Ecco San Sebastian: lo Jaizkibel, il maltempo e Loulou

29.07.2021
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Uno spicchio di terra tra l’Oceano Atlantico, i Pirenei e persino un pezzetto di Francia. I Paesi Baschi si apprestano ad applaudire la loro classica per eccellenza: San Sebastian. 

I Paesi Baschi sono considerati la “Svizzera” della Spagna. Si passa dal “deserto” del Nord al verde più rigoglioso in cui lo sport che ha a che fare con la bici ha un ruolo primario: triathlon, Mtb e soprattutto ciclismo su strada. E quando arriva questa classica d’estate quelle zone si fermano e i baschi scendono in strada.

L’altimetria della gara maschile
L’altimetria della gara maschile

Tante salite

Sabato quindi torna la Donostiako Klasikoa (in basco). E lo fa dopo un anno di pausa causa pandemia. Al via sia le donne che gli uomini. Scopriamo quindi cosa attende gli atleti. Partiamo dai maschi.

La prova maschile misura 224 chilometri, conta sei Gpm, con il mitico Jaizkibel (da scalare due volte) e il trampolino di lancio del Murgil.

«La prima parte della Clásica – ha detto Roberto Laiseka, ex corridore e tra gli organizzatori dell’evento – corre lungo l’intera costa del Guipuzcoan ed è abbastanza pianeggiante. Nella seconda parte invece, spazio agli scalatori con lo Jaizkbel e l’Erlaitz. E’ qui che si farà la selezione definitiva. Si passa il traguardo prima di intraprendere l’ultima salita a Murgil: scalata breve ma molto dura. Dalla cima mancano solo 8 chilometri al traguardo quindi è molto importante iniziare sia la salita che la discesa ben piazzati». 

Il percorso è sempre duro, ma ha spesso premiato uomini in forma, anche se il dislivello (superiore ai 3.200 metri) strizza l’occhio agli scalatori. In più spesso in cima alle salite il vento si sente non poco e per questo tant’è volte hanno alzato le braccia anche dei passisti.

Alaphilippe favorito, Yates incognita

Di solito San Sebastian premia coloro che escono dal Tour de France. Dai Campi Elisi alla baia basca passavano solo sei giorni, stavolta invece di mezzo ci sono state le Olimpiadi. E’ tutto un po’ un punto interrogativo.

Al via non c’è il solito super parterre, ma i campioni non mancano. Il primo della lista, e naturale favorito, è Julian Alaphilippe. Tra l’altro Loulou parte con una squadra formidabile della quale fa parte anche Mattia Cattaneo. 

Il suo primo rivale è Jonas Vingegaard. Il danese, secondo a Parigi, potrà finalmente essere il capitano della Jumbo-Visma. Saprà invece già essere competitivo Egan Bernal? Il colombiano rientra in corsa dopo il trionfo al Giro. Non ha il ritmo gara, ma ci ha abituato a rientri subito al vertice.

E poi occhio a Simon Yates, tra i pochi che vengono da Tokyo. Lui ha corso anche il Giro e il Tour e Simon stesso si è dichiarato curioso di vedere fino a che punto il suo corpo “terrà botta”. Ci sono poi Wilco Kelderman e Luis Leon Sanchez, recente vincitore della Ordiziako Klasika, che è un po’ considerato l’antipasto di San Sebastian. E Luis Leon chiama a rimorchio Juan Ayuso. Il baby fenomeno della Uae infatti è giunto secondo nella stessa prova proprio alle spalle dell’esperto connazionale. 

Gli italiani in gara sono ben venti. Colui che potrà fare bene è Diego Ulissi, che esce dalla vittoria alla Settimana Internazionale Italiana. E anche Alessandro Covi potrebbe trovare un certo spazio.

Ci sarà De Marchi, che ha ripreso al Tour de Wallonie dopo la tremenda caduta del Giro. Buone possibilità anche per Fabbro e Moscon.

L’altimetria della gara femminile
L’altimetria della gara femminile

E le donne?

La gara femminile è molto dura. Specie nel finale. La distanza inoltre non è affatto breve (ricordiamo quasi 140 chilometri). Per di più c’è un grande rischio di maltempo: pioggia e temperature relativamente basse. Le donne scatteranno dalla splendida baia di San Sebastian alle 9:15, circa 2 ore e mezza prima degli uomini. Per le ragazze: quattro Gpm, ma tantissimi strappi.

La notizia è che non ci saranno le mostruose olandesi (Vos, Van der Breggen e Van Vleuten). Questo rimescola molto le carte. La Trek-Segafredo sembra essere la squadra da battere, seppur orfana di Elisa Longo Borghini. Cordon-Ragot può dire la sua. E allora ecco che crescono le possibilità per Soraja Paladin ed Erica Magnaldi. Campionessa uscente è l’australiana Lucy Kennedy, che partirà col numero uno.