Diciotto vittorie, un campionato italiano a crono, una Coppa d’Oro in bacheca e un’attitudine alla vittoria che fa timore ad ogni avversario. Calma…Ha solo 16 anni, si chiama Alessio Magagnotti e vive ad Avio (Trento). E’ stato il primo della famiglia a salire sulla bici per gareggiare, dopo di lui lo hanno seguito i fratelli Eric e Asia contagiati dalla sua passione. Sin da G2 ha corso nella CC Forti e Veloci di Trento, l’anno prossimo ha scelto la Autozai Petrucci Contri. Una decisione personale che stupisce per la sua età. I procuratori l’hanno già contattato, ma a lui ora interessa solo vincere e godersi ogni pedalata senza pressioni.
Alessio, partiamo dall’inizio. Come è nata la passione per la bici?
Ho iniziato da G2 a 8 anni nella CC Forti e Veloci. Nella mia famiglia mi hanno trasmesso la passione mio nonno Angelo e lo zio Andrea. E’ iniziato tutto per caso, nessuno in casa aveva mai corso. Ora mio fratello è esordiente secondo anno e mia sorella allieva.
Nel 2024 sarai junior. Dove correrai?
Correrò nella Autozai Petrucci Contri.
Come sono stati questi due anni da allievo? L’attitudine alla vittoria l’hai sempre avuta?
Ma sì, dai. Da primo anno ne ho vinte 6 e quest’anno 18.
E da esordiente?
Nel primo anno che era quello del Covid, ne ho vinte 5 sulle 8 che abbiamo fatto. Mentre da secondo anno 14.
A livello fisico, eri un po più sviluppato degli altri? Quando si vince in quelle categorie il primo pensiero è sempre quello…
Dal primo anno ero uno di quelli più indietro. Al secondo anno mi sono alzato e mi sono riallineato ai miei coetanei.
Torniamo alla decisione di passare alla Autozai Petrucci Contri. Com’è avvenuta?
L’Autozai non aveva mai preso nessuno della CC Forti e Veloci, però avendo fatto una bella stagione mi hanno chiamato. Già dal primo anno allievi, a fine 2022, erano venuti a parlarmi. Poi sono tornati a marzo. Sono venute tante altre squadre, ma ho deciso per l’Autozai. E’ anche abbastanza comoda perché non è lontanissima da casa mia (la squadra ha sede a Illasi, in provincia di Verona, ndr), ma soprattutto perché mi hanno fatto una bella impressione fin da subito.
Conosci qualcuno che ci è passato?
Non direttamente. So che ci hanno corso Affini, Zana e Mozzato.
Per questa decisione ti sei fatto aiutare dai tuoi genitori?
No, ho voluto scegliere per conto mio perché non volevo farmi influenzare da nessuno.
Ti hanno mai contattato dei procuratori?
Sì, già prima della Coppa d’Oro. Poi dopo quella vittoria ne sono venuti abbastanza a chiedere.
Sei seguito da un procuratore adesso?
No, l’ho sempre detto che se vado forte, ancora procuratori non servono, perché le squadre vengono da sé. Più avanti so della loro importanza, ma per ora preferisco stare senza.
In questi giorni si susseguono notizie di italiani che vanno a fare gli juniores all’estero. La Auto Eder ha appena aperto le porte a questa categoria. Tu se avessi avuto la possibilità saresti andato?
Da junior preferisco stare vicino casa, anche perché con la scuola e tutto sarebbe difficile da gestire e non voglio bruciare le tappe.
Che scuola fai? Ti piace?
Faccio l’Informatico Tecnico a Rovereto. Mi piace e voglio portarlo a termine, poi deciderò.
La tua è stata una stagione da record. La Coppa d’Oro è stato un po’ l’apice. Che emozione è stata vincerla?
E’ stata una grande emozione. Pensavo di far bene, ma non di vincerla, perché comunque c’era tanta salita. Arrivavo dalla vacanze e avevo ripreso da non troppo ad andare in bici. Mi ero alzato anche un po’ di peso, quindi non mi aspettavo di vincerla.
Sei allievo e ancora devi definire le tue caratteristiche. A te, come piace descriverti?
Il mio sogno era quello di diventare uno scalatore, ma il mio fisico non è quello e mi vedo più come uno versatile. Mi trovo bene sempre e me la cavo in salita.
Qual è il tuo corridore modello?
Il mio idolo è sempre stato Peter Sagan. Oggi rispondo Van der Poel, mi piace come corre e come vince.
Con tutte queste vittorie avrai molta attenzione addosso. Come le vivi, ti mettono sotto pressione?
Bene. Per ora cerco di dare il meglio di me, di non ascoltare gli altri, anche se sai che hai gli occhi puntati addosso. Cerco di non pressarmi. Alle gare ci vado per vincere, non per arrivare nei 10, però comunque non mi stresso troppo.
Questo inverno come lo passerai? Che hobby hai?
Ho staccato un mese dalla bici dall’ultima gara. Adesso sto facendo corsa, ginnastica e un po’ di rulli così per stare un po’ in forma. Mi piace molto andare a sciare, mi diverte.