Tonelli: «Con il nuovo staff medico mi sento più sicuro»

08.03.2023
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Più volte abbiamo raccontato come quest’anno la Green Project-Bardiani abbia cambiato passo in termini di organizzazione. Un “piccolo” passo per ridurre il gap fra professional e WorldTour. Nuovi materiali, nuovo metodo di lavoro e nuovo staff medico. E su questo Alessandro Tonelli aveva espresso giudizi positivi.

Il nuovo staff medico della Green Project-Bardiani. Da sinistra: Andrea Giorgi, Maurizio Vicini e Borja Martinez Gonzalez
Il nuovo staff medico della Green Project-Bardiani. Da sinistra: Andrea Giorgi, Maurizio Vicini e Borja Martinez Gonzalez

Più sicurezza

Ma nel concreto cosa significa per un atleta avere un supporto simile? Cosa dà in più? E’ lo stesso Tonelli a fare chiarezza.

«Ti senti più sicuro – spiega con tono netto il bresciano – è un po’ come con il preparatore. Magari fai anche bene per conto tuo, con la tua esperienza, ma sapere di avere qualcuno che vede i tuoi errori, che ti corregge non è poco. Ti aiuta a migliorare. E loro ci “stanno sopra” parecchio… in modo positivo». Quando Tonelli dice” loro” si riferisce al “triumvirato” Vicini, Giorgi e Borja.

«Cosa è cambiato nella vita pratica? Non molto a dire il vero. Il peso al mattino me lo prendevo anche prima e informavo il mio preparatore. Adesso tramite una App lo invio anche allo staff medico. Lo staff medico a sua volta informa cosa va e cosa c’è da correggere al direttore sportivo di riferimento. In questo modo quando si sente con l’atleta gliene parla.

«Senza contare che tutto è coordinato anche con il preparatore: tutti sanno quali gare faccio, quando, cosa devo fare per arrivarci al meglio.

«Io credo che questo metodo di lavoro sia importante soprattutto per i più giovani, tanto più che fanno meno gare a tappe e più gare di un giorno quindi sono chiamati a continui “test”, devono fare da soli».

Dello staff medico e della performance fanno parte anche i massaggiatori e l’osteopata Emanuele Cosentino (foto Instagram)
Dello staff medico e della performance fanno parte anche i massaggiatori e l’osteopata Emanuele Cosentino (foto Instagram)

Presenza costante

«Quel che mi ha colpito è che Vicini, Giorgi e Gorka sono molto presenti, soprattutto alle gare: almeno uno di loro c’è sempre. Prima e dopo ogni corsa ci fanno delle analisi, dei rilevamenti. Per esempio, prima della Strade Bianche ci hanno fatto la plicometria, che non eseguivamo da un po’. Oppure l’impedenziometria».

Il fatto d’interfacciarsi continuamente con lo staff medico che “ti sta sopra”, come dice Tonelli, apporta il beneficio di poter correggere sempre qualcosa e di evitare il più possibile gli errori.

«Faccio un esempio concreto – dice Tonelli – proprio con l’impedenziometria. Nelle ultime tappe delle gare majorchine ho preso molto freddo, nevicava anche. Ebbene qualche giorno dopo nelle prime due frazioni della Valenciana, ero in leggero sovrappeso. E proprio grazie a questo esame ci siamo accorti che ritenevo parecchi liquidi. Era una reazione al freddo. Così il medico ha parlato con il massaggiatore e si è optato per dei massaggi più drenanti e con l’applicazione di alcuni tape. In questo modo ho smaltito meglio e più velocemente quei liquidi, e quindi quel peso, in eccesso».

Ma i benefici possono essere anche nel lungo periodo. Tonelli racconta di esami e banche dati più approfonditi che consentono di capire meglio se si è più per le corse a tappe o per quelle di un giorno. Dipende dal recupero, dalla capacità di immagazzinare il glicogeno.

Tonelli (classe 1992) racconta che anche dopo la corsa sono sottoposti ad esami e rilevamenti preziosi ai fini della prestazione
Tonelli (classe 1992) racconta che anche dopo la corsa sono sottoposti ad esami e rilevamenti preziosi ai fini della prestazione

Preparatore e staff

Insomma il supporto è di quelli importanti. Da ciò che racconta Tonelli, è facile capire perché abbia esordito con quella frase: uno staff così ti dà più sicurezza.

Alessandro è seguito da Claudio Cucinotta. Lo staff medico della sua squadra e il coach friulano sono in contatto e questo è un passo fondamentale. Ma è importante anche che il preparatore sia moderno ed elastico. Che sappia ben interagire con i programmi che la squadra ha per l’atleta. E potrà sembrare strano, ma non è così banale.

«Sono seguito da Cucinotta da molti anni. Con lui mi trovo bene anche perché Claudio si aggiorna continuamente. Su dieci lavori che faccio, cinque sono sempre i soliti, ma 5 sono totalmente diversi rispetto a 10 anni fa.

«All’inizio tutta questa attenzione da parte dell’intero staff ti può anche far storcere il naso, perché comunque le cose da tenere sotto controllo sono parecchie, ma poi vedi che in effetti le cose migliorano, che i risultati arrivano…

«E poi parliamoci chiaro – e qui Tonelli va a riallacciarsi al discoro del gap con le squadre WT – ti devi adattare al mondo che va avanti, altrimenti resti indietro. Mentre la vecchia scuola non la pensa così. Credono che bastino ancora solo le gambe. Chiaro, quelle servono, ma sono parte di un insieme: materiali, alimentazione…

«Oggi in termini di prestazione tra chi vince e chi arriva in gruppo c’è l’1% di differenza, ma in termini di materiali la differenza è molto maggiore. Va da sé che tutto conta».

Anche uno staff medico più preparato. Anche se… ti sta sopra!