La sensazione è che nel voler a tutti i costi raggiungere il livello degli uomini, l’ossessione del Tour de France sia diventata centrale anche nella progettazione dell’attività femminile. Scorrendo le principali strategie nel mercato degli squadroni quel che traspare è proprio la voglia di maglia gialla, che ha persuaso la FDJ Suez a puntare su Labous e Vollering e la UAE Team Adq su Elisa Longo Borghini. Del mercato più recente parliamo con Giada Borgato, voce tecnica della RAI, cui abbiamo affidato il compito di aiutarci in questa lettura.
«I colpi di mercato più grossi – dice scaldando la voce – sono quelli da parte della UAE prendendo la Longo e la FDJ che sta facendo uno squadrone. Si sono mosse le leader e hanno portato con sé delle compagne. Per il resto c’è stata una campagna acquisti in linea con gli altri anni. Tutto gira intorno al Tour. La FDJ ha preso la Vollering solo ed esclusivamente per vincere il Tour. Per lei hanno fatto una squadra perfetta, senza velociste. Hanno preso Wollaston, che è veloce ma soprattutto una ragazza completa. Per il resto è una squadra incentrata sulla salita e sui Grandi Giri. Se Vollering va al Tour, useranno la Labous per il Giro e poi per aiutare al Tour».
Pare che quando proprio Labous ha firmato fosse per essere leader al Tour e non abbia preso troppo bene l’arrivo di Vollering.
Se è così, è un colpo bello duro. Passa da essere una leader a seconda punta. Può puntare al Giro, perché non credo che Vollering venga in Italia, ma non sarà bello al Tour vedere la francese più forte che tira. Credo anche che alla squadra importi poco. Vogliono vincere il Tour e hanno scelto su chi puntare.
Come vedi Longo Borghini alla UAE?
Hanno un budget importantissimo, ma fino ad ora non hanno mai brillato da qualche parte. Avevano bisogno di avere un’atleta top nei Grandi Giri e hanno preso quella che ha vinto il Giro d’Italia, che è presente nelle classiche e le vince. Avevano bisogno di trovare una leader e direi che hanno fatto un’ottima scelta. Elisa ha portato con sé Brodie Chapman ed Elynor Backstedt. Due donne di fiducia, due lavoratrici che non sono proprio scalatrici, però possono fare il loro lavoro in pianura e nella prima parte di salita. Per quello trova la Magnaldi e si spera che Persico possa tornare ad alto livello. Per come abbiamo visto, quando in salita rimangono in poche, i giochi di squadra servono e non servono.
Se tu fossi Silvia Persico, che gira attorno al Giro delle Fiandre da 4 anni, l’arrivo della Longo che lo ha appena vinto sarebbe una bella notizia?
Non penso che il suo arrivo le dia fastidio, anzi forse si toglie di dosso un po’ di pressioni: scaricarle sulla Longo le farà anche bene. Mentre nelle classiche, se tornerà ai suoi livelli, potrebbe avere più libertà di movimento, perché le telecamere sarebbero sulla compagna.
La Lidl-Trek si indebolisce perdendo Elisa?
Perde la Longo e probabilmente Gaia Realini diventerà leader per i Grandi Giri. Avrà delle buone compagne, come Fisher-Black e Rejanne Markus, che saranno sue gregarie. Non che Fisher-Black sia sotto alla Realini, perché abbiamo visto che quando vanno in salita più o meno sono uguali. Anche la Markus è cresciuta tanto, ma la squadra sta investendo tanto su Gaia, per cui penso che sarà un anno importante in cui vedremo il suo carattere, cioè se è capace e se è pronta per fare la capitana.
Secondo te lo è?
E’ cresciuta tanto nelle crono, che è fondamentale per i Grandi Giri. Per sua fortuna il Tour non ne avrà e questo sarà un vantaggio. Aver perso la Longo sarà l’occasione per dimostrare fin dove è arrivata. Per il resto la Lidl-Trek rimane una squadra completa, che può essere presente su tutti i fronti. Nelle classiche più dure e in volata, con Spratt, Van Dijk, Balsamo e Van Anrooij.
Secondo te DSM ha fatto una scommessa a prendere Marta Cavalli oppure sono certi di recuperarla?
La DSM non ha fatto grandi cambiamenti. Probabilmente Labous è andata via perché le hanno fatto una bella offerta: il progetto della FDJ è ambizioso e magari lei era convinta di andare lì per fare la leader. A quel punto gli olandesi hanno puntato su Marta. Hanno fatto bene. Sono contenta che l’abbiano voluta per provare a rilanciarla. Lei non promette nulla, ma dopo l’anno che ha avuto è giusto che parta con i piedi per terra. Prima dell’Emilia mi aveva detto che ancora non era salita in bici e si stava sistemando, non sapeva quando sarebbe ritornata alle corse. Sentire che è ripartita, che è contenta e che ha trovato una bella squadra, a me fa piacere.
Cosa ci aspettiamo, stando sempre in DSM, da Barale e Ciabocco?
Di Francesca mi parlano tutti benissimo, una ragazza che lavora tanto e sta crescendo. Finora ha sempre corso per le compagne, facendo un egregio lavoro. Chissà che con l’uscita di Labous, i piani in squadra non cambino e per lei sia la volta buona di avere più libertà. Intanto, sia lei che Ciabocco avranno un anno in più. Sono ragazzine che si impegnano e sono sempre a disposizione della squadra. Una cosa che al giorno d’oggi non è così scontata, perché vedi che passano e vogliono vincere subito.
Senza Vollering, la SD Worx si è tanto indebolita?
Hanno sette nuovi ingressi e sei uscite. E’ uscita la Vollering, ma pure Fisher-Black e Reusser: tre nomi importanti. La svizzera è forte, vince e aiuta. In compenso c’è il ritorno della Van der Breggen, ma bisognerà capire se sarà all’altezza di sostituire una Vollering. Deve prendere il suo posto, a meno che Kopecky non diventi atleta da corse a tappe. Sarebbe una bella rivoluzione, però ha fatto seconda al Giro 2024 e anche al Tour del 2023 e secondo me lei è capace di tutto. Però se tutto rimane nella norma, dovrebbe pensarci Van der Breggen. In più hanno preso Haberlin, una svizzera di 26 anni che viene dalla mountain bike. Harvey, sempre per le corse a tappe, ma non parliamo certo della gregaria più forte che ci sia. Hanno preso l’altra Kopecky (Julia, 20 anni, Repubblica Ceca, ndr) e anche Lach. Di base rimane un quintetto di ragazze forti come Kopecky, Wiebes, Vas, Bredewold e Van den Broeck.
Chi lavora per il futuro forse è la Visma-Lease a Bike, no?
Hanno preso praticamente il meglio delle juniores che c’erano libere, tra Wolf, Chladonova e Bunel. La prima ha vinto il Trofeo Binda da junior ed è arrivata terza nella crono juniores di Zurigo. Chladonova ha vinto i mondiali di mountain bike, terza ai mondiali di ciclocross e seconda nella crono juniores di Zurigo. E poi c’è la Bunel che ha vinto il Tour de l’Avenir. Oltre a loro ci saranno Marianne Vos, che è l’osso duro, e anche Pauline Ferrand Prevot.
Ti è parso strano il fuggi fuggi dalla Ceratizit?
Dicevano che dovesse unirsi con la Lotto, in modo che anche i belgi diventassero WorldTour e loro riuscissero a gestire una fragilità finanziaria. In realtà mi sembra che tutto rimanga com’è. Mi diceva Arzuffi che l’hanno lasciata a piedi da un giorno all’altro. Era anche un po’ preoccupata perché la squadra aveva detto che l’avrebbero tenuta, invece prima del mondiale le hanno detto di no. Poi per fortuna ha trovato la Laboral, che pare sia davvero piena di soldi e voglia di arrivare nel WorldTour.
Chiudiamo con Chiara Consonni alla Canyon?
Davvero non mi aspettavo che andasse lì, avrei pensato più a una Lidl-Trek. Ha un treno tutto da costruire, perché quella è una squadra che va bene anche nei Grandi Giri. Hanno Niewiadoma che ha vinto il Tour, ma anche Bradbury e Niedermaier. Chiara si troverà a lavorare con Paladin e Dygert, quando lei ci sarà, perché fa sempre un numero limitato di corse. Backstedt può stare bene nel treno e magari la “Conso” avrà scelto in base a dove avrà più possibilità. Alla Canyon non ci sono altre velociste, avrà di certo campo libero. Ma loro hanno preso anche la Ludwig, altra ragazza da rimettere in piedi, perché quest’anno non si è mai vista. Ha avuto problemi fisici e anche lei ha pagato cara una caduta. Come la Cavalli, ha tirato tanto la corda. Erano super forti e super tirate e secondo me si sono anche fomentate tra loro per dimostrare chi fosse la più brava, perché tra donne succedono anche queste cose. Secondo me si sono tirate il collo tutte e due e poi alla prima caduta, oltre al fisico è saltata anche la testa.