Un po’ insegnante, un po’ capitana. Ecco la Bastianelli del 2023

11.10.2022
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Un anno fa di questi tempi il ritiro aveva bussato alla porta di Marta Bastianelli. E lei inizialmente l’aveva aperta, l’idea era di appendere la bici al famigerato chiodo. Poi ha dovuto respingerlo e rimandarlo di una stagione, perché nel 2023 la 35enne velocista laziale correrà ancora.

Il compito supplementare di Bastianelli sarà quello di insegnare il mestiere alle giovani che la raggiungeranno al UAE Team ADQ, prima di passare loro il testimone. Ha finito la stagione col mondiale in Australia ed ora ha tutto il tempo di sbrigare le proprie faccende personali. Mentre è a Roma in visita dalla madre, ci concede lo spazio di una chiacchierata su come la ritroveremo l’anno prossimo e magari sui progetti del dopo carriera.

Marta che ultima annata sarebbe stata se ti fossi ritirata?

Sarei stata molto soddisfatta. E lo sono di come è andata. Ho conquistato sette vittorie, compreso un piccolo giro a tappe (il Festival Elsy Jacobs in Lussemburgo, ndr). Ho avuto un grande inizio di stagione poi nella seconda parte ho avuto qualche problemino fisico che mi ha condizionata. C’è gente però che si sarebbe accontentata di molto meno. Alla mia età non è più così semplice, col ciclismo moderno, fare risultato. Non è più come prima, come tanti anni fa, dove comunque il tuo riuscivi sempre a farlo anche se non eri al top.

Qual è la cosa che ti pesa di più?

Di base nulla, però inizio ad avvertire la fatica in tante situazioni messe assieme. Attualmente bisogna fare il doppio dei sacrifici e per me diventa difficile considerando che ho una famiglia con figlia e marito a cui è giusto dare attenzioni. Ad esempio le trasferte sono diventate un po’ più stressanti per me. Al di là dello stare lontano da casa tanto tempo, ogni tanto capita che anche solo andare in aeroporto mi dia qualche noia. E’ una questione più mentale che fisica. E so che tante altre mie colleghe, anche più giovani, sono come me. Anzi, da una parte mi tranquillizza perché significa che non sono l’unica a sentire il peso di queste cose.

Il podio finale del Festival Elsy Jacobs, gara a tappe in Lussemburgo. Bastianelli vince davanti ad Ewers e Persico, sua futura compagna di squadra
Festival Elsy Jacobs in Lussemburgo. Bastianelli vince su Ewers e Persico, sua futura compagna di squadra
A livello fisico invece però hai dimostrato di avvertirle meno.

Sì, perché poi in gara riesci a trovare il tuo ritmo, il tuo agio. Certo, si fatica anche lì perché bisogna essere sempre più concentrati, ma a livello prestazionale sono riuscita sempre a fare buone prove. Posso dire che sono state vittorie colte più di esperienza che altro. E anche la squadra, che mi ha sempre aiutato, ne è rimasta contenta.

Tanto che ti ha convinta a continuare per fare quasi da tutor alle nuove arrivate.

E’ vero, si è creata la situazione e ne abbiamo parlato. Il mio team crede tanto in me e ne sono onorata. Volevano che rimanessi ancora una stagione per fare da punto di riferimento alle giovani. Lo farò con piacere, per me sarà un vanto ed un ottimo modo per chiudere. Questa decisione tuttavia l’ho potuta prendere in accordo anche con le Fiamme Azzurre, che mi permettono sempre di fare al meglio il mio lavoro.

Sostanzialmente dovrai far crescere soprattutto Consonni, Gasparrini e Persico che possono essere considerate tue eredi…

L’anno prossimo l’idea è quella di correre molto con loro e lavorare assieme, anche se ci saranno tante altre giovani. Chiara la conosco meglio perché da quest’anno è nel mio stesso corpo militare e al campionato italiano abbiamo lavorato per lei dove ha fatto quarta al fotofinish. Ha del carattere, così come ho visto che ce lo hanno Eleonora e Silvia, splendida al mondiale col suo bronzo. Sono tre giovani forti e promettenti. Oltre al carattere, gli altri ingredienti per fare tanta strada sono umiltà e determinazione. Mantenere i piedi sempre ben saldi a terra anche quando si vince tanto è il segreto per diventare dei corridori forti.

Visto che proseguirai un altro anno, c’è qualche obiettivo che ti era sfuggito e vorresti centrare?

Non saprei, vi direi di no. A livello di carriera posso ritenermi a posto. Non mi manca nulla. Però, ora che ci penso, un piccolo cruccio ce l’ho. Mi piacerebbe avere in bacheca la pietra della Roubaix. Dopo il quinto posto dell’anno scorso, la prova di quest’anno non mi ha soddisfatto. Mi è rimasta un po’ nel gozzo. Ecco, avrò la possibilità di riprovarci.

Bastianelli Omloop 2022
Bastianelli esulta alla Omloop van het Hageland, terzo dei sette sigilli del 2022
Bastianelli Omloop 2022
Bastianelli esulta alla Omloop van het Hageland, terzo dei sette sigilli del 2022
Un post 2023 lo hai già ipotizzato?

Sì e no. Ho tanti progetti, ma nulla di concreto ancora. Li valuterò e li condividerò col mio gruppo sportivo. C’è ancora un po’ di tempo, vedremo anche cosa succederà l’anno prossimo.

Alla fine, nel 2023 c’è il rischio di vederti più remissiva?

No, assolutamente (sorride, ndr). Ve lo dico subito. Farò il corridore e mi vedrete così, la mia mentalità agonistica non mi abbandonerà. Partirò senza stress o pressioni varie. Voglio aiutare ed insegnare alle giovani, però voglio essere ancora un faro in corsa per la mia squadra.