Un’altra specialità per Milan? Martinello dice scratch

26.10.2022
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Ancora Jonathan Milan nei nostri discorsi. Un talento così non si può tenere fermo neanche “su carta”, in questo caso sugli schermi dei nostri device. L’ultima volta avevamo chiesto a Milan quale altra specialità del parquet gli sarebbe piaciuto fare. 

Il friulano della Bahrain Victorious però era stato molto realista. Oltre al fatto che aveva ribadito che l’inseguimento, individuale e a squadre, non si toccavano, aveva sottolineato come per ogni altra disciplina servisse una certa dose di esperienza. 

Silvio Martinello, Giro d'Italia
Martinello (classe 1963) è stato un pro’ per 15 stagioni, ma al tempo stesso un grande pistard (5 titoli iridati e un oro olimpico)
Silvio Martinello, Giro d'Italia
Martinello (classe 1963) è stato un pro’ per 15 stagioni, ma al tempo stesso un grande pistard (5 titoli iridati e un oro olimpico)

Parola a Martinello 

Abbiamo chiamato in causa Silvio Martinello, grande ex della pista e con un occhio sempre tecnico e preparato. E siamo partiti dalla questione “altra specialità in ottica Parigi 2024”, tanto più che Marco Villa in virtù dei nuovi regolamenti a Parigi potrà schierare cinque atleti e non più sei.

«Se parliamo di slot in chiave olimpica – dice Martinello – oltre all’inseguimento a squadre che non si tocca, parliamo di omnium e madison. Scartato l’omnium, troppo dispendioso, resta la madison

«E dico subito che per me Jonathan ha la qualità per correre “l’americana” appunto. Ha lo spunto veloce che serve per quella prova. E’ chiaro però che l’aspetto legato all’esperienza in una specialità simile è fondamentale».

«E’ fondamentale non solo per il gesto tecnico del cambio, ma anche per la capacità di trovarsi al posto giusto nel momento giusto e lanciare il compagno al meglio. E per fare questo serve tanta esperienza».

Scartezzini e Consonni nel momento del cambio. I due azzurri sono forse i nostri più esperti interpreti della madison
Scartezzini e Consonni nel momento del cambio. I due azzurri sono forse i nostri più esperti interpreti della madison

Madison da sogno…

Esperienza dunque è la parole chiave. Lo ha detto Milan, lo ribadisce Martinello.

«Per forza – va avanti Silvio – il gesto del cambio lo puoi allenare. Ti metti dietro derny e ogni volta che lungo la pista ritrovi il compagno gli dai il cambio. A forza di ripetere affini il gesto. Ma un conto è farlo quando si è da soli e un conto è farlo in gara con altri 15 team.

«Quindi serve esperienza e questa si acquisisce solo correndo. Facendo le Sei Giorni. E vedo che non ne fanno, anche Villa lo sa visti i tanti impegni, e per questo per Parigi credo sia un po’ tardi».

Martinello aggiunge che in questa specialità l’Italia può fare un vero salto di qualità visti gli interpreti che ha. E fa i nomi di Viviani, Consonni, Ganna

«Io però non conosco né i piani di Villa, né del ragazzo. Perché non dimentichiamo che Milan può essere molto forte anche su strada. Ma proviamo a pensare una madison Ganna-Milan…».

Martinello tira fuori dal cilindro il vero coniglio: una coppia così sarebbe mostruosa in quanto a potenza. Magari non sarebbero super agili rispetto ad un duo con un baricentro più basso e leve più corte, quindi potrebbero essere un filo più lenti nei cambi, ma una volta lanciati… Per non parlare della caccia al giro. Valli a prendere due così!

A tutto scratch

La scelta della madison è stata fatta in relazione alle Olimpiadi, il cui il programma della pista è fortemente limitato. Ma se invece Martinello con Milan avesse carta bianca, in quale altra specialità lo vedrebbe bene?  Anche in questo caso l’ex pro’ veneto non ha dubbi: lo scratch.

«Uno come Milan – dice Martinello – può fare bene in tutte le specialità, ma se dovessi scegliere, e lo farei anche in base alle specialità che più piacciono a me, direi lo scratch.

«Jonathan ha le caratteristiche tecniche e fisiche che servono per questa specialità: è veloce, ha tanta potenza ed è resistente. Certo, non conosco il suo colpo d’occhio, perché noi lo abbiamo visto all’opera sempre in specialità di prestazione e non di situazione, ma con quel motore che si ritrova sarebbe funzionale allo scratch».