Tatiana Guderzo e Giorgia Bronzini

Guderzo cittì? Bronzini ti dà qualche dritta

21.12.2020
4 min
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Tatiana Guderzo sogna di fare il tecnico della nazionale femminile. Uno sogno sì, ma anche un obiettivo concreto per la veneta, che a fine stagione dovrebbe appendere la bici al chiodo. Tatiana, un palmares lungo così… come quello di Giorgia Bronzini, anche lei campionessa salita in ammiraglia, quella Trek-Segafredo, tre anni fa.

Tatiana in queste settimane ha partecipato al corso di direttore sportivo che la FCI ha indetto per gli atleti. Il suo cammino è già iniziato pertanto. Ma vogliamo “darle una mano” in più e per questo abbiamo chiamato in causa proprio la Bronzini. Giorgia, che la conosce alla grande, le dà qualche dritta. Ne hanno condivise di sfide insieme, anche in azzurro, loro due.

Giorgia Bronzini
Bronzini sta per iniziare il terzo anno sull’ammiraglia della Trek Segafredo (foto Billiani)
Giorgia Bronzini
Bronzini sta per iniziare il terzo anno sull’ammiraglia della Trek Segafredo (foto Billiani)

Tranquillità first

«Stare tranquilla. E’ la prima cosa che mi sento di dirle – dice Giorgia – Tatiana avvertirà il passaggio dall’essere la compagna di stanza e il giorno dopo dire a quella stessa atleta: scendi alle 8 per la colazione, si parte alle 9… Altro aspetto è che rischia di essere messa in difficoltà da questo essere amiche e quindi di favorirne qualcuna. E’ un rischio, ma questo sta anche alla professionalità delle atlete. Io tratto Longo Borghini e Cordon-Ragot allo stesso modo. E loro stesse non hanno mai pensato di farmi una telefonata approfittando dell’amicizia. Hanno facilitato il mio lavoro. Ormai le ragazze sono professionali e sono certa che sarà rispettata.

«Se le senatrici possono aiutarla? Da un lato sì, ma non deve farsi prendere la mano. Io cerco di essere oggettiva e di arrivarci da sola».

Computer, elasticità, memoria

«Cara Tatiana fattene una ragione, ma dovrai stare parecchio tempo al computer. E io lei non ce l’ho mai vista! Pc, tastiera, organizzazione della giornata in tabelle».

«Poi, dovrà essere elastica. E’ una qualità che servirà senz’altro, ma questo lei lo sa. Gli imprevisti ci saranno sempre. Sempre con una “S” gigantesca. Tu fai dei progetti che poi all’ultimo vengono modificati, ma avendo corso è un passo avanti. Causa-effetto e cambiano le regole del gioco, ma ripeto, Tatiana sarà “un master” in tal senso, sono cose ha vissuto e nelle quali se l’è sempre cavata bene.

«Le servirà poi avere memoria. Dovrà ricordarsi nomi e mansioni di tutte le persone con cui avrà a che fare. Si accorgerà presto che non sono poche. Quando ero un’atleta dovevo ricordare quei 7-8 nomi delle compagne e via. Adesso invece ci sono sponsor, segretario dello sponsor, tecnici… Io nella mia rubrica metto nome, cognome, e poi azienda, mansione, nickname… Magari Tatiana avrà più memora di me, l’importante è che sia preparata ad ampliare il suo “database”».

Tatiana Guderzo, Sarcedo, tricolori 2020
Tatiana Guderzo al campionato italiano 2020
Tatiana Guderzo, Sarcedo, tricolori 2020
Tatiana Guderzo al campionato italiano 2020

Sogno possibile

Come tutti e come in tutte le cose anche la Guderzo-tecnico avrà dei punti di forza e di debolezza. Punti che chi meglio di Giorgia può dirci?

«Un punto di forza è che Tatiana riesce a trasportare. E’ una leader del gruppo per come parla, per come si pone. Lei stimola, colpisce e crea curiosità, aspetto importante. Avrà un bell’effetto sulle ragazze e saprà farsi rispettare.

«Una debolezza: è troppo buona! Magari potrebbe farsi intenerire. Sai, noi donne abbiamo una sensibilità molto border line. E’ come con i cuccioli! Poi questo aspetto dipenderà molto da che nazionale avrà se junior o elite. Una ragazzina di 17-18 anni potrebbe avere problemi familiari, psicologici… ci devi pensare due volte prima di dire qualcosa. Per questo è importante avere anche lo staff giusto intorno e non ricoprire anche ruoli che non sono tuoi. Ricordo una delle mie prime corse. Ho visto una ragazza cadere e rompersi la clavicola davanti a me. Io sono rimasta lì con lei, ma dovevo andare, la corsa stava scappando. E lei mi faceva: Giorgia non lasciarmi sola, non lasciarmi sola… Sono momenti particolari. Impari a gestirli.

«Sono certa comunque che se Tatiana ha questo desiderio potrà raggiungerlo. In corsa ha già coperto e copre questo ruolo. La vedo bene, ma suppongo che fare il CT della nazionale sia anche politica e credo dovrà scendere a compromessi. Riceverà chiamate da società, sponsor, tecnici… Non so se passerà prima dalla nazionale juniores, in ogni caso credo che sarà dura più per gli altri che per lei! Tatiana sa esprimersi. Ricordo quando la vedevo parlare con Di Rocco, si faceva capire bene».