Marco Andreaus si affaccia alla sua seconda stagione da under 23 con tante aspettative. Il 2022 è scivolato via con un alcuni buoni risultati, tra cui il primo podio nella categoria. Il diciannovenne trentino ha preso le misure tra gli under 23, come un sarto, ed ora è pronto ad affrontare il 2023.
Esperienza e apprendimento
In questa seconda stagione gli verrà chiesto di alzare l’asticella, consapevole che corri in una delle squadre più in mostra: Il Cycling Team Friuli.
«Il primo anno l’ho preso più per esperienza – dice Andreaus – quando avevo la scuola ho fatto molte gare regionali. Corse adatte a corridori di primo anno, lì appunto abbiamo ingranato la marcia. Ad aprile sono iniziate le internazionali e mi sono ambientato in qualcosa di diverso, più impegnativo. Devo dire che la prima parte del 2022 è andata bene, abbiamo seguito il percorso di crescita prefissato. Una volta fatto l’esame di maturità ho staccato un attimo dagli allenamenti. Nel finale di stagione ho iniziato ad andare abbastanza forte, sono andato a correre il Giro di Slovacchia con i professionisti. E’ andato molto bene se pensate che in una tappa sono riuscito anche ad arrivare undicesimo».
Obiettivo professionisti
Correre da under 23 in un team come il CTF è fonte di grande ispirazione, si tratta di una squadra che permette ai propri ragazzi di crescere. I passi sono quelli giusti, soprattutto se si considera il supporto che arriva dalla Bahrain Victorious.
«Aver visto – continua – come si comportano i professionisti e come si sta all’interno del gruppo è stato molto interessante. Capire come viene gestita una corsa e vedere come ci si muove sulla strada è stato stimolante. Ho notato, com’è giusto, che c’è ancora tanto da lavorare, perché nel finale, quando aprono il gas è tutto un altro andare. Però penso di essere sulla via giusta di crescita, già quest’inverno in cui mi sono riuscito ad allenare senza la scuola ho sentito tanto la differenza. Ho aumentato le ore e i carichi, facendo esercizi con maggiore intensità.
«A gennaio ho avuto anche la possibilità di andare in ritiro in Spagna e con il caldo sono riuscito ad allenarmi meglio rispetto allo scorso anno. Nel mese di dicembre, invece, complice anche il freddo, ho fatto molto scialpinismo. E’ stato un bel modo per mantenersi in movimento, la squadra era d’accordo e il riscontro è stato positivo. Nel 2023 mi sono posto l’obiettivo di fare il famoso salto di qualità, mi sono posto anche il focus di partecipare alle gare internazionali ad aprile e provare a correre in testa. Fare del mio meglio insomma».
Belgio e prospettive
Renzo Boscolo, in una recente intervista, ci aveva anticipato che i suoi ragazzi avranno la possibilità di andare a correre al Nord. Un cambio, anzi un’opportunità in più, che permetterà loro di uscire dalla comfort zone.
«Andare in Belgio è un’avventura che non voglio perdere – dice Andreaus – punterò ad essere nella squadra che andrà su o comunque a partecipare al maggior numero di corse. Siamo andati tante volte a correre all’estero, però sempre verso est, anche perché attaccata a noi c’è la Slovenia e in un’ora, massimo due ore di macchina, si arriva in Croazia. Penso che il Belgio sia l’ambiente adatto a me, i percorsi si avvicinano molto alle mie caratteristiche, non vedo davvero l’ora di provarci».
«Il progetto CTF – conclude – si vede, è concreto. Avere davanti corridori che sono passati in questa squadra ed ora sono nel mondo dei professionisti dà morale. Fa capire a noi giovani che la squadra c’è e si lavora bene, questo ci stimola a lavorare meglio e impegnarci. Anche avere la possibilità di allenarsi con corridori della Bahrain nei vari stage è incredibile. Ho avuto la fortuna di andare a Calpe con loro sia l’anno scorso che quest’anno ed ogni volta è stato un sogno».
Un piccolo “rivale”
Marco Andreaus in casa ha un rivale, se così vogliamo simpaticamente definirlo, si tratta del fratello minore: Elia.
«E’ un 2006 – racconta il fratello grande – ed è appena passato nella categoria juniores, ha esordito settimana scorsa. Andiamo molto d’accordo, anche se non siamo mai usciti insieme in bici per allenarci, da quest’anno però qualche lungo magari lo faremo l’uno accanto all’altro. Elia mi chiede tante cose e mi ascolta, anche se – dice con una risata – prova a battere tutti i miei record, diciamo che c’è una rivalità sana in casa. Ha seguito il mio stesso percorso: da allievo ha corso al Veloce Club Borgo, mentre da junior è passato al Team Assali Stefen Omap».