Bennati, al Tour hai scoperto nemici degli azzurri?

31.07.2022
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C’è chi il Tour lo ha guardato con occhi professionali, attenti, con un taccuino intriso di appunti. C’è chi ogni tappa, ogni azione della Grande Boucle l’ha proiettata verso i prossimi appuntamenti, l’europeo di Monaco di Baviera e il mondiale di Wollongong. E questo lavoro lo ha fatto per la prima volta, perché Daniele Bennati (nella foto di apertura con l’ex re del Tour Bradley Wiggins) freme nell’attesa del suo esordio assoluto nelle gare titolate, vero culmine di un lavoro che dura un anno intero.

Ogni frazione della corsa francese è stata passata al setaccio, ma parlando dell’Europeo, anche se mancano ormai solo poco più di due settimane, le indicazioni arrivate non sono tantissime perché quasi tutte le nazionali, come d’altronde quella azzurra, devono ancora annunciare i loro effettivi. Qualcosa però è già arrivata alle orecchie di Bennati: «Il Belgio incentrerà la sua squadra su Tim Merlier, la Francia su Arnaud Demare, l’Olanda su Fabio Jakobsen, dei tre è l’unico che è uscito dal Tour».

Jakobsen Tour
Fabio Jakobsen, punta olandese agli europei di Monaco. Bennati pensa a un arrivo in volata. Da scongiurare?
Jakobsen Tour
Fabio Jakobsen, punta olandese agli europei di Monaco. Bennati pensa a un arrivo in volata. Da scongiurare?
Una tappa l’ha vinta, ma per il resto non ha particolarmente brillato forse anche perché non è stato certo un Tour per velocisti…

E’ vero, è stato un Tour atipico che ha offerto ben poche occasioni agli sprinter. Jakobsen si è fatto trovare pronto cogliendo una vittoria in una corsa che è stata disputata sempre a un’altissima intensità. Al momento che contava c’era e questo per me conta molto, forse fra tutti è il più temibile.

Hai menzionato tre velocisti puri.

Tutti e tre molto forti. Demare abbiamo visto al Giro che cosa ha fatto, Merlier è molto giovane e quest’anno per problemi fisici ha corso poco, ma sta preparando con attenzione proprio l’appuntamento europeo. E’ gente che sa vincere nei grandi giri, sa orchestrare la squadra, so che si presenteranno al via in forma.

Van Aert Tour
Per il cittì azzurro Van Aert è il netto favorito per l’iride. Sarà da capire la sua tattica
Van Aert Tour
Per il cittì azzurro Van Aert è il netto favorito per l’iride. Sarà da capire la sua tattica
Tornando a Jakobsen e a chi esce dal Tour, il fatto che dalla sua fine del 24 luglio alla gara del 14 agosto passeranno tre settimane è un vantaggio o uno svantaggio?

Non la porrei in questi termini. Se capita una situazione come quella dello scorso anno, con appena 6 giorni di differenza fra Tour e Olimpiadi, è chiaro che chi esce da una corsa di tre settimane ha una condizione migliore rispetto agli altri. Dopo tre settimane il livello si uniforma, ma non per questo chi è uscito dal Tour perde di condizione. Molto poi dipenderà dalla corsa, dal tracciato e soprattutto da come essa si svilupperà tatticamente.

Allarghiamo il discorso ai mondiali, quindi considerando un tracciato più mosso e complicato di quello tedesco. La maglia gialla Vingegaard la vedi un possibile protagonista?

Mi pare difficile proprio perché ha specifiche caratteristiche da corridore per grandi giri, nelle classiche non ha mai ottenuto particolari risultati. Il mondiale oltretutto è sì impegnativo, ma per corridori più esplosivi, capaci della sparata in grado di far esplodere la corsa. Sinceramente non lo vedo un fattore, a differenza ad esempio di Pogacar.

Pogacar Tour
Pogacar potrebbe essere uno dei favoriti ai mondiali. Salterà la Vuelta per prepararli
Pogacar Tour
Pogacar potrebbe essere uno dei favoriti ai mondiali. Salterà la Vuelta per prepararli
La sconfitta patita in Francia potrebbe essere un ulteriore stimolo per lo sloveno?

Da quel che leggo mi pare proprio di sì, Tadej ha scelto di rinunciare alla Vuelta per preparare con cura l’appuntamento mondiale. Non dimentichiamo che Pogacar è uno dei pochissimi corridori che può vincere tanto un grande giro quanto una classica, a dimostrazione della sua completezza. Quando programma un appuntamento arriva sempre in grande condizione, sarà un corridore molto temibile.

Su Van Aert che idea ti sei fatto?

Sarà il favorito numero uno, non si discute. E’ quello che ha dato più spettacolo in terra francese, ha vinto praticamente dappertutto, attaccava all’inizio delle tappe oppure si giocava la vittoria alla fine. Si è anche prestato al ruolo di luogotenente per Vingegaard. Considerando il percorso di Wollongong sarà il pericolo principale proprio perché potrà cambiare tattica a suo piacimento e noi dovremo essere bravi a capire le sue intenzioni e correre di conseguenza.

Kamna Tour
Il tedesco Kamna, protagonista a Giro e Tour. In Australia potrebbe attaccare da lontano, va seguito
Kamna Tour
Il tedesco Kamna, protagonista a Giro e Tour. In Australia potrebbe attaccare da lontano, va seguito
Van Der Poel invece è stato una delusione, te lo saresti aspettato?

Per certi versi sì. Aveva corso un Giro d’Italia come se ogni tappa fosse una classica, dilapidando un patrimonio di energie, senza una strategia ben delineata. Poi è andato in altura e per sua stessa ammissione qualcosa non ha funzionato. Anche per un fuoriclasse il fisico a un certo punto chiede il conto. Era partito con tante velleità, ma non aveva la condizione giusta per supportarle. Se si riprende in questo lasso di tempo, in Australia potrebbe comunque avere un peso importante.

Proviamo un nome a sorpresa: Kamna…

Per ora il tedesco è uno di quei corridori che si esaltano nei grandi giri, che vivono giornate eccezionali entrando in azioni da lontano, ma non ha un grande curriculum nelle classiche d’un giorno, almeno non di recente. Può essere però un nome da tenere sotto controllo proprio perché da lui può scaturire un’azione da lontano e dovremo essere bravi nel caso a piazzare qualche nostro uomo alle sue calcagna, per costringere le altre squadre a lavorare e dispendere energie.