Patrick è una delle persone che hanno davvero segnato il ciclismo. È nel nostro mondo da anni come direttore di una squadra. Questo significa che conosce i corridori, i migliori e quelli meno bravi. Ha una visione completa di questo sport. Patrick mi ha ispirato per il suo supporto costante. Mi è stato vicino sia nei momenti positivi che in quelli difficili. È un uomo di parola: quando dice qualcosa, lo fa. Anche a 69 o 70 anni, continua a mantenere i suoi impegni. Sono molto orgoglioso di aver corso per la sua squadra e di aver contribuito ai suoi successi, come la vittoria alla Vuelta. È una persona che merita tutto il rispetto del mondo del ciclismo.

Il mondiale si correrà in Rwanda: hai approfittato di questo periodo per vaccinarti in vista del mondiale?

Sì, l’ho già fatto. Avevo deciso fin dall’inizio di vaccinarmi il prima possibile. Ho avuto solo lievi effetti collaterali per una notte. Ora è tutto risolto, sono pronto per il mondiale e il resto della stagione.