Sei Giorni Gand 2019

Scartezzini verso Gand: «La Sei Giorni più bella»

15.11.2021
5 min
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In volo al mattino, in pista alla sera e fino a notte fonda. Michele Scartezzini ha già le valigie pronte per Gand, per prendere parte alla Sei Giorni più importante della stagione. 12 coppie che si daranno battaglia fino a domenica prossima, per la sfida su pista più sentita della stagione, l’ultima vestigia della stagione gloriosa delle Sei Giorni, come aveva raccontato Silvio Martinello qualche giorno fa.

Per Michele Scartezzini è la quarta volta a Gand, dove se non sei uno specialista vero e affermato non ti chiamano. D’altronde la sua stagione, da componente del gruppo del quartetto oro a Tokyo e Roubaix e da viceiridato nella Madison è stata ampiamente positiva e tale da richiamare l’attenzione degli organizzatori e prima di prendere l’aereo i ricordi fioccano: «La prima volta è stata nel 2017 con Elia Viviani, stavamo andando benissimo ma il terzo giorno ebbi problemi fisici che ci costrinsero al ritiro. Poi ho gareggiato due volte con Francesco Lamon, con un 7° e un 8° posto. Questa volta con il giovane belga Gerber Thijssen speriamo di far meglio».

Il corridore di Isola della Scala è perfettamente d’accordo, quella di Gand è la migliore Sei Giorni attualmente in calendario: «E’ durissima, considerando che ogni sera si fanno dai 100 ai 120 chilometri e bisogna considerare che la pista è piccola, solo 166 metri. Si comincia alle 20:00 per finire alle 2 del mattino e non si è a letto prima delle 4-5. Ogni serata è infarcita di gare, l’unico momento per recuperare è dopo la lunga Madison delle 22:30. Ma il pubblico ci tiene molto e si fa sentire per tutto il tempo».

Scartezzini Lamon 2017
Scartezzini per tre volte presente a Gand, miglior risultato il 7° posto con Lamon
Scartezzini Lamon 2017
Scartezzini per tre volte presente a Gand, miglior risultato il 7° posto con Lamon

Ogni serata ha un menù completo

Che tipo di gare sono comprese nel programma? «Di solito si comincia con una corsa a punti, poi ogni serata è intrisa di gare, dal giro lanciato a coppie ai 500 metri a cronometro sempre a coppie, dall’eliminazione alle sfide dietro derny, dallo scratch al supersprint, una gara a 12 corridori con eliminazione ogni 3 giri finché non ne rimangono 6 che si giocano tutto in 10 giri. Sono tutte sfide molto adrenaliniche e divertenti per chi guarda».

Quando si parla di Sei Giorni c’è un concetto che deve essere chiaro: non è tutto solo agonismo. I ciclisti sono vicinissimi al pubblico, le gare devono attirarlo. Una volta, nei tempi d’oro della pista, c’erano corridori che guidavano con i piedi o che nel mezzo della gara si fermavano ai tavoli del ristorante per rubare una bottiglia di champagne e passarsela in gruppo. Oggi si è un po’ meno guitti, ma il legame c’è sempre, magari con una “ola” nel bel mezzo dello scratch lanciata proprio dai corridori…

Quel che è sempre rimasto è il cameratismo tra i protagonisti. Una volta si smontava alla domenica in una città e due giorni dopo erano di nuovo in gara da un’altra parte d’Europa. Oggi il calendario è molto meno pieno, ma i legami restano: «Ci sentiamo spesso fra noi – testimonia Scartezzini – Jonas Rickaert ad esempio (belga che a Gand sarà in gara con lo svizzero Silvan Dillier, ndr) mi ha chiesto di portargli un manubrio che aveva commissionato in Italia, gli farò volentieri da corriere».

Viviani Kejsse 2018
Elia Viviani e Iljo Keisse, vincitori nel 2018 davanti a De Ketele e Ghys (foto Luc Claessen)
Viviani Kejsse 2018
Elia Viviani e Iljo Keisse, vincitori nel 2018 davanti a De Ketele e Ghys (foto Luc Claessen)

Quanto servirebbe un calendario più ricco…

Il portacolori delle Fiamme Azzurre è testimone diretto della lenta involuzione delle Sei giorni: «Iniziai a disputarle nel 2009: al tempo ce n’erano tante: Brema, Rotterdam, Berlino… Alcune sono rimaste, altre no ed è un peccato. Per noi che privilegiamo la pista è una fonte di guadagno, sarebbe giusto rilanciarle. Ora l’Uci sta investendo sulla Champions League, io ne faccio parte e proprio per gareggiare nel circuito dovrò rinunciare alla Sei Giorni di Rotterdam, ma sarebbe bello se ci fosse maggior sostegno per queste gare perché regalano spettacolo».

D’altro canto le Sei Giorni non sono solo corsa, come detto, ma un’occasione per la gente per vivere serate diverse: «Anche a Gand il pubblico è la parte essenziale. Il parterre è affollatissimo e non nascondo che a fine serata sono tanti quelli che hanno alzato il gomito e sono vicinissimi ai nostri box. Certe volte viene da pensare che un affollamento simile sia assurdo, soprattutto ora, ma per noi ciclisti la sicurezza è garantita. Resta il fatto che ogni manifestazione simile è soprattutto una festa».

Thijssen 2021
Con Scartezzini farà coppia Gerber Thijssen, belga di 23 anni, oro europeo 2017 nell’Eliminazione
Thijssen 2021
Con Scartezzini farà coppia Gerber Thijssen, belga di 23 anni, oro europeo 2017 nell’Eliminazione

Favoriti i danesi Morkov-Hansen, c’è Cavendish

A Gand saranno in scena 12 coppie: il numero 1 di pettorale è andato a due componenti del quartetto danese, gli esperti Michael Morkov e Lasse Norman Hansen (vincitori venerdì della Tre Giorni di Copenhagen) i belgi faranno il tifo per Kenny De Ketele (una delle colonne del circuito, quello che fa un po’ da “capobanda” anche quando c’è da attirare l’attenzione con qualche simpatica “mattana”…) e Robbe Ghys, ma protagonista assoluto sarà l’altro belga Iljo Keisse, altro personaggio storico, alla sua ultima apparizione a Gand e che sarà accoppiato a un certo Marc Cavendish…: «So che per Iljo faranno grandi celebrazioni – racconta Scartezzini – l’ultimo giorno ci sarà una vera festa in suo onore».

Michele correrà con il giovane Thijssen: «So che ci tiene tanto, mi ha contattato più volte, per sapere come sto, già pensa alle strategie di gara. Sicuramente non parto per fare la comparsa, mi piacerebbe intanto migliorare il mio miglior risultato a Gand, poi vedremo domenica a che punto saremo. E’ spettacolo, sì, ma è pur sempre una gara…».