Persico, nuove figure e un inverno inedito per ripartire più forte

17.11.2023
6 min
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Tirare troppo la corda, anche quando si arriva da un buon periodo, rischia di produrre un effetto boomerang sugli impegni successivi. Il ciclismo attuale non regala nulla a nessuno e se si vuole restare in scia ai treni più veloci, ogni tanto si deve scendere a qualche compromesso. Se n’è accorta Silvia Persico che non ha mai mancato di dirci quanto fosse arrivata stanca oltremodo a fine stagione.

La bergamasca del UAE Team ADQ si è divisa tra club e nazionale, tra ciclocross, strada e gravel indossando sempre le vesti da leader. La sua generosità l’ha portata a vincere e cogliere piazzamenti di rilievo, ma anche a chiudere il 2023 con l’esigenza di dover ricaricare le batterie psicofisiche in maniera totale per poter iniziare la prossima annata al meglio, grazie anche a nuove figure. Persico è in una fase invernale inedita, nella quale dovrà rinunciare a qualcosa. Tutto finalizzato per stare più spesso assieme alle big con cui ha dimostrato di saper duellare. L’abbiamo sentita per conoscere quali sono i suoi programmi.

Magnaldi e Persico alla presentazione dei due Tour. Uno dei tanti impegni istituzionali cui partecipare (foto UAE Team ADQ)
Magnaldi e Persico alla presentazione dei due Tour. Uno dei tanti impegni istituzionali cui partecipare (foto UAE Team ADQ)
Silvia come stai trascorrendo questo periodo di off-season?

Con molta più calma rispetto agli anni precedenti anche se non sono mancati gli impegni istituzionali. Sono stata al bootcamp della squadra ad Abu Dhabi, poi a Parigi per la presentazione del Tour, infine ho fatto un po’ di vacanze tra Spagna e Malta. Ho ricominciato da poco più di una settimana con palestra, qualche pedalata e corsetta a piedi. Mi ci voleva proprio uno stacco di un mese senza bici.

Praticamente non ti era mai successo prima.

Esatto, ho sempre fatto un breve periodo di riposo e ricominciavo col ciclocross. Bisogna dire però che fino a due anni fa era una attività meno intensa di quella di adesso, anche se io ho sempre dato il massimo. Però quest’anno all’inizio ho fatto molta fatica e ad un certo punto non vedevo l’ora che finisse il 2023 perché ero molto stanca. Mi sono portata addosso un accumulo di stress iniziato lo scorso dicembre.

Non hai pensato che potevi chiudere in anticipo la stagione o mollare un po’ in qualche occasione?

Sì, avrei potuto, ma non è nella mia indole. Quando mi prendo un impegno, voglio sempre dare il massimo. Adesso mi rendo conto che la mia stagione è stata condizionata da questo. A fine gennaio al mondiale di ciclocross (dove ha chiuso quarta, ndr) stavo bene, ma subito dopo no. C’era il UAE Tour, la corsa di casa per la nostra squadra, e ho voluto accelerare i tempi per riprendermi. Sforzo che ho pagato dopo anche se laggiù ho chiuso terza nella generale. E’ stata un’annata strana, fatta di alti e bassi.

Ti aspettavi di più?

Onestamente sì, visto che venivo da un bel 2022. I risultati non mi sono mancati, ma non mi sentivo soddisfatta. Ho fatto un periodo nelle classiche col quarto posto al Fiandre e la vittoria alla Freccia del Brabante, però avvertivo un principio di stanchezza. Infatti le Ardenne le ho sofferte un po’ di più e alla Vuelta ho chiesto di non essere la leader. In estate sì, mi aspettavo di fare qualcosa in più, anche se sono molto contenta, ad esempio, di aver aiutato Erica al Giro Donne a curare la classifica (Magnaldi chiuderà quinta e Persico ottava, ndr). L’Italiano perso al fotofinish brucia, ma so che ci può stare. Ad agosto invece ero saltata di testa, mentre a settembre ho recuperato un po’ per gli ultimi appuntamenti (quinta al Romandia e all’europeo, ndr). Ho chiuso col mondiale gravel con lo spirito di divertirmi (finirà comunque seconda, ndr).

Nonostante tutto, hai ottenuto una vittoria e quattordici top five dimostrando che sei sempre stata davanti. Qual è la ricetta per trasformare quei piazzamenti in qualcosa di più?

Ci sono tanti dettagli che si possono migliorare. Devo prendere spunto dagli errori di quest’anno per evitare di commetterli ancora. Credo che fare un inverno più tranquillo possa tornarmi utile in termine di energie totali. Il cross al momento non rientra nei miei programmi. Sicuramente so che c’è da lavorare tanto e incrementare le ore di allenamento, curando maggiormente alimentazione e stretching. C’è anche un aspetto psicologico. Ad agosto ho iniziato un percorso con Manuela Ansaldo, una mental coach di Roma, per lavorare principalmente sulla Silvia persona prima della Persico atleta. E poi ho cambiato coach.

Racconta pure.

Quest’anno la squadra ha deciso che noi ragazze non potevamo essere più seguite da chi era anche diesse. Quindi dopo otto anni non mi allenerà più “Capo” (Davide Arzeni, ndr) e mi spiace perché era stato lui a non farmi smettere di correre tanto tempo fa. In compenso però conosco già il nuovo preparatore, Luca Zenti, che era nel nostro staff e con cui avevo lavorato per un periodo ristretto. Mi ha già dato tabelle interessanti anche nella corsa a piedi, che è quella che mi aiuta più di tutte a rilassarmi e scaricare tutto. Credo che sia giusto cambiare ogni tanto, perché può essere tanto stimolante.

Persico esulta ed SD Worx battuta. La Freccia del Brabante è sua grazie a sangue freddo e volata di rimonta.
Persico esulta ed SD Worx battuta. La Freccia del Brabante è sua grazie a sangue freddo e volata di rimonta.
Quali sono gli obiettivi della nuova Silvia Persico per l’anno prossimo?

Quello principale è guadagnarsi un posto per le Olimpiadi, poi fare un calendario più mirato. Più Fiandre che Ardenne, quantomeno per fare risultato. Vedremo come sarà il Giro d’Italia Women ma so già che vorrei correre il Tour Femmes per puntare alle tappe, perché sarà quasi impossibile per me fare classifica visto il percorso. Poi vorrei fare anche quelle gare di livello inferiore per staccare un po’ mentalmente. Sicuramente quest’anno la SD-Worx aveva una marcia in più, però per ridurre il gap con loro bisogna fermarsi, rifiatare e non farsi prendere dalla foga. Al Brabante l’ho fatto ed è andata bene. Il punto di partenza è quello.