Van Vleuten indistruttibile, ma per Cavalli i consigli della Luperini

08.07.2022
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Più forte delle avversarie, più forte delle avversità. Annemiek Van Vleuten vince ad Aldeno l’ottava tappa del Giro d’Italia Donne, nonostante una caduta in discesa a 85 chilometri l’ora quando ne mancavano 5 al traguardo. Per merito e fortuna sua, non ne approfitta Marta Cavalli, lanciata al suo inseguimento, che finisce dietro alla maglia rosa della Movistar di 59” mentre completa il podio di giornata una sempre più combattiva Longo Borghini. La cremonese della FDJ Nouvelle Aquitaine ora è seconda nella generale a 2’13” dopo la crisi di Mavi Garcia (sesta all’arrivo a 3′) che scala alle sue spalle.

Al tredicesimo sigillo nella corsa rosa, la Van Vleuten si è presa un rischio pazzesco che per un attimo le ha riproposto gli spettri di Rio 2016 quando per un episodio simile perse le Olimpiadi rischiando la vita.

«E’ stata una tappa dura – commenta la 35enne olandese che ha riportato solo dei graffi sul braccio destro – oggi volevo fare ancora di più la differenza. Avevo un buon vantaggio sulla Cavalli che era diventato anche più grande prima di fare uno stupido errore in discesa. Non era necessario affrontarla così al limite. Sono un po’ delusa per questo e chiedo scusa a mia mamma che a casa si sarà presa un bello spavento. Comunque sto bene, sono felice anche per aver rafforzato la mia maglia rosa. Non vedo l’ora di affrontare la tappa regina di questo Giro Donne. Sarà molto bella».

Parla Luperini

Contando la frazione finale di Padova come ultima occasione per le velociste, per la Cavalli c’è ancora la giornata di domani per provare a fare saltare il banco. Suo padre Alberto la sorregge e la conforta appena dopo l’arrivo (foto di apertura). Dopo una grintosa rimonta, le sono mancati cinquanta metri nel finale dell’ultimo gpm per prendere la ruota della Van Vleuten e poi provare a tentare qualcosa. Papà Alberto dice che l’olandese bisogna batterla sul campo, nel testa a testa, e non per una caduta. Di questo stesso avviso è anche Fabiana Luperini, che aveva premiato la 24enne di Cremona alla Freccia Vallone.

Freccia Vallone Donne 2022, Cavalli premiata da Luperini che l’ha vinta nel ’98, 2001 e 2002
Freccia Vallone Donne 2022, Cavalli premiata da Luperini che l’ha vinta nel ’98, 2001 e 2002

«Ha ragione suo padre – esordisce la 48 enne ex vincitrice di 5 Giri e 3 Tour con tre doppiette consecutive dal ’95 al ’97 – non è mai bello campare sulle disgrazie altrui. Era capitato anche a me ad una corsa a tappe. Non volli indossare la maglia. Detto questo al momento Van Vleuten è superiore a tutte le altre anche se non è più al livello di prima. Sembra sempre al limite ma ci sta, va per i 40 anni. Anzi, avercene di atlete di quell’età che vanno così forte. Adesso se fossi in lei controllerei le avversarie senza rischiare nulla, specie dopo oggi. Però se non si sente ancora sicura, state certi che attaccherà ancora per evitare di essere attaccata in discesa visto che si sa che non è un drago a guidare la bici».

La caduta dell’olandese potrebbe influire sulla sua serenità. «A livello psicologico – prosegue la “Pantanina”, come veniva chiamata Fabiana – può risentirne visto che è stato un capitombolo banale benché non troppo rovinoso. Le è andata bene ma potrebbe aver azzardato così tanto perché per me sta già pensando al Tour de France Femmes. Ed è un attimo rovinare tutto se non resti concentrata. In ogni caso il Giro è suo a meno di un suo crollo clamoroso».

Nei panni di Marta

A questo punto la Luperini se fosse la Cavalli come avrebbe preso la giornata di oggi?

«Marta non deve preoccuparsi di nulla – ci confida – perché ha già fatto una stagione straordinaria. Comunque vada lei è al top, è giovane ed il futuro è dalla sua parte. D’altronde deve pensare che Van Vleuten smetterà l’anno prossimo e lei è la sua erede. Chiudere sul podio al Giro è una bella soddisfazione considerando che il livello si è alzato tanto e che sono andate forte con un clima difficile».

Giro d’Italia del 1998. Quarto successo per Luperini su Linda Jackson e Barbara Heeb
Giro d’Italia del 1998. Quarto successo per Luperini su Linda Jackson e Barbara Heeb

E cosa farebbe la Luperini se fosse seconda nelle generale a più di due minuti con ancora una frazione di montagna da sfruttare?

«Bisogna vedere innanzitutto – analizza – come recuperano sia Marta che Van Vleuten. Ma al netto di questo, per come sono fatta, io punterei alla vittoria di tappa. Annemiek è forte ma è una signora, non un cannibale. Secondo me se dovessero arrivare assieme lascerebbe il successo a Marta.

«E’ anche vero in ogni caso che solo in gara vedi come stai tu e la tua rivale. A quel punto se la Cavalli dovesse intuire problemi dell’olandese sono sicura che proverebbe il tutto per tutto, grazie al supporto di una squadra decisamente superiore a quella della Movistar. Sarà difficile staccare l’olandese ma non è impossibile».

Longo Borghini si disseta. Per lei un bel terzo posto ed una condizione in crescita
Longo Borghini si disseta. Per lei un bel terzo posto ed una condizione in crescita

L’appoggio della Longo

Magari la Cavalli potrebbe collaborare con Longo Borghini che oltre ad avere una condizione in crescita vuole portare a casa una tappa.

«Potrebbe nascere un’alleanza fra loro due – chiude il suo pensiero la Luperini – anche se non so che rapporti abbiano. Però hanno interessi comuni e già nella prima discesa di oggi la Trek-Segafredo aveva fatto il vuoto e la Van Vleuten era staccata. Sarebbe bello vedere la vittoria di Elisa e Marta che magari conquista la maglia rosa. Difficile onestamente, ma non impossibile».

La nona e penultima tappa del Giro Donne andrà da San Michele all’Adige a San Lorenzo Dorsino, per 112,8 chilometri di gara. Solo salita e discesa con tre gpm ufficiali (Fai della Paganella, Passo Duron e Passo Daone) ed un totale di 3500 metri di dislivello. Chi ha gambe e coraggio non può più nascondersi.