Nell’incessante susseguirsi di eventi e notizie che contraddistinguono ognuna di queste giornate ciclistiche, quella relativa alla vittoria di Urska Zigart nell’ultima tappa della Vuelta Valenciana era passata un po’ inosservata, eppure la 24enne slovena di Lubiana non è un personaggio comune perché stiamo parlando della fidanzata di Tadej Pogacar, il numero 1 del ciclismo contemporaneo. Il vincitore del Tour, attualmente in preparazione per la difesa della maglia gialla al Tour.
Per la Zigart, nata a Slovenska Bistrika, questa è stata la seconda vittoria in carriera, dopo il titolo nazionale a cronometro nel 2020 e può segnare il superamento di un confine, un salto di qualità da lei atteso: «Credo di poter migliorare molto e di avere tanto potenziale, mi sento forte ma posso diventarlo molto di più, ho solo bisogno di credere nelle mie doti. In un team di alto livello posso solo migliorare, le vittorie così potrebbero arrivare più facilmente».
La carriera professionistica è iniziata in una città, Lubiana, famosa più per sport come il basket che per il ciclismo, che cosa ti ha spinto a cercare gloria con la bicicletta?
Lubiana è una città multisportiva, dove le discipline più diffuse sono il calcio, la pallavolo e anche il basket. Io ho iniziato a praticare il ciclismo nel 2015, avevo 17 anni, qui c’è l’unica squadra slovena di livello internazionale e volevo farne parte perché poteva essere un modo per girare il mondo.
Che tipo di ciclista sei?
Sicuramente una scalatrice, vado bene soprattutto sulle ascese non estreme, ma in salita vado meglio.
Nella tua carriera quanto ti è stato vicino Tadej e quanto tu lo sei per lui?
Difficile dirlo. Abbiamo una storia ciclistica ancora recente – aggiunge la Zigart – non so quanto gli possa essere d’aiuto, ma di certo faccio di tutto per essergli accanto, stiamo insieme da 3 anni, abbiamo condiviso più corse. Lui fa lo stesso con me (nella foto d’apertura alla partenza del Trofeo Binda, ndr) e questa credo che sia la cosa più importante.
Da quando ha vinto il Tour, la pressione dei media su di lui è aumentata, quanto questo pesa sulla vostra vita di coppia?
Diciamo che sembra che ognuno voglia un pezzo di lui… Cerchiamo se possibile di stare un po’ alla larga dai riflettori per avere un po’ di tempo per noi noi stessi ma sappiamo che questo fa parte del gioco, è un prezzo da pagare, sta a noi adeguarci.
Quali sono i sogni di Urska Zigart?
Quella di domenica è stata solo la prima vittoria e questo era già un sogno, spero che ne seguano altre e che possa competere per le classiche di maggior livello. La Liegi-Bastogne-Liegi è quella che mi affascina di più, ma devo crescere ancora tanto per essere a quel livello.
Sai che il prossimo anno ci sarà anche il Tour femminile…
Certo e questo è un altro sogno. So di poter dare il meglio nelle corse a tappe proprio perché sono a mio agio in salita. Per poter puntare alla vittoria devo migliorare a cronometro, ma magari un giorno sarà Tadej a festeggiare una mia maglia gialla…
Fino allo scorso anno eri all’Alé BTC Ljubljana, società slovena con una forte componente italiana. Sei mai stata dalle nostre parti?
Molte volte, siamo “vicini di casa”, non parlo bene l’italiano ma lo capisco, ho corso con atlete italiane di spessore e visto molte città. Adoro poi le Dolomiti per sciare. In squadra, alla Alé BTC Ljubljana stavo molto bene, ma sapevo che avevo bisogno di cambiare per continuare il mio cammino di crescita e i risultati al Team Bikeexchange mi stanno dando ragione.