Ancora poche ore e finalmente domani Luca Mozzato partirà per Capo Verde, assieme alla sua compagna Giorgia. Con loro anche Alexander Konychev e la sua Giulia per l’amicizia nata ai tempi della Dimension Data Continental guidata da Chicchi.
Mezzo e mezzo
Il 2022 che il vicentino (foto Instagram in apertura) ha appena messo in bacheca ha tanti colori vivaci e qualche sfumatura che non gli è piaciuta, dato che a inizio stagione si era riproposto di vincere e la vittoria invece gli è sfuggita. In compenso non sono mancati i piazzamenti, anche in tappe del Tour de France, sebbene fosse al debutto e non abbia mai avuto un vero treno.
«Quei piazzamenti hanno un peso – dice – ma nella mia testa l’idea era quella di vincere. Per cui l’anno è stato positivo, ma non sono riuscito a centrare l’obiettivo di partenza. Se avessi fatto il passettino che mi è riuscito sul fronte delle prestazioni, magari sarei più contento. Il fatto di essermi mosso bene in certe mischie, è perché sono le mie caratteristiche. In certe situazioni mi destreggio bene».
Anche tu fai fatica a definirti un velocista, giusto?
Sicuramente negli arrivi di gruppo compatto non posso giocarmela coi velocisti puri, a meno che non abbiano qualche problemino o facciano la volata poco pulita. Ma se l’arrivo è meno banale, allora io ci sono e per il prossimo anno ho già capito di dover lavorare sullo spunto e sul passare meglio le salite.
Continuerai a lavorare in pista?
Per gli uomini veloci è sicuramente un toccasana. Ti abitui a grandi velocità con rapporti diversi dai soliti e fai lavori di forza in bici che su strada non sarebbero possibili. Penso proprio che tornerò a girare, senza l’obiettivo di fare gare. E se Montichiari dovesse essere ancora chiusa, speriamo di salvarci con un meteo favorevole per trovare una pista all’aperto, oppure si valuterà di andare in trasferta.
Anche se manca l’annuncio ufficiale nel 2023 arriva Cavendish, che effetto ti fa?
Sicuramente ci sarà da imparare. L’aria che si respirava in squadra nella riunione che abbiamo fatto dopo la Parigi-Tours è che Mark ha un obiettivo importante. E se io sono furbo, dovrò riuscire a prendere da lui tutto quello che posso. Qualcosa potrà darmi o dirmi lui direttamente, altro starà a me capirlo, perché è uno dei corridori del gruppo col maggior bagaglio professionale. E va ancora forte, altrimenti non avrebbe vinto il campionato nazionale da solo.
Per te cambia qualcosa?
Le possibilità personali, se sarò nuovamente al Tour, sono consapevole che saranno meno. Se gli arrivi di gruppo saranno per Mark e il suo treno, io dovrò essere bravo a farmi trovare pronto nelle tappe a me più congeniali. Quindi nel prossimo Tour, ma stiamo parlando di niente visto che manca ancora tanto tempo, probabilmente farò meno piazzamenti.
Far parte di quel treno è un’opportunità?
E’ certamente un’occasione e come tale andrà vissuta. Non si può storcere il naso prima di partire, non si lavorerebbe bene. Sono dell’idea che quando si prende una decisione, si debba lavorare al 100 per cento nella stessa direzione. E questo faremo. Lavorare al 100 per cento per provare a vincere, anche se in alcune occasioni non sarò io il terminale dell’azione.
Che cosa rappresenta per te un corridore come Mark?
I primi ricordi che ho di lui sono del 2010-2011 quando era alla HTC. Avevo 11-12 anni, era il periodo in cui iniziavo a seguire e vivere il ciclismo. Avevo in casa giornali in cui guardavo le sue foto, per guardare la posizione e il suo stile.
In squadra dovrebbe esserci anche un tuo vicino di casa…
Ho sentito che dovrebbe esserci anche lui (sorride, ndr). La cosa strana è che sebbene io abiti nel basso Vicentino e lui quando è in Italia stia dalle parti di Marostica e Bassano, con Richeze non mi è mai capitato di allenarmi. Invece abbiamo fatto un paio di uscite d’estate a Livigno e ci siamo conosciuti un po’ meglio.
Farete un ritiro a dicembre?
Non so ancora le date, ma sì. Saranno 10 giorni a metà del mese e poi altri 10 a gennaio. E a quel punto, valuteremo in base al meteo se si potrà restare ad allenarsi a casa o sarà meglio tornare al caldo.
Sai già quale sarà il tuo calendario?
Ho chiesto, poi vedremo. Vorrei ripetere lo stesso di quest’anno, perché mi sono trovato bene. Un calendario di livello, restando in Europa per le prime corse. Quindi Mallorca, Valenciana, una fra Besseges e Provence. Poi le classiche e il Tour. E a quel punto si vedrà se nelle gambe è rimasto ancora qualcosa…
Mentre Mozzato finisce di chiudere la valigia e si gode il riposo, sereno anche per il contratto esteso fino al 2025, nel quadro degli scenari possibili, la B&B Hotels potrebbe avere come sponsor la città di Parigi. Dovrebbe passare dalle bici KTM alle BMC e nel treno di Cavendish, oltre a Richeze si parla dell’arrivo di uomini di esperienza dalla Groupama-FDJ e dalla Bike Exchange-Jayco. Come ha raccontato il team manager Pineau, l’ingaggio di Mark è come quello di un calciatore di gran nome. Forse per questo nel quartier generale del team da un po’ di tempo non si fa che lavorare, lavorare, lavorare…