Fabbro finalmente in gruppo. Come va alla Polti?

27.02.2024
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«Finalmente mi hanno fatto correre – esclama subito Matteo Fabbro appena lo chiamiamo – tra una cosa e l’altra non avevo ancora iniziato. Prima un virus intestinale mi ha impedito di correre alla Valenciana, poi la protesta degli agricoltori ha cancellato la Vuelta a Andalucia. Insomma venerdì al Gran Camino è stato il vero debutto. E comunque, anche lì, ci siamo beccati tanta pioggia e la neutralizzazione della prima tappa».

Il debutto di Fabbro (a destra) con la Polti-Kometa è arrivato in Spagna al Gran Camino
Il debutto di Fabbro (a destra) con la Polti-Kometa è arrivato in Spagna al Gran Camino

Continui rinvii

A fine febbraio Fabbro potrebbe aver pensato di rubare il soprannome “Paperino” al suo compagno di squadra Maestri. Invece la sfortuna, finalmente, lo ha lasciato in pace e il 23 febbraio al Gran Camino è arrivata la prima corsa in linea in maglia Polti-Kometa.

«Nella prima tappa che abbiamo corso – sorride Fabbro – siamo stati belli freschi. Una giornata di gran pioggia, tutto il tempo. Ad un certo punto cadeva anche del ghiaccio, e il vento era forte forte. Sono diventato un corridore da freddo (ride ancora, ndr). Arrivo in Spagna e nevica, non so se qualcuno non vuole che io corra qui».

Il meteo non è stato clemente durante la seconda tappa del Gran Camino: freddo e pioggia non hanno lasciato respiro
Il meteo non è stato clemente durante la seconda tappa del Gran Camino
Hai debuttato alla fine…

Sono contento e soddisfatto di quanto fatto. Non sapevo nemmeno io a che punti fossi con la condizione. Invece è stato un bel test, lo è anche la squadra. Erano tappe dure, con tanti sali e scendi, molto tecniche e con salite. Man mano che passavano i chilometri avevo buone sensazioni e sono riuscito a rimanere con i migliori.

E’ arrivata anche una top 10.

Sì, quando Vingegaard ha accelerato insieme a Bernal nella seconda tappa, abbiamo visto di che pasta sono fatti. Non correvo da settembre, avevo qualche dubbio visto che erano sei mesi che non mettevo il numero sulla schiena. Ho dovuto risolvere i problemi di respirazione che mi hanno fermato nell’ultimo anno e mezzo. 

Fabbro dopo quattro anni alla Bora-Hansgrohe è passato alla Polti-Kometa (foto Instagram)
Fabbro dopo quattro anni alla Bora-Hansgrohe è passato alla Polti-Kometa
Risolti?

Facciamo tutti gli scongiuri, ma al Gran Camino il dubbio era capire come avrei reagito e ne sono contento. Diciamo che anche da questo punto di vista la prima corsa di stagione era un test, è andata bene. 

Come ti sei trovato con la Polti?

Non sono più da considerare come un giovane (ride ancora, ndr). In questi anni ho sempre avuto ottimi preparatori, ho recepito e imparato qualcosa da ognuno di loro. Qui in Polti sono sereno, c’è tanto dialogo, loro mi ascoltano e io li ascolto. Ho messo insieme la mia esperienza con la loro e sono felice. 

Sei passato da un WorldTour ad una professional, come sta andando?

Nel WorldTour le squadre sono strutturate in maniera diversa. Però penso che con tanta professionalità e molta dedizione si possa chiudere il gap. Tutti qui danno il 100 per cento e questo conta molto. 

Fabbro con Davide Bais, vincitore della tappa di Campo Imperatore al Giro 2023 (foto Instagram)
Fabbro con Davide Bais, vincitore della tappa di Campo Imperatore al Giro 2023 (foto Instagram)
La preparazione è cambiata?

In realtà no. Soprattutto per quella invernale non ci sono molte differenze, si fanno tanto fondo e medio. Il ritmo gara lo si allena quando si mette il numero sulla schiena. Anche perché i miei obiettivi stagionali sono più avanti.

E quali saranno?

Una corsa a cui tengo molto è la Tirreno-Adriatico, poi ci saranno il Tour of the Alps e il Giro d’Italia. Vedremo come vanno le cose, di lavoro da fare ce n’è. 

Pensi che al Giro potrai curare la classifica?

Sinceramente non mi sto fasciando la testa, vedremo giorno dopo giorno. Ci sono due cronometro molto lunghe, due frazioni che non sono adatte a corridori come me. Nel caso dovessi uscire di classifica però, vincere una tappa sarà un obiettivo. 

Durante la preparazione Fabbro ha lavorato molto su fondo e medio
Durante la preparazione Fabbro ha lavorato molto su fondo e medio
Anche perché la Polti (ex Eolo-Kometa) ha una bella tradizione al Giro…

Vero (ride, ndr). Ma non ci sono solamente io! Guardate che Davide Bais è carichissimo, vuole il bis!

Torniamo all’attualità, finalmente hai corso, come stai?

La Tirreno si avvicina e correre diventava parecchio importante. Dopo le due corse saltate ho sostituito le gare con tanto dietro moto, ma era il momento di gareggiare. Tra Valencia e Andalucia è stato un peccato saltare la seconda. Il percorso era bello e soprattutto la concorrenza permetteva di mettersi alla prova ad un livello leggermente inferiore. Ma ormai è andata e ci lanciamo verso la Tirreno.